20.12.04

B. era bella quella sera ed anche un po' agitata. Non capita tutte le sere di uscire con un uomo più grande e quello poi, dopo il divorzio, era diventato uno dei partiti più appetibili della città. Non che a B. interessasse poi molto, almeno per il momento aveva di che preoccuparsi del suo divorzio.
Come da copione all'ora pattuita, il cellulare che squilla. Non lo squillo degli squattrinati, una chiamata vera e propria per annunciare la sua presenza.
Uno svolazzo della gonna e B. scompare nella porta.
In strada lui abbronzatissimo sulla sua Mercedes nera.
I possidenti di Mercedes nere non me ne vogliano, ma da studi statistici pare proprio che chi va a puttane lo faccia spesso a bordo di mercedes nere. O almeno è una usanza delle campagne del varesotto. Ma B. non era del varesotto e di macchine non se ne intendeva, quindi non poteva cogliere il campanello di allarme.
Il ristorante in centro, elegante con arredo minimalista e luci soffuse, il loro tavolo vicino alla finestra.
Dopo i primi attimi di imbarazzo, il retroterra comune della vita di cittadina di provincia con i suoi pettegolezzi scioglie B. o forse è solo il primo bicchiere di vino bianco a stomaco ancora vuoto.
La sera procede e i discorsi si fanno più personali. Come capita quando non si è più adolescenti nelle fasi di studio fra due persone si finisce a parlare di cosa si voglia dalla vita di coppia.
Ed è esattamente a questo punto che la serata prende una piega imprevista, con lui che se ne esce piatto con un "Perché io dalle donne voglio solo una cosa, il sesso." B. crede che sia la sparata dell'uomo ferito dal divorzio e tenta una replica comprensiva, ma lui imperterrito continua ad illustrare il suo modo di vedere raccontandole dei suoi più recenti viaggi di turismo sessuale. B. è allibita, poi scocciata, poi furibonda. Con colpo da maestra poggia il tovagliolo e dice secca "Credo che non abbiamo nulla da dirci. Ti prego riportami a casa oppure chiamo un taxi". Lui sembra stupito della reazione, ma non crede fino in fondo che il suo fascino e la sua sfrontatezza possano avere fallito. Paga il conto e la riaccompagna. In macchina tenta di riavviare la conversazione, ma B. fissa in silenzio fuori dal finestrino. Arrivati sotto casa B. lo guarda e lo ringrazia della cena e fa per scendere.
Lui la ferma e domanda con aria candida un bacio, poi senza attendere risposta la bacia sulle labbra. B. è immobile rabbiosa con le labbra serrate. Lui capisce che non è storia e si stacca. Lei scende e nello sbattere la portiera si sente dire come commiato "Almeno la lingua potevi mettercela".

Nessun commento: