23.4.04

Sto leggendo un libro bellissimo.

Quella sera l'usuraio infamato Yankel D porto' a casa la bambina. Eccoci qui, le disse, saliamo il gradino. Siamo arrivati. Questa e' la tua porta. Ed ecco, questo che sto girando e' il pomolo della tua porta. Ed ecco, qui e' dove mettiamo le scarpe. E qui e' dove appendiamo le giacche. Parlava come se lei potesse capirlo, mai in toni striduli o a monosillabi infantili, e assolutamente mai con parole senza senso. Questo e' il latte che ti do da mangiare. Arriva dal lattaio Mordechai, di cui un giorno farai la conoscenza. Lui tira il latte da una mucca, cosa che se ci pensi e' molto strana e inquietante, quindi non ci pensare... Questa e' la mia mano che ti accarezza la faccia. Certe persone sono mancine, e altre sono destrorse. Noi non sappiamo ancora cosa sei tu, perche' te ne stai semplicemente li' seduta e lasci che sia io a usare la mano... Questo e' un bacio. E' quello che succede quando di arricciano le labbra e si premono contro qualcosa, a volte altre labbra, a volte una guancia, a volte ancora qualcos'altro. Dipende... Questo e' il mio cuore. Lo stai toccando con la manos inistra non perche' sei mancina, anche se potresti esserlo, ma perche' sono io che la tengo contro il mio cuore. Quello che senti e' il battito del mio cuore. E' quello che mi tiene vivo.

da "Ogni cosa e' illuminata" di Jonathan Safran Foer

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