8.10.08

L'idea è quella di una performance teatrale interattiva, anche se a dirla tutta la parola mi fa sganasciare, in cui il pubblico si trovi a vivere le situazioni normalmente vissute da un immigrato all'arrivo in Italia.
Ieri alla riunione dell'associazione c'era Samba, un ragazzo senegalese che ha deciso di partecipare all'esperimento.
Mao gli fa lo spiegone "Vedi vorremmo far vivere a coloro che parteciperanno le situazioni in cui normalmente incappa un immigrato all'ingresso in Italia, quando ad esempio deve andare in un ufficio per il permesso di soggiorno oppure quando si trova su di un autobus e tutti lo guardano storto. Hai capito?".
Samba annuisce, ma non sembra del tutto convinto. Così al fine di illustrare il concetto, inizia una serie di domande.
"Ad esempio tu sei mai stato in questura?"
"Beh sì per il permesso di soggiorno"
"E com'è andata?"
"Eh niente ho preso il biglietto ho fatto la fila e poi ho consegnato la domanda"
"Sì ok però com'era l'impiegato?"
"Ah l'impiegato era gentile, era italiano e sapeva il senegalese, mi parlava in senegalese"
L'esempio non pare funzionare, la conversazione prosegue.
"beh ma non ti è mai successo di trovarti in difficoltà per i documenti?"
"ah sì sono 10 anni che sono in Italia, però per 5 anni non ho avuto il permesso di soggiorno, lì non potevo andare a chiedere i documenti se no mi mandavano via"
"ah ok quindi hai avuto qualche difficoltà?"
"beh sì, ma poi c'è stata la legge Bossi-Fini, allora finalmente ho avuto il mio permesso di soggiorno, hanno dato tanti permessi di soggiorno. Una bella legge, non lo sai?"
A quel punto ci siamo guardati in faccia e c'è venuto da ridere.
Lietissimi per Samba che ha avuto una esperienza tutto sommato non troppo problematica, ci siamo domandati se non stessimo sbagliando qualcosa, visto che sembrava volessimo estorcergli a tutti costi di aver subito torti.
Dopo un attimo di smarrimento abbiamo capito che con la fortuna che ci contraddistingue abbiamo trovato l'eccezione che conferma la regola.

Sempre in tema antirazzismo, una veloce segnalazione: c'è un flashmob antirazzista sabato, per i dettagli il perchè e il percome andate sul blog di oltranzista.

10 commenti:

ilmatte ha detto...

pensa se scoprissimo che stiamo sbagliando tutto, che gli immigrati in italia sono rispettati e trattati con equità, che le istituzioni funzionano, che i funzionari sono gentili...
io sarei felice di scoprire di essermi sbagliato!

Sick Girl ha detto...

sarebbe bellissimo.
purtroppo accompagnando un' altra persona in questura a fare la domanda per il permesso di soggiorno abbiamo avuto testimonianze del fatto che le cose non sono così.
Mi sono anche domandata se Samba non avesse in qualche modo paura che a raccontare la verità gli togliessero il permesso di soggiorno... mah....

@LLERTA ha detto...

gine, non nego che il razzismo non ci sia, anzi, ora più che mai e' dilagante e strisciante: i codardi si sono fatti forza ed escono allo scoperto, frutto di questa società (e certo, di questo governo) non abituata alla diversità, di qualunque tipo essa sia.
Pero' e' anche facile trovarsi a fare razzismo al contrario, del tipo: tutti i funzionari, tutti i politici, tutti quelli che non sono di sinistra sono razzisti.
L'esempio di Samba non e' l'eccezione, solo un caso come tanti altri positivi, purtroppo non quanti quelli negativi.

Sick Girl ha detto...

purtroppo la nostra associazione ha avuto molti esempi negativi, accompagnando alcuni immigrati a presentare domanda per il permesso. Quindi faceva veramente ridere che l'unico immigrato che aveva accettato di partecipare alla performance fosse anche un entusiasta sostenitore della Bossi Fini.
Il razzismo al contrario non l'ho ancora visto (ma può essere che sia perchè non guardo le tribune politiche). Nella vita di tutti i giorni il male maggiore mi sembra sempre quello dell'indifferenza. Il pensare che c'è del marcio, c'è del buono, ma chi se ne frega finchè non tocca me personalmente non importa.

@LLERTA ha detto...

il razzismo al contrario e' quello di etichettare tutti quelli che non la pensano come te o che fanno un certo genere di lavoro (poliziotti, impiegati all'immigrazione etc etc) come razzisti.

Sono certo che di casi di razzismo "tradizionale" ne avete vissuti e ce ne siano tanti altri che passano inosservati ogni giorno, ma insomma, la scena di voler estorcere racconti di discriminazione da uno dei pochi che se l'è cavata tutto sommato bene mi ha fatto un po' sorridere e riflettere.

Sick Girl ha detto...

boh non so forse diamo significati diversi alla cosa.
Lo stupirsi del fatto che in questura ci fossero persone gentili e che parlano il senegalese non ha nulla a che vedere col pensare che i poliziotti siano razzisti, più che altro ha a che vedere con l'idea che spesso chi sta dietro lo sportello non ha le competenze per farlo e non ritiene importante acquisirle.
Poi ecco se si tratta dell'associazione di idee leghista = razzista o alleanza nazionale= fascista ... beh quello più che altro è un dato di fatto :-)

@LLERTA ha detto...

Vedo in questo dialogo fra Samba e l’associazione il voler attribuire (da parte dell’associazione, ovvio) a certe istituzioni un fondo di razzismo che nel caso specifico non c’é, ma neanche in tanti altri casi.

Penso che quando mi capita di andare in certi uffici pubblici non sempre trovo impiegati gentili. Non posso certo etichettarlo come razzismo: solo maleducazione o inadeguatezza nel ricoprire un certo ruolo a contatto col pubblico.
Se però ci si riferisce al caso di uno straniero é razzismo, punto e basta.

Il fatto che in una questura parlino o non parlino senegalese non é certo indice di razzismo o meno. Semplicemente avendo a che fare con tanti senegalesi si saranno attrezzati assumendo uno che lo sa parlare.

Per quel poco che ho girato, non mi é mai capitato di trovare all’ufficio immigrazione qualcuno che parlasse italiano o fosse particolarmente gentile e felice di vedermi, ma non é certo razzismo quello.

Io credo che il vero razzismo strisci ormai dove é quasi insospettabile, nelle persone "perbene", nel vicino di casa, nel collega, più che nelle istituzioni che hanno ormai dimestichezza a trattare col “diverso”.

Unknown ha detto...

Beh dai, un buon segno, ogni tanto. A dimostrazione che forse il clima di malumore e fastidio dato dai media non corrisponde sempresempre alla realtà.

Unknown ha detto...

Ho commentato subito senza leggere gli altri commenti, ora he l'ho fatto mi vien da dire "Ah ecco...." troppo bello per essere vero, o per essere niente più che un'eccezione se va bene, eh?

@LLERTA ha detto...

Viridian non ho capito cosa intendi (nell'ultimo tuo, intendo)