4.3.08

Le condizioni dei bagni delle donne in questo palazzo sono incresciose.
Del resto si sa, le donne vanno in bagno assieme e, soprattutto, con una frequenza molto maggiore di quanto facciano gli uomini.
Il palazzo è stato progettato in un epoca in cui nel nostro ambiente lavorativo le proporzioni erano all'incirca 1 donna ogni 20 uomini, mentre oggi siamo in sostanziale pareggio.
A causa del sottodimensionamento della risorsa bagno rispetto all'utenza, nonchè alla superficialità e scarsa sollecitudine con cui vengono effettuate le pulizie, oltre a dover fare ore di coda, si riscontrano mancanza di carta igienica, problemi agli sciacquoni e scarsa igiene dei locali stessi.
C'è da dire che l'utenza femminile è molto meno educata di quanto si sarebbe portati a pensare e l'essere in un bagno differente da quello di casa propria porta alcuni individui a dare il peggio di sè.
Detto questo e preso atto che lamentarsi della situazione è legittimo, non posso fare a meno di essere irritata dal foglio che da qualche giorno è comparso sulla porta di ciascun cubicolo.
Una anonima collega, giustamente esasperata, ha pensato di comporre un papiro in cui fra il serio e il faceto elenca tutte le norme di comportamento da seguire quando si è in bagno. Peccato che lo faccia con evidenti errori di grammatica e con l'atteggiamento della maestrina saccente unica depositaria delle norme della convivenza civile.
Che io dico, ma se una non ci arriva al fatto che è opportuno azionare lo sciacquone, sarà mica il tuo A4 fitto fitto di parole a rammentarle il gesto.
Sarò anormale ad irritarmi a vedere la parola "scoppettino"?

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