2.7.10

Questi sono un riciclo di cose che avevo già messo sul faccialibro, però visto che non tutti i miei lettori sono amici sul faccialibro riporto anche qui.
Le taximan
Saliamo sul suo taxi domenica pomeriggio per andare al mare.
La macchina è insolitamente in ordine, i vetri sono interi, entrambe le portiere posteriori funzionano, non ci sono segni evidenti di tamponamenti.
All'interno la pulizia regna sovrana, anche il pupazzo a forma di pinguino che dondola appeso allo specchietto retrovisore è nuovissimo e si divide lo spazio con l'immancabile foto del marabout e con un arbre magic a stelle e strisce a forma di pala.
Mao gli domanda se il taxi è suo e per la prima volta dopo tanto tempo si sente rispondere di sì.
Ha 35 anni ed è quello che potremmo definire un piccolo imprenditore. Aveva un taxi vecchio e l'ha venduto, ha fatto un prestito con la banca e ne ha comprato uno nuovo. Lo guida solo lui perché non vuole problemi e sa che l'unica persona che si cura veramente di una auto è il suo proprietario.
Lavora parecchie ore al giorno, ogni giorno si pone un obiettivo e fino a che non l'ha raggiunto continua a fare corse.
Guadagna bene, circa 200.000 cfa al mese, a volte di più. Parte dei soldi vanno alla banca a copertura del prestito, con quello che gli rimane oltre a pagarsi il cibo e l'affitto, aiuta la famiglia.
Non manda semplicemente il denaro a casa, ma acquista montoni per l'allevamento che fa gestire ai fratelli. In questo modo dà lavoro e un futuro al resto della famiglia. Quando finirà di rimborsare il prestito ha intenzione di comprare un altro taxi, in modo da ampliare il suo giro di affari.
Ci viene a recuperare alla spiaggia dopo qualche ora e mentre ci riporta verso casa ci indica alcuni taxi nuovi , auto giapponesi o coreane, quelle - ci dice – sono una truffa delle banche.
La banca per acquistarli ti fa un prestito di 9 milioni di cfa e molti pensano che con quella macchina faranno molta strada e riusciranno a ripagarla. In realtà le macchine nuove sono troppo deboli per le strade accidentate di Dakar e rischiano di rompersi prima che uno sia riuscito a ripagare il prestito, lasciando il malcapitato con un debito gigantesco sulle spalle e nessuna possibilità di rimborsarlo.
Ha quello che manca a molte persone qui in Senegal, spirito di iniziativa e senso pratico. Farà della strada.

Nessun commento: