8.9.06

Sono qui, sospesa, in attesa di qualcosa che spero accadere, ma che sarà difficile e faticoso. Vivo sentimenti contradditori, desiderio di volare e terrore dell'abisso. Ieri ho visto, dopo aver fissato per anni la cartolina pubblicitaria appesa al muro del mio ufficio, "E morì con un felafel in mano". E visto che Australia e Nuova Zelada non sono poi così distanti e sui flatmates strambi nel film non lesinavano, mi è venuto da pensare a Michele e alle sue avventure all'altro capo del globo. Invidia, profonda invidia, di gente nuova, facce nuove, culture nuove. Di nuovi flatmates no, ne ho scelto uno per tutta la vita e non intendo cambiarlo. Il Marito dice che sono vagabonda, ha ragione solo in parte, come mio padre quando dice che sono tedesca. Oscillo tra le mie abitudini, il loro consolidamento e il desiderio di stravolgerle, magari solo a tempo determinato, con un viaggio, una trasferta, una pazzia.
Che fatica.

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