3.3.08

Rivalutare l'indossare in scioltezza un tacco dodici, quando ci si rende conto che la lega basket ha deciso di andare in massa a vedere il tuo stesso concerto e. sono. tutti. davanti. a. te.
Comprare a prezzo folle una maglietta così brutta, ma così brutta, ma così brutta e così assurdamente cara, da diventare immediatamente un oggetto di culto.
Applaudire il gruppo di supporto quando finalmente si decidono a dire "Goodnight Enjoy the Cure"
Urlare come una dodicenne quando sul palco appare il fungo atomico sulla testa di Robertone Smith.
Domandarsi come fa quello davanti a riprendere ininterrottamente tutto il concerto senza riportare un danno permanente ai gomiti. Apprezzare il suo sforzo titanico, che quando la lega basket forma un muro massiccio, posso guardare cosa succede sul palco nel suo display.
Odiare il bisonte che ho alle spalle che se la mena da diggei figo e dice alla sua tipa cose tipo "ah quando mettevo su questa canzone c'era la gente che andava in delirio" e si agita scompostamente.
E poi perdersi nelle luci e nel cielo stellato sullo sfondo e nelle note che mi riportano indietro di anni.
E cazzo i Cure sono bravi nulla da fare e suonano bene e Robertone Smith ogni tanto regala qualche mossetta da antologia.
E proprio quando pensavo che mi avevano fregato e non avevano fatto Boys don't cry e Killing an arab ecco il superfinale.
Se lo son fatto pagare il biglietto, ma ne valeva la pena.

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