1.9.06

Office Jungle Survival
Anche il mio fido portatile si è rotto i maroni del lavoro che facciamo, quindi dopo aver dato segnali lievi ed equivocabili, come sbiadire uno ad uno i caratteri dalla tastiera per rendere più difficile la digitazione e fulminare una batteria dopo l'altra, non contento, ha cercato il colpo magistrale ed ha mandato in sciopero la ventola. Così ieri, rientrando dalla pausa pranzo e schiacciando il tasto di invio per riportarlo in vita, ho avuto l'effetto collaterale di cancellarmi le impronte digitali dell'indice destro. Sciocca io a non aver notato l'odore di plastica bruciata che aleggiava nella stanza e il calore smodato che emetteva il pc. Il processore comunque è un fottuto stakanovista e nonostante le temperature da deserto del sahara raggiunte continuava allegramente a fare il suo lavoro.
Nell'attesa che qualcuno in ditta si degni di risolvere il problema nel frattempo sono passata ai rimedi di emergenza. Quando la temperatura si alza eccessivamente, ossia all'incirca dopo 45 minuti di lavoro, spengo il tutto per un quarto d'ora e lascio raffreddare. Mai stata così ligia alle prescrizioni della 626 per la sicurezza in azienda. In pausa pranzo ho lasciato il portatile spento sul condizionatore acceso a palla, nella speranza che incamerando il freddo, ci metta più tempo a surriscaldarsi una volta acceso.
Lunedì sono indecisa se portarmi una bomboletta di ghiaccio spray per qualche spruzzatina rinfrescante o le mattonelle da borsa frigo da attaccare in pianta stabile sotto il portatile. Guai se al prossimo incontro di bilancio di sviluppo professionale qualcuno osa dirmi che non sono proattiva.

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