15.12.06

Ho l'encefalogramma piatto
Non riesco a formulare pensieri complessi. Non riesco a generare pensieri. Punto.
Stamattina mentre io e la mia vicina di parcheggio, armate di raschietto, inanellavamo una danza attorno alle rispettive automobili, ho pensato che finalmente l'inverno è arrivato e per un po' potremmo smetterla di preoccuparci dello scioglimento della calotta artica e antartica.
Il freddo e il numero crescente di finestrelle aperte sul mio calendario dell'avvento dovrebbero infondermi una buona dose di euforia natalizia, ma forse la precoce comparsa di neve finta renne e babbi natale impiccati ai balconi ha saturato anticipatamente la mia voglia di festa. Per non parlare del proliferare di riunioni più o meno aziendali e più o meno autorganizzate previste per la prossima settimana che mi causeranno uno shock anafilattico da panettone ancor prima della vigilia di Natale.
Oggi ho comprato l'agenda per il 2007, giace intonsa e nera accanto a quella in corso d'uso targata 2006. Mi invita alla programmazione ed ai buoni propositi. Ma questo è un argomento più capodannizio e mi piace pensare che inizierò ad imbrattarne le pagine in un albergo parigino fra una visita al louvre ed un conto alla rovescia sotto la tour eiffel.
Questo finesettimana mi attende il rush finale dell'acquisto regali, che ho pensato e studiato con piacere, ma che vorrei poter trasportare agevolmente con la forza del pensiero sotto il mio albero senza dover affrontare il traffico natalizio milanese e perché no, l'esborso finanziario.
Per il momento mi accontento di andare a trovare Severino, il mio besagnino di fiducia.

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