30.4.07

Sono tornata, purtroppo, e nonostante la giornata si prestasse al recupero del jet lag a casa, ho deciso di venire comunque in ufficio e tenere un giorno di ferie per occasioni migliori.
Di questo viaggio a Cuba ho parlato pochissimo prima della partenza per ragioni scaramantiche: era così tanto tempo che volevo andarci che immaginavo ogni possibile sciagura e disastro. Per di più sapevo già prima di partire che 8 giorni sono ridicolmente pochi per visitare Cuba, ma non volevo sentirmelo ripetere e farmi venire ansie da "tutti quei soldi per il biglietto per così poco tempo".
In realtà un inconveniente c'è stato, perché mica tutto poteva filare liscio: mi sono beccata una intossicazione alimentare o qualcosa di simile ed ho passato un giorno ad "adorare il bianco dio di pocellana", ossia, abbracciata al cesso a vomitare. Colpa dell'involtino primavera del barrio chino dell'Havana o forse del maiale alla piastra, chissà.
L'itinerario è stato Havana - Santa Clara - Cienfuegos - Havana, sui bus della Viazul, quelli per turisti ricchi, che sembrano i torpedoni della gita all'oratorio. Alloggio in casas particular e incontri bizzarri lungo la strada.
A breve, appena il mio cervello si convincerà di essere in Italia e il mio corpo di conseguenza si deciderà a lanciarmi stimoli appropriati ad orari appropriati (o forse viceversa), foto su flickr e qualche post.

19.4.07

Comunque vadano le cose qui, chiunque sarà in carica, comunque decidano di smaltire le eccedenze, ho già una nuova offerta di lavoro: Yang il cinese è pronto ad assumermi come cameriera nella sua trattoria.

18.4.07

Wind of change

Qui siamo all'ennesimo torneo di gioco delle tre carte. Questa volta però le carte non sono quelle grige e bisunte tolte dal mazzo di una osteria che serve tavernello. Sono carte preziose da collezione, da trattare con riguardo.
Chi occuperà quale posizione? Chi salirà e chi si porterà dietro? Chi subirà un cambio forzato di azienda? Chi rimarrà, che avrebbe preferito spostarsi?
Noi carte da osteria riposiamo tranquille nel nostro mazzo, tanto sappiamo che tutto questo vorticare ci riguarda solo marginalmente, almeno per il momento. Certo non perdiamo l'occasione di fare fantapolitica e già che ci siamo disquisiamo di eventuali nuove dislocazioni geografiche da cui potremmo essere interessati.
Io nel dubbio da venerdì, cambio aria per un po'.

17.4.07

Sono giorni un po' così sospesi fra la partenza e la vita di tutti i giorni, con poca voglia di portare avanti i miei impegni.
Ieri sera mi sono iscritta al saggio di danza con la scuola numero uno, sebbene per tutto il pomeriggio avessi meditato di abbandonare il corso per mancanza di entusiasmo. Ma rinunciare a impegni che mi sono presa mi pesa quasi di più che portarli avanti quindi a breve sarò ufficialmente in panico da costumi. Mancandomi l'ispirazione, oggi faccio pubblicità.


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16.4.07

Questa volta coi ragazzini è andata meglio. Sarà che è arrivata la primavera e col bel tempo sono più svegli, sarà che c'era qualcuno che la volta precedente era assente, sarà che quando inizi a parlare della classifica degli uomini più ricchi del mondo invece che della storia dell'Africa si incuriosiscono di più. Il problema, quando si parla di distribuzione della ricchezza ed immigrazione è non finire in circoli viziosi, in cui la xenofobia latente dei giovani virgulti si palesa con violenza. In qualche modo ne siamo uscite e per quest'anno siamo a posto.
Sabato pomeriggio e sera, grigliatona a casa di Raf che con la sua consueta premura ed abilità ha riunito un bel gruppo di amici sotto il tetto della sua cascina e li ha abbondantemente sfamati e fatti divertire. Grazie Raf!

Dopo una mattina di indolenza, in cui non sono nemmeno riuscita ad oziare con soddisfazione, domenica pomeriggio abbiamo inforcato le bici e siamo andati sulla pista ciclabile lungo il naviglio grande. Ho scoperto che anche alle porte di Milano esiste la campagna. Non è bella come quella delle colline liguri coperte di alberi d'ulivo e mimosa, ma ha un suo fascino. Ci sono cascine che vendono pollame, cascine che vendono miele, cascine in cui si allevano mucche e si fanno formaggi. Ci sono anatre temerarie che si aciugano le piume al sole sulla ciclabile e nei fossi si sentono le ranocchie.
Peccato lo scarso allenamento a stare sulla sella della bici che alle porte di Vermezzo ci ha fatto girare la bici e tornare verso casa.

11.4.07

La Lanterna poverina quasi non ci si fa caso, infognata com'è all'estermità del porto: container da un lato, gru dall'altro, una centrale a carbone dietro e davanti svariati palazzi.
Un faro poverino dovrebbe respirare, avere spazio, essere sull'estrema propaggine di un promontorio ad avvertire con la sua luce della presenza della terra, non dovrebbe essere circondato da costruzioni che lo soffocano.
Fortuna che fra roccia che lo sostiene e costruzione in muratura la Lanterna sia alta 117 m e si faccia comunque rispettare.

A salirci sopra ho aspettato quasi 32 anni e di non esser più residente a Genova. La giornata era limpida e dall'alto dei 172 scalini percorsi, sulla prima balconata, si poteva ammirare la splendida visuale di Genova.
E no, non importa che il porto antico fosse là piccolino in fondo e che le braccia del Bigo sembrassero poco più che stuzzicadenti. Non importa che le costruzioni che si inerpicano su per la collina non siano belle, non importa che delle chiese a quell'ora del giorno, col sole contro, si scorgessero solo i profili dei campanili in chiaroscuro sul fondo del cielo. Non importano i traghetti, le porta container, le gru del porto lì sotto, con il loro rumore. Genova è bella c'è poco da fare. Anzi è bella proprio per questo.

Il museo poi è un percorso fatto di storie e di racconti, genovesi illustri o sconosciuti che raccontano un pezzo della loro città, cantieri navali, capitani di navi, restauratori, esperti di fari. Tanti filmati da perderci ore o da vedere a spizzichi come viene.
E' bello a volte riscoprire con l'animo del turista angoli della propria città.

10.4.07

Stamattina dovevo andare a fare il visto, ma ho dimenticato un pezzo della documentazione, quindi nada. Ancora 24 ore di sofferenza prima di avere tutte le carte in regola.
Pasqua è passata, restano una mezza colomba iniziata ieri e un uovo di Pasqua intero.
Pasquetta d'ordinanza sui prati nonostante il Liguria il tempo fosse nuvolo e grigio. Credevamo di essere gli "unici pazzi", ma nell'area attrezzata c'era quasi da staccare il biglietto per usufruire delle griglie. Famiglie con bambini, giovani virgulti che mangiavano la bistecca giocando a racchettoni, suonatori di bonghi, proprietari di cani col cervello piccolo. Nonostante questo ci siamo conquistati il nostro spazio vitale in cui cucinare mangiare e fare la relativa siesta.
Il rientro lo abbiamo passato in coda in una pianura padana insolitamente tersa e soleggiata.

6.4.07

Sono rimasta solo io in ufficio, finalmente ho finito quel che dovevo fare e posso raggiungere tutti gli altri per passare una piacevole serata incolonnata in autostrada. Buon finesettimana lungo a tutti!
Venerdì Santo
Collega sconvolto, leggendo il giornale online - Nelle Filippine durante la settimana santa c'è gente che si fa crocifiggere con i chiodi, quelli veri.
Ginevra dubbiosa - Ah sì?... Ma poi dopo un po' lì tirano giù o li lasciano lì tutta la Pasqua?

Qui i chiodi non li hanno e non mi hanno ancora crocifisso, ma poco ci manca. Scusate vado a godermi la Passione di Ginevra.

5.4.07

C'è una simmetria fra la mia vita e la pelle delle mie gambe.
Oggi l'estetista mi ha sgridato, "hai la pelle secca, ma la crema non te la dai mai?", ed io che farfugliavo qualche scusa del tipo "eh portando sempre i pantaloni non mi ero resa conto di avere la pelle così secca".
La verità è che, come spesso accade, all'improvviso mi risveglio dal torpore e mi rendo conto che è qualche settimana che ho perso il controllo ed ho perso coscienza. Mi trascino da un giorno all'altro, i vestiti si accumulano appilati sullo djembé e le scarpe si accatastano nello spazio fra il calorifero e il cesto della biancheria. Prima di cena sposto le riviste dalla sedia al divano per fargli fare poi il percorso inverso al momento di guardare la tv. E prima di andare a dormire, l'unica cosa che osservo con cura sono le occhiaie del mio viso e di conseguenza l'unica cosa che faccio è mettere la crema idratante. E se non mi prendessi cura di me stessa, della casa, di tutto perché impegnata a fare qualcos'altro, non sarebbe grave. Il problema è che sono impegnata a vegetare e non mi godo nemmeno il tempo in cui non faccio tutto quello che sarebbe auspicabile che io facessi.
Ho incominciato a comprarmi una costosissima crema per il corpo, spero che il resto della mia vita si sistemi proporzionalmente al grado di idratazione delle mie gambe.
O quantomeno che io inizi a godermi coscientemente il tempo in cui non faccio nulla.

4.4.07

La mattina si è inaugurata con una serie di insulti all'indirizzo dell'ennesima mail in cui si richiede il check delle presenze assenze presso il cliente.
La tanto vituperata richiesta peraltro si è rivelata utilissima poiché
la donna tedesca, colei che cataloga ricevute, buste paga, cud, lettere della banca, anno per anno entro fascette di plastica raccolte in faldoni a fiori,
la donna agenda dipendente che da 7 anni a questa parte (da quando la sua vita si è divisa fra due città per l'esattezza) registra meticolosamente gli impegni per i finesettimana,
la donna che fa le pulci alle buste paga per vedere che la ditta non ci abbia fregato,
io insomma, preda delle più svariate sindromi ossessivo compulsive di archiviazione, HO DIMENTICATO DI INSERIRE UNA GIORNATA DI LAVORO STRAORDINARIO, UNA DOMENICA, NEL REPORTINO AZIENDALE.
Con il simpatico risultato di essermi fottuta 8 ore di compenso orario straordinario.
La mattinata pertanto si conclude con me che smadonno contro me stessa e mi affanno nel tentativo di salvare la situazione.


Update
La serata invece si apre con me che alle 19.26 sono in ufficio a bestemmiare perché qualcuno si è dimenticato di avvisarci che c'era un prodotto da configurare che da domani sarà messo in vendita. E si sa, vendere una cosa che non funziona, non fa fare una gran bella figura al venditore.
Lo stronzo pianificatore che si è dimenticato di avvertire come minimo sarà a godersi una simpatica settimana pasquale alle maldive... che un piranha gli stacchi le palle a morsi!

3.4.07

Piccolo spazio pubblicità parte II

Si avvicina il tempo della dichiarazione dei redditi, se le palle non vi stanno girando troppo vorticosamente nel tentativo di districarvi fra ricevute varie, cud, lettere della banca e download del 730 e delle relative istruzioni di compilazione, ricordatevi che anche quest'anno è possibile donare il 5 per mille ad associazioni onlus.
E possibilmente donate il 5 per mille a UNALTROMONDO. Qui le istruzioni.
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RACCONTAFRICA

L'Africa attraverso le sue tradizioni, i suoi riti, la musica,la danza, i racconti ed i colori.


Presso Società Umanitaria (Sala degli Affreschi)
Via Daverio 6
Milano
Domenica 6 maggio - ore 16.00


Ingresso 15 €
A fine spettacolo verrà offerto un rinfresco.

I fondi saranno devoluti al progetto "Microcammino 2000" del villaggio Yagala della Sierra Leone.


2.4.07

Pl@sil
Non so se il mio organismo trovi inaccettabile alzarsi alle 7.00 di sabato mattina o se improvvisamente io sia diventata allergica al sushi vegetariano accompagnato da acqua. Sabato mattina alla scuola di Rho più che una volontaria di una associazione che si occupa di paesi in via di sviluppo, sembravo il caso umano tirato fuori da un centro per tossicodipendenti e portato ad esempio da non seguire. Volto pallido e occhiaie in vista, che alle sette del mattino chi ha la forza di truccarsi, di ora in ora sempre più pallida, occhio iniettato di sangue e conati a pieno ritmo.
Il pomeriggio l'ho passato a barcollare fra il letto il cesso e il divano fino a che il Marito non è tornato con la pasticchina magica.
La domenica è andata un po' meglio ed ho anche raccimolato le forze per andare a comprare e montare il portapacchi della bicicletta nonché fare un po' di giardinaggio in terrazza.