1.12.05

Direi che oggi non ho proprio voglia di lavorare. Il sole, gli sbuffi di nebbia sull'acqua del naviglio, il freddo pungente sulla faccia. Avrei voglia di fare la turista in città, passeggiare con il naso all'insu e fermarmi a prendere una cioccolata quando le mani dentro i guanti cominciano a dare i primi segni di assideramento.
Invece oltre tutto questa sera c'è anche la riunione di Business Unit. Si avvicina il Natale, inizia il gorgo di riunioni aziendali.
La riunione di stasera è in un locale da aperitivo, pare che invece delle patatine comprate al discount e del chinotto caldo, grandi classici delle riunioni precedenti, ci sarà un ricco buffet. Le slide proiettate nella prima parte della riunione invece, a giudicare dall'ordine del giorno, saranno sempre le stesse degli ultimi 3 anni, con le correzioni del caso, tipo che in stile film western ci sarà una riga a penna sul numero dei dipendenti e accanto la nuova cifra( minore della precedente).
Ora io lo so di essere tremendamente snob e con la puzza sotto il naso, me ne rendo perfettamente conto. So che per una volta che la riunione è organizzata in un locale invece che nel salone riunioni dell'HolydayInn sulla tangenziale ovest dovrei essere contenta dello sforzo fatto. Solo che è inutile: mi girano le palle. Stasera avrei la lezione di danza e non posso andarci. Il locale è in via Ripamonti e considerando il fatto che il 95% dei partecipanti, me compresa, provengono da Cesano Boscone mi sembra molto fuori mano, ancorché vicino a casa del collega che organizza. Infine, diciamolo, a me sta cosa dell'aperitivo con i colleghi proprio fa cadere le palle. Come mi fanno cadere le palle i tornei di calcetto aziendali e le gite aziendali in torpedone ai mercatini natalizi. Soprattutto se penso che ho colleghi che sono capaci di pronunciare frasi del tipo "queste cose non puoi capirle, tu hai uno skill troppo basso rispetto al mio".
Ora chiariamo, fra i miei colleghi ho degli amici. Con alcuni colleghi si giocava a calcetto o a basket e magari si organizzavano tornei. A volte si va fuori per un aperitivo o per una pizza. Solo che lo si fa perché ci si trova simpatici e si ha voglia di passare del tempo insieme al di là dell'orario lavorativo, non perché il capo ha deciso che ci dobbiamo conoscere.
La fraternizzazione coatta mi sembra una emerita cazzata.

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