7.11.05

Sabato mostra Gauguin Van Gogh a Brescia. Il tempo grigio e piovoso ci ha accompagnato anche questa volta. Credo che non riuscirò mai a visitare una città lombarda sotto un cielo che abbia una minima parvenza di azzurro e soprattutto senza sprofondare fino al ginocchio in una pozzanghera ogni qual volta tento di fare una fotografia.
La mostra è piacevole, anche se le installazioni multimediali mi lasciano sempre un po' perplessa e mi danno l'idea di qualcosa messo in piedi per tirarla in lungo.
I quadri d'esordio di Van Gogh sono abbastanza insulsi o meglio lo sono per me che mi ostino a guardare le mostre con il criterio del "mi piace, non mi piace", piuttosto che legarli al contesto storico culturale in cui sono stati prodotti.
Molto bella la parte su Gauguin, soprattutto i quadri del periodo di Thaiti e le stampe da incisione. I soggetti religiosi, per quanto non mi piacessero in sé, erano comunque interessanti. Mi faceva sorridere l'idea che le visioni delle monache in preghiera e il Cristo verde fossero stati donati a diverse chiese, venendo puntualmente rimbalzati in quanto troppo strambi. Era un uomo avanti coi tempi.
Brescia nonostante le condizioni climatiche mi è piaciuta, se riuscirò a tornarci con il sole mi avventurerò fino al castello, che questa volta abbiamo trascurato.
La gag della giornata è avvenuta nei pressi della chiesa di S.Francesco, mentre rimiravamo la facciata abbiamo iniziato a sentire delle urla in una strana lingua. Abbiamo pensato che ci fossero due persone che stavano litigando, dopo una rapida indagine invece ci siamo resi conto che era una sola persona, ranicchiata sulla cornetta di un telefono pubblico, che stava avendo una conversazione piuttosto animata con qualcuno dall'altro capo del filo. Il Fidanzato dice:
Chissà di dov'è, parla una lingua strana, secondo me è arabo.
Non faccio in tempo ad annuire che il tizio proferisce un intellegibilissimo e molto italico "MA P**C* D*O". L'arabo e il bresciano per un ascoltatore esterno non differiscono poi molto.
Domenica invece teatro "Tutta casa letto e chiesa" con Lucia Vasini al teatro Olmetto. Sarà che pioveva, sarà che i biglietti erano in super offerta, sarà che gli spettacoli di Dario Fo e Franca Rame attirano sempre, il teatro era pieno. Lo spettacolo divertente, nonostante il retrogusto amaro e l'idea di "già sentito". Lucia Vasini brava.
Dopo il teatro capatina alla Feltrinelli International dove ho recuperato il quarto Harry Potter in inglese e il primo in francese da regalare a Baye il mio bimbo senegalese.

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