17.5.04

Esternazione del lunedi' mattina
Odio Teo Mammuccari, bisognerebbe incarcerare lui e Nando a vita per crimini contro l'umanita'.
Mi ha sfracellato le palle, ma penso di non essere la sola.

15.5.04

Errori
Ieri ho ceduto alla tentazione ed ho fatto una telefonata che non avrei dovuto fare. Mi sono inutilmente intristita e depressa, tanto quanto mi ero rasserenata con la telefonata ricevuta la scorsa settimana. La cosa drammatica e' che e' tutto nella mia testa, la mia gioia e la mia depressione sono costruzioni mentali che non hanno alcuna attinenza con i fatti reali. I fatti sono sempre quelli: e' finita. Tutto il resto non conta.
Progetti
Sebbene le motivazioni e le modalita' della mia partenza non siano esattamente le migliori esistenti sul mercato, venerdi' prossimo partiro' per la mia "avventurina" solitaria sui monti della Corsica.
A parte la gita di prova della scorsa domenica gli unici fatti concreti che mi rendono consapevole delle mie prossime vacanze sono la stesura della lista delle cose da mettere nello zaino e l'acquisto di caffe' solubile in bustine e buste knorr.

14.5.04

Oggi
Un mese e tre giorni.
Sei giorni.
Ho bisogno di uno spigolo.

13.5.04

Cose che non capisco.
Perche' il cliente presso cui lavoro tenga noi consulenti, quando evidentemente non gli serviamo a nulla, pagando le nostre sonore tariffe giornaliere.
Salvo poi rendersi conto che e' almeno un mese che passiamo il tempo a fissare il monitor con aria sconsolata, a fare corsi di lingua on line e a cercare scorciatoie per uscire su internet e decidere di farci fare un lavoro inutile.
Scava una buca, riempi la buca... Scrivi il documento, modifica il documento. Rimappa l'errore, cancella il rimappaggio.
Veramente credo che mi faro' assumere dll'Esselunga per sistemare i barattoli di zuppa Campbell sugli scaffali in composizioni Post PopArt.
Alla fine ho cotto una fettina di carne e dei piselli. Ho finito i brigidini davanti alla tv guardando un film con degli assurdi moschettieri, aspettando che L. passasse a prendermi. Alle 22 stavo quasi per cedere al sonno, ma il telefono e' squillato e sono uscita.
La serata nonostante le facce stravolte (la sua piu' della mia e a ragione) e gli sbadigli che ogni tanto scappavano e' stata piacevole.
Abbiamo parlato 10 minuti di lavoro, 3 minuti delle mie disgrazie sentimentali e poi abbiamo spaziato sull'argomento vacanze.
E che cavolo: HA FATTO IL TREKKING DELL'ANNAPURNA!
Questo mitico trekking dall'altro capo del mondo che immaginavo periglioso alla fine e' fattibile anche senza grossa organizzazione. Basta prendere 3 settimane di ferie, comprare la guida e la mappa e non sperare di fare la doccia tutte le sere.
Mmmm mi sa che potrei anche decidere di spostare le ferie da agosto ad ottobre.

12.5.04

stasera il programma prevede: mini spesa + cena frugale(n.d.r che non implichi cottura) cercando di schivare i due coinquilini che guardano Bonolis + uscita con ex collega che mi raccontera' di come procedono gli affari da "persona che lavora in proprio" nonche' di come sono le vacanze dell'ucpa.
Devo rimettere assieme i cocci del mio abbigliamento e della mia capigliatura, nonche' dismettere l'aria da Afflitta, nonche' cercare di evitare di sbadigliare a causa della mancanza di abitudine nell'uscire due sere di fila.
Non si parla nemmeno di tentare di essere brillante.
Ecco la domanda e'... perche' e' tutto cosi' difficile? Perche' lo faccio se non ne ho voglia? Non sarebbe piu' facile restare a casa in pigiama a tirare testate nel familiare stipite della porta? Non sarebbe piu' comodo? Non sarebbe piu' anestetico?
Dark Of The Matinee

You take your white finger, slide the nail under the top and bottom buttons of my blazer, relax the fraying wool, slacken ties and I'm not to look at you in the shoe, but the eyes.

I time every journey to bump into you, accidentally. I charm you and tell you of the boys I hate, all the girls I hate, the clothes I hate, all the wors I hate, how I'll never be anything I hate. You smile, mention something that you like, how you'd have a happy life if you did the things you like.

So I'm on BBC2 now, telling Terry Wogan how I made it. What I made is unclear, but his deference is and his laughter is. My words and smile are so easy now. Yes, It's easy now.

So find me and follow me through corridors, refectories and files you must follow, leave this academic factory you will find me in the matinee, the dark of the matinee is mine.
stavo constatando nello specchio del bagno dell'ufficio che stamattina il mio decisore automatico di personalita' deve essere cortocircuitato....
ho la pettinatura di elisa di rivombrosa (semi crocchia con spillone), una maglia di tulle trasparente in un improbabile nude-look parzialmente attutito da maglioncino bianco aderente, sotto jeans e scarpe sportive .
il risultato e' quantomeno imbarazzante...
E' bello avere amici che ti vengono a prendere a casa, ti portano ad assaggiare birre di cui non sospettavi l'esistenza, ti fanno mangiare un tortino al cioccolato da lacrime agli occhi per la commozione e soprattutto ti fanno passare una piacevole serata in compagnia.
grazie raf.
sembrava una scena tratta da un film catastrofico di serie b:
le auto incolonnate in una fila interminabile in fuga dalla citta' all'arrivo dell'uragano
macchine cariche, manca solo la tavola da surf sul tetto, ma del resto solo Iena Pliski riesce a cavalcare le onde anomale e a Milano comunque non c'e' il mare
il cielo plumbeo, le nuvole minacciose e il vento che alza polvere, foglie e spazzatura
Invece e' solo via Giovanni da Cermenate alle 18.00 di un martedi' qualunque.
Poi com'era arrivata la minaccia se n'e' andata, senza lasciare pioggia dietro di se.

11.5.04

Passata la pioggia (almeno momentaneamente, che dicono che da domani c'e' poco da stare allegri), parrebbe tornata la primavera. Almeno a giudicare dal sole, dal canto degli uccellini e dalle prime avvisaglie di fuffa di pioppo nell'aria.
Speravo che al ritorno delle particelle cotonose la mia vita avesse preso una piega diversa da quella che aveva lo scorso anno. Anche se non rimpiango nulla di questo anno che tanto mi ha dato e tanto mi ha tolto, ho la straziante sensazione che il tempo si sia fermato. O se non altro che Qualcuno lassu' abbia alzato la mia pedina, abbia dato un paio di zampate in modo da imprimere una rotazione inversa al Creato attorno al suo asse e l'abbia posata nello stesso posto, ma un anno prima.
Ancora il giubbino della moto e il casco in mano, cammino nella via con gli occhi bassi per non farmi tentare da birra e sigarette e non incrociare sguardi di persone troppo amichevoli. Seguo i disegni che il polline ha tracciato sull'asfalto rimanendo imprigionato nei rivoletti di liquido non meglio identificato che lo attraversano.
Penso alle vacanze che mi aspettano, a come impieghero' in effetti le tre settimane che ho preso ad agosto e a come avevo sognato di impiegarle.
Neanche il richiamo della liberta' in sella a Baby sembra abbastanza consolatorio.
Ieri sera stavo da porco e per una volta era il fisico a fare cilecca: raffreddorone e fitte allo stomaco.
Avevo quattro opzioni per la serata, ma una l'avevo scarata a priori.
Opzione uno: arrivare a casa, farsi un brodino, abbassare le tapparelle e andare a dormire prima del calar del sole. Difetto: mi sarei svegliata nel cuore della notte in preda a forte depressione e desiderio di tirare testate contro i muri.
Opzione due: arrivare a casa, consumare una cena frugale, saltare in sella a Baby Blue e andare al corso di francese, ribadendo il concetto che sono una secchiona.
Opzione tre: non passare da casa, cenare con un toast, ingurgitare diverse birre in compagnia di amici assistendo al concerto dei Mum. Tornare a casa a tarda notte distrutta, ma soddisfatta.
L'opzione quattro aveva a che fare con l'andare ad un concerto di musica country/melodica, potenzialmente sdolcinata assieme all'unica persona che sarei stata disposta ad accompagnare ad un simile concerto se le cose non fossero andate come sono andate.
La scelta e' ricaduta ovviamente sull'opzione due, il mio stato di salute e' migliorato, ma mi devo esser persa un gran concerto.
Oh my God! Non sono mai preparata psicologicamente ai cambiamenti di Blogger...

7.5.04

Beh alle volte uno pensa che se si mettera' a urlare e vomitera' in faccia a qualcuno tutto quello che pensa poi le cose andranno meglio... sara' liberatorio e forse dall'altra parte chi si sente dire certe cose, magari si porra' il problrùema del perche' gli sono state dette... peccato che sia una mera illusione... dire cosa si pensa alle persone non serve... vomitarglielo addosso men che meno.... e la fregatura massima e' che poi non ci si sente nemmeno meglio... anzi....
ma forse e' solo sbagliato volersi ostinare a credere che i legami di sangue significhino qualcosa... a meno che non siano quelli con mamma e babbo...
uff. ed io speravo che l'omino la sotto avesse ragione.
qui c'e' un cielo plumbeo da rabbrividire, soprattutto visto e considerato che in un impeto di entusiasmo ho lasciato l'ombrello a casa questa mattina.
Ieri non avevo voglia di stare in ufficio a girarmi i pollici, quindi alle 16.30 ho preso la porta ho salutato tutti e sono andata in centro a Palazzo reale a vedere la mostra Ukyoe, il mondo fluttuante. Andare ad una mostra durante un pomeriggio infrasettimanale riconcilia con il mondo dell'arte. Niente gruppi di 50 persone che ti calpestano gli alluci per seguire la guida che con voce squillante racconta notizie inutili (tipo quante scagliette d'oro ci sono volute per un particolare dipinto), niente sapientoni che si lanciano in filippiche per far colpo sullaccompagnatore di turno, solo un po' di studenti, qualche signora e il privilegio di riuscire ad essere sola per qualche minuto in ciascuna sala.
Da profana ho apprezzato particolarmente le stampe a soggetto paesaggistico di Hokusai e di Hiroshige.
Per un attimo ho pensato di acquistare il catalogo, ma i prezzi dell'arte a partire dai 9 euri del biglietto sono poco politici quindi ho deciso che prima paghero' casa e poi comincero' a comprare i libri da mettere sulla libreria.

6.5.04

oggi
6 giorni di silenzio
pare che avro' anche un parere da un vero architetto su come arredare la mia futura casa.
In metropolitana si vedono sempre strani personaggi.
Alle volte sono io che sono nervosa ed irritabile perche' devo mischiarmi alla massa pendolare invece di svicolare nel traffico in sella a BabyBlue.
Tipo l'altra sera che avrei preso a mazzate in faccia il rispettabilissimo signore che avevo accanto perche' masticava fastidiosamente una cicca.
Ieri invece il personaggio era inquietante sul serio. Un ragazzo in abito scuro con gli occhiali di Paola Barale, quelli rettangolari giganteschi, fascianti, con le stanghette che partono dalla base della lente, una camicia leopardata bianca e nera e un ombrellone da pioggia coi colori dell'arcobaleno.
Si e' appoggiato al palo della metro in una posa mista fra Clint Eastwood e una ballerina di lap dance ed ha iniziato a guardarmi con l'aria di credere che sarei dovuta cadera ammaliata ai suoi piedi. Masticava anche lui una cicca e a tratti si sistemava la cintura dei pantaloni. Continuava a fissarmi e a pencolare sinistramente in cerca, suppongo, di una posa che mettesse in risalto il suo profilo migliore.
Mi sono girata in modo da non doverlo guardare, ma i suoi continui spostamenti lo riportavano fastidiosamente nella periferia del mio campo visivo e pericolosamente sul limitare del mio cilindro di sicurezza, lo spazio fisico che ci deve essere fra me e una persona perche' io possa sentirmi tranquilla.
Ho iniziato a provare un immenso fastidio, un corto circuito nella mia spina dorsale e una voce che mi diceva di allontanarmi. Fortunatamente alla prima fermata c'e' stato un ricambio di persone nel vagone e sono riuscita a conquistarmi uno spazio sufficientamente distante.

5.5.04

Va bene la poesia , va bene la malinconia, ma quando cazzo smette di piovere?
Ho fatto la lavatrice domenica e gli asciugamani sono ancora umidi.

4.5.04

Pioggia, sembra non debba smettere mai piu'.
Sembra saremo destinati ad una eternita' di fondi dei pantaloni fradici e calzini umidicci. Incroci di ombrelli e schizzi d'acqua sulle lenti.Balli fra le pozzanghere increspate. Lacrime mascherate dal disegno delle gocce sui vetri. Infelicita' liquida che si insinua sotto gli infissi.
A tratti sembra la pioggia di Apocalypse Now e mi aspetto di vedere riflesso nell'acqua il bagliore irregolare d'una esplosione piuttosto che la luce intermittente di un semaforo spento.
Che quando la pioggia comincia, dopo giorni di sole, mi piace dormire con i vetri della finestra socchiusi. Respirare l'odore della terra umida ormai dimenticato. Mi piace il rumore delle gocce sul balcone, quella cadenza irregolare che mi guida verso il sonno.
Ma adesso ogni goccia e' il ricordo di una lacrima, ogni pozzanghera e' uno specchio e sembra che non debba smettere mai piu'.

3.5.04

Scazzo.
La routine anestetizza e questa e' una gran verita'.
Arrivare a casa, disfare il letto, caricare la lavatrice, sistemare la roba dalla valigia all'armadio. Sdraiarsi a letto e leggere un capitolo di un libro che ti piace. La domenica notte arriva in men che non si dica e quando ti addormenti sei quasi serena, se hai fatto un qualche sogno l'hai dimenticato prima di svegliarti.
Solo che la routine anestetizza la percezione del mondo in ogni suo aspetto e se il dolore non ti flagella lo stomaco e il cervello, nulla ti colpisce nella benche' minima maniera, nulla ti entusiasma e a ben vedere tutto ti infastidisce un po'.
Prima o poi passera' anche questo e magari se smettera' di piovere e il vento spazzera' lo smog, tornera' la voglia di sorridere alla vista dei monti in lontananza nel sole. La compagnia di persone nuove non sara' una medicina, ma qualcosa di piacevole. La compagnia delle persone di sempre non sara' solo un appiglio sopra il baratro.

30.4.04

In un certo senso credevo che fare qualcosa che era lungo tempo che cercavo di fare, qualcosa di sensato e maturo, qualcosa che insomma non fosse comprarsi una moto o farsi un'altro tatuaggio, mi avrebbe aiutato. Magari fatto sentire un po' vecchia, ma insomma si cresce ed e' giusto che si maturi. Invece l'unico pensiero che riesco ad avere in proprosito e' che mi sto rovinando la vita da sola... gia' uno non c'ha un cazzo da stare allegro per di piu' si taglia qualsiasi possibilita' di fare qualcosa che per un secondo, un minuto, forse anche un paio di giorni a voler essere ottimisti gli faccia dimenticare che la vita e' una merda.... bella cazzata, complimenti....

29.4.04

ikea trend
ho un anno per capire quali e quanti mobili potranno essere acquistati dalla sottoscritta e messi nella mia nuova casa a causa di vincoli tecnici e pecuniari.
se qualcuno si vuole unire al gioco di societa' gli passo il budget, la planimetria e il catalogo ikea.
ci sono cose che solo noi possiamo capire.
e ieri alla fine mi sono resa conto che nonostante tutto un giorno riusciro' a ricordare solo le cose belle.

27.4.04

delle volte basta il suono di una chitarra suonata ad una tavolata in festa, delle volte e' solo l'odore di una maglietta che tiri fuori dall'armadio, delle volte e' un sogno, delle volte e' solo che non puoi farne a meno...
oggi stranamente sono caduta giu' dal letto col piede giusto e certi pensieri mi fanno meno male del solito, come se insomma io potessi quasi andare avanti insieme al mondo invece di restare impietrita nello sconforto.
sembra quasi impossibile.

25.4.04

grazie, sembra una parola stupida di poco conto e tante volte non la si usa nemmeno.
ma voi sapete che e' con il cuore che la dico a voi perche' mi siete vicini, perche' vi preoccupate per me, perche' sopportate le mie lagne, perche' cercate di farmi stare meglio, perche' mi leggete e poi mi scrivete, perche' mi invitate a fare un giro in moto.
sono ancora viva, seduta alla scrivania e ragionevolmente in grado di intendere.... ancora 40 minuti e poi getto la spugna, vado a casa abbasso le serrande e mi metto a fare la nanna.
avrei potuto postare un'ora fa dal momento che sono catatonicamente attiva in ufficio dalle 4.15 (quarto d'ora accademico di ritardo). questa volta ho una sedia tutta mia ed e' un gran lusso.
il problema e' stato ieri alle 23.00 arrivata a Milano scoprire che l'anonima trattoria che si vede dalla finestra di casa mia si trasforma il sabato notte in una balera da valzer e mazurka, nonche' che nel palazzo accanto al mio era in corso un raduno di stranieri (lingua indecifrabile, tono di voce altissimo) amanti di Caruso. I Sigur Ros nonostante fossero forieri di malinconie legate a un periodo felice della mia vita ormai finito mi hanno cullato verso il sonno.

23.4.04

Sto leggendo un libro bellissimo.

Quella sera l'usuraio infamato Yankel D porto' a casa la bambina. Eccoci qui, le disse, saliamo il gradino. Siamo arrivati. Questa e' la tua porta. Ed ecco, questo che sto girando e' il pomolo della tua porta. Ed ecco, qui e' dove mettiamo le scarpe. E qui e' dove appendiamo le giacche. Parlava come se lei potesse capirlo, mai in toni striduli o a monosillabi infantili, e assolutamente mai con parole senza senso. Questo e' il latte che ti do da mangiare. Arriva dal lattaio Mordechai, di cui un giorno farai la conoscenza. Lui tira il latte da una mucca, cosa che se ci pensi e' molto strana e inquietante, quindi non ci pensare... Questa e' la mia mano che ti accarezza la faccia. Certe persone sono mancine, e altre sono destrorse. Noi non sappiamo ancora cosa sei tu, perche' te ne stai semplicemente li' seduta e lasci che sia io a usare la mano... Questo e' un bacio. E' quello che succede quando di arricciano le labbra e si premono contro qualcosa, a volte altre labbra, a volte una guancia, a volte ancora qualcos'altro. Dipende... Questo e' il mio cuore. Lo stai toccando con la manos inistra non perche' sei mancina, anche se potresti esserlo, ma perche' sono io che la tengo contro il mio cuore. Quello che senti e' il battito del mio cuore. E' quello che mi tiene vivo.

da "Ogni cosa e' illuminata" di Jonathan Safran Foer
L'altro lato del tavolo.
Era da un po' che me lo domandavo, oggi ho avuto la risposta: non e' bello nemmeno essere seduti dall'altro lato del tavolo. Quello in cui hai in mano il cv, scruti le persone con aria interrogativa, poni domande.
Sono troppo legata alla vita dell'esaminato per fare l'esaminatore.
Soffro con chi sta li' e nonostante l'entusiasmo e la fiducia nelle sue capacita' vedo deglutisce a stento proprio come capita a me , quella stretta allo stomaco che mi prende anche quando so la risposta.
Oggi fortunatamente ho fatto "la velina": ho assistito senza intervenire, ho fatto qualche sorriso di incoraggiamento, ho preso appunti. Quando mi e' stato chiesto se volevo porre domande ho declinato gentilmente.
Fortunatamente il candidato , anzi la persona o meglio il ragazzo seduto di fronte a me era un entusiasta, una persona seriamente affascinata dal suo lavoro, una persona onesta che non gonfiava le sue esperienze e non si parlava addosso. Un ragazzo simpatico insomma.
Alla fine quando se n'e' andato ho detto tutte le cose positive di lui che mi sono venute in mente.
Alla fine ha passato il colloquio.

22.4.04

si lo so mi sto piangendo addosso, ma nessuno e' costretto a leggermi.
Vorrei chiamarti, vorrei parlarti, vorrei raccontarti i miei progetti. Vorrei sfogarmi dei miei scazzi coi coinquilini. Invece non posso, perche' so che fa solo male e non aiuta a staccare la spina.
Non so se passi di qui ogni tanto, un tempo lo facevi spesso e magari poi commentavamo quello che avevo scritto oppure mi prendevi in giro. Adesso non so se ogni tanto ti prende la malinconia.
Comunque ti diro' : ho visto una casa in costruzione. Il progetto mi piace e sono quasi intenzionata a comprarla. Solo che a parte aver valutato le questioni finanziarie che gia' da sole fanno spavento, mi ritrovo a dover fronteggiare il problema verifiche. Il simpatico venditore sara' una persona onesta o sara' indebitato fino al collo? Fuggira' coi miei soldi lasciando due pilastri di cemento o portera' a termine l'opera? Dove cavolo si va a fare verifiche? I miei rapporti con la burocrazia sono devastanti, non riesco nemmeno a capire a che ufficio devo telefonare per chiedere informazioni.
Ieri sera poi, era mercoledi' e non avevo programmi. Il mercoledi' e' dura, comunque ero abbastanza stanca, dovevo fare la spesa quindi non ho cercato un impegno a tutti i costi. Malissimo: ho dovuto fare uno sforzo degno di S. Francesco per non dare una rispostaccia a quella stupida della Maria che mi faceva la filippica sullo stendipanni occupato a suo giudizio per troppo tempo dai miei panni. E poi sono rimasta nervosa tutta la sera.
Stiamo battendo il record sai? Speriamo che serva a qualcosa, se non altro a stare meno male.
Tante volte penso che magari ci sara' il lieto fine, che la mia camicetta bianca non tornera' piu' a casa mia, ma che sara' raggiunta da tutte le altre nel cassettone a casa tua. O che magari fra sei mesi ci incontreremo per sbaglio in un posto del tutto impensato e succedera' qualcosa di terribilmente romantico e vivremo felici e contenti. Poi pero' penso anche che dici che ti manca l'esperienza di dividere casa con un amico o con delle persone e che prima di conoscerci avresti voluto prendere in casa una ragazza per rientrare un po' delle spese. E allora penso che invece di Mex, nella stanzetta verra' una ragazza bionda e vi innamorerete e vivrete felici e contenti, mentre io coi miei geranei (ne ho uno nuovo sai? ma non so ancora di che colore e' perche' ha tutti i boccioli ancora chiusi) forse avro' una casa mia, ma saro' una zitellona inacidita che va in giro sgridando i bambinetti, odiando le coppie felici e cose simili.
O magari saro' una splendida quarantenne, con una splendida casa, uno splendido lavoro, uno splendido cane, tanti splendidi amici, una splendida moto ... e solo un piccolo spazio vuoto al centro del cuore.

21.4.04

questa e' l'ora della crisi...
sommiamoci che:
siamo sulla soglia delle 41 ore di assenza di contatti + sono in fase rimuginamenti vari su possibile acquisto casa +impossibilita' di chiedere parere a *quella* persona+ rifiuto del lato ricco della famiglia di ricevermi stasera per avere consiglio su eventuale acquisto a causa della presenza del filippino + paura che la suddetta casa mi venga come al solito soffiata sotto il naso + assenza di entusiamo nell' andare dal dentista a farmi asportare tartaro e 80 euro.
il risultato e' che... se ci fosse la luna mi metterei ad ululare, ma essendoci il sole... non mi resta che tirare le testate nello spigolo della porta.
vado.
il cd dei Franz Ferdinand... nulla di nuovo sotto il sole: voce chitarra basso e batteria, formazione della piu' classiche. Pero' sono bravi, suonano bene e quei bei giri di basso potenti in primo piano mi fanno venire voglia di avere maglietta e minigonna nere, calze a righe colorate,anfibi, i codini ed essere in mezzo ad una massa di gente sudaticcia che balla mentre Kapranos canta:
It's always better on holyday, so much better on holyday, that's why we only work when we need the money
Avrei un quesito:
com'e' che lo spam sulla mia casella di posta in questi giorni e' tutto incentrato sul VALIUM e sul FINDaPERSONtoLOVE ?
Cioe' c'e' qualcuno che legge il mio blog e poi fa spam mirato?

20.4.04

Stanotte, forse a causa del "un vasetto di yoghurt per cena e nient'altro" ho fatto un sogno strano.
Era un sogno vivido a colori, ed era da tanto che non ne facevo.
Ero in macchina, in un posto che nella mia testa era Cesano Boscone, prendevo una strada stretta che attraversava un prato e si inoltrava in un bosco di abeti verde scuro, poggiato sul fianco di una collina. Pensavo: "Caspita non mi ero mai accorta che a Cesano ci fosse un posto cosi' carino." Mi fermavo al limitare del prato e scendevo dalla macchina. C'era una casa stile baita, in travi di legno scuro e finestre piccole e quadrate. Accanto alla casa c'era una sorta di pedana in legno, come una veranda di un ristorante, ma senza i vetri. Mentre salivo le scalette per entrare nella veranda pensavo "Questa e' la casa in vendita di cui mi hanno parlato M.e R. ". Sulla veranda incontravo il padrone di casa e gli domandavo informazioni: "Ma questa casa e' in vendita o vendete solo il terreno con questa veranda?"
Ovviamente vendevano solo la veranda. Chiedevo di poter fare un giro e lui mi accordava il permesso. Nella veranda c'erano tavoli e sedie, un bancone di legno, degli scaffali con dei libri e un manifesto sul rosso, forse con il Che, forse con falce e martello.
Pensavo che mancavano solo gli omini che fanno i frisceu e la clientela tipica delle festa dell'unita', ma mi piaceva quel posto, peccato che mi servisse una casa e non una veranda.
Mi incamminavo poi per il sentiero nel bosco che partiva li' vicino e in poco tempo ero in una piccola radura con l'erbetta verde chiaro e davanti a me avevo una cascatella.
Mi arrampicavo sulle rocce al bordo della cascata e mi ritrovavo in uno spiazzo innevato con due sedie a sdraio di legno e tela verde sistemate di faccia al sole e pensavo che il padrone di casa se la godeva proprio ad avere bosco radura cascatella e sedia a sdraio ad un tiro da casa.
Decidevo che era pra di tornare indietro, ma il semplice passaggio su roccia a scendere non era piu' cosi' semplice.
La cascata spruzzava acqua sulla roccia che era scivolosa e l'appiglio che tastavo per capire se era affidabile mi rimaneva in mano.
Ero li' incastrata non piu' sullo spiazzo innevato, non ancora sullo spiazzo erboso: ero sulla roccia e non riuscivo ad andare ne avanti ne indietro.
Per di piu' guardando verso il basso mi rendevo conto che l'acqua la cascata finiva in un lago che aveva una sorta di moto ondoso ed era proprio quel moto ondoso che bagnava la roccia.
Mentre stavo li' ingessata, sul pendio erboso arrivava un ragazzino e mi suggeriva di risalire fino allo spiazzo innevato, prendere la rincorsa e gettarmi nel lago quando l'acqua stava salendo. Poi dal lago sarei riuscita a risalire sul sentiero.
Ma io non sono nata per gettarmi foss'anche a soldatino fra le rocce, in un salto di 5 metri: io riesco a sguararmi le ginocchia anche tuffandomi da uno scoglio semi sommerso verso il mare aperto. E quindi ringraziavo il ragazzino ma gli spiegavo di avere troppa paura per provare. Lui un po' deluso se ne andava ed io rimanevo li' come se fosse la cosa piu' naturale del mondo.
Dopo un po' sullo spiazzo innevato arrivava una famigliola, i genitori non li ricordo, solo c'era un bambino grasso con il berrettino da lupetto (avete presente i bambini grassi nei film tipo "Piccole canaglie", ecco era proprio un bambino grasso cosi') che cominciava a giocherellare con il terreno a cui ero appoggiata. Io ero un po' inquieta perche' avevo paura che mi spingesse involontariamente giu'.
Poi e' suonata la sveglia.
Se ci sono psicologi/psichiatri all'ascolto si accettano interpretazioni.
Mi piacciono gli uomini premurosi.
Mi piacciono gli uomini che sanno corteggiare.
Mi piacciono gli uomini che ti telefonano.
Mi piacciono gli uomini che sanno cucinare.
Mi piacciono gli uomini che si cimentano nel fai da te senza chiamare a raccolta tutti i santi del paradiso.
Mi piacciono gli uomini che ti dicono buongiorno sorridendo.
Mi piacciono gli uomini che non tengono il muso.
Mi piacciono gli uomini con le cravatte sobrie.
Ma soprattutto
mi piacciono gli uomini che la mattina non si mettono litri di denim lasciando una scia olezzante dal bagno alla cucina.
Che quando bevo il mio Nescaffe'ELatte l'aroma di uomo che non deve chiedere mai mi crea degli scompensi gastrici.
per fortuna oggi c'e' il sole.

19.4.04

non sto bene da nessuna parte: se sono a casa ed e' domenica pomeriggio vorrei essere in ufficio per avere da fare, ma poi quando sono qui non riesco a concentrami e ho solo voglia di andare a casa.
lo so che *poi* passa, ma quando non e' ancora *poi*, quando e' ancora *adesso* e quando sei ancora *qui* che rimugini e rimugini su cosa devi imparare da quello che ti e' successo e' dura.
Faccio progetti,ma poi basta un dettaglio e la malinconia mi afferra per le ginocchia e mi butta a terra, mi ruba la voglia di fare ed io rimango li' attonita come in un incubo mi sembra di essere tornata al punto di partenza, se non addirittura scaraventata in un pozzo senza fondo.
Piove... c'e' vento... e' lunedi'... sono depressa... ho voglia di fumare... ho voglia di piangere... sono in ufficio...

16.4.04

Premessa uno:
sto diventando illiberale.
Premessa due:
quando uno rientra a casa nel mio palazzo la sera, magari con i sacchi della spesa, la borsa del portatile e una cassa d'acqua si trova spesso davanti il seguente stato di cose.

a) Deve attraversare un cancello, un portone grande ed un portone piccolo tutti rigorosamente pesantissimi da spostare e tutti rigorosamente senza serratura.
b)Passato il primo cancello deve sperare che uno dei pitbull del circondario che e' stato lasciato libero di scagazzare nel cortile interno, non decida di azzannargli un polpaccio o un qualsiasi altro arto.
c) Entrato nel secondo portone deve sperare di non trovare dietro l'angolo lo spacciatore con il tossico.
d) Arrivato davanti alla porta dell'ascensore deve sperare che questo non sia rimasto bloccato a qualche piano a causa delle porte che si chiudono male.
e) Una volta constatato che con le buone il Padre Eterno non ti degna e che quindi l'ascensore e' bloccato da qualche parte, si deve avviare su per le scale lanciando improperi all'indirizzo del Creatore.
f) Nella tromba delle scale deve schivare il marocchino ubriaco che ha deciso di dormire sul pianerottolo del primo piano,
al secondo piano deve scavalcare il rottame di lavatrice che giace da mesi sul pianerottolo,
al terzo piano deve sperare che il pitbull del palazzo troppo signore per scendere in cortile non abbia deciso di usare "il bagno" proprio in quel momento.
Al quarto piano trova la porta dell'ascensore socchiusa e l'ascensore fermo al piano. Peccato che ormai sia arrivato a destinazione.

