23.6.10

22-23 / 07 / 2010 giorni 3 e 4
Ieri è stata la giornata dei sopralluoghi. Abbiamo iniziato andando a trovare le donne del miglio alla baraccopoli.
Senabou ci ha accolto all'ingresso della baraccopoli e ci ha portato chez Ndiouck. Come sempre gentilissime ci hanno fatto accomodare sui letti e ci hanno domandato come andavano le cose, poi hanno raccontato della grande festa che hanno fatto l'11 o 12 giugno. La conversazione si svolgeva con loro che parlavano in wolof, Amadi che traduceva in francese ed io che traducevo in italiano per Fabbra.
Pensavamo che la questione delo video fosse più semplice e che dopo la giustificatissima ed iniziale riluttanza avrebbero accettato, non sapevamo però di uno spiacevole episodio successo qualche tempo fa in merito ad un video. Dei francesi sono andati alla baraccopoli e hanno chiesto di fare delle riprese per uso personale del posto e dei suoi abitanti.
Invece hanno realizzato una specie di documentario dal taglio molto pietistico e come se non bastasse l'hanno anche venduto alla tv senegalese, così una mattina tutte le donne si sono ritrovate in onda dipinte come delle povere derelitte.
Alla fine però ci conoscono ed hanno capito le nostre motivazioni così ci hanno accordato il permesso di effettuare le riprese.
Stamattina siamo tornati all'alba per filmare il risveglio dei pargoli, la loro preparazione e il percorso fino a scuola.
In teoria l'alba erano le sette e ci saremmo dovuti svegliare alle sei, peccato che la sottoscritta ha puntato la sveglia sul cellulare con l'orario italiano quindi di fatto ha svegliato tutti con due ore di anticipo.
Ovviamente muovendosi come automi in preda al sonno ci siamo resi conto dell'errore solo quando eravamo già tutti vestiti e con una tazza di caffè in mano e Mao ha pensato di buttare un occhio all'orologio. Grazie al cielo erano tutti troppo assonnati per arrabbiarsi seriamente e quindi con molta nonchalance ci siamo ributtati in branda per un' altra ora e mezza.
Non è facile parlare del posto in cui vivono le donne del miglio, che sono persone sempre allegre vitali disponibili, ma vivono in condizioni di estrema povertà. Non è facile parlare di loro senza sentirsi una merda - termine tecnico - perchè per quanto uno lo faccia con le migliori intenzioni si sente un po' rapace come i francesi del video.
Per cui parlerò dei bambocci che mentre aspettavamo che Fabbra riprendesse i preparativi di altri mi hanno cirrcondato ed assalito ed hanno deciso che dovevano studiare questo strano essere bianco. E mi tiravano la maglia, mi salivano in braccio, mi pastrugnavano i capelli, si stupivano dei miei nei e controllavano che la mia anatomia non fosse dissimile da quella delle loro mamme. Con i bambini è più facile perchè sono bellissimi e affettuosissimi e quando sei con loro puoi anche dimenticarti
per un attimo di cosa ti circonda. Finite le riprese a casa dei bimbi li abbiamo accompagnati a scuola, io Amadi e Mao per mano con due bambini ciascuno e altri che si tenevano per mano fra loro, tutti in fila indiana a sfidare il traffico della rotonda di centenaire e l'attraversamento di avenue charles de Gaulle e Fabbra che correva qui e lì per trovare la giusta angolazione della ripresa.
Più avanti nella mattinata abbiamo anche ripreso l'intervista di Maimuna, la cuoca, anche la sua è una storia interessante, ma sarà per la prossima puntata.

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