14.11.05

Sabato giornata di reimpatriate. Al pomeriggio con E. e R. ci siamo avventurate in quel di Sestri per fare 4 passi per negozi. Il tempo non era clemente, per cui dopo un giro da Bagnara dove, meglio che niente, ho comprato degli asciugamani per il bagno (unico oggetto con un prezzo accessibile nell'edificio), ci siamo dirette quasi subito a casa di E. la novella sposina. Avere una amica architetto a disposizione in fase di progettazione fa la differenza, così il muro sbilenco fra cucina e ingresso e l'illuminazione del salotto sono quei piccoli tocchi che rendono un appartamento particolare e personale. E. e G. sono belli, come la loro casetta. Ci preparano il the e chiacchieriamo davanti alle tazze del sevrizio buono. E' strano pensare che con le compagne di classe del liceo si parli di arredamento di casa, di mariti, R. si è sposata un anno e mezzo fa, di possibili figli, quando sembra ieri che prima del suono della campanella si discuteva di chi sarebbe stato interrogato di filosofia quel giorno.
Alla sera invece una birra alla Città Vecchia con A. F. e M. Domando che fine abbiano fatto P. e R., mi rispondono che sono a casa stanchi, hanno passato tutto il giorno in giro per la Toscana alla ricerca dei comodini. Il mio sguardo perplesso li induce a spiegarmi che anche loro stanno mettendo su casa. Tutto questo, unito al fatto che G. si è laureato pure lui sancendo il definitivo distacco del gruppo dalla stagione degli studi, mi induce a riflettere sul fatto che ormai siamo adulti, nonostante il quarto volume di Harry Potter appoggiato sul bordo del futon.

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