Ok date le premesse spero mi capirete quando vi dico che stamattina avrei voluto avere fra le mani l'Amministratore del Condominio per procurargli del gran dolore fisico quando mi sono trovata davanti il seguente cartello:
"I signori Amministrati sono pregati di chiudere accuratamente le porte dell'ascensore"
Chiariamo: Io non sono una Amministrata, al piu' sono una condomina. Poi con una cifra a spanne... del tipo 3000 euro all'anno di spese condominiali per un appartamento da 5 vorrei sapere perche' cazzo il Gran Signore del Condominio non fa riparare le serrature, non fa sistemare le porte dell'Ascensore, non scaccia i pitbull non autoctoni, non impone sanzioni ai pitbull nostrani che usano le scale come bagno, non costringe la gente a smaltire i rifiuti ingombranti diversamente che non lasciandoli sul pianerottolo, non assolta una ronda di leghisti che scaccia i vagabondi che dormono sul pianerottolo e non costringe lo spacciatore a spacciare fuori dal cancello.
Ecco quando avra' dominato il CAOS del condominio allora forse potra' chimarmi Amministrata, prima no.

15.4.04

Nota:Attenzione!!!! si svelano particolari di un film non recentissimo, ma non si sa mai...

Ieri sera ho visto Il seme della follia di John Carpenter.
Come nell'unico altro film di Carpenter da me visto "La cosa", ci sono cani che scorrazzano e mostri coi tentacoli e fauci canine.
Come in ogni film dell'orrore che si rispetti ci sono zombie e morti viventi, prevalentemente bambini, un contagio che si diffonde e la specie umana che tenta di salvarsi, soccombendo lentamente.
L'idea delle creature striscianti che vengono dal passato per riconquistare il mondo ha un sapore Lovecraftiano, anche se, a dirla tutta, non sono mai riuscita a leggere un racconto di Lovecraft per intero, verso la quinta pagina di solito mi prende il panico e getto via il libro.
Insomma un bel mischione di cliche' cinematografico/letterari del genere horror.
Quello che mi e' piaciuto e' il discorso che la realta' non e' oggettiva, ma relativa. E' vero cio' che la maggioranza ritiene sia vero e se uno rimane l'ultimo a non adeguarsi ad un mondo che sembra impazzito e' lui il pazzo. Come l'ultimo umano di "Io sono leggenda" passa dalla parte del torto quando la specie vampira ha definitivamente preso campo sulla terra.
Ieri sera pensavo... trovandosi in un film dell'horrore perche' sbattersi scappare fuggire per non diventare un morto vivente alla seconda scena? Perche' affrontare pericoli sempre maggiori e avere possibilita' di sopravvivenza sempre piu' scarse? Perche' non farsi azzannare subito un polpaccio e iniziare a caracollare oscenamente con le braccia protese in avanti alla ricerca di polpacci umani da azzannare? Se fossi in un film horror salterei in braccio al primo zombie di passaggio, sperando che faccia presto e mi tolga dall'impaccio di dover essere una mente ragionante in un mondo le cui facolta' intellettive sono in estinzione.
Quindi, forse, la soluzione anche nel mondo reale(?), per soffrire meno, angosciarsi meno davanti a quelli che ci paiono orrori, ma probabilmente stanno diventando la normalita', e' staccare il circuito di alimentazione del cervello ed adeguarsi al pensiero di massa.
Anzi sarebbe carino se da domani mi installassero in camera un monitor stile Grande Fratello (quello di Orwell, sia chiaro) in cui ci fosse scritto cosa e' opportuno pensare o credere.

14.4.04

si va beh mi ci mancava un herpes grosso come un ananas sul labbro...
"16 giugno 1991
area di servizio di Birch
autostrada M62

Caro Morissey,
sono orribilmente depresso e giu' di corda. Come un lampione senza lampadina o un tacchino quando arriva Natale. Comunque sia ho pensato di scrivere due righe a qualuno che mi puo' capire. [....]"
da "Il ragazzo sbagliato" di Willy Russell.

Anche io sono orribilmente depressa e giu' di corda, caro Morissey, e ieri sera per prendere sonno ho messo nel walkman vecchio e scassato la cassetta consunta di Louder than Bombs, per farmi cullare dalla tua voce verso il sonno. Anche io devo essere la Ragazza Sbagliata e da qualche parte ci deve essere qualcosa che non va, anche se tutti continuano a dirmi che e' una cazzata e devo smetterla di dire queste cose. Chissa' dove si e' persa la Ragazza Buona, non dentro ad un fiume o sulle sue rive. Chissa' dove si e' persa la Ragazza Forte che qui c'e' solo la Ragazza Sbagliata con le lacrime agli occhi che sfoga il suo dolore davanti agli occhi di tutti invece di scrivere solo le sue storielle di poco conto. E cosi' caro Morissey a causa della tua voce e delle tue canzoni, a causa dell'amore che noi amanti del brit pop nutriamo per te, ti trovi a dover ricevere le lettere di tacchini all'avvicinarsi del Natale. E anche questo non e' un bel destino.
Che delle volte si e' portati a credere che visto che la nostra vita non e' stata facile, anche se ci sono state vite piu' difficili (e questo lo sappiamo, ma tendiamo a non darci peso), ad un certo punto si abbia diritto alla felicita' e che debba arrivare per forza. E poi quando ci troviamo davanti all'evidenza del fatto che non e' cosi' siamo smarriti come bambini.
Cosi' me ne sto smarrita, attonita, con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare le tue parole e ad attendere il lieto fine, anche se so che non ci sara'.
Ti chiedo solo una cortesia, quando farai il tour mondiale per presentare il tuo nuovo album, per favore non portarti detro uno studio di registrazione come i Pixies per fare live a tiratura limitata e a costi elevatissimi, almeno questo vorrei che mi fosse risparmiato. Tua Ginevra
Coca e Papete.
Vivono al primo piano di una villetta appena fuori Lucca, assieme a 2 gatti e 6 umani. Sono mamma cane con le due figlie e il vecchio Coca. Papete e' la figlia cane col pelo bianco corto, che non assomiglia in nulla a mamma e sorella ed ha due occhioni che paiono piu' che umani. Coca era il cane dello spacciatore/tossico del paese. Si narra che dalla bandana che Coca aveva al collo la gente sapesse regolarsi su cosa era acquistabile o meno dal suo padrone. Fatto sta che Coca e' un personaggio conosciuto e tanta gente si ferma a salutarlo anche adesso che il suo padrone non c'e' piu'. Si narra che quando il suo padrone andava in missione a Pisa o in qualche altra citta' vicina, alle volte fosse troppo fatto per ricordarsi di portare indietro Coca. Ma lui tornava sempre a casa, si dice che delle volte, stanco di camminare verso la sua cuccia, prendesse addirittura il treno. Papete ha avuto una esistenza piu' tranquilla, ma anche lei ha discrete doti di orientamento e conosce a memoria gli orari del bar pasticceria che c'e' nelle vicinanze di casa. Se non e' in cucina vicino al tavolo e non e' nemmeno in giardino sdraiata al sole, puoi stare tranquillo che la troverai al bar a farsi offrire cappuccino e brioche dal barista.

8.4.04

ultimo giorno in ufficio prima delle ferie pasquali... ultime ore... anzi ultima mezz'ora ad essere precisi.
solo che diversamente dal resto degli altri pre-vacanze non sono euforica, anzi sono malinconica, quasi triste.
irrazionalmente, come se la vacanza fosse il preludio della fine di qualcosa.

7.4.04

Son soddisfazioni :

Master!
You are a MASTER of the English language!

While your English is not exactly perfect,
you are still more grammatically correct than
just about every American. Still, there is
always room for improvement...

How grammatically sound are you?
brought to you by Quizilla
Ieri partita di calcetto sotto la pioggia che ad un certo punto e' girata in grandine... abbiamo anche perso: seppure con onore.

6.4.04

Oggi mi e' arrivata la tessera di motocicliste, anche gli adesivi. Forse dovrei smetterla di fare le pieghe sulle rotonde di Milano ed andare a farmi un giro serio per poter poi attaccare l'adesivo sul telaio di Baby con un minimo di diritto.
Stamattina ero in ritardo oltre ogni limite della decenza.... uscita dal sottopasso di piazza maggi, ho cominciato ad intruffolarmi fra le macchine per raggiungere il salvifico corridoio di destra che solitamente mi fa scampare la coda.
Raggiunto l'agognato corridoio ho trovato un uomo di 100Kg su di una vespa rossa che mi sbarrava la strada.
L'individuo in questione aveva rimosso il casco e si stava placidamente grattando la testa.
Avendo qualsiasi via di fuga bloccata, mi sono avvicinata sperando che espletato il pressante bisogno si rimettesse in moto.
Lui, imperterrito, ha continuato a restare fermo. Ad un certo punto, avendo intuito la mia presenza alle sue spalle e probabilmente avendo intravisto le saette che mi sprizzavano dagli occhi nonostante avessi gli occhiali da sole, si e' girato di tre quarti... giusto mentre buttava fuori una boccata del suo SIGARO TOSCANO!
Al benzene di primo mattino sono abituata ("adoro l'odore del benzene la mattina presto" parafrasando una frase di un celebre film)... al toscano no. Mi sono subito ammansita nel tentativo di non rantolare al suolo e sono poi rimasta diligentemente in coda ad aspettare il verde. Gli uomini di 100kg sulle vespe rosse sanno il fatto loro.
Cordata DiPietro - Occhetto?

5.4.04

Venerdi' ho visto una casa.
Un monolocale per la precisione. A Corsico, in una via di casette basse. Davanti alla chiesa.
Era all'ultimo piano ed era luminoso. Me ne sono innamorata, sara' stato anche perche' la proprietaria doveva essere una ragazza giovane e la casa era arredata con gusto.
Ho passato il we ad arrovellarmi sui pro e sui contro di acquistare una casa a Corsico e mettermi sulle spalle un mutuo a dir poco ventennale. In the meantime ho anche arredato e disarredato la suddetta casa almeno 20 volte e stabilito piani di guerra per portarmi lo zio uomo d'affari in agenzia acciocche' spuntasse un prezzo migliore di quello proposto.
E dire che non stavo cercando casa, ero li' per curiosita'.
Stamattina ho chiamato l'agenzia. La casa e' stata ritirata dalla vendita, sabato hanno presentato una offerta di acquisto. Per questa volta ancora ho scampato il pericolo.

2.4.04

A Milano c'e' un locale di surfisti, non so perche', ma la cosa mi pare bizzarra.

1.4.04

CVD
Il collega (B) ha tentato di intortarmi: "ah sei stufa di sviluppare? ho una posizione per te: devi prendere i documenti di chi sviluppa, di tutte le varie aree e fare degli *schemi di processo* ". Ovvero fare i disegnini per i ragazzi dell'help desk. Ho abbassato gli occhiali sulla punta del naso e l'ho guardato con l'aria da professoressa quando l'alunno chiamato alla cattedra tira imballo invasioni delle cavallette e morte di parenti prossimi per invocare il diritto a non essere interrogato... per la serie "scusa, ma mi stai prendendo in giro?".

31.3.04

Alla Carrefour hanno i cd dei queens of the stone age e delle desert session, oltre ad avere quello di michele zarrillo.
E' arrivata la primavera.
Il mio geranio ha resistito all'inverno. Adesso e' di nuovo in fiore.
Sono soddisfazioni.
Vampires
Stamattina esami del sangue, per un controllo di routine oltre a 5 provette di sangue mi hanno prelevato 51 euro.
Alla faccia !
Quattro anni nel mondo dell'IT almeno una cosa me l'hanno insegnata: non fidarsi e' meglio.
Riassunto: il mio commerciale (A) dopo 18 mesi finalmente si e' deciso ad onorare le promessa con cui ero stata assunta;
non essendo in grado di farlo nell'immediato, ma rendendosi conto che la sua posizione era al limite dell'insostenibile ha tentato di delegare ad un collega (B) il quale mi dovra' incontrare per illustrarmi le meraviglie di un lavoro presso il cliente di cui si occupa;
Qui il mio unico neurone sopravvissuto alla noia ha un sussulto e convoglia un impulso che dal mio braccio destro si irradia fino alle dita le quali si stringono al cellulare, armeggiano con la rubrica ed estraggono numero di telefono di un collega (C) che lavora nel posto incriminato.
(C) abita due piani sopra di me, in un appartamento altrettanto sfigato e con altrettante persone che si contendono il frigo, insomma uno della nutrita schiera delle ultime ruote del carro come me, le sue parole sono:
"Ma sei sicura di voler lasciare il tuo commerciale? Dicono che (A) e' cosi' bravo. Dicono che da gli aumenti (??au...cheee???) che tiene in considerazione le richieste delle persone(con un delay di 18 mesi, ma alla fine arriva). Qui sai dipende un po' dove capiti...."
Debitamente sfiduciata e giustamente guardinga stasera mi rechero' all'incontro.

29.3.04

e alle volte faccio brutti sogni
Ecco stamattina sono vestita piu' o meno cosi':
Ingiustizie
E' tornato il collega "Giamaicano" (abbronzato da fare schifo) ed hanno fregato il pc al collega leccese.
Il mio pc era ancora al suo posto e a Pasqua sara' una lotta avere anche un solo giorno di ferie.
Ieri il Lecce ha pareggiato al 94 esimo.
Ho finito di leggere Girls, gli ho dato la botta finale in treno sabato mattina.
Sono un po' perplessa. Momentaneamente sospendo il giudizio.
Quest'anno mi e' presa la mania del fucsia, lilla e rosa. O meglio nel mio guardaroba incline al nero sono comparsi alcuni capi di questi colori. iI tutto unito al mio amore per le sciarpette sbrilluccicanti e alla giacchetta di velluto fa si' che ultimamente la mattina guardandomi allo specchio mi sembra di essere vestita come il cantante degli suede ...
cosa che peraltro non ha trovato riscontri nelle photogallery dei siti dedicati al gruppo, che sono tutte in bianco e nero.

26.3.04

Ieri ho fatto un salto in libreria, sebbene avessi chiaro in mente il mio obiettivo, comprare un determinato libro per una determinata persona, sebbene non volessi perdere troppo tempo, sono caduta lo stesso vittima dell'acquisto compulsivo di carta stampata.
Un po' e' colpa di pulsatilla che mi aveva incuriosito parlando di uno dei libri in un suo post, un po' e' colpa del mio stato d'animo .... sicuramente uno psicologo avrebbe una teoria adatta per spiegare come mai i due libri che ho comprato siano proprio "Pezzo a pezzo" di Lydia Davis e "Girls" di Nic Helman.
Ieri come ogni giovedi' sono rincasta alle 23 che non avevo ancora cenato.
mi sono trasferita in camera a consumare la mia cena a base di formaggino e crostini svedesi davanti alla tv .
Schivato porta a porta sono atterrata su MTV con gli Afterhours che presentavano brand new.
Ho constatato che anche Manuel Agnelli era abbastanza in acido con la reunion dei Pixies, tanto che nell'angolo recensioni ha fatto l'apologia di Doolittle uno dei miei cd preferiti in assoluto. Ho scoperto anche che oltre a suonare al coachella festival e a berlino (cosa appresa da delio) i Pixies suoneranno il 19 giugno a bologna.
Allora, prima che finiscano i biglietti, a quale concerto andiamo???

25.3.04

e' che alle volte ho paura
Toh! Guarda che ho scoperto poi aggirandomi alla ricerca di risposte su Courtney Love.
Courtney Love - Mono

Hey yeah we had everything
Vinyl in mono
And we looked the other way man
We were so dumb
Is this the part in the book that you wrote
Where I gotta come and save the day
Did you miss me
Did you miss me
Well they say that rock is dead
And they're probably right
99 girls in the pit
Did it have to come to this

Oh god you owe me one more song
So i can prove to you that
I'm so much better than him
Oh god just gonna listen fast
Here comes the crash
We're gonna rise above
We're gotta smash it up
You won't abandon us again

Give us brilliant boys that we wanna fuck man
Full of ecstasy, hard drugs and bad luck
Yeah yeah yeah
Turn the lights back on
You burn so hard
But you won't burn long

Three chords in your pocket tonight
Are you, you the one
With the spark to bring my punk rock back
And i dont think so

Oh god i wanna hear you say
I wanna hear you say that you're sorry again
Oh god you owe me one more song
So I could prove to you
That I'm so much better than them
Oh god I'd give you anything
To hear you say that I was right
And you were wrong
Oh god before i leave this life
Now enable us to love
A hook is never gonna come
Just give it back to me
Blow out all of the lights tonight

Two million miles down the PCH
(and now he's gone)
I slashed his tires, i bled his brakes
(it had to be done)
Their hand job lives were just too cruel
You merciless villlan
We drowned them all in their swimming pools
Run away run away run away yeah

Oh god i wanna hear you say
I wanna hear you say that you were wrong again
Oh god i wanna hear you say i wanna hear you say
That i am so much better than you
Oh god you owe us one more song
Get out my life, see this world as it really is
Is it just a sad side show
Can make a hooker cum
And enable us to love
I need one thing that's divine
Let me hear it tonight
Let me hear it tonight
I've got to hear it tonight
You're gonna let me hear the lost cord tonight, yeah
Dubbi amletici
La canzone, mono, mi piace anche. Nulla di nuovo sotto il sole, ma e' il tipo di canzone con cui sono cresciuta e mi fa sentire a casa.
Ma perche' Courtney Love si aggira per buona meta' video (ne ho visto solo mezzo) con un simil abito da sposa, buttando a terra barattoli del supermercato, facendosi inseguire da una banda di poliziotti che manco quelli di Benny Hill sono cosi' rincoglioniti e facendosi scortare da una banda di bimbe bionde replicanti vestite da damigelle altrettanto avviate al teppismo?
C'e' qualcosa che mi sfugge o il video e' proprio una cagata?
Ziguli'
L'altro giorno all'esselunga ho trovato gli ziguli' al limone. Che fossero al limone non e' la cosa fondamentale e' il fatto che ci fossero gli ziguli' al supermercato che mi ha fatto sentire vecchia.
Un tempo gli ziguli' li vendevano solo in farmacia e la mamma li comprava solo in occasioni eccezionali, tipo se quel giorno che l'accompagnavi in farmacia per comprare l'aspirina per il babbo che si era beccato il raffreddore avevi preso almeno un buono piu' piu' per i pensierini. Insomma ci doveva essere una discreta congiuntura astrale unita a comprovati meriti letterari per entrare in possesso delle palline zuccherose in blister (come si dira' in italiano blister? bah).
Adesso qualunque moccioso con le stringhe slacciate puo' infilare di soppiatto nel carrello straripante del genitore isterico un pacchetto di ziguli' alla prima occasione. Che poi chissa' se ai mocciosi con le stringhe slacciate piacciono gli ziguli'... A me onestamente pare non abbiano piu' lo stesso sapore di un tempo, ma del resto a buttarli nel carrello non e' piu' la stessa cosa...

23.3.04

22.3.04

si avvicina a grandi passi l'incubo del 730.
devo essere sicura di non fare errori : stavolta si parla di avere dei soldi indietro e di non doverne anticipare senza motivo apparente per l'anno venturo.
mi premuniro' di candela onde svelare la presenza di caselle stampate con l'inchiostro simpatico.
Frattanto comincio a ripetere il mantra: Ce la posso fare... ce la posso fare... ce la posso fare...
Se la mia ditta si degnasse nel frattempo di darmi il CUD sarei piu' contenta.

17.3.04

e poi oggi alle mie rimostranze scherzose mi hanno dato pure della tarantolata... va boh!
un giorno o l'altro mi faccio prestare il pitbull dal vicino e lo chiudo in casa coi miei coinquilini.
I coinquilini ieri sera hanno pensato bene di strapparmi dal dolce torpore del pre sonno improvvisando una conferenza nell'ingresso/tinello che e' la stanza su cui tutte le altre stanze, la mia compresa, si affacciano. Oltre ad accendere la luce sono riusciti anche a permutare l'ordine di tutte le sedie presenti e a parlare a voce altissima... della segretaria della nostra ditta!!!
Almeno potevano disturbarmi per un pigiama party con alcoolici e sostanze proibite... ma cazzo per spettegolare della segretaria!!!
Poi nel cuore della notte e' stata la volta del pitbull del vicino, che si e' messo come al solito a tirare zampate contro la porta (sempre del vicino) perche' voleva uscire, peccato che le sue zampone riescano a produrre onde sismiche con effetti pari a un terzo grado della scala Mercalli.

Il pitbull lo perdono perche' il suo padrone e' uno stronzone che lo lascia sempre solo in casa. I coinquilini li perdono un po' meno.

Pare che comunque io sia stata almeno parzialmente vendicata da un muezzin che si e' messo a recitare versetti coranici sulle scale del nostro palazzo verso le cinque del mattino.
Io fortunatamente non l'ho sentito, ma l'uomo di casa e' stato turbato nei suoi sonni.

15.3.04

Non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori.
Euripide

5.3.04

caspita... che periodo di annullamento cerebrale! ho tentato di aggiornare il template....
nuovi film nessuno, nuovi dischi nessuno, un libro in perenne lettura....
per cominciare a risalire la china faro' un giretto da buscemi.

