3.3.04

Le sciure milanesi mi fanno paura, anche quando hanno ragione.
Oggi ennesimo round Gine vs Burocrazia: giro alla ASL per la scelta del medico.
Arrivo per le 9.00, il tabellino luminoso indica la posizione numero 94, il mio bigliettino indica la 42 della serie successiva.
Medito di rinunciare, ma sono li' e decido che se non prendo il medico oggi non lo prendero' mai piu' quindi mi accingo ad aspettare.
La gente arriva in un flusso ininterrotto, molti sembrano alieni alla logica della coda con biglietto, molti chiedoono informazioni al primo che gli capita a tiro, nella fattispecie me, che tento di mimetizzarmi contro la finestra e intanto tengo d'occhio la moto posteggiata 4 piani piu' sotto.
Arriva una famiglia filippina, stacca il biglietto e si mette ad aspettare. Un altro filippino viene rimbalzato allo sportello, fa per andarsene, ma incontrando i connazionali sulla porta decide di passargli il suo biglietto.
L'occhio vigile della sciura milanese non perdona. Inizia quello che per un momento ho pensato si tramutasse nella piu' grande rissa collettiva dopo quelle di Bud Spencer e Terence Hill. Le sciure impellicciate iniziano la tiritera: "Voi giovani non avete rispetto di nulla (bah insomma ). Non si passano i biglietti (annuisco fra me e me), noi siamo in coda da un'ora, la coda dovete farla pure voi. Fammi vedere che biglietto hai in mano (e va beh calma, penso io, mica sei un poliziotto) dammi il biglietto" strappa di mano il biglietto alla donna filippina. Marito e moglie filippini dopo un blando tentativo di portare avanti la loro innocenza cercano di battere in ritirata confessando e dicendo che da quel momento in poi avrebbero atteso il loro turno col biglietto giusto. Fra me e me spero che la faccenda sia risolta, ma la bimba filippina continua a giocare col distributore dei numeri e le sciure impellicciate non sono soddisfatte. La piu' ardimentosa si avvicina alla donna filippina per farle la morale e fa per prenderla per un braccio. La donna si arrabbia e comincia a strillare. Le sciure si avvicinano minacciose. Le impiegate agli sportelli smettono di lavorare e tentano di ristabilire l'ordine da dietro il vetro, ma le vedo solo io. Un ex medico comincia a dire che gli immigrati ce li dobbiamo tenere perche' siamo noi che li abbiamo voluti e quindi ce li meritiamo. Una sciura con un buffo berrettino di lana sostiene la causa della donna filippina. Io me ne esco con un colpetto di tosse tentando di dire che ormai e' tutto risolto e che forse possiamo smetterla di dare questo triste spettacolo. Le sciure ormai passate al dialetto stretto non le smuovi nemmeno se le prendi a botte sulla testa col casco (e dire che sono li' per farsi fare qualche documento che a che fare col cardiologo). Il marito filippino convince la moglie ad allontanarsi e ad aspettare fuori dall'ufficio. Fortunatamente scatta il turno 42 e mi chiamo fuori dalla disputa.

Nessun commento: