21.5.07

Un tranquillo weekend di paura con me che rimbalzo come una Palla Pazza che strumpallazza fra diversi luoghi geografici impegnata in attività improbabili.
La festa di domenica è stata un successo: orde di bambini urlanti venivano a vedere la mostra dei disegni, a impiastricciare fogli con i pennarelli, a fare palline antistress con la farina e i palloncini, a decorare portapenne.
Orde di bambini urlanti si lanciavano in riti tribali a ritmo dei colpi di batteria che l'addetto al service menava più o meno a caso per fare i suoni.
Orde di bambini urlanti davano uno smacco all'animatrice giocando a "sacco pieno sacco vuoto", che nessuno sbagliava mai.
Infine orde di bambini urlanti scoppiavano palloncini a pestoni per cercare il bigliettino che dava diritto a ritirare un premio gratuitamente.
E che facevo io in tutto questo? Piuttosto che dover avere a che fare con orde di bambini urlanti facevo l'uomo di fatica, caricando e scaricando il furgone con tavoli, sedie, lattine di bibite, sacchi di carbonella, biscotti e giocattoli. Riprendevo i bambini urlanti con la videocamera tenendomi a debita distanza e quando i genitori alla fine si erano riportati a casa le orde di bambini urlanti ed era iniziato l'intrattenimento musicale, stavo al bar a smerciare lattine e panini con le salamelle.
E anche questa volta sono sopravvisuta.

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