3.3.04

Le sciure milanesi mi fanno paura, anche quando hanno ragione.
Oggi ennesimo round Gine vs Burocrazia: giro alla ASL per la scelta del medico.
Arrivo per le 9.00, il tabellino luminoso indica la posizione numero 94, il mio bigliettino indica la 42 della serie successiva.
Medito di rinunciare, ma sono li' e decido che se non prendo il medico oggi non lo prendero' mai piu' quindi mi accingo ad aspettare.
La gente arriva in un flusso ininterrotto, molti sembrano alieni alla logica della coda con biglietto, molti chiedoono informazioni al primo che gli capita a tiro, nella fattispecie me, che tento di mimetizzarmi contro la finestra e intanto tengo d'occhio la moto posteggiata 4 piani piu' sotto.
Arriva una famiglia filippina, stacca il biglietto e si mette ad aspettare. Un altro filippino viene rimbalzato allo sportello, fa per andarsene, ma incontrando i connazionali sulla porta decide di passargli il suo biglietto.
L'occhio vigile della sciura milanese non perdona. Inizia quello che per un momento ho pensato si tramutasse nella piu' grande rissa collettiva dopo quelle di Bud Spencer e Terence Hill. Le sciure impellicciate iniziano la tiritera: "Voi giovani non avete rispetto di nulla (bah insomma ). Non si passano i biglietti (annuisco fra me e me), noi siamo in coda da un'ora, la coda dovete farla pure voi. Fammi vedere che biglietto hai in mano (e va beh calma, penso io, mica sei un poliziotto) dammi il biglietto" strappa di mano il biglietto alla donna filippina. Marito e moglie filippini dopo un blando tentativo di portare avanti la loro innocenza cercano di battere in ritirata confessando e dicendo che da quel momento in poi avrebbero atteso il loro turno col biglietto giusto. Fra me e me spero che la faccenda sia risolta, ma la bimba filippina continua a giocare col distributore dei numeri e le sciure impellicciate non sono soddisfatte. La piu' ardimentosa si avvicina alla donna filippina per farle la morale e fa per prenderla per un braccio. La donna si arrabbia e comincia a strillare. Le sciure si avvicinano minacciose. Le impiegate agli sportelli smettono di lavorare e tentano di ristabilire l'ordine da dietro il vetro, ma le vedo solo io. Un ex medico comincia a dire che gli immigrati ce li dobbiamo tenere perche' siamo noi che li abbiamo voluti e quindi ce li meritiamo. Una sciura con un buffo berrettino di lana sostiene la causa della donna filippina. Io me ne esco con un colpetto di tosse tentando di dire che ormai e' tutto risolto e che forse possiamo smetterla di dare questo triste spettacolo. Le sciure ormai passate al dialetto stretto non le smuovi nemmeno se le prendi a botte sulla testa col casco (e dire che sono li' per farsi fare qualche documento che a che fare col cardiologo). Il marito filippino convince la moglie ad allontanarsi e ad aspettare fuori dall'ufficio. Fortunatamente scatta il turno 42 e mi chiamo fuori dalla disputa.

2.3.04

Annuncio dell'atleta fuori forma
Stasera esordio per l'anno 2004 sui campi da calcetto. Si pregano i familiari di venire a recuperare le mie spoglie mortali a fine partita.
Lamento della (finta) motociclista.
L'asfalto di Milano, di tutta Milano e' un attentato alla vita dei motociclisti!!!
E che cavolo, va bene la neve, l'inverno le intemperie, ma non ci sono due metri due di asfalto liscio!!!!
Per non parlare poi di come guida la gente alla mattina, ma questo e' un problema secondario.

24.2.04

senza patria per vili questioni monetarie.
oggi ho presentato domanda di residenza a Milano, facendo un'ora e mezza di coda in un ufficio iperaffollato, ma con soli due sportelli aperti.
tutto per pagare meno di affitto.
Ma in questo periodo di interregno fino a quando il messo comunale non si addentrera' nei meandri del mio palazzo e riuscira' forse ad appurare che effettivamente vivo li' (sempre che non venga sbranato dal pitbull famelico del mio vicino di casa)... cosa sono? una futura ex genovese? una futura milanese? una senza patria?
E dopo... potro' ancora vantare pieno potere nella strocatura o promozione di focaccia e trofie al pesto o dovro' erudirmi sul risotto giallo e sulla fettina milanese?
p.s. per la cronaca stamattina sono anche stata irrisa dal peraltro gentilissimo impiegato dello sportello: 'vieni a Milano da Genova? ma sei sicura? io farei il contrario'.

18.2.04

Lo so che non sta bene che una ragazza si avvalga del turpiloquio, ma ....
brutto pezzo di merda di un tassista che mi hai detto che non so guidare la moto perche' mi sono fermata a dare una precedenza che dovevo dare... VAFFANCULO!

15.2.04

Narra la leggenda che per lavorare nel nostro gruppo uno debba avere qualche turba mentale accertata.
Chi piu' chi meno, ciascuno di noi ha le sue manie da chi non puo' vedere inzuppare i biscotti nel caffe' e latte a chi non beve l'acqua gasata se non e' nella bottiglia di vetro.
Ci sono poi esempi di squilibri mentali maggiori e scene isteriche documentate di alcune persone durante periodi di particolare tensione.
Delle volte uno si domanda con che criterio il nostro capo scelga i suoi collaboratori, se non siamo vittime di una sorta di esperimento scientifico tipo "The Truman Show", siamo cavie di cui vengono studiate le reazioni a situazioni paradossali.
L'altra sera sono andata ad una cena a casa di colleghi di M., noi siamo arrivati in tempo per il dolce. Mentre sedevo un po' annoiata su di una sedia, un tizio seduto accanto a me sul divano ha cominciato ad armeggiare con un bicchiere e una bottiglia di coca cola. Appena riempito, il bicchiere ha effettuato un carpiato doppio spargendo il suo contenuto sul pavimento e sui miei pantaloni. Troppo sbigottita per arrabbiarmi ho provveduto a sanare il danno con un tovagliolo di carta. Piu' avanti nel corso della serata si e' svolto il seguente dialogo fra me e lo spargitore di coca cola:
- ma anche tu lavori in VO?
-eh si', tu in che area sei?
- io sono al p.
- ma dai anche io
Sebbene non sia esattamente nel mio gruppo, diciamo che lo squilibrato e' nella stessa area.
Comincia ad avvalorarsi l'ipotesi dell'esprimento scientifico.

10.2.04

L'ipnotica danza dei vigili nel sole del mattino.
La ragazza coi ricci biondi aveva un gran sorriso e degli inspiegabili guanti neri.
Il ragazzo coi guanti bianchi si muoveva fluido e rilassato.
Gli automobilisti quieti seguivano il movimento dei loro arti nella luce del mattino e nessuno faceva caso al semaforo. Sembrava che il mondo di muovesse con lo slow forward.
Cessata l'ipnosi il mal di schiena e' tornato ad impossessarsi di me e ad ogni frenata lo spostamento del piede destro fra i due pedali mi causava fitte di dolore. Credevo di essere destinata a rimanere chiusa nell'abitacolo fino alla fine dei miei giorni.

5.2.04

News dal quarto piano.
L'altra sera mi sono ritrovata a tavola coi coinquilini. Ai vecchi tempi mi piaceva passare le serate a chiaccherare seduta al tavolo, ma erano altri tempi, non c'era Matteo ed ero in casa molto piu' spesso e, soprattutto, erano altri coinquilini, che non avevano manie di grandezza.
Non c'e' piu' Rita con cui fare gossip, non c'e' piu' Giuli con cui parlare di libri di musica e di film, non c'e' piu' Roby con cui parlare delle difficolta' di trovare la giusta direzione nella vita.
Adesso ci sono Maria che saluta i vecchi amici dicendo "Ciao, sono una project manager", c'e' Marco che ha un po' le manie del self made man (anche se bisogna tributargli tutti gli onori del caso per aver tirato su figli e fratelli ) e c'e' Sabrina che e' la meno logorroica ed ha un gran senso dell'umorismo, ma non siamo molto in confidenza e quindi non si riesce a fare fronte comune.
Parliamo di Maria: e' una ragazzona alta e robusta, un po' troppo robusta per la sua sfrenata passione per abiti attillati e di colore bianco. E' una project manager certificata ricordiamolo e quindi in ufficio va vestita con il tailleur e tacchi vertiginosi. Ama essere al centro dell'attenzione e quando si parla di qualcosa deve sempre ribadire il concetto che lei e' "la mejo". Solo con i miei amici non ha sottolineato la sua grandeur, ma credo che li considerasse troppo pezzenti per degnarli di attenzione.
Ieri e' uscito il discorso moto, forse quando Sabri mi ha chiesto se ero in giro in moto o in macchina e lei se n'e' uscita:
"Ah se mi dovro' comprare la moto, so gia' che moto prendere:l'ho vista sabato"
Gine, Sabrina e Marco:
"Che moto?"
Lei:
"Una marauder"
Io, silenzio.
Marco:
"ma no!"
Sabrina:
"Che moto e'?"
Lei:
"E' una moto un po' come.... l'harley davidson!"
Marco si lancia in una dissertazione anti custom.
Sabrina mi guarda e ci chiede:
"Ma ce la vedete su di una harley?"
E nella mia mente passa l'immagine di Maria in tailleur bianco, tacchi vertiginosi casco e occhialoni in sella ad una Electra Glide.
La telefonata della mamma mi salva in corner.
Cercare posteggio in zona smeraldo la sera della prima del musical Chicago e' da suicidio.
Alla fine mi arrendo al parcheggio a pagamento, visto e considerato che ci sono orde di vigili assatanati di sangue che pattugliano i marciapiedi cm per cm ed io
a) non risiedo in zona ergo non posso lasciare la macchina entro le linee gialle,
b) non possiedo un gratta e parcheggia ergo non posso parcheggiare entro le linee blu.
Chiamo P. per dirle che nonostante l'orribile ritardo sono in arrivo e la voce quasi quasi me l'aspettavo.
Arrivo sotto il portone, citofono mi vengono date istruzioni su come raggiungere il secondo portone.
Ricitofono e mi vengono date istruzioni sul piano a cui scendere e su come raggiungere la porta.
Mi sembra un po' di stare dentro dungeon and dragons o meglio solo dentro un dungeon, di draghi per fortuna in giro non ce ne sono, anzi una ragazza molto gentile mi aspetta per prendere l'ascensore.
Arrivo davanti ad una porta e resto indecisa se suonare o meno perche' sul campanello non vedo indicazioni. La porta si apre e P. mi dice "sei tu? ciao!" seguono baci e abbracci.
Lei invece proprio non me l'aspettavo: non riesco a collegare quel viso, quella persona che ho davanti con la persona con cui ho scambiato mail e di cui ho letto i post. Proprio c'e' uno scollegamento totale fra le due entita', quella virtuale e quella reale. Non che l'entita' virtuale avesse una immagine precisa nella mia mente solo che ... non so, forse me l'aspettavo solo un po' piu' grande.
Non mi trattengo molto, solo il tempo di fare due chiacchere, di invidiare il disco che M. ha portato a P. a natale, di rammaricarmi di essermi persa la reunion (forse un solo shock in blocco nel collegare volti e personalita' e' meglio che tanti piccoli shock) e poi corro verso il parcheggio a recuperare la mia fida micra. Il posteggiatore e' un personaggio illuminato che ha messo la mia macchina in testa alla torma di macchine che hanno affollato il garage nel frattempo, intuendo che non sarei rimasta molto. Pago, ringrazio e mi avvio verso casa.

