6.12.04

Oltre all'aumentato numero di capelli bianchi e alla conseguente necessità di farmi la tinta, un'altro segno del fatto che sto invecchiando: quando si parla di relazioni, di cosa si vuole da una storia o di quali sono le nostre speranze per il futuro si finisce immancabilmente a parlare di figli. E non solo constatando con le amiche lo stato di ticchettio forsennato dell'orologio biologico, ma anche parlando con i coetanei dell'altro sesso. Immancabilmente sorge la domanda "ma tu lo vorresti un figlio?". La risposta è quasi invariabilmente "sì, ma non adesso".
Fortunatamente c'è qualcuno che invece di starsela a menare, procrea. Fatto sta che in questi giorni fra colleghi siamo in attesa dell'arrivo di Riccardo, Mattia e Luca (no non è un parto plurigemellare, sono tre coppie in lieta attesa dei rampolli maschi).

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