Ieri pensavo a C. C'è stato un momento della mia vita in cui ci siamo frequentate parecchio,
abbiamo fatto vacanze assieme, abbiamo condiviso scleri e riflessioni via mail.
Poi basta. Se ci penso l'inizio della fine lo posso quasi individuare. Quella volta che lei
stava imbiancando casa, la casa che si era comprata e io l'ho bidonata. Le avevo detto
chiamami pure, poi quando è stato il momento ho chiesto quanti aiutanti aveva e siccome non
ero necessaria dal punto di vista strettamente tecnico, ho preferito ritornare a Genova da
mia mamma. L'imbiancatura della prima casa è un momento importante e forse non era manodopera
quella che mi si chiedeva, ma condivisione.
Non è stata una cosa improvvisa, solo l'usura del tempo, le mail meno frequenti, le uscite meno
assidue. Poi il nulla, se mail sono, si tratta di lavoro, come fosse una qualunque altra persona
di questo palazzo con cui non hai mai avuto alcun tipo di rapporto.
Ci penso e mi dispiace un po'. Forse queste cose dovrei dirle a lei, dovrei chiederle "ehi come mai
adesso non ci sentiamo piu'?" o forse solo invitarla a pranzo uno di questi giorni come niente fosse.
Poi penso che un'amicizia per quanto allo stato embrionale richiede cure e attenzioni, che l'altro
ha delle aspettative nei nostri confronti e non è detto sia sbagliato che le abbia. Così mi dico che
forse sono troppo egoista, in questo momento, per coltivare un rapporto nuovo o rianimare quello che
resta di uno che si è perso. Penso che è meglio lasciare le cose come stanno, piuttosto che creare
nuove aspettative per poi deluderle. Sbaglierò?
14.9.05
Tanto per dire come sono contenta e soddisfatta, stavo guardando gli annunci di lavoro sul Corriere e mi sono imbattuta in questo:
NEOLAUREATO IN INGEGNERIA BIOMEDICA/ELETTRONICA che svolgerà l’attività di convalida del software dei controllori di processo lavorando nell’Area Ricerca e Sviluppo dell’Azienda. Cerchiamo una persona umile e puntigliosa, con una discreta conoscenza dell’inglese e buone capacità di utilizzo del pc. Se il candidato dimostrerà buona volontà e determinazione, non si esclude una reale possibilità di assunzione.
I grassetti sono i miei... cioè spiegatemi cosa vuol dire esattamente "non si esclude una reale possibilità di assunzione"? Che se sono abbastanza umile e puntiglioso forse mi danno dei soldi per lavorare? Altrimenti? Lavoro gratis?
NEOLAUREATO IN INGEGNERIA BIOMEDICA/ELETTRONICA che svolgerà l’attività di convalida del software dei controllori di processo lavorando nell’Area Ricerca e Sviluppo dell’Azienda. Cerchiamo una persona umile e puntigliosa, con una discreta conoscenza dell’inglese e buone capacità di utilizzo del pc. Se il candidato dimostrerà buona volontà e determinazione, non si esclude una reale possibilità di assunzione.
I grassetti sono i miei... cioè spiegatemi cosa vuol dire esattamente "non si esclude una reale possibilità di assunzione"? Che se sono abbastanza umile e puntiglioso forse mi danno dei soldi per lavorare? Altrimenti? Lavoro gratis?
13.9.05
di solito funziona a scaricabarile, quindi succede un casino e tu lo scarichi su quello che ti sta dietro... possibilmente trattandolo male e facendolo sentire in colpa... o anche con finta partecipazione alle sue sfighe, a seconda dei gusti.
c'è solo un piccolo problema, oggi sono l'ultima della fila.
PORCA PU[[@N@!!!
c'è solo un piccolo problema, oggi sono l'ultima della fila.
PORCA PU[[@N@!!!
Avevo detto che ci sarei stata, poi mi è passata la voglia. Alla fine più per rispetto degli impegni presi che per reale voglia mi sono incamminata verso il campetto da basket. Prestazione indegna, ma non troppo per essere il rientro dopo mesi di assenza. E poi alle 20 viene buio ed io già sono miope, figuriamoci con la luce del lampione e mezzo campo in ombra.
Dopo sono corsa all'esselunga a fare la spesa, sarei stata a casa in tempo per Desperate Housewifes, avessi avuto una televisione o l'accortezza di portare il pc a casa e di installarci il modulo tv.
Così non potendo vedere le casalinghe disperate, mi sono data alla casalinghitudine disperata. Ho cenato con una frittata di zucchine improvvisata e un po' di insalata. Poi ho preparato una torta di verdure. Ancora zucchine, i germogli di soia sopravvissuti all'epurazione, feta, formaggio insipido preso in offerta e avanzato in frigo, panna. Non so, l'aspetto non è male, vedremo stasera se anche col gusto ci siamo.
Poi ho lottato con la lavastoviglie per capire cosa significassero gli strani fischi che emette. Sapessi l'alfabeto Morse magari potrei avere delle comunicazioni fruttuose con questo oggetto supertecnologico, così invece no. Alla fine ho scoperto che oltre al rubinetto dell'acqua più grosso dell'impianto idraulico ce n'era uno piccolino proprio sopra il tubo di alimentazione della lavastoviglie che ovviamente era chiuso.
Infine ho cambiato le lenzuola del letto e caricato la lavatrice che devo azionare questa sera. Sono andata a letto che era quasi mezzanotte. E per fortuna che vivo in 57 mq commerciali che se per caso avevo i soldi per una casa più grande non so come avrei fatto a gestirla.
Dopo sono corsa all'esselunga a fare la spesa, sarei stata a casa in tempo per Desperate Housewifes, avessi avuto una televisione o l'accortezza di portare il pc a casa e di installarci il modulo tv.
Così non potendo vedere le casalinghe disperate, mi sono data alla casalinghitudine disperata. Ho cenato con una frittata di zucchine improvvisata e un po' di insalata. Poi ho preparato una torta di verdure. Ancora zucchine, i germogli di soia sopravvissuti all'epurazione, feta, formaggio insipido preso in offerta e avanzato in frigo, panna. Non so, l'aspetto non è male, vedremo stasera se anche col gusto ci siamo.
Poi ho lottato con la lavastoviglie per capire cosa significassero gli strani fischi che emette. Sapessi l'alfabeto Morse magari potrei avere delle comunicazioni fruttuose con questo oggetto supertecnologico, così invece no. Alla fine ho scoperto che oltre al rubinetto dell'acqua più grosso dell'impianto idraulico ce n'era uno piccolino proprio sopra il tubo di alimentazione della lavastoviglie che ovviamente era chiuso.
Infine ho cambiato le lenzuola del letto e caricato la lavatrice che devo azionare questa sera. Sono andata a letto che era quasi mezzanotte. E per fortuna che vivo in 57 mq commerciali che se per caso avevo i soldi per una casa più grande non so come avrei fatto a gestirla.
12.9.05
I peperoni alla sera non li devo mangiare, soprattutto se per aperitivo ho preso delle bruschette all'aringa.
Stanotte ho fatto il seguente sogno:
vivevo in un mondo in cui, alla faccia della chirurgia plastica, avevano inventato un nuovo modo per fare i ritocchini alla gente, la clonazione. In pratica clonavano una versione upgradata di te stesso, con glutei più tonici, polpacci sportivi, ventre piatto e tenevano il tuo clone in un cilindro di metallo arancione criogenizzato. Poi sopprimevano il tuo vecchio corpo et voilà uno si risvegliava con tutte le sue memorie e il suo modo di essere, con il suo vecchio cervello insomma, nel corpo nuovo.
Arrivavo nella sala operatoria con le mie gambe e mi facevano sdraiare su di un lettino appoggiato sopra il cilindro arancione contenente il mio clone, poi iniziavano a farmi delle iniezioni di anestetico di diversi tipi nell'avambraccio per rendere meno dolorosa l'operazione di trapasso. Solo che l'anestetico mi paralizzava e mi impediva di parlare, ma non mi toglieva conoscenza. Così vedevo chiaramente la calza viola che l'infermiera mi metteva sulla testa e sul volto prima di iniziare a soffocarmi a mani nude, mettendomi una mano sul naso e l'altra sulla bocca. Sentivo il battito cardiaco accelerare e l'aria mancare, poi all'improvviso la tizia mollava la presa e se ne andava convinta di aver terminato l'operazione.
A quel punto non ne volevo più sapere di vivere nel mio clone e fuggivo dalla sala operatoria prima che qualcuno si accorgesse che ero ancora viva e nel mio vecchio corpo.
Iniziavo a vagabondare per un palazzo enorme pieno di gente, tentando di nascondermi alle ricerche, sperando di trovare l'occasione di uscire inosservata. Passavo da un'ascensore all'altro, con il mio borsone di vestiti che avevo recuperato chissà dove. Ad un certo punto sull'ascensore su cui mi trovavo saliva un duo, cantante più suonatore di fisarmonica che vedendo il borsone incustodito tentava di impadronirsene. Al che gli proponevo uno scambio, se mi avessero aiutato a fuggire gli avrei dato il contenuto della mia valigia. La cantante si prestava al gioco e mi prestava la sua parrucca e i suoi occhiali da sole scuri ed avvolgenti ed io mi allontanavo sotto braccio al suonatore di organetto.
Stasera mi adopererò per scoprire se alla fine la facevo franca o se l'infermiera killer riuscia a terminarmi, credo che per raggiungere l'obiettivo comprerò del mascarpone con le noci da ingerire subito prima di coricarmi.
Stanotte ho fatto il seguente sogno:
vivevo in un mondo in cui, alla faccia della chirurgia plastica, avevano inventato un nuovo modo per fare i ritocchini alla gente, la clonazione. In pratica clonavano una versione upgradata di te stesso, con glutei più tonici, polpacci sportivi, ventre piatto e tenevano il tuo clone in un cilindro di metallo arancione criogenizzato. Poi sopprimevano il tuo vecchio corpo et voilà uno si risvegliava con tutte le sue memorie e il suo modo di essere, con il suo vecchio cervello insomma, nel corpo nuovo.
Arrivavo nella sala operatoria con le mie gambe e mi facevano sdraiare su di un lettino appoggiato sopra il cilindro arancione contenente il mio clone, poi iniziavano a farmi delle iniezioni di anestetico di diversi tipi nell'avambraccio per rendere meno dolorosa l'operazione di trapasso. Solo che l'anestetico mi paralizzava e mi impediva di parlare, ma non mi toglieva conoscenza. Così vedevo chiaramente la calza viola che l'infermiera mi metteva sulla testa e sul volto prima di iniziare a soffocarmi a mani nude, mettendomi una mano sul naso e l'altra sulla bocca. Sentivo il battito cardiaco accelerare e l'aria mancare, poi all'improvviso la tizia mollava la presa e se ne andava convinta di aver terminato l'operazione.
A quel punto non ne volevo più sapere di vivere nel mio clone e fuggivo dalla sala operatoria prima che qualcuno si accorgesse che ero ancora viva e nel mio vecchio corpo.
Iniziavo a vagabondare per un palazzo enorme pieno di gente, tentando di nascondermi alle ricerche, sperando di trovare l'occasione di uscire inosservata. Passavo da un'ascensore all'altro, con il mio borsone di vestiti che avevo recuperato chissà dove. Ad un certo punto sull'ascensore su cui mi trovavo saliva un duo, cantante più suonatore di fisarmonica che vedendo il borsone incustodito tentava di impadronirsene. Al che gli proponevo uno scambio, se mi avessero aiutato a fuggire gli avrei dato il contenuto della mia valigia. La cantante si prestava al gioco e mi prestava la sua parrucca e i suoi occhiali da sole scuri ed avvolgenti ed io mi allontanavo sotto braccio al suonatore di organetto.
Stasera mi adopererò per scoprire se alla fine la facevo franca o se l'infermiera killer riuscia a terminarmi, credo che per raggiungere l'obiettivo comprerò del mascarpone con le noci da ingerire subito prima di coricarmi.
Guida all'acquisto degli accessori per il bagno in quel di Genova, ossia l'odissea dello spazzolone per il cesso
Quelli dell'ikea avevano un aspetto così triste e trasandato, che ho deciso di cercarli da qualche altra parte.
Da qualche altra parte, che non fosse castorama perché di gironi infernali con bimbi urlanti e genitori allucinati, mi era bastato quello svedese.
Tar!g* in piazza Colombo ha dei prezzi, che mi sono stupita non mi abbiano chiesto del denaro per la consunzione del pavimento nel rapido giro che ho fatto. Va bene i materiali, lo stile, la classe quel che vuoi, ma 100 euro per uno scopettone del cesso mi sembrano immorali.
Alla Upim non è previsto che uno abbia bisogno di una piantana per gli asciugamani e gli spazzoloni del cesso se è possibile son più tristi di quelli dell'ikea.
Alla Coin invece non ci sono gli spazzoloni del cesso e le piantane le hanno solo in ferro battuto.
Alla Rinascente hanno solo appendi asciugamani a ventosa che danno tanto l'idea si staccheranno irrimediabilmente dal muro nel giro di qualche settimana. Lo spazzolone del cesso ha un contenitore di plastica trasparente rossa, lo vedrei bene nel bagno di un single oppure in una stanza del motel K, di certo non a casa mia.
Quelli dell'ikea avevano un aspetto così triste e trasandato, che ho deciso di cercarli da qualche altra parte.
Da qualche altra parte, che non fosse castorama perché di gironi infernali con bimbi urlanti e genitori allucinati, mi era bastato quello svedese.
Tar!g* in piazza Colombo ha dei prezzi, che mi sono stupita non mi abbiano chiesto del denaro per la consunzione del pavimento nel rapido giro che ho fatto. Va bene i materiali, lo stile, la classe quel che vuoi, ma 100 euro per uno scopettone del cesso mi sembrano immorali.
Alla Upim non è previsto che uno abbia bisogno di una piantana per gli asciugamani e gli spazzoloni del cesso se è possibile son più tristi di quelli dell'ikea.
Alla Coin invece non ci sono gli spazzoloni del cesso e le piantane le hanno solo in ferro battuto.
Alla Rinascente hanno solo appendi asciugamani a ventosa che danno tanto l'idea si staccheranno irrimediabilmente dal muro nel giro di qualche settimana. Lo spazzolone del cesso ha un contenitore di plastica trasparente rossa, lo vedrei bene nel bagno di un single oppure in una stanza del motel K, di certo non a casa mia.
11.9.05
Carramba.
Antonello era proprio Antonello. Qualche tempo fa mi domandavo se quel tipo che avevo visto passare nei dintorni dell'ufficio fosse la stessa persona con cui avevo fatto l'interrail dopo la maturità ed in un momento di amnesia mi domandavo come caspita si chiamasse. Che va bene l'età che avanza, ma dopo aver passato tre settimane assieme pareva brutto non ricordarsi il nome. Quando ero sul punto di chiedere l'aiuto a casa, interpellando qualcun'altro dei nostri compagni di viaggio mi era venuto in mente il nome, ma nel frattempo non lo avevo più incontrato. Venerdì eravamo assieme alla fermata del bus, qualche sguardo furtivo, ma nessuno che facesse la prima mossa. Poi ci siamo ritrovati sullo stesso vagone della metro, così tolte le cuffie mi sono lanciata nella carrambata.Ma sei proprio tu? Ah ciao, anche io mi domandavo se fossi tu. Come stai come non stai? Da quanto sei qui? Scendi spesso nel we? Io convivo, io quasi. Ora che sono a Milano non vado più ai concerti, quando ero a Genova organizzavamo le spedizioni, a chi lo dici. Ah com'è piccolo il mondo.
In centrale poi mi imbatto in Davide, compagno dell'università più grande di me di un anno o forse due. Io sono in attesa dell'IC lui dell'IR così ci fermiamo a metà strada fra le due banchine a farci i resoconti degli ultimi due anni, che era da un pezzo che non ci si incontrava sul treno per Genova. Si è fidanzato con una collega e stanno per andare un anno in Corea con la loro ditta. La famosa vita all'estero, quell'esperienza che né io né lui eravamo riusciti a portare avanti all'Università. Io il luogo più esotico visto durante la carriera lavorativa sono stati i campi concimati della Germania quando eravamo a spasso a fare misure sulle fibre ottiche, direi che lui è più fortunato. Tra l'altro studierà coreano una volta giù, non tanto per il lavoro, quanto per interesse personale. In bocca al lupo!
Sabato mattina, mentre al banco del negozio rimiravo varie borse, indecisa su quale regalare a mia madre, mi sento chiamare. Fabrizio, che frequentava il mio stesso liceo è lì davanti con passeggino al seguito. E' diventato papà, la sua bimba Emma è bellissima, capelli biondo cenere e occhi azzurrissimi. E' anche simpatica, il papà ci presenta, io le porgo il dito indice e lei me lo stringe e scuote come fosse un adulto che stringe la mano ad un conoscente.
Antonello era proprio Antonello. Qualche tempo fa mi domandavo se quel tipo che avevo visto passare nei dintorni dell'ufficio fosse la stessa persona con cui avevo fatto l'interrail dopo la maturità ed in un momento di amnesia mi domandavo come caspita si chiamasse. Che va bene l'età che avanza, ma dopo aver passato tre settimane assieme pareva brutto non ricordarsi il nome. Quando ero sul punto di chiedere l'aiuto a casa, interpellando qualcun'altro dei nostri compagni di viaggio mi era venuto in mente il nome, ma nel frattempo non lo avevo più incontrato. Venerdì eravamo assieme alla fermata del bus, qualche sguardo furtivo, ma nessuno che facesse la prima mossa. Poi ci siamo ritrovati sullo stesso vagone della metro, così tolte le cuffie mi sono lanciata nella carrambata.Ma sei proprio tu? Ah ciao, anche io mi domandavo se fossi tu. Come stai come non stai? Da quanto sei qui? Scendi spesso nel we? Io convivo, io quasi. Ora che sono a Milano non vado più ai concerti, quando ero a Genova organizzavamo le spedizioni, a chi lo dici. Ah com'è piccolo il mondo.
In centrale poi mi imbatto in Davide, compagno dell'università più grande di me di un anno o forse due. Io sono in attesa dell'IC lui dell'IR così ci fermiamo a metà strada fra le due banchine a farci i resoconti degli ultimi due anni, che era da un pezzo che non ci si incontrava sul treno per Genova. Si è fidanzato con una collega e stanno per andare un anno in Corea con la loro ditta. La famosa vita all'estero, quell'esperienza che né io né lui eravamo riusciti a portare avanti all'Università. Io il luogo più esotico visto durante la carriera lavorativa sono stati i campi concimati della Germania quando eravamo a spasso a fare misure sulle fibre ottiche, direi che lui è più fortunato. Tra l'altro studierà coreano una volta giù, non tanto per il lavoro, quanto per interesse personale. In bocca al lupo!
Sabato mattina, mentre al banco del negozio rimiravo varie borse, indecisa su quale regalare a mia madre, mi sento chiamare. Fabrizio, che frequentava il mio stesso liceo è lì davanti con passeggino al seguito. E' diventato papà, la sua bimba Emma è bellissima, capelli biondo cenere e occhi azzurrissimi. E' anche simpatica, il papà ci presenta, io le porgo il dito indice e lei me lo stringe e scuote come fosse un adulto che stringe la mano ad un conoscente.
9.9.05
La settimana è volata, ma queste ultime ore che mi separano dal we sono lunghissime.
Mi sto addormentando davanti allo schermo, sarà il tempo grigio forse, più probabilmente è colpa della pizza al salame e zola che ho preso per pranzo.. solo a scriverlo la sensazione di appesantimento decuplica.
Il negozio di vestiti sotto casa lo inaugurano domani. Si chiama Panda e infilando il naso dentro per una sbirciatina ho visto una pila di felpe della Lonsdale, quindi forse il target è meno fighetto di quanto pensassi.
Quel che mi perplime è che nelle vicinanze di casa ci sono solo negozi che vendono vestiti supergiovani: felpe con cappuccio, felpe senza cappuccio, felpe della lonsdale, felpe con scritte inneggianti alla birra, jeans a zampa, jeans normali, jeans con le tasche. Con prezzi dai 15 ai 100 neuri. Poi c'è Armando grandi taglie che vende abiti a fiorelloni per qualsiasi stagione.
In realtà ora che ci penso per strada si vedono solo supergiovani o vecchine col bastone, quindi direi che il target dei negozi limitrofi è più che azzeccato
Il negozio di vestiti sotto casa lo inaugurano domani. Si chiama Panda e infilando il naso dentro per una sbirciatina ho visto una pila di felpe della Lonsdale, quindi forse il target è meno fighetto di quanto pensassi.
Quel che mi perplime è che nelle vicinanze di casa ci sono solo negozi che vendono vestiti supergiovani: felpe con cappuccio, felpe senza cappuccio, felpe della lonsdale, felpe con scritte inneggianti alla birra, jeans a zampa, jeans normali, jeans con le tasche. Con prezzi dai 15 ai 100 neuri. Poi c'è Armando grandi taglie che vende abiti a fiorelloni per qualsiasi stagione.
In realtà ora che ci penso per strada si vedono solo supergiovani o vecchine col bastone, quindi direi che il target dei negozi limitrofi è più che azzeccato
8.9.05
L'arcano è svelato, sotto casa mia stanno aprendo un gigantesco negozio di VESTITI.
La cosa da un lato mi rende felice: è stata scongiurata l'eventualità bar - trattoria, foriera di capannelli di gente vociante sotto le finestre in estate, nonché di aromi non sempre graditi. Intoltre un negozio di vestiti può dare una spinta non indifferente al processo di rivalutazione della zona che da zona di capannoni si sta trasformando in zona residenziale.
Dall'altro mi pone dei problemi di self control non indifferenti. Tipo... se passo 4 volte al giorno davanti alle vetrine di un negozio di vestiti è facile che dopo qualche giorno io riesca ad individuare qualcosa di cui non posso assolutamente fare a meno. Tra l'altro, ieri nel cortile era parcheggiato un fiammante TT che non può che appartenere al proprietario del negozio visto che era parcheggiato praticamente nella porta sul retro dello stesso. Se la marca dell'auto fa paio con le marche degli abiti qualcuno mi indichi la scuola di yoga più vicina.
La cosa da un lato mi rende felice: è stata scongiurata l'eventualità bar - trattoria, foriera di capannelli di gente vociante sotto le finestre in estate, nonché di aromi non sempre graditi. Intoltre un negozio di vestiti può dare una spinta non indifferente al processo di rivalutazione della zona che da zona di capannoni si sta trasformando in zona residenziale.
Dall'altro mi pone dei problemi di self control non indifferenti. Tipo... se passo 4 volte al giorno davanti alle vetrine di un negozio di vestiti è facile che dopo qualche giorno io riesca ad individuare qualcosa di cui non posso assolutamente fare a meno. Tra l'altro, ieri nel cortile era parcheggiato un fiammante TT che non può che appartenere al proprietario del negozio visto che era parcheggiato praticamente nella porta sul retro dello stesso. Se la marca dell'auto fa paio con le marche degli abiti qualcuno mi indichi la scuola di yoga più vicina.
7.9.05
Piove.
Stamattina senza il richiamo del raggio di sole fra le stecche delle persiane ho dormito troppo e sono riuscita a battere il record di ingresso tardo in ufficio della stagione estiva, senza peraltro avere alcuna commissione da svolgere prima.
Ecco un paio di giorni di pioggia mi stanno bene, ma non scherziamo: non può iniziare a piovere definitivamente il 7 di settembre!!!
Stamattina senza il richiamo del raggio di sole fra le stecche delle persiane ho dormito troppo e sono riuscita a battere il record di ingresso tardo in ufficio della stagione estiva, senza peraltro avere alcuna commissione da svolgere prima.
Ecco un paio di giorni di pioggia mi stanno bene, ma non scherziamo: non può iniziare a piovere definitivamente il 7 di settembre!!!
6.9.05
L'attivazione del contatore del gas da parte dell'AEM consiste nella visita di un omino scazzato che arriva a bordo di una panda. Divisa da tecnico con salopette blu, cicca penzoloni al lato sinistro della bocca, scarabocchia cifre illeggibili su di un foglietto, poi estrae una chiavina e gira la manopola del contatore sullo stato ON. Se ne va senza salutare, lasciandoti una copia carbone del foglietto su cui ha scarabocchiato. Non ti spiega che se qualche burlone decide di portare la manopola sullo stato OFF lo può fare senza chiave, né tantomeno ti dice che poi per riaprire il contatore avrai bisogno della medesima. Fortunatamente nei paraggi c'è l'idraulico del cantiere che è persona informata dei fatti e ti spiega l'inghippo.
***
Bene, per avere le chiavi del contatore dovrai prendere un altro appuntamento confrontandoti nuovamente col call center AEM. Un altro omino (o forse lo stesso, chissà) verrà a bordo di una panda (o sarà una punto questa volta?) a consegnare le chiavi del contatore nelle tue e solo nelle tue mani. Sorgerebbe spontaneo chiedersi: perché il primo omino non poteva portare le chiavi con sé e consegnartele all'apertura del contatore? Ma ho imparato che certe domande non bisogna farsele, quindi desisto.
***
Impiego tre telefonate di 20 minuti al call center AEM per fissare l'appuntamento perché la ristrutturazione dei sistemi informativi li rende particolarmente incapaci di gestire la situazione. Siccome sono perfida e carogna una volta fissato l'appuntamento mi diverto a infastidire il povero callcenterista con richieste strampalate quali: "E' possibile farsi spedire la bolletta ad un altro indirizzo?". Peccato che l'indirizzo sia quello della casella postale che ho fatto aprire questa mattina (e potrei anche fare il resoconto dell'avventura alle poste, ma vi grazio). Ebbene sappiate che il software Aem si aspetta una via ed un numero civico e non una casella postale, quindi non sperate di avere la bolletta ad un indirizzo non conforme. In compenso il call centerista, che alla fine è uno simpatico, mi racconta che esiste il servizio seguimi con cui le Poste forwardano all'indirizzo da te prescelto la posta che ti arriva ad un determinato indirizzo. La cosa comincia a farsi macchinosa. Per la cronaca, quelli dell'enel invece sono più avanzati e la bolletta della luce te la puoi fare mandare dove cazzo ti pare.
***
Bene, per avere le chiavi del contatore dovrai prendere un altro appuntamento confrontandoti nuovamente col call center AEM. Un altro omino (o forse lo stesso, chissà) verrà a bordo di una panda (o sarà una punto questa volta?) a consegnare le chiavi del contatore nelle tue e solo nelle tue mani. Sorgerebbe spontaneo chiedersi: perché il primo omino non poteva portare le chiavi con sé e consegnartele all'apertura del contatore? Ma ho imparato che certe domande non bisogna farsele, quindi desisto.
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Impiego tre telefonate di 20 minuti al call center AEM per fissare l'appuntamento perché la ristrutturazione dei sistemi informativi li rende particolarmente incapaci di gestire la situazione. Siccome sono perfida e carogna una volta fissato l'appuntamento mi diverto a infastidire il povero callcenterista con richieste strampalate quali: "E' possibile farsi spedire la bolletta ad un altro indirizzo?". Peccato che l'indirizzo sia quello della casella postale che ho fatto aprire questa mattina (e potrei anche fare il resoconto dell'avventura alle poste, ma vi grazio). Ebbene sappiate che il software Aem si aspetta una via ed un numero civico e non una casella postale, quindi non sperate di avere la bolletta ad un indirizzo non conforme. In compenso il call centerista, che alla fine è uno simpatico, mi racconta che esiste il servizio seguimi con cui le Poste forwardano all'indirizzo da te prescelto la posta che ti arriva ad un determinato indirizzo. La cosa comincia a farsi macchinosa. Per la cronaca, quelli dell'enel invece sono più avanzati e la bolletta della luce te la puoi fare mandare dove cazzo ti pare.
5.9.05
Mi scrive G. dall'Inghilterra ( a onor del vero mi ha scritto un mese fa, ma fra le ferie e il duro rientro ho risposto oggi) chiedendomi notizie dalla foresteria. Così eccomi a compilare per l'ultima volta le
News dal IV piano
- Me ne sono andata, con un roccambolesco trasloco ho sgombrato la stanza. Per estirpare tutto quello che avevo accumulato in tre anni ci sono voluti un numero di viaggi tendente a infinito. Ho lasciato la stanza lucida e splendente come mai non era stata prima del e durante il mio soggiorno.
- Il gatto bigio è morto. Me lo ha detto la vicina di pianerottolo del portinaio. Aveva 14 anni, il gatto.
- A Editta hanno fatto fuori le 4 gomme della macchina in un colpo solo. Domenica notte aveva introdotto illegalmente l'auto nel cortile interno dal momento che stava venendo giù il diluvio universale e non aveva l'ombrello e non c'era parcheggio nei dintorni. La mattina ha trovato tutte le gomme a terra. Ha chiesto al portinaio di darle un occhio alla macchina in equilibrio sul crick mentre andava dal gommista a farsi riparare le gomme, lui non era per niente stupito nell'apprendere che aveva tutte e 4 le ruote a terra. Il giorno dopo sono comparse delle fioriere dove lei aveva parcheggiato. Questo fatto getta inquietanti ombre sulla figura del portinaio. Come minimo era persona informata dei fatti, se non il mandante. Per conto mio comunque il mandante è quella faccia da galera dell'amministratore di condominio.
News dal IV piano
- Me ne sono andata, con un roccambolesco trasloco ho sgombrato la stanza. Per estirpare tutto quello che avevo accumulato in tre anni ci sono voluti un numero di viaggi tendente a infinito. Ho lasciato la stanza lucida e splendente come mai non era stata prima del e durante il mio soggiorno.
- Il gatto bigio è morto. Me lo ha detto la vicina di pianerottolo del portinaio. Aveva 14 anni, il gatto.
- A Editta hanno fatto fuori le 4 gomme della macchina in un colpo solo. Domenica notte aveva introdotto illegalmente l'auto nel cortile interno dal momento che stava venendo giù il diluvio universale e non aveva l'ombrello e non c'era parcheggio nei dintorni. La mattina ha trovato tutte le gomme a terra. Ha chiesto al portinaio di darle un occhio alla macchina in equilibrio sul crick mentre andava dal gommista a farsi riparare le gomme, lui non era per niente stupito nell'apprendere che aveva tutte e 4 le ruote a terra. Il giorno dopo sono comparse delle fioriere dove lei aveva parcheggiato. Questo fatto getta inquietanti ombre sulla figura del portinaio. Come minimo era persona informata dei fatti, se non il mandante. Per conto mio comunque il mandante è quella faccia da galera dell'amministratore di condominio.
Venerdì sera sono andata alla festa dell'Unità a Milano.
Sono andata a sentire gli Offlaga Disco Pax e già che c'ero ne ho aprofittato per fare un giro ed andare a mangiare al ristorante "al Fungo". Avrà 60 anni la festa dell'Unità, ma si riproduce sempre uguale a se stessa. Quindi c'è ancora la sottoscrizione a premi con la super bicicletta appesa a far bella mostra di se e scatoloni pieni di mollette da stendere e spugnette per i piatti, che sono i premi che poi si vincono sempre. Non ricordo quanto costasse il biglietto quando ero piccola e a Pegli facevano ancora la Festa dell'Unità, ora costa 1.5 neuri. Ho desistito. Ci sono sempre i rappresentanti della Folletto e forse avrei dovuto fermarmi a farmi decantare le meraviglie dei loro aspirapolvere, visto che di un aspirapolvere ho urgente bisogno. Non sono incappata nella libreria chissà se c'era.
Del concerto che dire? I gruppi di sostegno non mi sono piaciuti granché, in particolare le Jains mi hanno rotto le palle abbondantemente, non la smettevano più di suonare. Ed essendo donna le lunge cosce abbronzate della cantante chitarrista non costituivano una attenuante, anzi. Comunque il Fidanzato fingeva di essere infastidito pure lui dalla performance, sembrava abbastanza convincente.
Gli Offlaga invece mi sono piaciuti molto. Mi sono caduti anche in mano i Tatranky i wafer boemi, che sono rimbalzati sul cranio di quello seduto davanti a me. Mi domandavo, ma con 4 pacchetti di wafer lanciati al pubblico in ciascun concerto, quanti Kg di Tatranky hanno in cantina gli Offlaga?
Sono andata a sentire gli Offlaga Disco Pax e già che c'ero ne ho aprofittato per fare un giro ed andare a mangiare al ristorante "al Fungo". Avrà 60 anni la festa dell'Unità, ma si riproduce sempre uguale a se stessa. Quindi c'è ancora la sottoscrizione a premi con la super bicicletta appesa a far bella mostra di se e scatoloni pieni di mollette da stendere e spugnette per i piatti, che sono i premi che poi si vincono sempre. Non ricordo quanto costasse il biglietto quando ero piccola e a Pegli facevano ancora la Festa dell'Unità, ora costa 1.5 neuri. Ho desistito. Ci sono sempre i rappresentanti della Folletto e forse avrei dovuto fermarmi a farmi decantare le meraviglie dei loro aspirapolvere, visto che di un aspirapolvere ho urgente bisogno. Non sono incappata nella libreria chissà se c'era.
Del concerto che dire? I gruppi di sostegno non mi sono piaciuti granché, in particolare le Jains mi hanno rotto le palle abbondantemente, non la smettevano più di suonare. Ed essendo donna le lunge cosce abbronzate della cantante chitarrista non costituivano una attenuante, anzi. Comunque il Fidanzato fingeva di essere infastidito pure lui dalla performance, sembrava abbastanza convincente.
Gli Offlaga invece mi sono piaciuti molto. Mi sono caduti anche in mano i Tatranky i wafer boemi, che sono rimbalzati sul cranio di quello seduto davanti a me. Mi domandavo, ma con 4 pacchetti di wafer lanciati al pubblico in ciascun concerto, quanti Kg di Tatranky hanno in cantina gli Offlaga?
2.9.05
Indovina indovinello com'è il secondo giorno in ufficio?
Peggio del primo!
Per fortuna che è venerdì e che stamattina un omino dell'enel molto più simpatico di quello di ieri mi ha comunicato in toscano stretto che mi aveva attivato il contatore. Se riesco ad uscire da questa gabbia di matti oggi ci sarà il fiat lux nella casa nuova.
Peggio del primo!
Per fortuna che è venerdì e che stamattina un omino dell'enel molto più simpatico di quello di ieri mi ha comunicato in toscano stretto che mi aveva attivato il contatore. Se riesco ad uscire da questa gabbia di matti oggi ci sarà il fiat lux nella casa nuova.
1.9.05
del doppio match Ginevra - omino dell'aem che apre i contatori e Ginevra - callcenterista uomo dell'enel di questa mattina, vi racconto un'altra volta.
Ora mi ritiro sfiancata dalla prima giornata di lavoro prima che a qualcuno venga in mente di chidermi di fare qualcos'altro.
ah nota bene sono a piedi nel mezzo del nulla con un borsone a seguito, spero che essendo settembre i mezzi pubblici siano più clementi che nella settimana di ferragosto.
se sentite improperi in lontananza vuol dire che no non sono più clementi.
Ora mi ritiro sfiancata dalla prima giornata di lavoro prima che a qualcuno venga in mente di chidermi di fare qualcos'altro.
ah nota bene sono a piedi nel mezzo del nulla con un borsone a seguito, spero che essendo settembre i mezzi pubblici siano più clementi che nella settimana di ferragosto.
se sentite improperi in lontananza vuol dire che no non sono più clementi.
Di ritorno e già sotto stress con all'attivo la caziata di un capoccia. Se il buon giorno si vede dal mattino... quanto manca alle prossime vacanze?
Purtroppo un po' dal momento che scarseggiano sia i giorni di ferie che i liquidi e ieri in nave a fare la conta: ma tu quanti spiccioli hai? Ce la facciamo a prendere un panino per uno? Il panino sì, ma da bere una bottiglietta d'acqua in due!
Romantici come 17enni al primo interrail io e il Fidanzato? Forse, più probabilmente un po' sventatelli. E dire che in macchina di bottiglie ne avevamo: vino Patrimonio che sembra andare per la maggiore in Corsica, vino Isula che deve essere un cancherone ma sull'etichetta ci sono la testa del moro e quella di Che Guevara, due bottiglie di Pietra birra aromatizzata alla castagna, una bottiglia di muscat, più una bottiglia di rosato che il Fidanzato porterà in dono. In pratica la macchina di SuperCiuk. E noi sul ponte a contenderci la mezza naturale.
***
L'esordio in Corsica a parte la traversata un po' movimentata (roba che ho fatto 5 ore immobile appiattita su di una poltroncina all'estrema poppa della Moby) è stata caratterizzata da una salutare e intempestiva foratura di gomma dopo neanche 20 Km dallo sbarco. Il cambio gomma è stato da pit stop di formula uno e grazie al cielo in quel momento la pioggia aveva smesso di darci il tormento. Il giorno dopo un benzinaio di Portovecchio per 14 euro di prezzo e in 15 secondi di lavoro ha restituito la gomma al suo fulgore iniziale e abbiamo potuto dismettere il ruotino dell'infamia.
***
Palombaggia lato scogli, Palombaggia lato mirti, Rondinara, PortoVecchio by night, Bonifacio e gita in battello fra i flutti delle Bocche di Bonifacio, Propriano, Filitosa sito archeologico romanzato ma affascinante, Corte mia adorata Corte e la gita al lac de capitellu, ancora mare a Calvi. Un po' più affollata che nei miei ricordi, un po' trasandata a sud est, ma sempre bellissima.
***
Al campeggio Lecci e Murta di Propriano anzi di Portigliolo ad essere precisi, campeggio invero molto figo ombreggiato pulito e con piscina e campo da tennis, sugli alberi scorrazzano rattazzi dalle lunghe code, che il Fidanzato tenta di spacciarmi per scoiattoli. Ecco io dico se volete 9 euro a cranio più 5 per la tenda e 5 per l'auto, non mi interessa come, ma i topi li dovete tenere alla larga anche a costo di far pattugliare il perimetro del campeggio dalle guardie svizzere.
Purtroppo un po' dal momento che scarseggiano sia i giorni di ferie che i liquidi e ieri in nave a fare la conta: ma tu quanti spiccioli hai? Ce la facciamo a prendere un panino per uno? Il panino sì, ma da bere una bottiglietta d'acqua in due!
Romantici come 17enni al primo interrail io e il Fidanzato? Forse, più probabilmente un po' sventatelli. E dire che in macchina di bottiglie ne avevamo: vino Patrimonio che sembra andare per la maggiore in Corsica, vino Isula che deve essere un cancherone ma sull'etichetta ci sono la testa del moro e quella di Che Guevara, due bottiglie di Pietra birra aromatizzata alla castagna, una bottiglia di muscat, più una bottiglia di rosato che il Fidanzato porterà in dono. In pratica la macchina di SuperCiuk. E noi sul ponte a contenderci la mezza naturale.
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L'esordio in Corsica a parte la traversata un po' movimentata (roba che ho fatto 5 ore immobile appiattita su di una poltroncina all'estrema poppa della Moby) è stata caratterizzata da una salutare e intempestiva foratura di gomma dopo neanche 20 Km dallo sbarco. Il cambio gomma è stato da pit stop di formula uno e grazie al cielo in quel momento la pioggia aveva smesso di darci il tormento. Il giorno dopo un benzinaio di Portovecchio per 14 euro di prezzo e in 15 secondi di lavoro ha restituito la gomma al suo fulgore iniziale e abbiamo potuto dismettere il ruotino dell'infamia.
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Palombaggia lato scogli, Palombaggia lato mirti, Rondinara, PortoVecchio by night, Bonifacio e gita in battello fra i flutti delle Bocche di Bonifacio, Propriano, Filitosa sito archeologico romanzato ma affascinante, Corte mia adorata Corte e la gita al lac de capitellu, ancora mare a Calvi. Un po' più affollata che nei miei ricordi, un po' trasandata a sud est, ma sempre bellissima.
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Al campeggio Lecci e Murta di Propriano anzi di Portigliolo ad essere precisi, campeggio invero molto figo ombreggiato pulito e con piscina e campo da tennis, sugli alberi scorrazzano rattazzi dalle lunghe code, che il Fidanzato tenta di spacciarmi per scoiattoli. Ecco io dico se volete 9 euro a cranio più 5 per la tenda e 5 per l'auto, non mi interessa come, ma i topi li dovete tenere alla larga anche a costo di far pattugliare il perimetro del campeggio dalle guardie svizzere.
20.8.05
19.8.05
La zanzara puttanona è diventata insensibile all'autan. Stanotte mi ha svegliato almeno tre volte e non si faceva scoraggiare nemmeno dal fatto che mi rintanassi tutta sotto il lenzuolo, continuava a farmi zzzzzzzz in zona orecchio. Stamattina ho male alla mascella/mandibola forse nel sonno ho tentato di prenderla a morsi.
18.8.05
Prima notte nella casa nuova.
E' strano arrivare col buio in quello che per molti versi è ancora un cantiere, salire le scale ancora piene di sabbia ed entrare in casa, nella tua casa, a cui però mancano ancora luce e gas.
Il buio non è completo che fuori fra ponte pedonale e lampioni la strada è illuminata a giorno. Socchiudendo le persiane hai modo di aggirarti tranquilla senza inciampare nelle innumerevoli borse accatastate fra soggiorno e camera da letto.
Sono le 21.30 e una volta messo il pigiama e lavati i denti non ti resta che sdraiarti sul fouton, inserire le cuffie nelle orecchie e goderti il tuo ipod shuffle.
Quando togli le cuffie il silenzio è profondo, solo qualche rumore sinistro prodotto dal cellophane protettivo spostato dalla brezza notturna. Ti addormenti in un attimo.
E' strano arrivare col buio in quello che per molti versi è ancora un cantiere, salire le scale ancora piene di sabbia ed entrare in casa, nella tua casa, a cui però mancano ancora luce e gas.
Il buio non è completo che fuori fra ponte pedonale e lampioni la strada è illuminata a giorno. Socchiudendo le persiane hai modo di aggirarti tranquilla senza inciampare nelle innumerevoli borse accatastate fra soggiorno e camera da letto.
Sono le 21.30 e una volta messo il pigiama e lavati i denti non ti resta che sdraiarti sul fouton, inserire le cuffie nelle orecchie e goderti il tuo ipod shuffle.
Quando togli le cuffie il silenzio è profondo, solo qualche rumore sinistro prodotto dal cellophane protettivo spostato dalla brezza notturna. Ti addormenti in un attimo.
17.8.05
3. Ferragosto
A Ferragosto c'era il sole, ma non sono andata in spiaggia. Mi sono goduta una giornata di ciondolamento i casa prima in compagnia della mamma e poi del Fidanzato. Ho ascoltato vecchi cd, sfogliato album di fotografie e spacchettato i regali. Per cena ho messo il vestito di lino rosso da fatalona e i sandali bianchi nuovi col tacco acquistati per il matrimonio della Eli. Siamo arrivati a Recco in anticipo e siamo andati a fare una passeggiata sul mare. Il sole al tramonto, i surfisti che tentano di prendere le ultime onde, i bagnanti che lasciano la spiaggia, i gatti che si aggirano fra le barche dei pescatori alla ricerca di qualche avanzo. Io mano nella mano con il Fidanzato dimentica di aver compiuto 30 anni sono molto molto felice. Il marciapiede è largo ma non abbastanza, capita quindi che spostando lo sguardo dall'orizzonte a dove devo mettere i piedi mi renda conto di avere innanzi il mio Ex Ragazzo dell'università assieme alla mia ex amica, incontro temuto e foriero di incubi per anni dopo la fine della storia. Incontro peraltro ormai ritenuto impossibile e di cui avevo smesso di preoccuparmi da tempo. Al di là dello shock e del fatto che il mio ex con la barba incolta di 15 giorni sta proprio male e la mia exAmica non è poi ingrassata così tanto come diceva (che insomma i dettagli importanti bisogna pur notarli) è stato un po' come rivedere due vecchi compagni dell'università di cui si erano perse notizie, farci 4 parole e poi continuare ciascuno per la propria strada. Un pò come, non del tutto, ma del resto uno non può passare la vita ad essere incazzato e rancoroso.
A Ferragosto c'era il sole, ma non sono andata in spiaggia. Mi sono goduta una giornata di ciondolamento i casa prima in compagnia della mamma e poi del Fidanzato. Ho ascoltato vecchi cd, sfogliato album di fotografie e spacchettato i regali. Per cena ho messo il vestito di lino rosso da fatalona e i sandali bianchi nuovi col tacco acquistati per il matrimonio della Eli. Siamo arrivati a Recco in anticipo e siamo andati a fare una passeggiata sul mare. Il sole al tramonto, i surfisti che tentano di prendere le ultime onde, i bagnanti che lasciano la spiaggia, i gatti che si aggirano fra le barche dei pescatori alla ricerca di qualche avanzo. Io mano nella mano con il Fidanzato dimentica di aver compiuto 30 anni sono molto molto felice. Il marciapiede è largo ma non abbastanza, capita quindi che spostando lo sguardo dall'orizzonte a dove devo mettere i piedi mi renda conto di avere innanzi il mio Ex Ragazzo dell'università assieme alla mia ex amica, incontro temuto e foriero di incubi per anni dopo la fine della storia. Incontro peraltro ormai ritenuto impossibile e di cui avevo smesso di preoccuparmi da tempo. Al di là dello shock e del fatto che il mio ex con la barba incolta di 15 giorni sta proprio male e la mia exAmica non è poi ingrassata così tanto come diceva (che insomma i dettagli importanti bisogna pur notarli) è stato un po' come rivedere due vecchi compagni dell'università di cui si erano perse notizie, farci 4 parole e poi continuare ciascuno per la propria strada. Un pò come, non del tutto, ma del resto uno non può passare la vita ad essere incazzato e rancoroso.
2. Little lakes
Domenica invece avevo organizzato un romantico pic nic ai laghetti di Fiorino, luogo di culto delle mie estati da liceale quando rifuggendo le masse spiaggiaiole con i compagni fidati si vagava per i boschi in cerca di pozze in cui sguazzare. Confidavo nella spiaggetta assolata circondata da alberi fronzuti dispensatori di ombra, nel gorgoglio del ruscello e nella pozza d'acqua modello Iacuzzi con cascatella. Quiete fino al primo pomeriggio e poi al più condivisione del paradiso con qualche ragazzino che voleva fare i tuffi nel pomeriggio.
Il sole è scomparso a 5 minuti da casa mia, ma fiduciosa nell'atmosfera idilliaca convincevo il Fidanzato a non preoccuparsi delle nubi nere verso cui ci stavamo dirigendo.
La quiete invece è scomparsa circa 15 minuti dopo il nostro arrivo, quando all'orizzonte si è profilata un'armata di sudamericani con barbecue, tenda da campo, frigobar e prole che si è sistemata a pochi metri da noi costringendoci ad asserragliarci in una formazione a testuggine per preservare i nostri spazi vitali.
La salute infine è scomparsa nella fase digestiva del tomino apparentemente inoffensivo, ma evidentemente venefico acquistato per essere accompagnato al vino in fase antipasto. Alle 18.30 il Fidanzato mi depositava pallida e tremante sulla soglia di casa mentre l'ombra funesta della congestione si allungava sulla cena di compleanno.
Fortunatamente 14 ore di sonno e due pastiglie di dissenten mi rimettevano in sesto per il giorno del mio compleanno
Domenica invece avevo organizzato un romantico pic nic ai laghetti di Fiorino, luogo di culto delle mie estati da liceale quando rifuggendo le masse spiaggiaiole con i compagni fidati si vagava per i boschi in cerca di pozze in cui sguazzare. Confidavo nella spiaggetta assolata circondata da alberi fronzuti dispensatori di ombra, nel gorgoglio del ruscello e nella pozza d'acqua modello Iacuzzi con cascatella. Quiete fino al primo pomeriggio e poi al più condivisione del paradiso con qualche ragazzino che voleva fare i tuffi nel pomeriggio.
Il sole è scomparso a 5 minuti da casa mia, ma fiduciosa nell'atmosfera idilliaca convincevo il Fidanzato a non preoccuparsi delle nubi nere verso cui ci stavamo dirigendo.
La quiete invece è scomparsa circa 15 minuti dopo il nostro arrivo, quando all'orizzonte si è profilata un'armata di sudamericani con barbecue, tenda da campo, frigobar e prole che si è sistemata a pochi metri da noi costringendoci ad asserragliarci in una formazione a testuggine per preservare i nostri spazi vitali.
La salute infine è scomparsa nella fase digestiva del tomino apparentemente inoffensivo, ma evidentemente venefico acquistato per essere accompagnato al vino in fase antipasto. Alle 18.30 il Fidanzato mi depositava pallida e tremante sulla soglia di casa mentre l'ombra funesta della congestione si allungava sulla cena di compleanno.
Fortunatamente 14 ore di sonno e due pastiglie di dissenten mi rimettevano in sesto per il giorno del mio compleanno
Non sia dato pensare comunque che il raggiungimento del mio trentesimo anno
non sia stato comunque accompagnato da simpatiche disavventure.
1. Trenitalia.
Venerdì 12 la mia partenza in treno non sarebbe stata troppo idiota, la stazione Centrale era decisamente poco affollata, non fosse che di per sè prendere il treno delle 18.10 per Genova il venerdì è da idioti. Prima ci siamo fermati una mezz'ora nel mezzo del nulla, qualcuno sosteneva che fossimo a Locate Salamadonna Trivulzi, quando ormai senz'aria condizionata eravamo prossimi alla disidratazione la CapaTreno trionfante ha annunciato che sì ci eravamo fermati per un guasto, ma no non era il caso di preoccuparsi: il guasto era a posto ed avevamo solo 20 minuti di ritardo. Peccato che poi il guasto si sia ripresentato alla stazione di Pavia. Fortunatamente hanno avuto il buon cuore di annunciare che il treno avrebbe accumulato ritardo indefinito e che i passeggeri diretti a Genova potevano transumare sull'Interregionale che ovviamente era stracarico di persone e in ritardo pure lui. Dopo una settimana agostana di trasporto pubblico milanese comunque avevo raggiunto l'atarassia e sono arrivata a Genova senza sfoderare la katana e trucidare il primo controllore che mi capitava a tiro.
1. Trenitalia.
Venerdì 12 la mia partenza in treno non sarebbe stata troppo idiota, la stazione Centrale era decisamente poco affollata, non fosse che di per sè prendere il treno delle 18.10 per Genova il venerdì è da idioti. Prima ci siamo fermati una mezz'ora nel mezzo del nulla, qualcuno sosteneva che fossimo a Locate Salamadonna Trivulzi, quando ormai senz'aria condizionata eravamo prossimi alla disidratazione la CapaTreno trionfante ha annunciato che sì ci eravamo fermati per un guasto, ma no non era il caso di preoccuparsi: il guasto era a posto ed avevamo solo 20 minuti di ritardo. Peccato che poi il guasto si sia ripresentato alla stazione di Pavia. Fortunatamente hanno avuto il buon cuore di annunciare che il treno avrebbe accumulato ritardo indefinito e che i passeggeri diretti a Genova potevano transumare sull'Interregionale che ovviamente era stracarico di persone e in ritardo pure lui. Dopo una settimana agostana di trasporto pubblico milanese comunque avevo raggiunto l'atarassia e sono arrivata a Genova senza sfoderare la katana e trucidare il primo controllore che mi capitava a tiro.
News
Ho 30 anni, ma questo l'avevo già detto.
Ho passato un compleanno bellissimo e anche i giorni adiacenti.
Adesso possiedo un ipod shuffle e gongolo, posso trovare una giustificazione morale a questa devianza fighetta poiché mi è arrivato in dono, non avrò più giustificazioni nel momento in cui andrò alla ricerca della custodia impermeabile di plastica trasparente.
Oggi Baby non ne voleva sapere di partire, l'avrei anche lasciata stare se non fosse che da questa settimana il percorso casa ufficio si arricchisce di nuovi ostacoli causa lavori nella metro di duomo.
Domenica parto per le vacanze serie e da questo, unito al fatto che devo capire come installare il sw per l'ipod si può dedurre quale sia la mia concentrazione al lavoro.
Ho 30 anni, ma questo l'avevo già detto.
Ho passato un compleanno bellissimo e anche i giorni adiacenti.
Adesso possiedo un ipod shuffle e gongolo, posso trovare una giustificazione morale a questa devianza fighetta poiché mi è arrivato in dono, non avrò più giustificazioni nel momento in cui andrò alla ricerca della custodia impermeabile di plastica trasparente.
Oggi Baby non ne voleva sapere di partire, l'avrei anche lasciata stare se non fosse che da questa settimana il percorso casa ufficio si arricchisce di nuovi ostacoli causa lavori nella metro di duomo.
Domenica parto per le vacanze serie e da questo, unito al fatto che devo capire come installare il sw per l'ipod si può dedurre quale sia la mia concentrazione al lavoro.
15.8.05
12.8.05
Io fra poco sloggio. In preda ad un revival involontario ed indesiderato, quest'oggi mi dedicherò al gioco del pendolare in fuga scapiccollandomi dall'estrema periferia sud ovest di milano fino in stazione centrale per prendere il treno delle 18.10, ovviamente senza ancora avere un biglietto in mio possesso. Per rendere la cosa più difficile indosso sandaletti bianchi con tacchetto a misura di grata, nel senso se c'è una grata il mio tacchetto ci si incastra che è un piacere, e mi porto appresso un borsone alquanto pesante nonchè il portatile, che voglio far vedere le foto della montagna alla mia mamma.Essendo questa fondamentalmente una partenza idiota, a prendere il treno dei pendolari per antonomasia il venerdì dell'ultimo grande esodo d'estate (o così lo definiscono i giornali) non si brilla per furbizia, confido nell'intelligenza dell'italiano medio: che sia già in ferie o che almeno sia partito ieri.
Questo we di ferragosto sarò a casa della mamma, andrò a mangiare pesce al ristorante e focaccia al formaggio il giorno del mio compleanno. Se Giove Pluvio sarà clemente andrò anche un po' in spiaggia e ai laghetti. Una cosa un po' da pensionati se vogliamo , ma del resto con l'età... si fa quello che si può!
Questo we di ferragosto sarò a casa della mamma, andrò a mangiare pesce al ristorante e focaccia al formaggio il giorno del mio compleanno. Se Giove Pluvio sarà clemente andrò anche un po' in spiaggia e ai laghetti. Una cosa un po' da pensionati se vogliamo , ma del resto con l'età... si fa quello che si può!
Giuro che ce la sto mettendo tutta, ma proprio i mezzi pubblici non ne vogliono sapere di facilitarmi la vita.
E non sto parlando del fatto che la gente non profuma di rose, che poi, per quanto fastidioso possa essere l'odore di umano non lavato, uno è anche disposto ad assolvere la persona se, che so, vede che è un muratore al rientro da uno sfiancante turno in cantiere. Invece no, sono persone che non ti aspetteresti, tipo la sciura di stamattina jeans maglietta esteriormente a posto.
Ma non era di questo che mi volevo lamentare. Mi domando e dico, ma è mai possibile che gli autobus extraurbani ti piglino così smaccatamente per il culo come capita a me?
E' già la seconda volta che quando ormai penso che l'autobus che sto aspettando sia disperso e risucchiato in un gorgo spazio temporale (tipo è passato 1/4 d'ora dalla corsa che stavi aspettando e ne manca un altro alla corsa successiva) e mi sono allontanata dalla fermata della quantità di passi necessaria a rendermela irraggiungibile in tempi brevi ecco che VROOM, il maledettoautobus extraurbano si palesa lasciandomi lì incapace anche di dire parolacce.
Inutile dire che le volte che decido di aspettare stoicamente alla fermata, il maledetto extraurbano come minimo salta due corse laciandomi impalata ad aspettare 40 minuti buoni.
E non sto parlando del fatto che la gente non profuma di rose, che poi, per quanto fastidioso possa essere l'odore di umano non lavato, uno è anche disposto ad assolvere la persona se, che so, vede che è un muratore al rientro da uno sfiancante turno in cantiere. Invece no, sono persone che non ti aspetteresti, tipo la sciura di stamattina jeans maglietta esteriormente a posto.
Ma non era di questo che mi volevo lamentare. Mi domando e dico, ma è mai possibile che gli autobus extraurbani ti piglino così smaccatamente per il culo come capita a me?
E' già la seconda volta che quando ormai penso che l'autobus che sto aspettando sia disperso e risucchiato in un gorgo spazio temporale (tipo è passato 1/4 d'ora dalla corsa che stavi aspettando e ne manca un altro alla corsa successiva) e mi sono allontanata dalla fermata della quantità di passi necessaria a rendermela irraggiungibile in tempi brevi ecco che VROOM, il maledettoautobus extraurbano si palesa lasciandomi lì incapace anche di dire parolacce.
Inutile dire che le volte che decido di aspettare stoicamente alla fermata, il maledetto extraurbano come minimo salta due corse laciandomi impalata ad aspettare 40 minuti buoni.
11.8.05
Ah visto che ormai siamo a -4 giorni dalla tragedia (leggi l'abbandono del 2 come prima cifra dei miei anni) mi sa che adesso sgombro e vado dal parrucchiere a nascondere la ciocca di capelli bianchi che troneggia al centro del mio cranio... per le crisi depressive riguardanti l'evento (del compimento degli anni, non del parrucchiere, o almeno si spera), beh ne parliamo domani!

10.8.05
Noto ora che oggi è il 10 agosto. Di vedere stelle cadenti a Milano non se ne parla, ma intanto riesumo un file che non so per quale motivo non sono ancora riuscita a cancellare dal mio cervello:
X Agosto
X Agosto
San Lorenzo io lo so perché tantoG. Pascoli
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla
Ritornava una rondine al tetto,
l'uccisero, cadde fra spini
Ella aveva nel becco un insetto,
la cena dei suoi rondinini
Ora è là come in croce che tende
quel verme a quel cielo lontano
e il suo nido è nell'ombra che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo ritonava al suo nido,
l'uccisero, disse "perdono"
E restò negli aperti occhi un grido,
portava due bambole in dono.
Ora là nella casa romita,
attendono, attendono in vano.
Egli immobile attonito addita
le bambole al cielo lontano.
E tu cielo dall'alto dei mondi,
sereno infinito immortale
Oh d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del male
Io non guardo quasi mai la tv. Sarà che ho poco tempo, che quando potrei accendere la tv per guardare qualcosa ormai i film in prima serata sono già tutti a 3/4 del loro svolgimento. Sarà anche che la dose mattutina di tg5 aspettando le previsioni del tempo di Giuliacci soddisfa le mie necessità televisive per tutta la giornata.
Però ci sono sere, come quella di ieri, in cui mi capita di prendere in mano il telecomando e inebetirmi davanti allo schermo senza riuscire a vincere l'ipnosi della scatola maledetta per ore. Anche se poi cercare di ricostruire cosa si è visto non è cosa semplice.
Tipo che ho iniziato guardano i 5 minuti finali dell'ultima fatica di Aaron Spelling e del suo socio (quelli di Beverly Hills) in cui se possibile tutti i personaggi hanno la faccia e le membra ancora più plastificate ed inespressive di tutti gli altri telefim del genere. Credo si chiami SummerLand o qualcosa di simile.
Poi ho guadrato 5 minuti di un cartone animato giapponese su mtv ma sono stata interrotta dalle telefonate serali di rito prima di capire se mi piaceva o meno.
Infine la mia attenzione è stata calamitata dal più classico degli evergreen estivi: la ricostruzione della morte di Lady D. su Voyager.
Infine quando ormai ero già pronta per andarmene a dormire mi sono imbattuta in Cuore conto Cuore, la fiction degli avvocati divirzisti che stanno divorziando etc etc. Noto con piacere che anche seguendola sporadicamente vale l'effetto telenovela ed ho sempre tutto sotto controllo.
E' da stamattina che ho gli occhi rossi e una sensazione di assenza di vita neurale: sempre detto che la tv fa male.
Tipo che ho iniziato guardano i 5 minuti finali dell'ultima fatica di Aaron Spelling e del suo socio (quelli di Beverly Hills) in cui se possibile tutti i personaggi hanno la faccia e le membra ancora più plastificate ed inespressive di tutti gli altri telefim del genere. Credo si chiami SummerLand o qualcosa di simile.
Poi ho guadrato 5 minuti di un cartone animato giapponese su mtv ma sono stata interrotta dalle telefonate serali di rito prima di capire se mi piaceva o meno.
Infine la mia attenzione è stata calamitata dal più classico degli evergreen estivi: la ricostruzione della morte di Lady D. su Voyager.
Infine quando ormai ero già pronta per andarmene a dormire mi sono imbattuta in Cuore conto Cuore, la fiction degli avvocati divirzisti che stanno divorziando etc etc. Noto con piacere che anche seguendola sporadicamente vale l'effetto telenovela ed ho sempre tutto sotto controllo.
E' da stamattina che ho gli occhi rossi e una sensazione di assenza di vita neurale: sempre detto che la tv fa male.
9.8.05
E finalmente il resoconto della vacanza minuto per minuto
30 luglio
ore 04.30: siamo in strada, macchina carica. Aspettiamo Gianni e Paola: sono in ritardo. Sono quasi le 5 quando uno stridore di gomme sull'asfalto annuncia l'arrivo di una macchina a velocità eccessiva, andatura da persona in ritardo. Infatti è la focus di Gianni: presentazioni varie e via! si parte.
In autostrada assistiamo ad un fenomeno di cui non conoscevo l'esistenza: la transumanza dei marocchini verso il paese d'origine. Carovane di macchine di svariate forme e dimensioni tutte cariche all'inverosimile. Tutti con un cumolo imprecisato di roba sul tetto, coperta da teli di plastica e assemblata con lo scotch da pacchi. Non mancano mai biciclette e copertoni. I più facoltosi sono quelli alla guida di auto francesi.
Il caldo è insopportabile per tutto il viaggio. La fida Micra è sempre fida e sempre capiente, ma le manca un optional fondamentale: l'aria condizionata. Fondamentale almeno per un viaggio di 950 Km in autostrada alle soglie di agosto. In realtà avvicinandoci a Lourdes cominciano a vedersi le nuvole che a Cauterets sono uno strato compatto. Scesi dalla macchina a destinazione indossiamo subito la felpina d'ordinanza.
31 luglio
Si parte sui sentieri del GR10. Decidiamo di lasciare la macchina a Pont d'Espagne (1496 m) che è 6 Km più in alto di Cauterets. O meglio decidiamo di lasciarne una in paese e una a Pont d'Espagne il che comporta un andrivieni fra Cauterets e pont d'espagne che lascia un po' perplessi i piloti che ad un certo punto ci chiamano per sapere che devono farsene delle macchine suscitando crisi di risa scomposte. In questo andrivieni il tempo migliora e la prima tappa passa sotto il sole. L'idea sarebbe quella di raggiungere il rifugio di Baysellance, ma sarà che è il primo giorno, sarà che gli zaini sono pesanti, sarà che per strada ci sono tante cose da fotografare, quando arriviamo all' Oulettes de Gaube siamo belli scoppiatelli e ci perdiamo nella contemplazione del ghiacciaio del Vignemale. Arrivano le nubi e il passo dell' Hurquette d'Ossue ci sembra troppo in alto (2734 m e siamo solo a 2150m) così decidiamo di passare la notte in rifugio. Per dormire vogliono 14 euri a cranio, non c'è l'uso cucina e soprattutto non c'è la doccia. La scelta comunque si rivela oculata perché durante la notte vengono giù ramate d'acqua da non credere.
1 agosto
Partiamo sotto la pioggerella che salendo diventa grandine sottile. Fa un freddo porco e manco a dirlo c'è vento. A scaldarci c'è la salita: quasi 600m di dislivello in terreno morenico o comunque in uno sfasciume di rocce e roccette. In cima giusto il tempo di posare lo zaino mangiare una prugna secca , poi il freddo ci attanaglia di nuovo e io e il Fidanzato ci precipitiamo al rifugio Bayesellance dall'altro versante del monte. Arriviamo giusto sull'inizio del super temporale che invece investe in pieno tutti gli altri. Al rifugio, sebbene l'attesa per averlo sia lunga, fanno un ottimo vin brulé che ci rinfranca un po'. La discesa all' Oulettes d'Ossue (1836 m , un lago in cui confluiscono tutte le svariate cascatelle e rivoletti che scendono dal colle) procede in mezzo alla nebbia più completa e sotto tratti di pioggia. Di lì poi decidiamo di arrivare fino a Gavarnie invece che al Grange de Holle il rifugio raccomandato dalla guida, nella speranza di rovare alloggio confortevole doccia calda e rifornimenti. Le speranze non vengono deluse, ma negli 8 km di strada asfaltata facciamo in tempo a beccarci tutta l'acqua che non avevamo preso fino a quel momento arrivando a Gavarnie(1365 m) bagnati fino alle ossa.
2 agosto
Decidiamo di aspettare che la perturbazione passi. L'appartamento è carino e confortevole. Ci dedichiamo a vini e formaggi, poi nel primo pomeriggio per non essere troppo squallidamente pigri ce ne andiamo alla Gran Cascade a rimirare da sotto il Cirque della Gavarnie. Sono 700m di dislivello in una passeggiata per famiglie. Faccio un servizio fotografico alla cascata da ogni angolazione, peccato che poi le foto non rendano mai. La Gran Cascade è la cascata più alta di Europa con i suoi 497 m di altezza.
