26.7.04

E' che poi ti prende una paura folle ed assurda.
Che di badare a me stessa dovrei essere in grado, ma l'idea di arrivare in una citta' che non conosco e che in passato si e' rivelata vagamente ostile e sbrogliarmi negli impicci pratici di viabilita' e soggiorno notturno, mi terrorizza.
Sara' che non ho ancora chiaro quale sara' il mio destino, a che ora e dove dovro' incontrare il resto di una compagnia che non conosco, a che ora partiro' per l'altro capo del mondo e i miei sonni sono infestati da bagagli smarriti e portafogli rubati.
Non so. Forse basterebbe prendere il telefono e chiedere informazioni, ma tutte le volte mi cullo nella speranza di trovare un plico rassicurante sul tavolo dell'ingresso e rimando.
Per il resto mi mancano solo due sacchi giganti della spazzatura, un bucato risolutore e far passare le ore che mi rimangono da passare qui in ufficio.

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