22.2.08

Qui c'è la rivoluzione e lo smobilito ed un senso di malcontento così grasso e ben pasciuto che se ne gira per i corridoi facendo tremare le sottili pareti divisorie fra gli uffici.
Qui c'è un ramo d'azienda che viene ceduto assieme a tutto il palazzo e ci sono i NonCeduti che si aggirano per i corridoi tronfi come se avessero vinto al superenalotto e non dovessero più lavorare un giorno in vita loro.
I Ceduti dal canto loro tramano vendette e ripicche e istigano all'escalation verso i vertici e per fortuna nessuno porta al braccio la Valigetta Nucleare che altrimenti qui ci sarebbe un cratere e un fungo atomico che si allarga fino all'Auchan di Cesano.
Nel mezzo ci siamo noi le risorse, che rimaniamo nel palazzo come la moquette sporca, gli armadi con le serrature rotte e i boccioni dell'acqua vuoti fino a nuovo avviso.
In questo clima di smobilito, una delle figure principali, il Manutentore, ha già cambiato sede. Non sia mai che l'Azienda spenda soldi per mantenere in stato decoroso il palazzo che ha ceduto.
Ci sono quindi lampadine che si fulminano e non vengono sostituite, impianti di condizionamento che invece di eliminare il fumo dallo sgabuzzino fumatori, lo riversano nell'ufficio soprastante.
Ci sono chiazze sulla moquette ed odore di gabinetto davanti agli ascensori e non si capisce se qualcuno per sfregio ha deciso di fare pipì sul pavimento o se anche la ditta delle pulizie ha tagliato sui detersivi.
Io aspetto e ridacchio immaginando quel che succederà quando come ogni mese si bloccheranno i cessi e sarà ora di chiamare la prontospurghi e nessuno si prenderà l'onere di farlo.
Rido, ma non c'è un cazzo da ridere ora che ci penso, che la porta del mio ufficio è a meno di due metri da quella del cesso maschile e in caso di tsunami non sono convinta che la porta a vetri mi salverebbe.

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