3 agosto
Il tempo è bello, è ora di riprendere il trekking serio. Il programma è di arrivare a Luz Saint Saveur. Scendiamo un pezzo lungo la strada principale, poi attraversiamo il fiume e imbocchiamo una super rampa che ci riporta sul sentiero del GR10. In cima alla rampa facciamo uno spuntino a base di frutta secca e siamo solo all'inizio! Ma dopo un giorno di cazzeggio incominciare con una salita stronca gambe non è piacevole. Riprendiamo il cammino e passiamo davanti alla gite di Saugué (1610 m) e di lì proseguiamo fino al col de Suberpeyre (1725m). In realtà ci sarebbe l'idea di fermarsi a pranzo vero l'una e mezza, ma all'ora prestabilita per il pranzo siamo su di un sentiero strettissimo circondato di piante di ginepro e cespugli di mirtillo che non consente soste di alcun genere, quindi per poterci rifocillare dobbiamo arrivare fino in cima. Dopo il colle inizia la discesa nella Sapiniere de Bois una grossa pineta, su di un sentiero sconnesso e "franabile" a causa del transito delle mucche. La discesa prosegue in picchiata fino a Trimbareilles che è a 1000m. Giunti qui abbiamo già la rotule ridotte a marmellata e ci sono principi di ammutinamento, tipo il mio che sono intenzionata a piantare la tenda nel giardino di una graziosa casetta e passare la notte lì. Gianni e Paola scroccano un passaggio da Pragneres fino a Luz. Noi invece continuiamo indomiti. Al pont d'Esdourocats (895 m), dopo aver fatto un pezzo di strada asfaltata e super trafficata ci si presenta un'ardua decisione. Proseguire sulla strada a rischio della salute (c'è coda e le macchine incolonnate producono una quantità di smog non da poco se confrontate con l'aria pura dei monti circostanti) o prendere il sentiero. Prendiamo il sentiero ma ce ne pentiamo quasi subito perché invece di procedere parallelo alla strada sale, sale, sale, sale. Quando arriviamo nel punto più alto dopo 45 minuti e passa di marcia forzata ci rendiamo conto che il ponte in linea d'aria è ancora vicinissimoe di conseguenza Luz ancora lontano. La discesa ci porta dai 1025 m della Crois de Sia fino ai 738 di St Saveur ed infine al campeggio de Toy a Luz (720m), dopo quasi 10 ore di cammino totali. Piantiamo la tenda e facciamo giusto in tempo a fare la doccia (fortunatamente calda) e a mettere la minestra nel piatto prima del sopraggiungere dell'oscurità.
4 agosto
Oggi si ritorna a Cauterets per chiudere l'anello. Sarà un'altra tappa massacro e sarà anche meno spettacolare della precedente. Paola stanca dal giorno prima decide di glissare e se ne va alla stazione degli autobus alla ricerca di un mezzo che la riporti a Cauterets che non siano le sue gambe. Noi sbagliamo strada in partenza e così ci tocca una super rampa iniziale peggiore di quella del giorno precedente. Di rampa in rampa arriviamo a Grust(975m) un grazioso paesino pieno di fontane e fontanelle di acqua potabile, genere che scomparirà poi per tutto il resto della tappa costringendoci a razionare le bevute. Dopo Grust c'è un pezzo di strada veramente noioso che porta a Bederet (1680m), uno dei punti di partenza degli impianti di risalita del complesso sciistico di Luz Ardiden. Si fa in parte sulla strada asfaltata in parte sul sentiero che consente di tagliare i tornanti (anche se non è ben indicato ed è facile perderlo di vista).
Da Bederet si sale lungo la seggiovia prima e lungo la pista da sci dopo per arrivare al Col de Riu (1949 m).
Quando si arriva sul colle si pensa che il più sia fatto invece restano ancora quei 1000m di discesa per arrivare a Cauterets.
Per fortuna ad un certo punto nel bosco c'è lo Chalet della regina Hortense dove sostiamo per farci una birretta ristoratrice.
A Cauterets optiamo ancora una volta per il campeggio.
5 agosto
La compagnia si divide. Io e il Fidanzato decidiamo di andare a fare un pic nic al Lac d'Estaing dal momento che il giorno dopo ci attende il rientro in macchina, gli altri ripendono la via dei monti chi con l'intenzione di pernottare in quota chi con l'intenzione di ritornare a sera in campeggio. La giornata scorre tranquilla sui prati al sole, le uniche attività risconrabili nei soggetti dediti al pic nic sono: spostamento dell'asciugmanao da sole ad ombra e viceversa, ingestione di formaggi e dolcetti, puccio dei piedi nel ruscello e in preda ad iperattività scatto di qualche foto.
6 agosto
14 ore di macchina.
30 luglio
ore 04.30: siamo in strada, macchina carica. Aspettiamo Gianni e Paola: sono in ritardo. Sono quasi le 5 quando uno stridore di gomme sull'asfalto annuncia l'arrivo di una macchina a velocità eccessiva, andatura da persona in ritardo. Infatti è la focus di Gianni: presentazioni varie e via! si parte.
In autostrada assistiamo ad un fenomeno di cui non conoscevo l'esistenza: la transumanza dei marocchini verso il paese d'origine. Carovane di macchine di svariate forme e dimensioni tutte cariche all'inverosimile. Tutti con un cumolo imprecisato di roba sul tetto, coperta da teli di plastica e assemblata con lo scotch da pacchi. Non mancano mai biciclette e copertoni. I più facoltosi sono quelli alla guida di auto francesi.
Il caldo è insopportabile per tutto il viaggio. La fida Micra è sempre fida e sempre capiente, ma le manca un optional fondamentale: l'aria condizionata. Fondamentale almeno per un viaggio di 950 Km in autostrada alle soglie di agosto. In realtà avvicinandoci a Lourdes cominciano a vedersi le nuvole che a Cauterets sono uno strato compatto. Scesi dalla macchina a destinazione indossiamo subito la felpina d'ordinanza.
31 luglio
Si parte sui sentieri del GR10. Decidiamo di lasciare la macchina a Pont d'Espagne (1496 m) che è 6 Km più in alto di Cauterets. O meglio decidiamo di lasciarne una in paese e una a Pont d'Espagne il che comporta un andrivieni fra Cauterets e pont d'espagne che lascia un po' perplessi i piloti che ad un certo punto ci chiamano per sapere che devono farsene delle macchine suscitando crisi di risa scomposte. In questo andrivieni il tempo migliora e la prima tappa passa sotto il sole. L'idea sarebbe quella di raggiungere il rifugio di Baysellance, ma sarà che è il primo giorno, sarà che gli zaini sono pesanti, sarà che per strada ci sono tante cose da fotografare, quando arriviamo all' Oulettes de Gaube siamo belli scoppiatelli e ci perdiamo nella contemplazione del ghiacciaio del Vignemale. Arrivano le nubi e il passo dell' Hurquette d'Ossue ci sembra troppo in alto (2734 m e siamo solo a 2150m) così decidiamo di passare la notte in rifugio. Per dormire vogliono 14 euri a cranio, non c'è l'uso cucina e soprattutto non c'è la doccia. La scelta comunque si rivela oculata perché durante la notte vengono giù ramate d'acqua da non credere.
1 agosto
Partiamo sotto la pioggerella che salendo diventa grandine sottile. Fa un freddo porco e manco a dirlo c'è vento. A scaldarci c'è la salita: quasi 600m di dislivello in terreno morenico o comunque in uno sfasciume di rocce e roccette. In cima giusto il tempo di posare lo zaino mangiare una prugna secca , poi il freddo ci attanaglia di nuovo e io e il Fidanzato ci precipitiamo al rifugio Bayesellance dall'altro versante del monte. Arriviamo giusto sull'inizio del super temporale che invece investe in pieno tutti gli altri. Al rifugio, sebbene l'attesa per averlo sia lunga, fanno un ottimo vin brulé che ci rinfranca un po'. La discesa all' Oulettes d'Ossue (1836 m , un lago in cui confluiscono tutte le svariate cascatelle e rivoletti che scendono dal colle) procede in mezzo alla nebbia più completa e sotto tratti di pioggia. Di lì poi decidiamo di arrivare fino a Gavarnie invece che al Grange de Holle il rifugio raccomandato dalla guida, nella speranza di rovare alloggio confortevole doccia calda e rifornimenti. Le speranze non vengono deluse, ma negli 8 km di strada asfaltata facciamo in tempo a beccarci tutta l'acqua che non avevamo preso fino a quel momento arrivando a Gavarnie(1365 m) bagnati fino alle ossa.
2 agosto
Decidiamo di aspettare che la perturbazione passi. L'appartamento è carino e confortevole. Ci dedichiamo a vini e formaggi, poi nel primo pomeriggio per non essere troppo squallidamente pigri ce ne andiamo alla Gran Cascade a rimirare da sotto il Cirque della Gavarnie. Sono 700m di dislivello in una passeggiata per famiglie. Faccio un servizio fotografico alla cascata da ogni angolazione, peccato che poi le foto non rendano mai. La Gran Cascade è la cascata più alta di Europa con i suoi 497 m di altezza.
3 agosto
Il tempo è bello, è ora di riprendere il trekking serio. Il programma è di arrivare a Luz Saint Saveur. Scendiamo un pezzo lungo la strada principale, poi attraversiamo il fiume e imbocchiamo una super rampa che ci riporta sul sentiero del GR10. In cima alla rampa facciamo uno spuntino a base di frutta secca e siamo solo all'inizio! Ma dopo un giorno di cazzeggio incominciare con una salita stronca gambe non è piacevole. Riprendiamo il cammino e passiamo davanti alla gite di Saugué (1610 m) e di lì proseguiamo fino al col de Suberpeyre (1725m). In realtà ci sarebbe l'idea di fermarsi a pranzo vero l'una e mezza, ma all'ora prestabilita per il pranzo siamo su di un sentiero strettissimo circondato di piante di ginepro e cespugli di mirtillo che non consente soste di alcun genere, quindi per poterci rifocillare dobbiamo arrivare fino in cima. Dopo il colle inizia la discesa nella Sapiniere de Bois una grossa pineta, su di un sentiero sconnesso e "franabile" a causa del transito delle mucche. La discesa prosegue in picchiata fino a Trimbareilles che è a 1000m. Giunti qui abbiamo già la rotule ridotte a marmellata e ci sono principi di ammutinamento, tipo il mio che sono intenzionata a piantare la tenda nel giardino di una graziosa casetta e passare la notte lì. Gianni e Paola scroccano un passaggio da Pragneres fino a Luz. Noi invece continuiamo indomiti. Al pont d'Esdourocats (895 m), dopo aver fatto un pezzo di strada asfaltata e super trafficata ci si presenta un'ardua decisione. Proseguire sulla strada a rischio della salute (c'è coda e le macchine incolonnate producono una quantità di smog non da poco se confrontate con l'aria pura dei monti circostanti) o prendere il sentiero. Prendiamo il sentiero ma ce ne pentiamo quasi subito perché invece di procedere parallelo alla strada sale, sale, sale, sale. Quando arriviamo nel punto più alto dopo 45 minuti e passa di marcia forzata ci rendiamo conto che il ponte in linea d'aria è ancora vicinissimoe di conseguenza Luz ancora lontano. La discesa ci porta dai 1025 m della Crois de Sia fino ai 738 di St Saveur ed infine al campeggio de Toy a Luz (720m), dopo quasi 10 ore di cammino totali. Piantiamo la tenda e facciamo giusto in tempo a fare la doccia (fortunatamente calda) e a mettere la minestra nel piatto prima del sopraggiungere dell'oscurità.
4 agosto
Oggi si ritorna a Cauterets per chiudere l'anello. Sarà un'altra tappa massacro e sarà anche meno spettacolare della precedente. Paola stanca dal giorno prima decide di glissare e se ne va alla stazione degli autobus alla ricerca di un mezzo che la riporti a Cauterets che non siano le sue gambe. Noi sbagliamo strada in partenza e così ci tocca una super rampa iniziale peggiore di quella del giorno precedente. Di rampa in rampa arriviamo a Grust(975m) un grazioso paesino pieno di fontane e fontanelle di acqua potabile, genere che scomparirà poi per tutto il resto della tappa costringendoci a razionare le bevute. Dopo Grust c'è un pezzo di strada veramente noioso che porta a Bederet (1680m), uno dei punti di partenza degli impianti di risalita del complesso sciistico di Luz Ardiden. Si fa in parte sulla strada asfaltata in parte sul sentiero che consente di tagliare i tornanti (anche se non è ben indicato ed è facile perderlo di vista).
Da Bederet si sale lungo la seggiovia prima e lungo la pista da sci dopo per arrivare al Col de Riu (1949 m).
Quando si arriva sul colle si pensa che il più sia fatto invece restano ancora quei 1000m di discesa per arrivare a Cauterets.
Per fortuna ad un certo punto nel bosco c'è lo Chalet della regina Hortense dove sostiamo per farci una birretta ristoratrice.
A Cauterets optiamo ancora una volta per il campeggio.
5 agosto
La compagnia si divide. Io e il Fidanzato decidiamo di andare a fare un pic nic al Lac d'Estaing dal momento che il giorno dopo ci attende il rientro in macchina, gli altri ripendono la via dei monti chi con l'intenzione di pernottare in quota chi con l'intenzione di ritornare a sera in campeggio. La giornata scorre tranquilla sui prati al sole, le uniche attività risconrabili nei soggetti dediti al pic nic sono: spostamento dell'asciugmanao da sole ad ombra e viceversa, ingestione di formaggi e dolcetti, puccio dei piedi nel ruscello e in preda ad iperattività scatto di qualche foto.
6 agosto
14 ore di macchina.
Milano d'agosto. Una meraviglia dice qualcuno: le strade deserte, nessuno in giro. Sarei anche d'accordo non fosse che sono appiedata e a Milano per strada non ci sono nemmeno i mezzi pubblici. Inoltre se uno ha la fortuna di trovare un autobus può star certo che non ci sia una rivendita di biglietti aperta nel raggio di 47 Km. Ci sarebbe da sperare che anche i controllori siano in vacanza, ma su quello non sarei pronta a scommetterci. Infatti dopo 3 fermate a sbafo sono scesa in preda vibrazioni negative e mi son fatta ancora 1 Km a piedi.
8.8.05
Sono tornata, purtroppo, e per tornare mi son fatta 14 ore di macchina imbottigliata nel traffico dei francesi che se ne andavano al mare. Pazienza.
La vacanza è stata bella. I Pirenei, quel poco che ne ho visto, sono splendidi e per me, che da piccola facevo le vacanze in Val D'Aosta prima che costruissero il Planibel, avevano un sapore di cose già viste. Cespugli di lamponi e mirtilli, qualche fragola di bosco, pini e muschio. Paesini lindi senza costruzioni eccessive.
Il trekking non è stato propriamente un trekking o almeno non nel senso in cui lo intendo io. Abbiamo alternato giorni di tappe massacranti con giorni di svacco totale comunque sempre accuratamente giustificati da questioni quali "c'è brutto tempo" o "non ho più un cm di piede che non sia massacrato dalle vesciche".
Il GR10 dei Pirenei Centrali è studiato per farti tornare spesso alla civiltà e farti visitare i paesini (e i loro negozi). I rifugi sono del CAF l'equivalente in tutto e per tutto del CAI, quindi niente cucina a disposizione, niente vendita di generi alimentari (se non in formato cestino da viaggio) e soprattutto prezzi elevati. Da questo punto di vista nessun paragone con il GR20 in Corsica, molto più selvaggio nei paesaggi e accogliente nei rifugi.
A fine mese me ne vado in Corsica al mare, ma non è detto che non mi faccia anche qualche giretto in montagna.
La vacanza è stata bella. I Pirenei, quel poco che ne ho visto, sono splendidi e per me, che da piccola facevo le vacanze in Val D'Aosta prima che costruissero il Planibel, avevano un sapore di cose già viste. Cespugli di lamponi e mirtilli, qualche fragola di bosco, pini e muschio. Paesini lindi senza costruzioni eccessive.
Il trekking non è stato propriamente un trekking o almeno non nel senso in cui lo intendo io. Abbiamo alternato giorni di tappe massacranti con giorni di svacco totale comunque sempre accuratamente giustificati da questioni quali "c'è brutto tempo" o "non ho più un cm di piede che non sia massacrato dalle vesciche".
Il GR10 dei Pirenei Centrali è studiato per farti tornare spesso alla civiltà e farti visitare i paesini (e i loro negozi). I rifugi sono del CAF l'equivalente in tutto e per tutto del CAI, quindi niente cucina a disposizione, niente vendita di generi alimentari (se non in formato cestino da viaggio) e soprattutto prezzi elevati. Da questo punto di vista nessun paragone con il GR20 in Corsica, molto più selvaggio nei paesaggi e accogliente nei rifugi.
A fine mese me ne vado in Corsica al mare, ma non è detto che non mi faccia anche qualche giretto in montagna.
28.7.05
Per la serie anche io come inkiostro.
Ecco un fantastico sito da cui trarre ispirazione quando il collega rompicoglioni merita di essere punito...
Ecco un fantastico sito da cui trarre ispirazione quando il collega rompicoglioni merita di essere punito...
27.7.05
Oggi in fila al self service tre Uomini Con la Cravatta davanti a me.
UCC1 - Ah io quest'anno faccio 4 settimane di ferie
UCC2 (con aria scandalizzata)- QUATTRO settimane?
UCC1 (con aria colpevole) - eh sì ma è la prima volta dopo 10 anni e poi quando ritorno abbiamo una acquisizione e avrò un sacco da fare
UCC2 - Ah io parto per le ferie sabato ma giovedì sono già qui a lavorare. A mia moglie ho iniziato a dire che forse mi devo assentare un giorno ma in realtà ho comprato il biglietto aereo di ritorno
UCC3 (fiero di poter intervenire, con aria compiaciuta)- ah! pensa che io sono rientrato dopo solo 3 giorni dal viaggio di nozze. tre giorni...
Pirla riprenditi sei uno sfigato!! E poi si domandano come mai i bagninie i maestri di tennis abbiano così tante tresche... con tutte le mogli di coglioni abbandonate sole al mare ci sarebbe da stupirsi del contrario.
UCC1 - Ah io quest'anno faccio 4 settimane di ferie
UCC2 (con aria scandalizzata)- QUATTRO settimane?
UCC1 (con aria colpevole) - eh sì ma è la prima volta dopo 10 anni e poi quando ritorno abbiamo una acquisizione e avrò un sacco da fare
UCC2 - Ah io parto per le ferie sabato ma giovedì sono già qui a lavorare. A mia moglie ho iniziato a dire che forse mi devo assentare un giorno ma in realtà ho comprato il biglietto aereo di ritorno
UCC3 (fiero di poter intervenire, con aria compiaciuta)- ah! pensa che io sono rientrato dopo solo 3 giorni dal viaggio di nozze. tre giorni...
Pirla riprenditi sei uno sfigato!! E poi si domandano come mai i bagninie i maestri di tennis abbiano così tante tresche... con tutte le mogli di coglioni abbandonate sole al mare ci sarebbe da stupirsi del contrario.
26.7.05
Ho fatto un lavoro di ricostruzione abbastanza certosino trasferendo su blogger le foto che avevo messo su altervista . Non tutte anche perché ho la pessima abitudine di non intitolare mai i post in cui pubblico fotografie il che non facilita la ricerca.
Sto aspettando l'ora X per fuggire. Uscendo andrò alla ricerca del divano. Poi ad essere volenterosa potrei fare un carico e spostare un po' di cosine dalla casa vecchia a quella nuova, ma potrei toccare livelli inauditi di efficienza portando a termine il 95% delle cose che mi ero prefissa di fare in giornata. Credo che invece, per non smentirmi, mi svaccherò sul letto faccia al ventilatore e non farò nulla.
Sto aspettando l'ora X per fuggire. Uscendo andrò alla ricerca del divano. Poi ad essere volenterosa potrei fare un carico e spostare un po' di cosine dalla casa vecchia a quella nuova, ma potrei toccare livelli inauditi di efficienza portando a termine il 95% delle cose che mi ero prefissa di fare in giornata. Credo che invece, per non smentirmi, mi svaccherò sul letto faccia al ventilatore e non farò nulla.
25.7.05
Ieri ho iniziato a traslocare nella casa nuova:
non che nel frattempo abbiano attaccato luce e gas, ma a fine settimana devo lasciare la
casa vecchia quindi di necessità virtù.
Davanti agli occhi di uno sbigottito fidanzato ho fatto interessanti scoperte riguardo ai miei acquisti compulsivi:
- possiedo sì innumerevoli paia di scarpe, ma mai in poporzione comparabile con il numero di collant calzettoni calzettini pedalini gambaletti e quant'altro possa essere indossato sotto un paio di scarpe, qualunque cassetto io aprissi c'era sempre un altro paio di calze ad aspettarmi
- subito dopo le calze posso esibire una notevole collezione di canottierine di vario genere da sopra, da sotto, da sopra e sotto, bianche antistupro, in microfibra con i pizzi, in maglina
- anche di sciarpine e foularini non posso lamentarmi, rigorosamente o sul blu / azzurro o sul rosa / lilla / bordeaux, la prossima stagione mi dedicherò alle sciarpe verdine o gialle, giusto per compensare.
La fida micra ha preso in carico oltre alle svariate valige e trolley e agli abiti insacchettati nel sacchettone da coroner, due zaini colmi di libri, una decina di scatole da scarpe, una scatola di quaderni e blocchi usati.
In preda a crisi di repulisti ho eliminato qualche paia di scarpe, i biglietti del cinema della stagione 2001 2002, qualche foto dell'ex fidanzato, uno sciroppo per la tosse scaduto.
In tutto questo la mia stanza in foresteria sembra stata visitata dall'uragano emily e nella casa nuova comincia ad esserci un casino senza precedenti (che a dire il vero non è una espressione pregnante dal momento che fino a ieri era vuota).
Ah l'armadio nuovo è bellissimo.
Davanti agli occhi di uno sbigottito fidanzato ho fatto interessanti scoperte riguardo ai miei acquisti compulsivi:
- possiedo sì innumerevoli paia di scarpe, ma mai in poporzione comparabile con il numero di collant calzettoni calzettini pedalini gambaletti e quant'altro possa essere indossato sotto un paio di scarpe, qualunque cassetto io aprissi c'era sempre un altro paio di calze ad aspettarmi
- subito dopo le calze posso esibire una notevole collezione di canottierine di vario genere da sopra, da sotto, da sopra e sotto, bianche antistupro, in microfibra con i pizzi, in maglina
- anche di sciarpine e foularini non posso lamentarmi, rigorosamente o sul blu / azzurro o sul rosa / lilla / bordeaux, la prossima stagione mi dedicherò alle sciarpe verdine o gialle, giusto per compensare.
La fida micra ha preso in carico oltre alle svariate valige e trolley e agli abiti insacchettati nel sacchettone da coroner, due zaini colmi di libri, una decina di scatole da scarpe, una scatola di quaderni e blocchi usati.
In preda a crisi di repulisti ho eliminato qualche paia di scarpe, i biglietti del cinema della stagione 2001 2002, qualche foto dell'ex fidanzato, uno sciroppo per la tosse scaduto.
In tutto questo la mia stanza in foresteria sembra stata visitata dall'uragano emily e nella casa nuova comincia ad esserci un casino senza precedenti (che a dire il vero non è una espressione pregnante dal momento che fino a ieri era vuota).
Ah l'armadio nuovo è bellissimo.
22.7.05
Nonostante il merchandise ufficiale avessi prezzi stratosferici, nonostante il biglietto di ingresso costasse il doppio di quello che costava nel 92, nonostante gli anni che avanzano e i capelli cadono o ingrigiscono, nonostante dall'alto dei suoi miliardi faccia appelli per fermare la povertà e la malaria che con il ricavato di un suo concerto aggiusti l'economia di un paese africano ... nonostante tutto Bono è sempre Bono e gli U2 sono un gran gruppo. Concerto meraviglioso.
E una menzione speciale allo striscione più bello:
DIO BONO
E una menzione speciale allo striscione più bello:
DIO BONO
21.7.05
Comunicazione di servizio
So che non fa sciato perché la prima data italiana era ieri e ci sono almeno 70mila persone che li hanno già visti, ma... io stasera me ne vado al concerto degli U2.
Sì stasera che ora fa caldo c'è il sole non ho la crema solare e maniman mi scotto la punta delle orecchie.
E' vero lo ammetto, sto diventando vecchia. Non amo più così svisceratamente Bono da sopportare torture e patimenti nella speranza ovviamente vana di essere tirata sul palco, come ai tempi di zooropa. Che quella volta comunque avevo giurato mai più concerti in uno stadio perché ero giovane e spensierata ed avevo varcato i cancelli del delle Alpi alle 16 senza cibo né acqua né mastercard per poterli acquistare all'interno dello stadio (che i prezzi dentro, si sa, non sono molto friendly, soprattutto sei sei uno studente delle superiori). Ero uscita felice, ma decisa a non ripetere l'esperienza.
Comunque i sacri precetti dell'abbigliamento da concerto li ricordavo ancora : pantaloni neri anti macchia, scarpe da ginnastica e se si mettere la maglietta di un gruppo, che sia del merchandise ufficiale e che non sia del gruppo che si sta esibendo (purtroppo la canotta dei calexico era sporca quindi niente maglietta musicale).
So che non fa sciato perché la prima data italiana era ieri e ci sono almeno 70mila persone che li hanno già visti, ma... io stasera me ne vado al concerto degli U2.
Sì stasera che ora fa caldo c'è il sole non ho la crema solare e maniman mi scotto la punta delle orecchie.
E' vero lo ammetto, sto diventando vecchia. Non amo più così svisceratamente Bono da sopportare torture e patimenti nella speranza ovviamente vana di essere tirata sul palco, come ai tempi di zooropa. Che quella volta comunque avevo giurato mai più concerti in uno stadio perché ero giovane e spensierata ed avevo varcato i cancelli del delle Alpi alle 16 senza cibo né acqua né mastercard per poterli acquistare all'interno dello stadio (che i prezzi dentro, si sa, non sono molto friendly, soprattutto sei sei uno studente delle superiori). Ero uscita felice, ma decisa a non ripetere l'esperienza.
Comunque i sacri precetti dell'abbigliamento da concerto li ricordavo ancora : pantaloni neri anti macchia, scarpe da ginnastica e se si mettere la maglietta di un gruppo, che sia del merchandise ufficiale e che non sia del gruppo che si sta esibendo (purtroppo la canotta dei calexico era sporca quindi niente maglietta musicale).
20.7.05
La prossima volta che vedo un commerciante con la faccia contrita
che dice che la gente non compra, mi avvicinerò con aria comprensiva
gli cingerò le spalle con un braccio e gli domanderò:
"Dimmi figliolo, sei sicuro di non avere responsabilità in tutto questo? Sei gentile con i clienti? Fornisci loro le informazioni che desiderano?"
Poi a meno che il suo sguardo e la sua risposta non comunichino totale innocenza estrarrò la mia Hattori Hanzo e farò giustizia.
Sarà il caldo forse, o forse è la categoria venditori di divani ad essere particolarmente inetta.
Studio aprrofonditamente il sito della Chateau d'Ax, catena specializzata in divani, individuo il divano letto le cui dimensioni fanno al caso mio, mi reco al rivenditore più vicino, che casualmente è il più grosso di Milano.
La Signorina Chateau D'Ax si avvicina
SCDA "Buonasera. Desidera?"
G "Buonasera. Sono alla ricerca di un divano let.."
SCDA, interrompendomi, "Per dormirci tutte le notti o per gli ospiti?"
G "Per gli ospiti. Le specifiche sono: mi serve un divano piccolo sui 160cm"
SCDA "Ah cadiamo male non ci sono il più piccolo è 180 cm, è quello"
G "Sul sito avevo visto che..."
SCDA "Avrà visto quelli senza letto"
G (incredula)"Quindi non esistono divani letto di quelle dimensioni?"
SCDA (infastidita) "No al massimo le poltrone letto. Comunque non sono in esposizione e costano 1360 euro"
G "Va beh Buonasera"
Stamattina controllo sul sito e ritrovo il divano che avevo individuato ieri... mi sorge un atroce sospetto... è nella categoria divani che si trasformano in VERO letto. Vuoi vedere che la SCDA nella testa ha uno XOR e automaticamente visto che mi serviva un divano per gli ospiti ha escluso che potesse interessarmi un divano che si trasforma in vero letto?
Oppure erano le sette e la tipa stava pensando che le mancava un'ora alla chiusura e che un cliente era un rompicoglioni?
"Dimmi figliolo, sei sicuro di non avere responsabilità in tutto questo? Sei gentile con i clienti? Fornisci loro le informazioni che desiderano?"
Poi a meno che il suo sguardo e la sua risposta non comunichino totale innocenza estrarrò la mia Hattori Hanzo e farò giustizia.
Sarà il caldo forse, o forse è la categoria venditori di divani ad essere particolarmente inetta.
Studio aprrofonditamente il sito della Chateau d'Ax, catena specializzata in divani, individuo il divano letto le cui dimensioni fanno al caso mio, mi reco al rivenditore più vicino, che casualmente è il più grosso di Milano.
La Signorina Chateau D'Ax si avvicina
SCDA "Buonasera. Desidera?"
G "Buonasera. Sono alla ricerca di un divano let.."
SCDA, interrompendomi, "Per dormirci tutte le notti o per gli ospiti?"
G "Per gli ospiti. Le specifiche sono: mi serve un divano piccolo sui 160cm"
SCDA "Ah cadiamo male non ci sono il più piccolo è 180 cm, è quello"
G "Sul sito avevo visto che..."
SCDA "Avrà visto quelli senza letto"
G (incredula)"Quindi non esistono divani letto di quelle dimensioni?"
SCDA (infastidita) "No al massimo le poltrone letto. Comunque non sono in esposizione e costano 1360 euro"
G "Va beh Buonasera"
Stamattina controllo sul sito e ritrovo il divano che avevo individuato ieri... mi sorge un atroce sospetto... è nella categoria divani che si trasformano in VERO letto. Vuoi vedere che la SCDA nella testa ha uno XOR e automaticamente visto che mi serviva un divano per gli ospiti ha escluso che potesse interessarmi un divano che si trasforma in vero letto?
Oppure erano le sette e la tipa stava pensando che le mancava un'ora alla chiusura e che un cliente era un rompicoglioni?
19.7.05
18.7.05
Attenzione attenzione! Un brindisi all'epilogo prego.
La storia della mia cucina è arrivata finalmente ad una conclusione. Tutti i pensili stanno dove devono stare, tute le maniglie sono al loro posto. Cosa abbiano combinato Geppo e Ami i due montatori di pensili, francamente non voglio saperlo. Hanno tirato martellate a destra e a manca non so con che criterio, bestemmiato in abbondanza e prodotto un discreto mucchietto di rifiuti. Spero di non dover mai smontare la mia cucina nè tantomeno di dover scoprire se resiste ad un eventuale terremoto.
La storia della mia cucina è arrivata finalmente ad una conclusione. Tutti i pensili stanno dove devono stare, tute le maniglie sono al loro posto. Cosa abbiano combinato Geppo e Ami i due montatori di pensili, francamente non voglio saperlo. Hanno tirato martellate a destra e a manca non so con che criterio, bestemmiato in abbondanza e prodotto un discreto mucchietto di rifiuti. Spero di non dover mai smontare la mia cucina nè tantomeno di dover scoprire se resiste ad un eventuale terremoto.
Ieri sentiero panoramico dell'Alpe Veglia in Val D'Ossola.
Siamo partiti tardi ed abbiamo trovato traffico: ci siamo messi in cammino a venti a mezzogiorno.
La seggiovia S. Domenico(1382 m)- Alpe Ciamporino (1950 m) è un furto legalizzato da 6 euro a cranio sola andata.
La gita è conosciuta e molto frequentata, alla partenza formiamo un codazzo di una dozzina di persone, c'è la famigliola con puffetta al seguito, c'è la famiglia con cane e bambini, c'è chi parte con le scarpe da barca e senza calze dietro la falsa promessa dell' amico "Tranquillo è tutta in discesa: si parte da 2000m e si arriva a 1700. Ho prenotato la polenta per l'una e mezza".
Piano piano si attuano sorpassi e ciascuno prosegue col suo passo: in testa, manco a dirlo, i tedeschi. Sull'inizio della salita i tedeschi sono in fuga, io e il Fidanzato invece talloniamo mr Vado a Mangiare la Polenta con le Scarpe da Barca che fa l'impossibile per occupare tutto lo spazio disponibile sul sentiero e impedirci il sorpasso. In preda ad un attacco di machismo inizio ad inerpicarmi sul lato del sentiero con falcate da gigante, opero il sorpasso e distanzio l'ostacolo semovente. Il problema è che poco dopo l'organismo tutto si ribella al ritmo troppo sostenuto ed in breve mi guardo intorno alla ricerca di una unità di soccorso cardio vascolare, con tre metri di lingua fuori e battito cardiaco sconnesso. Il mio ego comunque non viene ferito dal momento che mr Scarpe da Barca si deve essere accasciato metri prima in preda alle convulsioni e non ci supera più.
Ci fermiamo a mangiare sotto le Torri del Veglia, poi proseguiamo. Al pian del Scricc il sentiero si infrange contro una recinzione a 12 v per le mucche. Ci aggiriamo un po' incerti poi ci mettiamo a gattonare stile rambo sotto la recinzione sperando che il cane da pastore non decida di azzannarci proprio mentre siamo più vulnerabili. Fortunatamente passiamo indenni,troviamo il sentiero che scende dal Lago Bianco e ci incamminiamo verso le malghe della Balma.
Dalla Balma a ritornare a San Domenico è la parte più noiosa della gita. Si prosegue lungo una strada carrozzabile ripidissima in discesa lastricata di pietroni che non aiutano ad ammortizzare.
La gita nel complesso è molto piacevole, il tempo splendido (nonostante la crema mi sono ustionata i polpacci), la vegetazione spettacolare. Siamo in un parco naturale ci sono fiori ovunque di tutti i generi e ci imbattiamo anche in due funghi prataioli al bordo del sentiero. Peccato per il traffico del rientro.
Siamo partiti tardi ed abbiamo trovato traffico: ci siamo messi in cammino a venti a mezzogiorno.
La seggiovia S. Domenico(1382 m)- Alpe Ciamporino (1950 m) è un furto legalizzato da 6 euro a cranio sola andata.
La gita è conosciuta e molto frequentata, alla partenza formiamo un codazzo di una dozzina di persone, c'è la famigliola con puffetta al seguito, c'è la famiglia con cane e bambini, c'è chi parte con le scarpe da barca e senza calze dietro la falsa promessa dell' amico "Tranquillo è tutta in discesa: si parte da 2000m e si arriva a 1700. Ho prenotato la polenta per l'una e mezza".
Piano piano si attuano sorpassi e ciascuno prosegue col suo passo: in testa, manco a dirlo, i tedeschi. Sull'inizio della salita i tedeschi sono in fuga, io e il Fidanzato invece talloniamo mr Vado a Mangiare la Polenta con le Scarpe da Barca che fa l'impossibile per occupare tutto lo spazio disponibile sul sentiero e impedirci il sorpasso. In preda ad un attacco di machismo inizio ad inerpicarmi sul lato del sentiero con falcate da gigante, opero il sorpasso e distanzio l'ostacolo semovente. Il problema è che poco dopo l'organismo tutto si ribella al ritmo troppo sostenuto ed in breve mi guardo intorno alla ricerca di una unità di soccorso cardio vascolare, con tre metri di lingua fuori e battito cardiaco sconnesso. Il mio ego comunque non viene ferito dal momento che mr Scarpe da Barca si deve essere accasciato metri prima in preda alle convulsioni e non ci supera più.
Ci fermiamo a mangiare sotto le Torri del Veglia, poi proseguiamo. Al pian del Scricc il sentiero si infrange contro una recinzione a 12 v per le mucche. Ci aggiriamo un po' incerti poi ci mettiamo a gattonare stile rambo sotto la recinzione sperando che il cane da pastore non decida di azzannarci proprio mentre siamo più vulnerabili. Fortunatamente passiamo indenni,troviamo il sentiero che scende dal Lago Bianco e ci incamminiamo verso le malghe della Balma.
Dalla Balma a ritornare a San Domenico è la parte più noiosa della gita. Si prosegue lungo una strada carrozzabile ripidissima in discesa lastricata di pietroni che non aiutano ad ammortizzare.
La gita nel complesso è molto piacevole, il tempo splendido (nonostante la crema mi sono ustionata i polpacci), la vegetazione spettacolare. Siamo in un parco naturale ci sono fiori ovunque di tutti i generi e ci imbattiamo anche in due funghi prataioli al bordo del sentiero. Peccato per il traffico del rientro.
15.7.05
L'Auchan è una subdola seduzione, che agisce inconsciamente distorcendo profondamente la cristianità nell'anima
Diciamolo, nonostante i buoni propositi, ieri di fare la massaia non avevo voglia, così, con la scusa di fare la spesa, mi sono diretta verso quel centro di perdizione che è l'Auchan nuovo di Cesano. Lo ammetto sono andata lì perché sapevo che fra un negozio di patacche e l'altro c'era una Feltrinelli e speravo di trovare Harry Potter, non quello nuovo, che notoriamente arrivo tardi e ho finito da poco di leggere il terzo episodio, mi bastava il quarto libro e lo volevo in inglese. Non so se fosse effetto della diffusione del carteggio di Papa Ratzinger o un abile mossa di marketing in vista della prossima uscita dell'episodio sei, fatto sta che di Harry Potter non c'era alcuna traccia in qualsivoglia lingua. In compenso le guide turistiche avevano il 15% di sconto così ho ceduto e mi sono comprata la Lonely del Messico: un volumazzo del peso specifico del piombo, difficilissimo da maneggiare, che non avròp mai voglia di leggere ma farà un gran figurone in mezzo a tutte le altre guide in mio possesso. Dopo sono andata a fare la spesa. Il supermercato è gigantesco e fornito della classica insaccatrice con cui impacchettano e sigillano qualsiasi oggetto tu abbia in mano ci manca solo che ti infilino un saio di plastica e te lo sigillino con lo scotch attorno al collo. Dopo averne girato un decimo sono uscita con:
maschera ristrutturante per capelli che agisce in minuti 1 (da aggiungere alla collezione di balsami e cremine che campeggia sul bordo della mia vasca)
1 sacchetto di confetti rosa con dentro la mandorla (vedendo i quali i miei coinquilini hanno iniziato a chiedermi se era femmina)
1 brick di succo di pompelmo(nessun commento)
1 confezione di cilindretti di salame beretta(che si sono rivelati avere un sapere agghiacciante)
degli elastici per capelli senza metallo(c'era scritto sull'etichetta)
Ovviamente ero entrata per comprare lo zucchero di canna e i tovaglioli di carta, il che dimostra quanto asserito nel titolo.
Diciamolo, nonostante i buoni propositi, ieri di fare la massaia non avevo voglia, così, con la scusa di fare la spesa, mi sono diretta verso quel centro di perdizione che è l'Auchan nuovo di Cesano. Lo ammetto sono andata lì perché sapevo che fra un negozio di patacche e l'altro c'era una Feltrinelli e speravo di trovare Harry Potter, non quello nuovo, che notoriamente arrivo tardi e ho finito da poco di leggere il terzo episodio, mi bastava il quarto libro e lo volevo in inglese. Non so se fosse effetto della diffusione del carteggio di Papa Ratzinger o un abile mossa di marketing in vista della prossima uscita dell'episodio sei, fatto sta che di Harry Potter non c'era alcuna traccia in qualsivoglia lingua. In compenso le guide turistiche avevano il 15% di sconto così ho ceduto e mi sono comprata la Lonely del Messico: un volumazzo del peso specifico del piombo, difficilissimo da maneggiare, che non avròp mai voglia di leggere ma farà un gran figurone in mezzo a tutte le altre guide in mio possesso. Dopo sono andata a fare la spesa. Il supermercato è gigantesco e fornito della classica insaccatrice con cui impacchettano e sigillano qualsiasi oggetto tu abbia in mano ci manca solo che ti infilino un saio di plastica e te lo sigillino con lo scotch attorno al collo. Dopo averne girato un decimo sono uscita con:
maschera ristrutturante per capelli che agisce in minuti 1 (da aggiungere alla collezione di balsami e cremine che campeggia sul bordo della mia vasca)
1 sacchetto di confetti rosa con dentro la mandorla (vedendo i quali i miei coinquilini hanno iniziato a chiedermi se era femmina)
1 brick di succo di pompelmo(nessun commento)
1 confezione di cilindretti di salame beretta(che si sono rivelati avere un sapere agghiacciante)
degli elastici per capelli senza metallo(c'era scritto sull'etichetta)
Ovviamente ero entrata per comprare lo zucchero di canna e i tovaglioli di carta, il che dimostra quanto asserito nel titolo.
14.7.05
13.7.05
Quando la moglie è in vacanza
Metti che ti fai coinvolgere in quella che dovrebbe essere una pizzata coi colleghi. Il tempo è incerto e se in zona ufficio il cielo è ancora azzurrino sul luogo dell'appuntamento ci sono nubi nere e balugginano saette. Qualcuno si perde, qualcuno non trova parcheggio, qualcuno arriva tardi perché è con i mezzi. Alle 22 sei seduta finalmente attorno ad un tavolaccio di uno degli stand della festa di rifondazione, quello del ristorante argentino, e ti stanno portando il cibo. Alle 20 stavi meditando di comprare una fritella untissima e carica di zucchero, a questo punto la tua retina è a forma di coscia di pollo. Quando la cameriera poggia il piatto di portata sulla tavola le persone perdono compostezza e, abbandonate le posate per difficoltà tecniche di affettamento con coltelli di plastica, si mangia con le mani, ci si leccano le dita e si mesce il vino. La maglietta che indossi, in principio bianca, sembra la canotta del mago oronzo e quelle altrui non sono messe meglio. Quando ti alzi da tavola sei soddisfatta della cena, ma anche un po' provata. Fai per salutare, ma ti rendi conto che nessuno ha intenzione di rincasare nonostante i primi accenni di pioggerella. Gli ineffabili padri di famiglia con le mogli in vacanza sono più scatenati che una banda di 14enni alla prima uscita serale e trottano allegri verso il banchetto della grappa + del leoncavallo.
Metti che ti fai coinvolgere in quella che dovrebbe essere una pizzata coi colleghi. Il tempo è incerto e se in zona ufficio il cielo è ancora azzurrino sul luogo dell'appuntamento ci sono nubi nere e balugginano saette. Qualcuno si perde, qualcuno non trova parcheggio, qualcuno arriva tardi perché è con i mezzi. Alle 22 sei seduta finalmente attorno ad un tavolaccio di uno degli stand della festa di rifondazione, quello del ristorante argentino, e ti stanno portando il cibo. Alle 20 stavi meditando di comprare una fritella untissima e carica di zucchero, a questo punto la tua retina è a forma di coscia di pollo. Quando la cameriera poggia il piatto di portata sulla tavola le persone perdono compostezza e, abbandonate le posate per difficoltà tecniche di affettamento con coltelli di plastica, si mangia con le mani, ci si leccano le dita e si mesce il vino. La maglietta che indossi, in principio bianca, sembra la canotta del mago oronzo e quelle altrui non sono messe meglio. Quando ti alzi da tavola sei soddisfatta della cena, ma anche un po' provata. Fai per salutare, ma ti rendi conto che nessuno ha intenzione di rincasare nonostante i primi accenni di pioggerella. Gli ineffabili padri di famiglia con le mogli in vacanza sono più scatenati che una banda di 14enni alla prima uscita serale e trottano allegri verso il banchetto della grappa + del leoncavallo.
12.7.05
Il mio cervello è entrato irrecuperabilmente in modalità ferie, con due grossi problemi. Uno sono in ferie dal 29 luglio e prima di partire dovrei portarmi avanti col lavoro in ufficio e traslocare nella casa nuova. Due non sto pensando alle ferie prossime venture, ma ad un ipotetico mega viaggio in Messico e a Cuba da farsi il prossimo anno. In tutto questo non ho voglia di lavorare né di fare telefonate minatorie al mobiliere di turno o al capocantiere per gli allacciamenti di luce e gas, né di iniziare il disbrigo delle pratiche burocratiche per il cambio di residenza, né di togliere gli avanzi di piastrelle che giacciono nella mia vasca da bagno e sistemarli in cantina per non parlare poi dal fatto che mi dovrei comprare una tenda da trekking superleggera, ma resistente alle piogge e l'idea di andare fino da bertoni in fulvio testi mi fa venire il mal di pancia.
Comunque in questo mio fantasticare di viaggi futuri, ho trovato il sito dei turisti per caso. Se uno regge all'invidia di pensare a tutti i viaggi che Roversi e Syusy Blady si sono fatti dietro compenso, sicuramente è una fonte di informazioni molto interessante. C'è anche un forum dove si possono raccontare le proprie esperienze di viaggio.
Comunque in questo mio fantasticare di viaggi futuri, ho trovato il sito dei turisti per caso. Se uno regge all'invidia di pensare a tutti i viaggi che Roversi e Syusy Blady si sono fatti dietro compenso, sicuramente è una fonte di informazioni molto interessante. C'è anche un forum dove si possono raccontare le proprie esperienze di viaggio.
11.7.05
Ginevra e la vita da massaia
- buongiorno vorrei degli asciugapiatti
- di che tipo?
- mah azzurro arancione...
- no intendevo, li vuole di cotone spesso, a nido d'ape, di spugna, con la fascia per ricamarli a punto croce...
- ???
Per la cronaca alla fine, per non sbagliare, ne ho preso uno per genere esclusi quelli da ricamare. Poi per riequilibrare la mia psiche tendente al depresso mi sono infilata in un negozio di scarpe e mi sono comprata un paio di sandali bianchi.
- buongiorno vorrei degli asciugapiatti
- di che tipo?
- mah azzurro arancione...
- no intendevo, li vuole di cotone spesso, a nido d'ape, di spugna, con la fascia per ricamarli a punto croce...
- ???
Per la cronaca alla fine, per non sbagliare, ne ho preso uno per genere esclusi quelli da ricamare. Poi per riequilibrare la mia psiche tendente al depresso mi sono infilata in un negozio di scarpe e mi sono comprata un paio di sandali bianchi.
9.7.05
Mia mama possiede una penna d'oca, della pergamena e dell'inchiostro magico di Harry Potter.... dono di fine anno dei suoi allievi. Ecco, sono un po' invidiosa!!!
Intatdo dovrei scoprire dov'è l'unieuro più vicino a casa, sempre ammesso che ne esista uno più lontano, ma il sito internet di unieuro sembra morto ed io non possiedo un elenco del telefono!
Intatdo dovrei scoprire dov'è l'unieuro più vicino a casa, sempre ammesso che ne esista uno più lontano, ma il sito internet di unieuro sembra morto ed io non possiedo un elenco del telefono!
8.7.05
Oggi, complice il viaggio in metro da 20 fermate, ho finalmente iniziato "Il Vangelo secondo la scienza" di Oddifreddi. Me ne stavo tranquilla sul mio seggiolino, portatile in spalla, borsetta sotto braccio, borsone sulle ginocchia e libro nella mano, quando una signora, la vecchina seduta accanto a me, accenna un tipico colpetto di tosse preparatorio. Alzo gli occhi e la guardo interrogativa, lei timida comincia:
- Mi scusi, sa, posso lasciarle questo?
e mentre parla estrae un A2 piegato a metà che titola "Il regno di Dio" e me lo piazza sotto il naso.
Fatico un attimo a mettere a fuoco, poi realizzo che cosa è e declino. La mia faccia nonostante il tentativo di rimanere gentile deve aver tradito tanto sconcerto che la signora si è sentita in dovere di scusarsi:
- Mi scusi, sa, pensavo che potesse interessarle.
Probabilmente la parola Vangelo sulla copertina del mio libro l'ha tratta in inganno.
Poco dopo mi sono imbattuta in questa frase che ho deciso di fare mia:
Come dice infatti il Dalai Lama [...] le religioni sono medicine e ciascuna è adattta ad un particolare tipo di malattia spirituale. E come aggiunge Jung[...], le religioni sono sistemi di guarigione per i mali della psiche. Dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni.
- Mi scusi, sa, posso lasciarle questo?
e mentre parla estrae un A2 piegato a metà che titola "Il regno di Dio" e me lo piazza sotto il naso.
Fatico un attimo a mettere a fuoco, poi realizzo che cosa è e declino. La mia faccia nonostante il tentativo di rimanere gentile deve aver tradito tanto sconcerto che la signora si è sentita in dovere di scusarsi:
- Mi scusi, sa, pensavo che potesse interessarle.
Probabilmente la parola Vangelo sulla copertina del mio libro l'ha tratta in inganno.
Poco dopo mi sono imbattuta in questa frase che ho deciso di fare mia:
Come dice infatti il Dalai Lama [...] le religioni sono medicine e ciascuna è adattta ad un particolare tipo di malattia spirituale. E come aggiunge Jung[...], le religioni sono sistemi di guarigione per i mali della psiche. Dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni.
Genovese 1 - Ciao! Come stai? Ma da quant'è che sei a Milano?
Genovese 2 - Da troppo tempo
Ieri mi sono vista con gli amici del liceo, l'appuntamento era come al solito alle 21.30 e per essere in stazione era in stazione: la stazione di Porta Genova a Milano invece che quella di Pegli a Genova.
Tutti espatriati, chi da più chi da meno, alla ricerca di lavoro.
Lorenzo era l'ultimo approdato in ordine di tempo e il Genovese 2 di cui sopra è lui.
Ho fatto uno studio statistico, fino a tre anni e mezzo di permaneza la sua è la risposta standard dei genovesi immigrati, dopo ci si assuefa al grigio e alla nebbia al cemento e all'asfalto e si risponde in maniera oggettiva.
Dopo i 4 anni e mezzo si è a forte rischio di acquisto casa, alcuni cedono come me, ma rimangono sempre ad una distanza ragionevole dall'ingresso della A7.
Genovese 2 - Da troppo tempo
Ieri mi sono vista con gli amici del liceo, l'appuntamento era come al solito alle 21.30 e per essere in stazione era in stazione: la stazione di Porta Genova a Milano invece che quella di Pegli a Genova.
Tutti espatriati, chi da più chi da meno, alla ricerca di lavoro.
Lorenzo era l'ultimo approdato in ordine di tempo e il Genovese 2 di cui sopra è lui.
Ho fatto uno studio statistico, fino a tre anni e mezzo di permaneza la sua è la risposta standard dei genovesi immigrati, dopo ci si assuefa al grigio e alla nebbia al cemento e all'asfalto e si risponde in maniera oggettiva.
Dopo i 4 anni e mezzo si è a forte rischio di acquisto casa, alcuni cedono come me, ma rimangono sempre ad una distanza ragionevole dall'ingresso della A7.
7.7.05
6.7.05
Ieri sera, non so se si possa attribuirne la colpa al burger king, ignorando la pila di vestiti da stirare e i pantaloni a cui fare l'orlo
mi sono intrippata davanti alla tv. Prima mi sono guardata il dvd di Shark Tale
che a stare in ufficio con due padri di bambini di età compresa fra 8 mesi e 4 anni
più che cartoni animati non si rimedia, poi sono stata calamitata da Cuore contro Cuore
l'orrida fiction degli avvocati divorzisti che stanno divorziando.
Stamattina ero abbastanza in coma e quando sono entrata nella casa nuova per posare alcune supellettili per un attimo ho creduto di avere le traveggole: sul mio terrazzo c'era un tizio che urlava in bergamasco a qualcuno che stava di sotto.
L'imbianchino invece c'era sul serio, anche se mi sfugge il perché si fosse fatto depositare sul mio terrazzo e poi avesse fatto allontanare la piattaforma mobile che lo aveva portato fino al quarto piano per poi urlare cose incomprensibili ai suoi compari in strada. Fatto sta che ha dipinto la ringhiera della porta finestra e poi se n'è andato pacifico per le scale raccomandandosi di lasciare le persiane aperte.
Stamattina ero abbastanza in coma e quando sono entrata nella casa nuova per posare alcune supellettili per un attimo ho creduto di avere le traveggole: sul mio terrazzo c'era un tizio che urlava in bergamasco a qualcuno che stava di sotto.
L'imbianchino invece c'era sul serio, anche se mi sfugge il perché si fosse fatto depositare sul mio terrazzo e poi avesse fatto allontanare la piattaforma mobile che lo aveva portato fino al quarto piano per poi urlare cose incomprensibili ai suoi compari in strada. Fatto sta che ha dipinto la ringhiera della porta finestra e poi se n'è andato pacifico per le scale raccomandandosi di lasciare le persiane aperte.
5.7.05
4.7.05
Piani Resinelli (1276 m) - Rifugio Porta (1426 m) - Grigna meridionale (2177 m)
Partiamo in ritardo sulla tabella di marcia e nell'orribile budello sotterraneo di smistamento del traffico a Lecco manchiamo l'uscita per Ballabio e aggiungiamo ritardo al ritardo. I tornati della strada da Ballabio ai Piani Resinelli fanno il resto. Ci mettiamo in cammino che sono le undici passate.
Fortunatamente la giornata è bella e c'è vento, non fa eccessivamente caldo e nonostante l'ora immonda si sale bene.
Il sentiero viene descritto come monotono ed in effetti passato il rifugio Porta il bosco finisce quasi subito per lasciare spazio al fianco nudo della montagna e alla cresta Cermenati che di sfasciume in sfasciume porta in vetta.
Il bello è che già dal parcheggio dei Piani Resinelli si intravede il tricolore che sventola in vetta, ma quando cerchi il sentiero con gli occhi non riesci ad individuare null'altro che dei prati interrotti da quelli che sembrano mucchi di pietre. Ecco quei mucchi di pietre sono il sentiero, ma fino a che non ci sei dentro non te ne rendi conto.
Incontriamo parecchie persone che scendono, ma in vetta inaspettatamente c'è qualcosa di molto simile ad un party, quasi ogni roccia piatta è occupata da una persona intenta a prendere la tintarella. C'è anche il venditore ufficiale di bibite della montagna, tradizione che a quanto pare si tramanda da 30 anni a questa parte. Questo pazzo va su e giù dalla Grignetta tutti i giorni con la sua gerla sulle spalle.
Il bivacco Ferrario sembra una astronave atterrata in equilibrio precario su di un cocuzzolo.
Ci impigriamo un po' al sole e poi attacchiamo la discesa. Senza bacchette e sullo sfasciume sono lenta, si aggiunga poi un principio di mal di schiena e la discesa diventa un po' un calvario. Birra e sprite ai piani resinelli comunque ci ripagano come sempre di tutte le fatiche.
Partiamo in ritardo sulla tabella di marcia e nell'orribile budello sotterraneo di smistamento del traffico a Lecco manchiamo l'uscita per Ballabio e aggiungiamo ritardo al ritardo. I tornati della strada da Ballabio ai Piani Resinelli fanno il resto. Ci mettiamo in cammino che sono le undici passate.
Fortunatamente la giornata è bella e c'è vento, non fa eccessivamente caldo e nonostante l'ora immonda si sale bene.
Il sentiero viene descritto come monotono ed in effetti passato il rifugio Porta il bosco finisce quasi subito per lasciare spazio al fianco nudo della montagna e alla cresta Cermenati che di sfasciume in sfasciume porta in vetta.
Il bello è che già dal parcheggio dei Piani Resinelli si intravede il tricolore che sventola in vetta, ma quando cerchi il sentiero con gli occhi non riesci ad individuare null'altro che dei prati interrotti da quelli che sembrano mucchi di pietre. Ecco quei mucchi di pietre sono il sentiero, ma fino a che non ci sei dentro non te ne rendi conto.
Incontriamo parecchie persone che scendono, ma in vetta inaspettatamente c'è qualcosa di molto simile ad un party, quasi ogni roccia piatta è occupata da una persona intenta a prendere la tintarella. C'è anche il venditore ufficiale di bibite della montagna, tradizione che a quanto pare si tramanda da 30 anni a questa parte. Questo pazzo va su e giù dalla Grignetta tutti i giorni con la sua gerla sulle spalle.
Il bivacco Ferrario sembra una astronave atterrata in equilibrio precario su di un cocuzzolo.
Ci impigriamo un po' al sole e poi attacchiamo la discesa. Senza bacchette e sullo sfasciume sono lenta, si aggiunga poi un principio di mal di schiena e la discesa diventa un po' un calvario. Birra e sprite ai piani resinelli comunque ci ripagano come sempre di tutte le fatiche.
1.7.05
Sarà anche tornato un clima accettabile, ma il mio neurone si è fuso giorni fa e c'è poco da fare. Ieri sera la mia coinquilina mi faceva del gossip spiegandomi il motivo per cui un consulente di un'altra area era stato "stampato" (*). Io avevo presente la persona, lo scooter su cui arrivava in ufficio, lo zaino da montagna che usava per tenere il portatile, addirittura di che colore aveva gli occhi (e non è che questo fosse uno splendore d'uomo degno di tante attenzioni), ma solo alla quinta volta che sbattevo la testa contro la ringhiera del balcone il neurone ha fatto il suo dovere suggerendomi il cognome del malcapitato.
Oggi a pranzo invece ho visto passare un tizio. Ecco io sono convinta di averci fatto una vacanza assieme, per la precisione l'interrail. 20 giorni in 5 a dividere le stanze degli ostelli e in pellegrinaggio nei negozi di dischi fra Amsterdam e Londra. Ho almeno una foto in cui siamo io e lui assieme, abbracciati come una coppia di buoni amici. Ok, lui si era aggregato in extremis alla compagnia poco prima della partenza, non era proprio uno storico, ma cazzo non ricordarsi come si chiama pare brutto. Anche perché non ho potuto chiamarlo per il classico "Carramba che sorpresa anche tu a Milano, ma dai sei un consulente informatico e lavori anche tu in VO". Ecco non ho una ringhiera a portata di mano contro cui sbattere la testa per attivare il neurone e non so se reggerò l'angoscia di aspettare fino a stasera per averne una a disposizione.
Antonello? Forse si chiama Antonello....
(*) dicesi stampato di consulente informativo in organico ad un cliente di telefonia mobile che da un giorno all'altro si trova il badge disabilitato e una cassetta con i suoi effetti personali vicino alle porte scorrevoli dell'ingresso.
Oggi a pranzo invece ho visto passare un tizio. Ecco io sono convinta di averci fatto una vacanza assieme, per la precisione l'interrail. 20 giorni in 5 a dividere le stanze degli ostelli e in pellegrinaggio nei negozi di dischi fra Amsterdam e Londra. Ho almeno una foto in cui siamo io e lui assieme, abbracciati come una coppia di buoni amici. Ok, lui si era aggregato in extremis alla compagnia poco prima della partenza, non era proprio uno storico, ma cazzo non ricordarsi come si chiama pare brutto. Anche perché non ho potuto chiamarlo per il classico "Carramba che sorpresa anche tu a Milano, ma dai sei un consulente informatico e lavori anche tu in VO". Ecco non ho una ringhiera a portata di mano contro cui sbattere la testa per attivare il neurone e non so se reggerò l'angoscia di aspettare fino a stasera per averne una a disposizione.
Antonello? Forse si chiama Antonello....
(*) dicesi stampato di consulente informativo in organico ad un cliente di telefonia mobile che da un giorno all'altro si trova il badge disabilitato e una cassetta con i suoi effetti personali vicino alle porte scorrevoli dell'ingresso.
30.6.05
Dopo aver inseguito l'Idraulico per una settimana facendo sortite in cantiere
alle ore più improbabili e venendo regolarmente bidonata, ho capito perché le donne
si fanno un idraulico come amante: si unisce l'utile al dilettevole.
Al mio fidanzato l'idrulico sta sulle palle: ha giurato di scioglierlo nell'acido non appena avesse finito il lavoro di spostamento della caldaia. Un po' sono i bidoni che si è preso pure lui, un po' è che l'idraulico, come vuole il cliché, marpioneggia, in modo discreto, ma un pochino marpioneggia.
Ieri finalmente si è presentato all'appello assieme al suo aiutante che avrebbe fatto il lavoro.
L'aiutante si chiama DRAGO o almeno l'Idraulico lo chiama così, e sì, se ve lo state chiedendo, viene dalla Russia e parla con l'accento del suo omonimo di Rocky 4 anche se le analogie con Mr "Io ti spiezzo in due" fortunatamente finiscono qui.
Quando l'Idraulico mi ha detto il prezzo per il lavoro di spostamento caldaia più allaciamento cucina ho capito che non bisogna farsi un idraulico come amante, bisogna cambiar mestiere e diventare idraulici.
L'anno prossimo, altro che danza, mi iscriverò al corso da idraulico del comune di Cesano Boscone.
Comunque il lavoro che doveva durare un paio d'ore si è protratto per tutta la mattina.
Dopo la pausa pranzo, quando ormai sembrava fosse una questione di minuti per la conclusione, sento un rumore sinistro provenire dalla cucina, rientro dal terrazzo e vedo Drago con un piede sulla scala e l'altro sul piano di lavoro, un rivolo di sudore sulla tempia che regge la caldaia su di un ginocchio e mi dice "Prego signora veloce, prenda mio cellulare dentro giacca", poi quando gli porgo il cellulare, compone il segnale di sos.
Il quadro composto dall'Idraulico da Drago e dalla mia caldaia è degno delle migliori esibizioni di Aldo Giovanni e Giacomo quando facevano i bulgari. Io sono il pubblico pagante e nonostante tutto mi viene da ridere.
Dopo un paio di bestemmie volanti, schizzi d'acqua sul muro, fessibile usato in maniera ginnica da Drago in bilico sulla scala, qualche schizzetto del sangue di Drago sul parquet, la situazione si ristabilisce e riesco finalmente ad andarmene in ufficio con la caldaia sistemata al posto giusto.
Stamattina l'epilogo con l'inseguimento mattutino dell'elettricista per il collegamento dell'interruttore.
L'elettricista arriva presto va via presto e fa un lavoretto preciso, salvo farmi notare che in casa mia si schiatta dal caldo e ci sono delle zanze grosse come elefanti.
Al mio fidanzato l'idrulico sta sulle palle: ha giurato di scioglierlo nell'acido non appena avesse finito il lavoro di spostamento della caldaia. Un po' sono i bidoni che si è preso pure lui, un po' è che l'idraulico, come vuole il cliché, marpioneggia, in modo discreto, ma un pochino marpioneggia.
Ieri finalmente si è presentato all'appello assieme al suo aiutante che avrebbe fatto il lavoro.
L'aiutante si chiama DRAGO o almeno l'Idraulico lo chiama così, e sì, se ve lo state chiedendo, viene dalla Russia e parla con l'accento del suo omonimo di Rocky 4 anche se le analogie con Mr "Io ti spiezzo in due" fortunatamente finiscono qui.
Quando l'Idraulico mi ha detto il prezzo per il lavoro di spostamento caldaia più allaciamento cucina ho capito che non bisogna farsi un idraulico come amante, bisogna cambiar mestiere e diventare idraulici.
L'anno prossimo, altro che danza, mi iscriverò al corso da idraulico del comune di Cesano Boscone.
Comunque il lavoro che doveva durare un paio d'ore si è protratto per tutta la mattina.
Dopo la pausa pranzo, quando ormai sembrava fosse una questione di minuti per la conclusione, sento un rumore sinistro provenire dalla cucina, rientro dal terrazzo e vedo Drago con un piede sulla scala e l'altro sul piano di lavoro, un rivolo di sudore sulla tempia che regge la caldaia su di un ginocchio e mi dice "Prego signora veloce, prenda mio cellulare dentro giacca", poi quando gli porgo il cellulare, compone il segnale di sos.
Il quadro composto dall'Idraulico da Drago e dalla mia caldaia è degno delle migliori esibizioni di Aldo Giovanni e Giacomo quando facevano i bulgari. Io sono il pubblico pagante e nonostante tutto mi viene da ridere.
Dopo un paio di bestemmie volanti, schizzi d'acqua sul muro, fessibile usato in maniera ginnica da Drago in bilico sulla scala, qualche schizzetto del sangue di Drago sul parquet, la situazione si ristabilisce e riesco finalmente ad andarmene in ufficio con la caldaia sistemata al posto giusto.
Stamattina l'epilogo con l'inseguimento mattutino dell'elettricista per il collegamento dell'interruttore.
L'elettricista arriva presto va via presto e fa un lavoretto preciso, salvo farmi notare che in casa mia si schiatta dal caldo e ci sono delle zanze grosse come elefanti.
28.6.05
Per qualche strano accadimento il mio blog si rifiuta di scrivere in Arial, anzi mi è venuto il dubbio che la colpa sia di mozilla più che del mio blog, ma non avendo prove al riguardo e detestando cordialmente il times new roman mi sono trovata a fare un restyling del template mio malgrado.
Dopo un pomeriggio di grigetto alquanto triste sono tornata al colore originario anche se di avere l'arial come font proprio non se ne parla... va beh mi accontento dello small tahoma ...
Ora me ne vado a casa: dovevo avere un ospite a cena, ma sono stata bidonata la cosa mi rende felice dal momento che non ho ancora fatto la spesa e sono qui a disquisire di font invece che all'esselunga ad acquistare cibarie.
Dopo un pomeriggio di grigetto alquanto triste sono tornata al colore originario anche se di avere l'arial come font proprio non se ne parla... va beh mi accontento dello small tahoma ...
Ora me ne vado a casa: dovevo avere un ospite a cena, ma sono stata bidonata la cosa mi rende felice dal momento che non ho ancora fatto la spesa e sono qui a disquisire di font invece che all'esselunga ad acquistare cibarie.
27.6.05
Acquasanta stazione - Punta Martin . Dislivello 900 m ( difficile ).
Ieri seconda gita di allenamento in vista del trekking sui Pirenei. Scartato il monte di Portofino per il troppo affollamento e il caldo insopportabile, ci siamo diretti verso quote alte, nella speranza di trovare un po' di fresco.
Ovviamente se sabato mattina quando ero in spiaggia il cielo era coperto di nuvole, domenica e' stato chiaro fin da quando ho aperto gli occhi che non c'era speranza che il sole fosse oscurato dalla benché minima nuvoletta.
La gita parte ingannevolmente docile dalla stazione dell'Acquasanta e prosegue tranquilla per la prima mezz'ora fino al bivio che da un lato porta in Baiarda e dall'altro al guado e all'imbocco del sentiero per punta Martin. Attraversato il fiume, il sentiero comincia ad inerpicarsi nel bosco. Al mattino questo tratto e' prevalentemente all'ombra e nonostante la fatica non si soffre troppo. Il problema e' quando si comincia ad arrivare in cresta: gli alberi sono finiti e il sole martella.
Fortunatamente c'è un po' di venticello. Come ogni volta mi faccio ingannare dalle prime roccette: sono convinta che ormai si sia in dirittura di arrivo, mentre invece manca un'ora abbondante.
La gita e' bella come sempre e scopriamo di non essere gli unici folli che invece di andare alla spiaggia si sono dedicati alla montagna, anche se la prima coppia di altri esseri umani che incrociamo sul sentiero di umano ha ben poco: filano come treni e non sembrano nemmeno sudati.
In vetta ci riposiamo, poi restiamo un po' indecisi sul da farsi: scendere da dove siamo saliti o andare al monte Pennello alla ricerca del secondo sentiero che porta all'Acquasanta. Nell'indecisione preferiamo la strada nota anche se poi mentre scendiamo dalle roccette non siamo così contenti della decisione.
Poco prima del guado del fiume che annuncia la fine delle ostilita' serie, finiamo l'acqua e la lancetta dell'energia residua è pericolosamente prossima allo zero. Poi l'eco della Baiardetta e il desiderio di mettere i piedi a bagno ci sostengono.
Sosta alla pozza d'acqua e poi via verso l'osteria dell'Acquasanta e il miraggio di birra e gassosa.
Bilancio: molta soddisfazione, molta stanchezza e ustioni di terzo grado alle spalle nonostante la cremina.
Ieri seconda gita di allenamento in vista del trekking sui Pirenei. Scartato il monte di Portofino per il troppo affollamento e il caldo insopportabile, ci siamo diretti verso quote alte, nella speranza di trovare un po' di fresco.
Ovviamente se sabato mattina quando ero in spiaggia il cielo era coperto di nuvole, domenica e' stato chiaro fin da quando ho aperto gli occhi che non c'era speranza che il sole fosse oscurato dalla benché minima nuvoletta.
La gita parte ingannevolmente docile dalla stazione dell'Acquasanta e prosegue tranquilla per la prima mezz'ora fino al bivio che da un lato porta in Baiarda e dall'altro al guado e all'imbocco del sentiero per punta Martin. Attraversato il fiume, il sentiero comincia ad inerpicarsi nel bosco. Al mattino questo tratto e' prevalentemente all'ombra e nonostante la fatica non si soffre troppo. Il problema e' quando si comincia ad arrivare in cresta: gli alberi sono finiti e il sole martella.
Fortunatamente c'è un po' di venticello. Come ogni volta mi faccio ingannare dalle prime roccette: sono convinta che ormai si sia in dirittura di arrivo, mentre invece manca un'ora abbondante.
La gita e' bella come sempre e scopriamo di non essere gli unici folli che invece di andare alla spiaggia si sono dedicati alla montagna, anche se la prima coppia di altri esseri umani che incrociamo sul sentiero di umano ha ben poco: filano come treni e non sembrano nemmeno sudati.
In vetta ci riposiamo, poi restiamo un po' indecisi sul da farsi: scendere da dove siamo saliti o andare al monte Pennello alla ricerca del secondo sentiero che porta all'Acquasanta. Nell'indecisione preferiamo la strada nota anche se poi mentre scendiamo dalle roccette non siamo così contenti della decisione.
Poco prima del guado del fiume che annuncia la fine delle ostilita' serie, finiamo l'acqua e la lancetta dell'energia residua è pericolosamente prossima allo zero. Poi l'eco della Baiardetta e il desiderio di mettere i piedi a bagno ci sostengono.
Sosta alla pozza d'acqua e poi via verso l'osteria dell'Acquasanta e il miraggio di birra e gassosa.
Bilancio: molta soddisfazione, molta stanchezza e ustioni di terzo grado alle spalle nonostante la cremina.
22.6.05
Cupe vampe.
Forse è la menopausa in anticipo sulla tabella di marcia o forse solo che è da inizio settimana che comincio le giornate sparandomi inseguimenti all'operaio di turno per avere l'assistenza necessaria per il completamento dei lavori nell'ormai fantomatica futura casa. Fatto sta che ho caldo, nonostante il condizionatore sparato a mille e i colleghi uomini notoriamente più calorosi di me non sembrino patire il surriscaldamento dell'ufficio.
Ho caldo e sono insofferente verso tutto. Innanzi tutto contro la necessità di mantenere le funzioni vitali minime, che già mi sembra un dispendio energetico non da poco e poi con tutti i rompicoglioni che mi massacrano le palle con richieste di vario genere.
E dire che miss rotweiler non ha ancora scoperto che sono la giugulare deputata da azzannare per saziare i suoi istinti omicidi.
Non ricordo dove ho poggiato la katana, dato il clima da trasloco imminente non mi curo di essere granché ordinata, magari è sotto la catasta di panni da lavare... mi sa che la devo cercare però e lucidarla. Domani la appoggio vicino al tappetino del mouse onde chiarire il concetto che è meglio starmi alla larga.
Forse è la menopausa in anticipo sulla tabella di marcia o forse solo che è da inizio settimana che comincio le giornate sparandomi inseguimenti all'operaio di turno per avere l'assistenza necessaria per il completamento dei lavori nell'ormai fantomatica futura casa. Fatto sta che ho caldo, nonostante il condizionatore sparato a mille e i colleghi uomini notoriamente più calorosi di me non sembrino patire il surriscaldamento dell'ufficio.
Ho caldo e sono insofferente verso tutto. Innanzi tutto contro la necessità di mantenere le funzioni vitali minime, che già mi sembra un dispendio energetico non da poco e poi con tutti i rompicoglioni che mi massacrano le palle con richieste di vario genere.
E dire che miss rotweiler non ha ancora scoperto che sono la giugulare deputata da azzannare per saziare i suoi istinti omicidi.
Non ricordo dove ho poggiato la katana, dato il clima da trasloco imminente non mi curo di essere granché ordinata, magari è sotto la catasta di panni da lavare... mi sa che la devo cercare però e lucidarla. Domani la appoggio vicino al tappetino del mouse onde chiarire il concetto che è meglio starmi alla larga.
21.6.05
Se andavo a Trezzano a prendermi la lavatrice e la portavo in spalla fino a Corsico ci mettevo meno! Comunque adesso possiedo anche una lavatrice regolarmente installata, peccato non ci sia la corrente per farla funzionare.
Mentre attendevo il trasportatore ottimista Unieuro assieme ai suoi aiutanti King Kong e Zorro ( e li chiamava lui così) ho avuto modo di andarmi a sedere sulle panchine del centro pedonale a mangiare la pizza appena sfornata dal panettiere. Il mio pranzo al sacco è stato allietato da una seduta plenaria del bar sport trasferitosi per l'occasione sulla panchina accanto alla mia.
Uno dei tizi sulla panchina raccontava che un suo vicino ha un amico che gli ha detto (fonte certa quindi) "Adriano si è fatto portare tre fighe da un tassista sul lago di Como e poi ha detto anche al tassista di salire lì con loro". E comunque Cassano prende troppi soldi per la sua età , è un talento, ma si drogava e fino a che non trova la donna giusta non mette la testa a posto. Brocchi invece ha fatto male ad aprire il Baci e Abbracci che poi finisce pensa al locale e non a dare calci al pallone.
Siccome uno dei tizi aveva una zazzera bionda e il capello liscio che nemmeno la Carrà e un'altro delle improbabili scarpe rosse, mi è venuto il sospetto di essere su candid camera, ma temo che fosse infondato.
Mentre attendevo il trasportatore ottimista Unieuro assieme ai suoi aiutanti King Kong e Zorro ( e li chiamava lui così) ho avuto modo di andarmi a sedere sulle panchine del centro pedonale a mangiare la pizza appena sfornata dal panettiere. Il mio pranzo al sacco è stato allietato da una seduta plenaria del bar sport trasferitosi per l'occasione sulla panchina accanto alla mia.
Uno dei tizi sulla panchina raccontava che un suo vicino ha un amico che gli ha detto (fonte certa quindi) "Adriano si è fatto portare tre fighe da un tassista sul lago di Como e poi ha detto anche al tassista di salire lì con loro". E comunque Cassano prende troppi soldi per la sua età , è un talento, ma si drogava e fino a che non trova la donna giusta non mette la testa a posto. Brocchi invece ha fatto male ad aprire il Baci e Abbracci che poi finisce pensa al locale e non a dare calci al pallone.
Siccome uno dei tizi aveva una zazzera bionda e il capello liscio che nemmeno la Carrà e un'altro delle improbabili scarpe rosse, mi è venuto il sospetto di essere su candid camera, ma temo che fosse infondato.
20.6.05
Warning: in questo post dico le parolacce.
Metti che parcheggi la moto e te ne vai a danza, un paio d'ore dopo esci stravolta e senti folate di vento e odore di pioggia.
Ti avvicini e vedi un biglietto sulla sella, per un attimo pensi ad una multa, poi il rumore di vetri sotto le scarpe ti fa capire che qualcosa non va.
Il biglietto è una delazione del numero di targa del criminale che facendo manovra ha urtato Baby stortandole lo specchietto in maniera irreversibile.
Senti la tua assicurazione che individua la proprietaria dell'autovettura, alias La Criminale e la sua assicurazione.
Mandi una mail al Delatore che in un impeto di generosità ha lasciato il suo indirizzo mail in calce alla dichiarazione, salvo poi non rispondere mai alle tue richieste di fornire testimonianza sui fatti.
Ti chiama un tizio, il Mediatore, che ti dice che la Criminale l'ha incaricato di trattare la cosa e non sa bene se effettivamente ha urtato la moto o meno, ma forse ci si puo' accordare. Fai valutare i danni e il Mediatore dice che non c'è problema pagheranno di tasca loro, prego fornire coordinate bancarie.
Fornisci coordinate bancarie, ma il bonifico non arriva.
Nel frattempo ti chiama il Perito SuperPartes che viene fino sotto al tuo ufficio fotografa Baby e ti dice in bocca al lupo.
Il bonifico non arriva.
La settimana successiva il Mediatore chiama incazzato dicendo che farà azioni legali perché non si è stati di parola e si è denunciato il fatto all'Assicurazione nonostante ci fossero accordi verbali(!) differenti.
Lo lasci sproloquiare poi gli spieghi che le raccomandate sono state inviate assieme e non è colpa tua se la Criminale non si è preoccupata di sentire la sua assicurazione né tantomeno di fare il bonifico. Che faccia quello che gli pare che tu hai la coscienza a posto e non ti interessa.
Il Mediatore dice che si farà risentire.
In my humble opinion:
1) il Delatore poteva evitare l'indirizzo mail se non aveva intenzione di rispondere o ancor meglio evitare di lasciare la Delazione e farsi una padellata di cazzi suoi.
2) La Criminale è una mentecatta che non sa fare manovra e dovrebbero incenerirle la macchina con dentro la patente, inoltre non sa nemmeno tirare su un telefono e gestirsi i suoi cazzi, ma ha bisogno del Mediatore: mi ci gioco qualche cosa che è pure bionda.
3) il Mediatore vuole fare la voce grossa e la faccia pure, ma con i suoi sottoposti e non con me che non ho chiesto di sentirlo al telefono né di frequentarlo ed anzi mi sta facendo anche venire un po' di oritcaria.
In sostanza : Vu A eFfe eFfe NCULOOOOOOOOOOOOOOO tu, la tua c3 di merda, la tua incapacità a fare manovra, il tuo Mediatore del cazzo. Vedi di non passare nelle vicinanze di casa mia che ti dirotto un caterpillar sulla fiancata e poi dico che non sono stata io
Metti che parcheggi la moto e te ne vai a danza, un paio d'ore dopo esci stravolta e senti folate di vento e odore di pioggia.
Ti avvicini e vedi un biglietto sulla sella, per un attimo pensi ad una multa, poi il rumore di vetri sotto le scarpe ti fa capire che qualcosa non va.
Il biglietto è una delazione del numero di targa del criminale che facendo manovra ha urtato Baby stortandole lo specchietto in maniera irreversibile.
Senti la tua assicurazione che individua la proprietaria dell'autovettura, alias La Criminale e la sua assicurazione.
Mandi una mail al Delatore che in un impeto di generosità ha lasciato il suo indirizzo mail in calce alla dichiarazione, salvo poi non rispondere mai alle tue richieste di fornire testimonianza sui fatti.
Ti chiama un tizio, il Mediatore, che ti dice che la Criminale l'ha incaricato di trattare la cosa e non sa bene se effettivamente ha urtato la moto o meno, ma forse ci si puo' accordare. Fai valutare i danni e il Mediatore dice che non c'è problema pagheranno di tasca loro, prego fornire coordinate bancarie.
Fornisci coordinate bancarie, ma il bonifico non arriva.
Nel frattempo ti chiama il Perito SuperPartes che viene fino sotto al tuo ufficio fotografa Baby e ti dice in bocca al lupo.
Il bonifico non arriva.
La settimana successiva il Mediatore chiama incazzato dicendo che farà azioni legali perché non si è stati di parola e si è denunciato il fatto all'Assicurazione nonostante ci fossero accordi verbali(!) differenti.
Lo lasci sproloquiare poi gli spieghi che le raccomandate sono state inviate assieme e non è colpa tua se la Criminale non si è preoccupata di sentire la sua assicurazione né tantomeno di fare il bonifico. Che faccia quello che gli pare che tu hai la coscienza a posto e non ti interessa.
Il Mediatore dice che si farà risentire.
In my humble opinion:
1) il Delatore poteva evitare l'indirizzo mail se non aveva intenzione di rispondere o ancor meglio evitare di lasciare la Delazione e farsi una padellata di cazzi suoi.
2) La Criminale è una mentecatta che non sa fare manovra e dovrebbero incenerirle la macchina con dentro la patente, inoltre non sa nemmeno tirare su un telefono e gestirsi i suoi cazzi, ma ha bisogno del Mediatore: mi ci gioco qualche cosa che è pure bionda.
3) il Mediatore vuole fare la voce grossa e la faccia pure, ma con i suoi sottoposti e non con me che non ho chiesto di sentirlo al telefono né di frequentarlo ed anzi mi sta facendo anche venire un po' di oritcaria.
In sostanza : Vu A eFfe eFfe NCULOOOOOOOOOOOOOOO tu, la tua c3 di merda, la tua incapacità a fare manovra, il tuo Mediatore del cazzo. Vedi di non passare nelle vicinanze di casa mia che ti dirotto un caterpillar sulla fiancata e poi dico che non sono stata io
Ma sabato notte avevano aperto le gabbie? Secondo me per strada c'era gente che erano anni non usciva dopo il tramonto,tutti con delle robe strane fluorescenti illuminantisi a intermittenza appese al collo , tutti nella ressa con la faccia di chi si domanda che cosa ci sta facendo in giro. Non che io avessi qualcosa di specifico da fare se non guardare la gente con aria critica mentre mi trascinavo verso casa dopo una abbondante porzione di sashimi.
Anche il saggio di danza è andato: la mia gonna ha retto il tempo necessario e il reggiseno pure. Ho ciccato il pezzo in cui ero davanti, ma la mia compagna copiava me così abbiamo sbagliato assieme e anche a rivedersi in video non si nota. Ho collezionato 4 bidoni su 4 inviti, a parte il fidanzato che si è immolato per la causa ed ha immortalato il tutto, salvo poi avere una crisi di nervi durante il secondo tempo. Gli ho giurato che la tortura è solo una volta all'anno e sembra essersi tranquillizzato, anche se comincio a pensare che l'anno prossimo mi bidonerà pure lui.
La settimana che va ad incominciare si presenta da urlo: domani installazione lavatrice e spostamento caldaia in posizione consona al montaggio del pensile, giovedì consegna e montaggio letto. In tutto questo dovrei recuperare l'elettricista per farmi sistemare le placchette degli interruttori e il parquettista che deve montare il battiscopa. Dovrei anche cercare di acquistare un tavolo, ma mi sa che avere un tavolo prima delle vacanze è una impresa senza senso a meno di non comprarlo all'ikea.
Se sentite rumori strani sono io che sto sbattendo la testa contro il bordo della scrivania.
La settimana che va ad incominciare si presenta da urlo: domani installazione lavatrice e spostamento caldaia in posizione consona al montaggio del pensile, giovedì consegna e montaggio letto. In tutto questo dovrei recuperare l'elettricista per farmi sistemare le placchette degli interruttori e il parquettista che deve montare il battiscopa. Dovrei anche cercare di acquistare un tavolo, ma mi sa che avere un tavolo prima delle vacanze è una impresa senza senso a meno di non comprarlo all'ikea.
Se sentite rumori strani sono io che sto sbattendo la testa contro il bordo della scrivania.
17.6.05
La prossima volta che mi toccherà fare posare un parquet o far montare una caldaia o far montare una cucina... sarò molto più sgamata... mettiamola così! Per ora vivo nel marasma più totale: stanno permutando le prese di tutta la casa, manca lo zoccolino e la caldaia è di 3 cm troppo a destra e va spostata. In pratica: voglio morire!
p.s. sì lo so è venerdì 17, ma io non sono superstiziosa! o almeno fino a stamattina non lo ero...
p.s. sì lo so è venerdì 17, ma io non sono superstiziosa! o almeno fino a stamattina non lo ero...
16.6.05
Stavo cercando di capire dove dovrò andare per effettuare il cambio di residenza quando finalmente prenderò possesso della mia nuova casa in quel di Corsico.
Il sito del comune è carino e abbastanza ben organizzato, hanno anche i moduli da scaricare per la richiesta di residenza. La cosa che mi perplime è l'organizzazione del modulo:
nome e cognome richiedente, indirizzo presso cui si andrà ad alloggiare e fin qui tutto normale...
presso il nucleo familiare del sig. _____________________________
specificare la relazione con il capofamiglia: []coniuge;[]zio;[]convivente...
ora... in linea di massima sarò capofamiglia di me stessa e convivrò con me stessa, salvo i giorni in cui mi troverò insopportabile e uscirò sbattendo la porta per tornare da mia madre... ma la crocetta per i casi di personalità multipla non l'hanno prevista?
Il sito del comune è carino e abbastanza ben organizzato, hanno anche i moduli da scaricare per la richiesta di residenza. La cosa che mi perplime è l'organizzazione del modulo:
nome e cognome richiedente, indirizzo presso cui si andrà ad alloggiare e fin qui tutto normale...
presso il nucleo familiare del sig. _____________________________
specificare la relazione con il capofamiglia: []coniuge;[]zio;[]convivente...
ora... in linea di massima sarò capofamiglia di me stessa e convivrò con me stessa, salvo i giorni in cui mi troverò insopportabile e uscirò sbattendo la porta per tornare da mia madre... ma la crocetta per i casi di personalità multipla non l'hanno prevista?
Ieri sera Il calapranzi al Teatro Litta e con questo ho concluso il mio carnet di Invito a Teatro.
Il Litta è in centro e a dispetto dell'ingresso angusto e della biglietteria composta da una unica scrivania, quando entri ti rendi conto che è spazioso e arioso ed è un vero teatro, di quelli all'antica, con il fregio sopra la scena e il sipario cremisi con le nappine appese.
Lo spettacolo è un atto unico di un'ora e dieci, ho fatto caso che in biglietteria ci tengono ad avvertire gli spettatori a cosa vanno incontro e tappezzano l'ingresso di cartelli con indicazioni della durata.
Pinter nella mia testa è legato al teatro dell'assurdo, anche se come apprendo in wikipedia non è uno dei four defining playwrights del movimento. Non mi stupisco più di tanto del no sense delle situazioni e quando l'atto si conclude non sono disturbata dal non avere certezze. La signora al mio fianco invece vedo che stringe il braccio del suo accompagnatore convulsamente domandando: "ma è morto? ma perché? ma cosa ci facevano lì? e chi era che gli dava gli ordini?" con l'aria palesemente smarrita di chi ha appena realizzato che non avrà risposta alle sue domande. Poi si è girata dal mio lato chiedendomi:
"mi scusi, ma a lei è piaciuto?"
scuotendo successivamente il capo alla mia risposta affermativa, con l'aria di chi pensa di essere capitata in mezzo ad un gruppo di pazzi.
Il Litta è in centro e a dispetto dell'ingresso angusto e della biglietteria composta da una unica scrivania, quando entri ti rendi conto che è spazioso e arioso ed è un vero teatro, di quelli all'antica, con il fregio sopra la scena e il sipario cremisi con le nappine appese.
Lo spettacolo è un atto unico di un'ora e dieci, ho fatto caso che in biglietteria ci tengono ad avvertire gli spettatori a cosa vanno incontro e tappezzano l'ingresso di cartelli con indicazioni della durata.
