15.12.04

oggi la scavatrice lungo il naviglio stava buttando giù il muro graffitato in prossimità della casa di cura
un colpo un pezzo di muro che rotola, un pezzo di graffito che scompare, un pezzo di prato che si intravede dietro le macerie
in altri momenti sarebbe stata una visione liberatoria: un muro abbattuto, un confine spezzato, un ricongiungimento fra due partizioni l'aldiqua e l'aldilà del muro
oggi no
sono pavida, non voglio stare male, stare male dentro intendo: che del dolore fisico e della nera signora non ho paura... con questo non intendo che "nel momento in cui" avrò un atteggiamento sereno o eroico, solo che attualmente il momento in cui non rientra fra le mie preoccupazioni.
invece il male dentro, quello che ti stringe lo stomaco e il cuore, quello mi spaventa e mi preoccupa
ed è subdolo arriva all'improvviso fra il primo indizio e lo scoppio il tempo di uno sbattere di ciglia
il muro che cade sono difese che crollano ed io le mie barriere le voglio alte ed appuntite

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