24.8.06

Stamattina, aproffittando del fatto che sarei andata in ufficio in macchina a causa di impegni serali, ho pensato di inaugurare una gonnellina acquistata prima della partenza e di sfoggiare i miei sandali coi lacci alla schiava.
Soddisfatta del risultato generale mi sono spostata in cucina a prepararmi la schiscetta per il pranzo. Il Marito, che non mi aveva ancora vista, entrando in cucina ha sussultato per la sorpresa.
Purtroppo non era stupito di cotanta eleganza, semplicemente ad una prima occhiata distratta gli ero sembrata ancora in accappatio dal momento che ero di bianco vestita.
Indubbiamente questo è stato un colpo basso alla mia autostima e temo di aver fatto un errore a non cambiarmi perché superata la sindrome da "oddio sembro in accappatoio" mi è venuta quella da "oddio sembro un gelataio" e hai voglia a ripetermi che quest'anno va di moda il bianco ed essere bianco vestita non è grave.
Ieri sera abbiamo iniziato a guardare Sex and the city, la prima serie. Ho deciso che era giunto il momento di recuperare la mia grande lacuna culturale, soprattutto in vista del viaggio a New York di questo autunno. Purtroppo devo dire che sono molto meno estatica rispetto a tutte la altre serie di telefilm che mi è capitato di vedere fino ad ora. Innanzi tutto 25 minuti di durata per una puntata sono una miseria e poi le mise di Sara Jessica Parker più che fonte di ispirazione sono fonte di perplessità. Inutile dire che la presenza del Marito davanti allo schermo era la dimostrazione definitiva del suo annullamento cerebrale dovuto a stress post trumatico da rientro al lavoro.

Nessun commento: