28.3.07

Un italiano, un francese ed un inglese...
Mentre cercavo faticosamente di comporre una mail in francese per l'amico di Nizza conosciuto sui monti della Corsica, mi è squillato il telefono e, sorpresa, M. era dall'altro capo della cornetta. Per inciso, mi stava chiamando da Kosovo.
Sostenere senza preavviso una conversazione telefonica in francese a metà mattina è drammatico: senza labiale e senza gesti temo di essermi persa i 3/4 della conversazione, per contro credo che passerò a riscuotere i soldi del biglietto negli uffici adiacenti al mio, per lo spettacolo ad alto tasso di comicità in cui mi sono prodotta. Tipo che se per fingere di parlare spagnolo basta aggiungere le s in fondo alle parole, per parlare un ottimo francese maccheronico, basta eliminare l'ultima sillaba di ciascuna parola e spargere accenti a grappoli.
E giovedì mi aspetta la cena a casa di un amico, la cui fidanzata inglese è appena arrivata in Italia e giustamente non parla ancora una parola di italiano. Grazie al cielo il mio inglese è un po' più solido del mio francese, anche se so già che sarà difficilissimo evitare di usare l'italiano parlando con gli italiani.

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