4.2.04

WARNING sto per scrivere due righe sul film "L'ultimo samurai" in cui magari svelero' due o tre particolari della trama, tipo il finale e altre quisquilie.

Avevo scritto anche la mia opinione sul film "L'ultimo samurai", ma e' rimasta incastrata da qualche parte nella mia casella di posta, attualmente inservibile a causa dei problemi del fantastico server VO. Butto giu' due righe veloci.
Come tutti i film di cappa e spada (o meglio di kimono e spadone) mi ha coinvolto. L'onore, la lealta', il coraggio, il lato umano del combattente, i buoni sentimenti mi hanno fatto frignare buona parte del secondo tempo.
Una pecca: troppi ninja neri nell'agguato al capo samurai, peggio che un film di Bruce Lee.
Un punto a favore: niente scene di sesso.
Considerazione sul finale: io avrei fatto finire il film sulla scena del campo di battaglia, ma si sa a me piacciono i film drammatici.

30.1.04

WARNING: Qui si parla del film e si fanno commenti che svelano particolari della trama, quindi se non avete visto il film e se non avete letto il libro e non volete sapere cosa succede nel terzo film de "Il signore degli anelli" NON LEGGETE!

Ieri sera sono andata a vedere "Il ritorno del re", il terzo film della saga del signore degli anelli.
Ovviamente mi e' piaciuto un sacco. La cosa curiosa e' che per l'episodio della morte di Denetor, il reggente di Minas Tirith, io e il mio compagno di cinema ci siamo un po' alterati: ci sembrava che nel libro non ci fosse tutta la questione della pira funebre e la morte nelle fiamme. Sembrava troppo spaccara come scena, soprattutto con la caduta finale dallo sperone di roccia. Invece, caduta a parte, e' stato proprio Tolkien a decidere che Denetor in preda allo sconforto "e' uscito di senno" (come dice Pipino a Gandalf) ed ha tentato di bruciare vivo se stesso e Faramir.
Eowin mi e' piaciuta molto, e' un gran personaggio che tiene alto l'onore femminile in una storia tutta di uomini. C'e' da dire che il grande luogotenente di Sauron re dei Natzgul sembra un po' sfigato a farsi infilzare da una biondina di 50 kg. Comunque sia: onore alla dama Eowin! Detto tra parentesi Aragorn di donne non capisce nulla, sara' anche un re e avra' esigenze dinastiche, ma vuoi mettere il polso di Eowin in confronto a quella mollacione di Arwen?
Altro personaggio ben riuscito e' Pipino. Frodo invece avra' anche avuto da portare l'anello, ma non posso che dare ragione al mio amico QRZ quando sostiene che il suo sguardo corrucciato e sofferente tenuto per 3 film di seguito gli avra' provocato deformazioni permaneti alla faccia.
Martedi' sera sono andata a teatro a vedere uno spettacolo di un autore spagnolo, Note di cucina di Rodrigo Garcia.
Sono rimasta abbastanza perplessa. Io sono tipo da Avaro di Moliere o da Dodicesima Notte di Shakespeare. Mi piaceva Gasmann che leggeva la Divina Commedia, gli spettacoli di Dario Fo e/o Franca Rame. Mi piacciono gli adattamenti teatrali di Benni. Cose classiche o cose divertenti.
La recensione dello spettacolo recitava :
"Due amici cucinano attorno ad un tavolo, tra fornelli, pentolame, verdura, carne olio e tutto il necessario che gli occorre per prearare i loro piatti preferiti. Una ragazza che ha una relazione con uno di loro assiste alle schermaglie dei due amici che cercano di superarsi nell'arte culinaria. ... Si cucinano tutto quello che vedono,cio' che li circonda.Mettono tutto nel pentolone e mischiano parole e dolore. ..."
Pensavo che con la scusa della cucina raccontassero delle storie, ci fossero dei dialoghi, che le storie si intrecciassero che ci fosse una capo ed una coda. O almeno un capo e una via e che il finale fosse aperto.
Invece mi e' sembrato di vedere una serie di monologhi poco correlati fra loro, piu' o meno deliranti, piu' o meno sensati. Il cibo era violentato in diversi modi, sugli schermi che circondavano il palco venivano proiettate a tratti immagini di macellazione o cibi decomposti, mosche.
Lo scopo dell'autore, come ho scoperto solo dopo leggendo sulla locandina estratti del suo credo artistico, non era quello di inventare una storia, ma fornire spunti, stimolare il dibattito interiore dell'ascoltatore. Avendolo saputo in anticipo forse, si sarebbe potuto subodorare qualcosa sul tipo di allestimento e probabilmente rimandare la mia uscita teatrale annuale a spettacolo piu' consono.
Mi sa che sono una perbenista anche in fatto di opere teatrali. Che sia commedia o tragedia voglio un intreccio, dei personaggi definiti, un climax, una conclusione. Mi vanno anche bene i monologhi purche' raccontino storie.

27.1.04

Le prove iniziano alle otto, io alle otto meno venti sono ancora a casa di Matteo che sto mangiando i ravioli di magro.
Mi perdo alla ricerca di via Giovanni da Udine. Mi rendo conto che il metodo di contare le traverse funzionerebbe se iniziassi a contare dalla piazza giusta, avendo inziato con una piazza di anticipo mi trovo in viale espinasse senza idea di dove devo andare. Estraggo la cartina e ricontrollo il percorso. Ho qualche difficolta' a posteggiare e arrivo che la prima prova e' iniziata.
Per entrare devo sborsare i 10 euro di "ingresso con consumazione" e discutere con un tizio che vorrebbe farmi usufruire del guardaroba a tutti i costi.
Mentre sto per varcare finalmente la soglia sento una voce alle spalle: "aspettami aspettami". La signora dagli occhiali con la montatura spessa e' piu' spaesata di me.
La prima prova e' senza musica e non azzecco un passo a pagare oro. La seconda fortunatamente va meglio.
Mettono a nostra disposizione una saletta dove possiamo continuare a provare e dove ci dovremo cambiare. La condividiamo con il gruppo che fa funky e con il coro gospel.
Il momento di "andare in scena" si avvicina, iniziamo a cambiarci.
Beatrice suggerisce che possiamo cambiarci dietro una tenda, dal momento che nella saletta ci sono gli uomini del coro gospel. La signora con la monatura spessa, che ormai sfoggia unicamente la sua lingerie in pizzo e raso nero, ha un attimo di esitazione in cui medita di tuffarsi in carpiato dietro il tendaggio poi si stringe nelle spalle e dice "boh tanto nessuno ci fa caso". Tutte le altre non si pongono nemmeno il problema e saltellano in giro in perizoma.
Io ho i mutandoni di bridget jones per attutire eventuali trasparenze della gonna bianca e mi cambio in tranquillita'. Annarita un attimo prima e' in pantaloni grigi e maglia nera e un attimo dopo sfoggia il suo abito rosa confetto, neanche superman e' cosi' veloce nel cambiarsi d'abito.
Le ragazze immagine, che gia' sembrano ubriache di loro, hanno un bottiglione di vino dal quale attingono nella speranza forse di essere piu' sciolte nei movimenti. La signora sudamericana distribuisce brillantini a tutte e qualcuna si unge le braccia per essere piu' visibile.
Perizomi e cinture con medagliette, strepiti congeniti all'essenza femminile: il coro gospel non riesce a provare serenamente.
Arriva il momento di uscire. Aprono Beatrice e altre tre ragazze con un balletto con il velo, poi tocca a noi. Sbircio fra la folla per vedere se intravedo Matteo, ma non lo trovo. Inizia la musica e perdo coscienza di cosa sto facendo. Fortunatamente, perche' a ballare su di una pista da discoteca il pubblico lo si vede bene bene in faccia e quando inizia il momento dei "circoletti del bacino" un boato si innalza dal pubblico maschile. I quattro minuti passano veloci, usciamo di scena per lasciare di nuovo posto a Beatrice e alle sue compagne.
14 lezioni di danza e 4 minuti di gloria.
com'e' facile appagare l'ego femminile.

p.s. Matteo e' arrivato al pelo.

20.1.04

Fantozzi, un principiante in confronto a me.
Ieri sera rientro casa, apro la porta, trovo i coinquilini intenti al cazzeggio attorno alla tavola sparecchiata, richiudo.
Due convenevoli, poi a nanna.
Stamattina come al solito mi sono tirata su per ultima s olo quando ho sentito Maria e Sabrina uscire. Ho incrociato Marco, ho constatato che anche di mattina parla parecchio, ma si rende anche conto di avere di fronte un essere rantolante in piagiamino azzurro con coniglio quindi smette presto di parlare ed esce anche lui.
Mi preparo con calma. Sprango la camera acciocche' le donne delle pulizie non si sognino di entrare e sterminare la mia colonia di gattini di polvere. Mi accingo ad uscire.
Peccato che.... IO SIA CHIUSA DENTRO!!!!
Impossibile: ho aperto e chiuso la porta ieri sera: io possiedo una chiave di casa. Peccato che non ne voglia sapere di aprire la porta. Provo, riprovo, spintono, prendo a calci, maledico ma la porta rimane chiusa.
Telefono al custode per chiedergli se gentilmente puo' provare lui dall'esterno ad aprire, ma lui serafico risponde che non ha le chiavi perche' le hanno tenute gli operai che hanno fatto i lavori (e questo comunque di per se e' inquietante).
Chiamo la segretaria per chiedere consiglio : pare brutto prendere a sediate la porta senza essere autorizzati, vai a vedere che poi te la fanno ripagare.
La segretaria e' evasiva: ti faccio sapere.
Dato che la mia tapparella e' rimasta rotta per tre mesi reputo che la segretaria non si dara' troppa pena di estrarmi dalla casa, quindi parto alla ricerca del cacciavite per improvvisarmi Arsenio Lupin. Trovo invece la vecchia chiave della serratura.
La inserisco sento rumore di ferraglia che ruota, ma la porta continua ad essere chiusa. Reinserisco la chiave nuova: la porta si apre.
Esco e la richiudo.
Chissa' se stasera avro' un tetto sopra la mia testa o dovro' dormire sullo zerbino.

