28.12.06

L'adrenalina spray, dono di Natale graditissimo, farà brillare i miei capelli, ma non ha effetto sul resto del cortpo. La palpebra ha la pericolosa tendenza a risentire della forza di gravità e ad abbassarsi bruscamente togliendomi la visuale del mio monitor.
Il meraviglioso mondo di Amelie, visto la seconda volta non fa lo stesso effetto della prima. Anche se, devo ammetterlo, pur odiando l'orrido meringone del Sacre Coeur mi è venuta voglia di tornare a Montmartre.
Il viaggio a Parigi è prenotato, il parcheggio all'aeroporto pure. Non resta che fare le valigie con criterio, portando l'essenziale, evitando i liquidi nel bagaglio a mano e lasciando spazio a sufficienza nel trolley per eventuali acquisti.
Resta anche da decidere quale fra i due libri che sto leggendo (l'orrido mattonazzo London di Rutherford e La fine è il mio inizio di Terzani) avrà diritto di cittadinanza in valigia o se invece lacerò a casa entrmbi per pescare fra quelli ricevuti per Natale: Molto forte, incredibilmente vicino (Foer)
Pronoia è l'antidoto della paranoia (Brezsny)
Gomorra (Saviano)
La scomparsa dei fatti (Travaglio)
Domani avrò tutto il tempo per riflettere su questo atroce dilemma, mentre mi dedicherò ai lavori domestici di fine anno.

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