Pinter nella mia testa è legato al teatro dell'assurdo, anche se come apprendo in wikipedia non è uno dei four defining playwrights del movimento. Non mi stupisco più di tanto del no sense delle situazioni e quando l'atto si conclude non sono disturbata dal non avere certezze. La signora al mio fianco invece vedo che stringe il braccio del suo accompagnatore convulsamente domandando: "ma è morto? ma perché? ma cosa ci facevano lì? e chi era che gli dava gli ordini?" con l'aria palesemente smarrita di chi ha appena realizzato che non avrà risposta alle sue domande. Poi si è girata dal mio lato chiedendomi:
"mi scusi, ma a lei è piaciuto?"
scuotendo successivamente il capo alla mia risposta affermativa, con l'aria di chi pensa di essere capitata in mezzo ad un gruppo di pazzi.
15.6.05
Attenzione attenzione... so che questo annuncio cadrà nel vuoto, ma non sapendo dove sbattere la testa ci provo:
sono alla ricerca di un posto moto a Corsico, zona centro, in una rimessa o in un box , anche in una cantina purché abbia la porta larga e non ci siano scale di mezzo. Ad un affitto ragionevole.
L'unica rimessa che ho trovato fino ad ora con una ricerca su internet, in pratica mi ci vuole la bicicletta per andare a recuperare la moto. Di lasciare Baby per strada invece non se ne parla.
sono alla ricerca di un posto moto a Corsico, zona centro, in una rimessa o in un box , anche in una cantina purché abbia la porta larga e non ci siano scale di mezzo. Ad un affitto ragionevole.
L'unica rimessa che ho trovato fino ad ora con una ricerca su internet, in pratica mi ci vuole la bicicletta per andare a recuperare la moto. Di lasciare Baby per strada invece non se ne parla.
Mi sono ridotta che faccio i controlli a sorpresa per vedere se il parquettista mantiene le sue promesse. In teoria oggi doveva essere tutto finito, in pratica stamattina c'era l'operaio che stava scrostando la vernice con la lucidatrice abrasiva. Mi ha giurato che per domani sera è tutto a posto, zoccolino compreso. Non contenta più tardi in mattinata ho chiamato il capo parquettista, il quale con voce affannata sosteneva di essere anche lui nel mio appartamento a spennellare e che la vernice asciuga presto e che per domani sera è tutto a posto. Sarà... io mi sa che domani faccio un altro blitz e mi porto dietro un paio di gorilla armati di mazze da baseball.
14.6.05
Ieri sera mi sono data alle opere di sartoria, non per passione ma per
necessità. Il saggio di danza è alle porte e la stoffa appallottolata
in un sacchetto sulla scrivania mi lanciava rimproveri intensi come il
bagliore delle sue paillettes.
In realtà ci avevo già provato domenica sera, ma dopo aver tagliato la stoffa con le forbicine da unghie ero stata presa da crisi isterica e mi avevano dovuto sedare con un anestetico da cavalli.
Ieri armata di forbici professionali da sarta (9 neuri e 15 cents... alla faccia!) e scatola di spilli, recuperati asse e ferro da stiro, le cose sono andate meglio. Ho detto meglio, non bene e ci vuol poco ad andare meglio di un ricovero alla neurodeliri.
In pratica sono riuscita a partorire questa similgonna a tubo, a cui devo ancora finire di sistemare l'elastico in vita, a prezzo di diverse diotrie della mia vista e innumerevoli e ripetuti assaggi di agopuntura ai polpastrelli di entrambe le mani.
L'ho provata, sembro la sirena di splash una sirena a Manhattan 20 anni e 20 chili dopo. E non ho ancora fatto il top!
In realtà ci avevo già provato domenica sera, ma dopo aver tagliato la stoffa con le forbicine da unghie ero stata presa da crisi isterica e mi avevano dovuto sedare con un anestetico da cavalli.
Ieri armata di forbici professionali da sarta (9 neuri e 15 cents... alla faccia!) e scatola di spilli, recuperati asse e ferro da stiro, le cose sono andate meglio. Ho detto meglio, non bene e ci vuol poco ad andare meglio di un ricovero alla neurodeliri.
In pratica sono riuscita a partorire questa similgonna a tubo, a cui devo ancora finire di sistemare l'elastico in vita, a prezzo di diverse diotrie della mia vista e innumerevoli e ripetuti assaggi di agopuntura ai polpastrelli di entrambe le mani.
L'ho provata, sembro la sirena di splash una sirena a Manhattan 20 anni e 20 chili dopo. E non ho ancora fatto il top!
13.6.05
Speravo che clikkando vorticosamente sul tasto di refresh sarebbe cambiato qualcosa, invece alla fine null'altro che la conferma che viviamo in un paese di merda.
Cvd il referendum non ha raggiunto il quorum e il problema non è solo che c'era bel tempo e tutti sono andati al mare, ma che viviamo in un paese di merda in cui il prete ti dice cosa votare.
La settimana scorsa all'ennesima discussione sul perché bisognasse votare e bisognasse votare sì, essendomi rotta le scatole del muro contro muro ho salomonicamente gettato la discussione in scommessa.
Spero di perdere perché se adesso decidono di toccare la legge sull'aborto (la controparte invece sostiene che questa legge verrà migliorata e la legge sull'aborto non verrà messa in discussione) e poi c'è un altro referendum e la gente va di nuovo al mare, mi tocca espatriare... che già ora sarebbe l'ora... non fosse che ho comprato letto e lavatrice proprio questo weekend.
Cvd il referendum non ha raggiunto il quorum e il problema non è solo che c'era bel tempo e tutti sono andati al mare, ma che viviamo in un paese di merda in cui il prete ti dice cosa votare.
La settimana scorsa all'ennesima discussione sul perché bisognasse votare e bisognasse votare sì, essendomi rotta le scatole del muro contro muro ho salomonicamente gettato la discussione in scommessa.
Spero di perdere perché se adesso decidono di toccare la legge sull'aborto (la controparte invece sostiene che questa legge verrà migliorata e la legge sull'aborto non verrà messa in discussione) e poi c'è un altro referendum e la gente va di nuovo al mare, mi tocca espatriare... che già ora sarebbe l'ora... non fosse che ho comprato letto e lavatrice proprio questo weekend.
Probabilmente è solo che non ero pronta, ma sabato sera, al teatro verdi,
quando dopo 5 minuti ho realizzato che per tutto lo spettacolo non sarebbe stata
proferita alcuna parola, sono stata presa dallo sconforto.
Soprattutto perché de "il violino, il soldato e il diavolo" conoscevo solo il titolo, ma non avevo idea di come si svolgesse la storia.
Non è unicamente questione che devo finire gli ingressi del mio carnet Invito a Teatro, a volte capita che io finisca ad assistere a qualche film, concerto o spettacolo teatrale senza sapere esattamente a cosa sto andando incontro. Questo, se da un lato non mi crea false aspettative, dall'altro può risultare pericoloso: sabato ad esempio ero reduce da un doppio aperitivo senza cena e il mio neurone non brillava per agilità.
Sul palco c'è la guerra, due figure con pastrani militari si sfidano a dadi, poi a hockey, per passare alle mazze da baseball finendo poi per scannarsi.
Ci sono persone in fuga e sono scarponi che camminano sullo sfondo.
C'è filo spinato e ci sono prigionieri: braccia nelle pieghe del filo.
Poi arriva il soldato disertore, si libera di elmetto e bandoliera e si addormenta.
Arriva il violino incantato e il soldato rapito lo insegue fino ad impossessarsene.
A questo punto manca il diavolo che arriva sotto forma di una figura tutta nera con l'ombrello e anche lui vuole il violino.
Quel che segue è un bello spettacolo di mimi, con spirali luminose che diventano occhi, cornici che diventano porte, un soldato che si aggira col violino e poi se lo fa rubare da un diavolo che va in giro con l'ombrello.
Durata totale 1 h e 15, non si fa in tempo ad annoiarsi anche se il genere non è decisamente il mio.
Soprattutto perché de "il violino, il soldato e il diavolo" conoscevo solo il titolo, ma non avevo idea di come si svolgesse la storia.
Non è unicamente questione che devo finire gli ingressi del mio carnet Invito a Teatro, a volte capita che io finisca ad assistere a qualche film, concerto o spettacolo teatrale senza sapere esattamente a cosa sto andando incontro. Questo, se da un lato non mi crea false aspettative, dall'altro può risultare pericoloso: sabato ad esempio ero reduce da un doppio aperitivo senza cena e il mio neurone non brillava per agilità.
Sul palco c'è la guerra, due figure con pastrani militari si sfidano a dadi, poi a hockey, per passare alle mazze da baseball finendo poi per scannarsi.
Ci sono persone in fuga e sono scarponi che camminano sullo sfondo.
C'è filo spinato e ci sono prigionieri: braccia nelle pieghe del filo.
Poi arriva il soldato disertore, si libera di elmetto e bandoliera e si addormenta.
Arriva il violino incantato e il soldato rapito lo insegue fino ad impossessarsene.
A questo punto manca il diavolo che arriva sotto forma di una figura tutta nera con l'ombrello e anche lui vuole il violino.
Quel che segue è un bello spettacolo di mimi, con spirali luminose che diventano occhi, cornici che diventano porte, un soldato che si aggira col violino e poi se lo fa rubare da un diavolo che va in giro con l'ombrello.
Durata totale 1 h e 15, non si fa in tempo ad annoiarsi anche se il genere non è decisamente il mio.
Ieri prima gita di allenamento in vista del GR10 di agosto.
Riale (1740 m) - Rifugio Maria Luisa (2157 m) - circunnavigazione Lago del Toggia (2200).
Il tempo non era dei migliori e da Milano, dove un pallido sole faceva capolino fra le nubi, ci siamo andati a infilare in val Formazza dove lo strato nuvoloso era decisamente più consistente.
Finalmente sono passata da Gravellona Toce, arrivando all'altra estremità dell'autostrada che di solito percorro per tornarmene a Genova nel we. Ho visto anche la cascata del Toce, son soddisfazioni.
Riale è un paesino di 4 case con una chiesetta gialla, la strada asfaltata sembra interrompersi lì. Noi ci avviamo per quella strerrata che porta al rifugio Maria Luisa e poi proseguendo al passo S. Giacomo in Svizzera.
La gita è tranquillissima e fra una nube e l'altra intravediamo scorci di paesaggio. Ogni tanto tagliamo qualche tornante prendendo una scorciatoia, arriviamo al rifugio esattamente nel tempo regolamentare 1h e 15 minuti.
Decidiamo di proseguire fino alla diga, la attraversiamo e ci fermiamo a pranzare sulla sponda del lago. Poi in preda a forte ottimismo di lanciamo nel periplo, pensando che sia una soluzione meno faticosa che arrivare fino al passo. In realtà fra sali scendi e guadi vari impieghiamo lo stesso tempo che ci sarebbe voluto ad arrivare fino al passo, per di più facendo un "fuoripista".
Comunque abbiamo agio di osservare marmotte di tutte le fogge e dimensioni impegnate nelle attività più disparate.
Sulla discesa sosta al rifugio per caffè e grappa di mirtilli e poi rientro.
Riale (1740 m) - Rifugio Maria Luisa (2157 m) - circunnavigazione Lago del Toggia (2200).
Il tempo non era dei migliori e da Milano, dove un pallido sole faceva capolino fra le nubi, ci siamo andati a infilare in val Formazza dove lo strato nuvoloso era decisamente più consistente.
Finalmente sono passata da Gravellona Toce, arrivando all'altra estremità dell'autostrada che di solito percorro per tornarmene a Genova nel we. Ho visto anche la cascata del Toce, son soddisfazioni.
Riale è un paesino di 4 case con una chiesetta gialla, la strada asfaltata sembra interrompersi lì. Noi ci avviamo per quella strerrata che porta al rifugio Maria Luisa e poi proseguendo al passo S. Giacomo in Svizzera.
La gita è tranquillissima e fra una nube e l'altra intravediamo scorci di paesaggio. Ogni tanto tagliamo qualche tornante prendendo una scorciatoia, arriviamo al rifugio esattamente nel tempo regolamentare 1h e 15 minuti.
Decidiamo di proseguire fino alla diga, la attraversiamo e ci fermiamo a pranzare sulla sponda del lago. Poi in preda a forte ottimismo di lanciamo nel periplo, pensando che sia una soluzione meno faticosa che arrivare fino al passo. In realtà fra sali scendi e guadi vari impieghiamo lo stesso tempo che ci sarebbe voluto ad arrivare fino al passo, per di più facendo un "fuoripista".
Comunque abbiamo agio di osservare marmotte di tutte le fogge e dimensioni impegnate nelle attività più disparate.
Sulla discesa sosta al rifugio per caffè e grappa di mirtilli e poi rientro.
10.6.05
Consigli non richiesti.
Se avete intenzione che il vostro parquet sia sistemato e trattato a dovere per una data, diciamo per la fine della settimana successiva a quella in cui vi trovate, in modo tale che all'inizio di quella dopo la vostra meravigliosa cucina con cappa supertecnologica sia installata a dovere: mai, dico mai, fare affidamento sulle parole del parquettista, ma procedere come segue. Dotarsi di collare, gunzaglio e frusta,
appostarsi in cantiere,
aspettare il parquettista al varco,
tramortirlo con uno dei sanpietrini avanzati dalla copertura del cortile interno
installare collare e guinzaglio
far rinvenire il soggetto
tirarlo per il guinzaglio fino al proprio appartamento
sovrintendere ai lavori con la frusta in mano tenendo il guinzaglio saldamente nell'altra mano.
Mai, dico mai, distrarsi.
I parquettisti sono una specie infida e spergiura.
Se avete intenzione che il vostro parquet sia sistemato e trattato a dovere per una data, diciamo per la fine della settimana successiva a quella in cui vi trovate, in modo tale che all'inizio di quella dopo la vostra meravigliosa cucina con cappa supertecnologica sia installata a dovere: mai, dico mai, fare affidamento sulle parole del parquettista, ma procedere come segue. Dotarsi di collare, gunzaglio e frusta,
appostarsi in cantiere,
aspettare il parquettista al varco,
tramortirlo con uno dei sanpietrini avanzati dalla copertura del cortile interno
installare collare e guinzaglio
far rinvenire il soggetto
tirarlo per il guinzaglio fino al proprio appartamento
sovrintendere ai lavori con la frusta in mano tenendo il guinzaglio saldamente nell'altra mano.
Mai, dico mai, distrarsi.
I parquettisti sono una specie infida e spergiura.
Carramba che sorpresa.
Qualche tempo fa parlavo di una mail giuntami inaspettatamente dalle nebbie del passato. A causa di questa mail mi sono messa a spulciare la rubrica della posta alla ricerca dell'indirizzo di un paio di amici dell'università che non sentivo da almeno tre anni. Ho scritto, oggi mi è arrivata una mail:
....un'aspetto curioso e' che poco tempo fa un mio amico di pc mi ha lasciato un vecchio numero di julia, a letto prima di addormentarmi (in preda a scazzo e malinconia) leggevo la lettera di una lettrice in cerca di conforto, veramente coinvolgente, e alla fine ho visto la tua mitica firma!...
Qualche tempo fa parlavo di una mail giuntami inaspettatamente dalle nebbie del passato. A causa di questa mail mi sono messa a spulciare la rubrica della posta alla ricerca dell'indirizzo di un paio di amici dell'università che non sentivo da almeno tre anni. Ho scritto, oggi mi è arrivata una mail:
....un'aspetto curioso e' che poco tempo fa un mio amico di pc mi ha lasciato un vecchio numero di julia, a letto prima di addormentarmi (in preda a scazzo e malinconia) leggevo la lettera di una lettrice in cerca di conforto, veramente coinvolgente, e alla fine ho visto la tua mitica firma!...
7.6.05
Sono viva sono viva, ma, per dirla alla francese, j'ai la tete à l'air. Devo ancora
riadattarmi alla routine della vita di tutti i giorni. Che poi a dirla tutta la mia vita di questi tempi non è esattamente quel che si puo' definire una routine. Fra parquettisti e mobilieri, emissari di posteggiatrci falciamoto, telefonate varie, l'abbonamento del teatro da esaurire, il saggio di danza alle porte e le opere di sartoria ad esso connesse mi sembra di essere una pallina dentro un flipper.
I libri incominciati si impilano sul comodino creando nuove geometrie e tutti i miei capi di vestiario sono rinvenibili o nella pila roba da lavare o in quella roba da stirare.
Non ho ancora fatto una giornata al mare degna di tale nome in Italia e in quelle due mezze giornate senegalesi ero troppo impegnata a spalmarmi crema protezione 30 con la cazzuola onde evitare ustioni di terzo grado, per godermele appieno.
In compenso ho partorito un piano di gite allenamento per il trekking dei primi di agosto che spero di rispettare... e per il mare quest'anno attenderò la Corsica a fine agosto.
Nel frattempo per rimettere in sesto la mia flora batterica decimata ieri sono andata in farmacia a comprare dei fermenti lattici. Per 10 flaconcini di fermenti lattici mi hanno chiesto 9 neuri e 90. Ora, ok che contengono estratto di polpa di baobab (polpa di baobab?) ma ho come la vaga impressione di essermi presa una fregatura.
Non sono l'unica comunque ad essere un po' sottosopra: A. è tornata dalla sua crocera ed ha la faccia della pubblicità delle crociere Costa, in una parola, depressa. Devo dire che ci ho messo del mio convincendola ad andare a mangiare nel nuovo centro commerciale in un simpatico fast food "al dente", parente stretto dell spizzico dove nel menu al posto della pizza ti danno la pasta e alla cassa ed ai fornelli ci sono neoassunti flemmatici.
I libri incominciati si impilano sul comodino creando nuove geometrie e tutti i miei capi di vestiario sono rinvenibili o nella pila roba da lavare o in quella roba da stirare.
Non ho ancora fatto una giornata al mare degna di tale nome in Italia e in quelle due mezze giornate senegalesi ero troppo impegnata a spalmarmi crema protezione 30 con la cazzuola onde evitare ustioni di terzo grado, per godermele appieno.
In compenso ho partorito un piano di gite allenamento per il trekking dei primi di agosto che spero di rispettare... e per il mare quest'anno attenderò la Corsica a fine agosto.
Nel frattempo per rimettere in sesto la mia flora batterica decimata ieri sono andata in farmacia a comprare dei fermenti lattici. Per 10 flaconcini di fermenti lattici mi hanno chiesto 9 neuri e 90. Ora, ok che contengono estratto di polpa di baobab (polpa di baobab?) ma ho come la vaga impressione di essermi presa una fregatura.
Non sono l'unica comunque ad essere un po' sottosopra: A. è tornata dalla sua crocera ed ha la faccia della pubblicità delle crociere Costa, in una parola, depressa. Devo dire che ci ho messo del mio convincendola ad andare a mangiare nel nuovo centro commerciale in un simpatico fast food "al dente", parente stretto dell spizzico dove nel menu al posto della pizza ti danno la pasta e alla cassa ed ai fornelli ci sono neoassunti flemmatici.
3.6.05
Quando ancora ero in mezzo alle giraffe pare andasse di moda la staffetta musicale e che qualcuno mi abbia inviato a casa una troupe di sfaticati per farmi delle domande...
- dove tiene i suoi file musicali e quanti ne contempla la sua collezione?
- beh... un po' sui cd di cui ho perso il conto un po' sull'hd... tutto rigorosamente alla rinfusa... sull' hd lo spazio occupato è circa 2 Giga che sono genovese e qui mica c'è spazio da buttare via
-l'ultimo cd che ha comprato?
-mmmh... è una domanda difficile.... the winding sheet di mark lanegan ? un paio di mesi fa...
-quale canzone stiamo ascoltando in questo momento?
-in realtà oggi sono in silenzio contemplativo, niente musica.
-5 canzoni che ascolta spesso o che significano molto per lei?
- La canzone di Marinella di De André, me la cantava la mamma da piccola per farmi addormentare, Where did you sleep last night nella versione di Mark Lanegan, Come as you are perché coi Nirvana ci sono cresciuta, Debaser dei Pixies che è un evergreen e I know it's over degli Smiths, che ci stanno sempre bene.
- il nome di sei persone a cui vuol fare il dispetto di passare la staffetta?
- credo che la troupe sia morta sul ballatoio di fronte a casa mia e che non abbia più la forza di intervistare nessuno, quindi la staffetta me la tengo e non faccio torti a nessuno
- dove tiene i suoi file musicali e quanti ne contempla la sua collezione?
- beh... un po' sui cd di cui ho perso il conto un po' sull'hd... tutto rigorosamente alla rinfusa... sull' hd lo spazio occupato è circa 2 Giga che sono genovese e qui mica c'è spazio da buttare via
-l'ultimo cd che ha comprato?
-mmmh... è una domanda difficile.... the winding sheet di mark lanegan ? un paio di mesi fa...
-quale canzone stiamo ascoltando in questo momento?
-in realtà oggi sono in silenzio contemplativo, niente musica.
-5 canzoni che ascolta spesso o che significano molto per lei?
- La canzone di Marinella di De André, me la cantava la mamma da piccola per farmi addormentare, Where did you sleep last night nella versione di Mark Lanegan, Come as you are perché coi Nirvana ci sono cresciuta, Debaser dei Pixies che è un evergreen e I know it's over degli Smiths, che ci stanno sempre bene.
- il nome di sei persone a cui vuol fare il dispetto di passare la staffetta?
- credo che la troupe sia morta sul ballatoio di fronte a casa mia e che non abbia più la forza di intervistare nessuno, quindi la staffetta me la tengo e non faccio torti a nessuno
La cucina è arrivata, ma il parquet è ancora per aria. Il tizio che mi ha venduto l'armadio sembra Giovanni di Aldo Giovanni e Giacomo, ma con i capelli e la barba bianchi. Il letto ci mettono 15 giorni per consegnarlo, ma lo dobbiamo ancora ordinare. La luce e il gas chissà quando li allacciano. Il mio vicino di casa, primo piano scala accanto, ha uno studio di architettura e mi ha messo la pubblicità sotto la porta. L'importante è non farsi prendere dal panico!!!
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