19.1.04

News dal fronte fisico

Max e' incinto di sei mesi. La notizia non mi coglie impreparata, gia' da tempo aveva palesato la vlonta' di espandere "la famiglia". E' felice, ma nemmeno questo mi stupisce, tipico della sua incoscienza. Sara' bello vedrlo alle prese con pannolini e pappe. Chissa' se la bimba sara' bionda e riccia come il papa' o mora e liscia come la mamma. Di sicuro avra' i loro bellissimi occhi azzurri.
Enri sta bene, ma si e' rotto le palle di programmare e medita di cambiare ancora una volta mestiere. Non e' il periodo adatto, ma non posso dire che non lo capisco.
Leccolo is back in action. A dire il vero non mi ricordavo ne' il soprannome, ne' le sue domande a lezione con Massa, ma il personaggio lo rammentavo con precisione. Smessi le camice da magnum PI e il giubbino di jeans nonn ha rinuciato comunque a mettere una cravatta arancione su camicia blu e giacca grigia. Pare abbia fatto una buona impressione al colloquio qui in VO con M. la sergentessa di ferro. Grande stima della non laureata per il non laureato super smanettone. Peccato che sia stato ritenuto un individuo potenzialmente sovversivo in un gruppo rigidamente organizzato e gerarchizzato.

17.1.04

Finalmente a casa! Era dal 27 dicembre che mancavo. Per chi vive fuori saranno bazzecole, ma per me che sono abituata a tornare sotto la gonna materna quasi ogni settimana era un bel po'. Incredibile quanto tempo porti via cazzeggiare in casa. Non ho fatto nulla e sono gia' le sette.

14.1.04

Notizie dal quarto piano.
Posto che a casa ultimamente ci sto poco, al ritorno dalle vacanze il nostro appartamento e' tornato quasi a pieno regime, da due persone con un bagno a testa siamo diventati 4.
Questo impone che io restringa il mio dominio incontrastato sull'armadietto della cucina vicino alla finestra e che mi adatti a condividere il bagno con un ragazzo (il quale sembra abituato ad alzare la tavoletta, il che e' consolante, ma se poi la riabbassasse sarei piu' contenta).
Il nuovo arrivato, M., e' un trasfertista e viene da Torino. E' sposato, ha due figli ed e' logorroico come "la M." Che sia una questione di iniziali?
S. in casa non l'ho mai incrociata, ma se anche lei manifestera' la stessa propensione a dare aria ai denti comincero' seriamente a pensare di avere qualche torto agli occhi del cielo.

13.1.04

Snapshots of Prague.

La scoda beige slavato del padrone di casa e la sua gentilezza al limite dell'eccessivo

La quantita' di birra ingurgitata dai cechi

Lo stinco di maiale che abbiamo mangiato l'ultima sera... uno a testa.. mi sentivo Obelix

Il sottopasso liberty Lucerna con il cavallo appeso a testa in giu'

Il numero di telefono e il mio numero di pratica del lost and found dell'aeroporto di Praga (potrei giocarli al lotto)

la difficolta' a reperire una scheda telefonica

i tetti innevati visti dalla cime dell'orologio astronomico

la sala centrale dell'antico palazzo reale

l'abside della cattedrale si San Vito vista dall'esterno

La chiesa neogotica di dubbio gusto dedicata a Santa Ludmilla nostro punto di riferimento per ritrovare casa

Il banchetto degli hot dog in Namesti miru

Il ragazzo che vendeva felafel e giros che mentre mi serviva mi ha allertato perche' presunte scippatrici si stavano avvicinando alla mia borsa.

Il ponte Carlo al tramonto.

La neve fitta fitta che dal Castello ci ha accompagnato nella camminata a casa rendendoci simili a due pupazzi di neve semoventi.

La sala da the new age con il the alla cannella arricchito con una fettina di mela secca.

Pan Prestnu (che e' il titolo del terzo film del signore degli anelli)
Praga 2004. La vacanza disorganizzata.parte III

A differenza degli ungheresi e di quanto indicato sulla Lonely, i Cechi, salvo rare eccezioni, sono molto gentili e sanno bene l'inglese. Alcune volte i negozianti appurato che sei italiano switchano da un inglese perfetto ad un buon italiano per illustrarti meglio le doti della loro merce. Credo che la concorrenza spietata che si fanno stimoli il poliglottismo.
Il nostro padrone di casa e' un simil ingegnere che lavora nell'industria del trasporto, in una ditta un tempo ungherese e ora acquisita da siemens. Fa parte di una elite privilegiata che si puo' permettere di mandare due figli all'universita' e mantenere una macchina. Hanno un appartamento di proprieta' in periferia in cui abitano e il monolocale in quasi centro della cui gestione si occupa la moglie. Nonostante questo la loro macchina e' una Skoda vecchissima e cadente. Il padrone diceva che preferisce come si sta adesso che il regime e' caduto, ma che capisce come mai ci siano alcune persone che preferivano il prima quando l'istruzione e l'assistenza sanitaria erano gratuite e dove il tasso di disoccupazione era praticamente nullo. Ora la percentuale di disoccupati o persone con occupazione precaria e' circa del 20%. Comunque in giro in metropolitana e nelle birrerie l'atmosfera che si respira e' molto occidentale, come a Budapest del resto.
Praga 2004. La vacanza disorganizzata.parte II

Che dire di Praga?
E' una citta' spettacolare, non solo per il castello o per l'orologio astronomico, ma per l'atmosfera che si respira nelle strade e nelle birrerie fumose. Per la neve che imbiancava i tetti e copriva i marciapiedi, per il tramonto visto dal ponte Carlo. E' vero che in centro i palazzi sono un susseguirsi continuo di cambiavaluta, negozi di vetro lavorato a mano e cristalli boemi, negozi di gioielli, orchestrine jazz, mendicanti scippatori e turisti, ma appena ci si allontana un po', distanti dal traffico e con i suoni attutiti dal manto nevoso sembra di essere indietro nel tempo di qualche secolo e ti aspetti di incrociare all'improvviso Salieri con la sua parrucca bianca e il pastrano che cammina per strada, come sul set di Amadeus. Detto per inciso, un giorno di pioggia ci siamo infilati in una ben poco tradizionale sala da the new age, dove non servivano alcolici e dove era vietato fumare. La scelta e' stata del tipo "ok siamo fradici, troviamo un posto in cui ci diano qualcosa di caldo da bere. ecco una sala da the' entriamo". E' risultato poi che in quel negozio avevano girato parte del film di Forman com'era discretamente indicato da alcune fotografie, l'autografo del regista e un cartellino esplicativo.
Una cosa che mi ha colpito, sebbene l'avessi letto sul costosissimo numero dei meridiani dedicato a Praga e' il consumo spropositato di birra che fanno i Cechi. I camerieri in birreria riempiono i boccali e passano per i tavoli. Appena vedono che il tuo boccale tende al vuoto te ne piazzano un'altro sotto il naso chiedendoti se ne vuoi ancora; ricevuta risposta affermativa aggiungono un segnetto in fondo al foglio delle ordinazioni e ti mollano il nuovo boccale. Penso che per un praghese la media a serata siano almeno tre boccali. Noi che spesso ci limitavamo ad un solo boccale venivamo guardati un po' come derelitti.
Praga 2004. La vacanza disorganizzata.parte I

In realta' alla vacanza avevamo pensato per tempo, trovando un volo aereo a prezzo competitivo (solo 25 euro in piu' della tariffa pulman eurolines) e un appartamentino in zona 2 a mezz'ora di cammino dalla piazza della citta' vecchia, quella con l'orologio astronomico per intenderci.
Il mio continuo peregrinare fra Genova e Milano e fra casa mia e quella di Matteo ha fatto si' che non fossi dotata di tutti gli "strumenti di viaggio" come il mio borsino antiscippo, il portafoglio vecchio da vacanza, gli indirizzi per le cartoline.
Messo il cuore in pace riguardo a questo aspetto il viaggio si e' aperto con il ritardo di due ore del volo di andata a causa del maltempo a Praga, per poi continuare con il mancato arrivo della mia valigia a destinazione e due giorni di soggiorno guastati dal fastidio di fondo di doversi infilare in qualche centro commerciale alla ricerca di un pigiama, qualche paio di mutande e delle ciabatte.
Fortunatamente M. aveva vestiti in abbondanza e cosi' un paio di calzettoni di lana dell'esercito e una maglietta termica da sci li ho recuperati dalla sua valigia.

2.1.04

Siamo a inizio anno e mentre c'e' qualcuno che il bilancio l'ha gia' chiuso ed e' passato al nuovo io sono ancora alla fase bilanci economici, affettivi,sociali, culturali,lavorativi dell'anno passato.
In media con le statistiche del Natale consumistico ed abbuffone ho speso ben il 28% della mia tredicesima in regali di Natale. A mia discolpa posso dire che erano tutti regali sentiti a persone a cui voglio molto bene.
Del 2003 vorrei cancellare l'abbaglio preso per egoismo debolezza o superficialita' che sia.
Al 2003 sono grata di avermi fatto incontrare una persona molto molto importante.
Del mio 2003 sono fiera di aver vinto quasi sempre la mia pigrizia, di essermi organizzata e di non aver trascurato amici e parenti, di essermi presa cura di me stessa dedicandomi a cose che mi interessavano, del GR20 (che rientra nelle categorie precedenti, ma merita una menzione a parte).
E' stato un anno positivo, sia perche' il destino evidentemente ci ha messo la zampa, sia perche' in modo pasticcione e arruffato ho seguito il mio istinto e il vecchio balordo, dopo qualche scherzo, mi ha servito buone mani.
Ci sono state cose che avrei potuto fare meglio. Ci sono state volte in cui avrei dovuto buttare a mare le mie stupide paure e dare di piu', espormi di piu'. Ci sono state volte in cui avrei dovuto guardare le cose da un diverso punto di vista e non chiudermi a riccio perche' le cose non prendevano la direzione da me voluta.
Quindi, per il 2004 mi propongo di continuare la via imboccata lo scorso anno e in piu' spuntare gli aculeri al riccio, uscire dal mio guscio di tartaruga, giocare a dadi con la sorte, studiare un po' e ovviamente MANGIARE MENO PASTICCI (questo proposito ci vuole sempre e deve sempre essere disatteso)!!!
Primo post del 2004... bisognerebbe scrivere forse qualcosa di molto significativo o anche qualcosa di molto tradizionale come una lista dei buoni propositi... bisognerebbe lasciare da parte l'acidume da zitella che ci rovina le relzioni interpersonali e soprattutto la vita di coppia... bisognerebbe lasciare da parte i ma ed essere sereni e costruttivi.
Ma si puo' rinnegare il mugugno congenito in apertura d'anno? Non sia mai.
Quindi mi lamento di essere in ufficio..e mi lamento che a far presenza e a coprire l'area si sia in due su venti.