16.7.04

Ammetto la mia colpa, di Marco Paolini fino a ieri sera avevo solo sentito parlare, ma non mi ero mai impegnata per vederlo in azione. E dire che il racconto del Vajont me lo avevano elogiato fin quasi alla nausea. Ieri sera  a Villa Arconati presentava  lo spettacolo Song n 32 assieme ai Mercanti di Liquore. Posti vip grazie alle potenti maniglie di Yama (seggiole scomode come nelle file dietro, ma distanza di pochi metri dal palco) , mi sono goduta questo misto di ballate e di storie.  E' uno spettacolo impossibile da raccontare parole musiche, atmosfere dal collettivo di sinistra negli anni 70, alla fame dei soldati in trincea, alle discussioni letterarie di due ragazzi in gita scolastica. Canzoni. Letteratura. Note futili a lato: la voce in falsetto (si dirà poi così?) di Paolini mi ricordava quella di Paolo Rossi (quando era ancora simpatico... a proposito che fine ha fatto?). Lorenzo Monguzzi ha una voce stupenda,  molto calda e anche prima del finale si coglieva l'impronta De Anrdreiana. Quando poi ha intonato La guerra di Piero e Geordie per noi genovesi è stato un brivido lungo la schiena.      

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