7.3.10

Esco prima dall'ufficio, ma schivo solo in parte il traffico in uscita da Milano. Il navigatore mi dice la strada anche se in realtà riuscirei a trovarla fino quasi alla meta senza alcun problema, l'autoradio spara i joy division e nonostante io sia da sola al volante il viaggio passa bene.
A Devero lascio l'auto nel parcheggio sotterraneo, scarico zaino e tutti i bagagli e mi avvio su per la strada. Sono le otto e trenta, ormai è notte e il termometro della yaris segnava -7 quando ho spento il motore.
Il primo lampione della strada è semi coperto da un ramo di un albero che si muove a causa del vento rendendo il paesaggio ancora più spettrale. Ci sono solo io in tutto il paese o così sembra.
Il rifugio è effettivamente la prima casa del paese e il custode è stato tanto gentile da lasciare la luce accesa sulla soglia. Le chiavi sono effettivamente nascoste sotto lo zerbino come da indicazioni ricevute via telefono poco prima della partenza.
Quando riesco finalmente ad entrare la stufa a pellet emette un piacevole calore, il rifugio è tutto a mia disposizione e posso scegliere con calma il letto che più mi piace.
Dopo un ora e trenta i primi del resto del gruppo mi raggiungono, grazie al cielo ho delle provviste altrimenti la poesia del fuoco, della stufa, della solitudine e del silenzio sarebbe guastato dalla fame.
Ceniamo alle undici di sera a gruppo finalmente riunito e sistemato, a mezzanotte come cenerentola, sprofondo nel mio sacco a pelo e mi addormento.
Il giorno successivo la sveglia avviene in modo abbastanza naturale alle sette e trenta. Il peggioramento del clima previsto per la serata però ha anticipato e il cielo è coperto. Aspettiamo che tutti si alzino e siano pronti, ma invece di migliorare inizia a nevicare abbastanza insistentemente.
Quando stiamo finalmente uscendo di casa vengo fermata da un gruppo di persone con ciaspole al seguito che stanno cercando il noleggio, quello che mi apostrofa si ferma un istante e carramba! è D. conosciuto esattamente un mese prima durante un altra ciaspolata. Dopo baci e abbracci gli indico il noleggio e gli auguro buona gita.
I propositi bellicosi a causa delle condizioni meteo vengono presto abbandonati in favore di un più tranquillo percorso Devero - Crampiolo, i più ardimentosi fanno una capatina fino al lago e poi tutti giù in paese per una meritata polenta in paese.
Alle cinque quando finalmente mi metto in marcia per tornare a casa il tempo è decisamente migliorato. La strada non è al massimo, ma superati i primi tornanti e le gallerie poi è libera.
Sosta strategica a Crodo in latteria e poi via verso casa in compagnia del fidato ipod.

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