14.9.06

Al grigio e alla pioggia proprio non ero preparata, ma il mio essere meteopatica si è manifestato sin dalla fase onirica, donandomi un sogno angoscioso interrotto fortunatamente dall'arrivo del caffé che il mio santo marito mi ha portato, come ogni mattina, a letto.
Ero incinta e sapevo di dover partorire di lì a poco. Una strana selezione di parenti vicini e lontani popolava il mio sogno, c'erano persone morte da anni, che trotterellavano in forma smagliante e persone attualmente in vita che stavano per andarsene per sempre o erano già scomparsi. E no, non stavo sognando un'ecatombe familiare, la gente proprio stava per andare dall'altro capo del mondo con un biglietto di sola andata oppure, mentre era in viaggio, decideva di abbandonare il gruppo e spariva nel nulla. E io all'annuncio che mio cugino mi faceva di volersi trasferire in Scozia irragionevolmente speravo che là ci fosse mio nonno ad aspettarlo, l'unico che anche nel sogno sapevo non esserci più.

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