29.12.09

Restituiamo a questo blog la sua funzione di raccoglitore di appunti sparsi con una recenzione dulla mostra di Cartier Bresson a Palazzo Ducale.

Russia
Cartier Bresson
Palazzo Ducale
Loggia degli Abati
4 dicembre 2009 - 14 febbraio 2010
Genova


La mostra, allestita nella suggestiva loggia degli Abati di Palazzo Ducale, è composta da una quarantina di fotografie, scattate in URSS in parte negli anni cinquanta in parte negli anni settanta.
Nel suo libro "L'immaginario dal vero" HCB racconta di come nel 1954 quando gli venne finalmente accordato il visto per l'URSS richiesto otto mesi prima, rimase spiazzato e addirittura un po' spaventato, quasi che con l'attesa il desiderio di conoscere quella realtà si fosse affievolito. Non conoscendo una sola parola di russo si affidò ad un interprete a cui spiegò la sua intenzione di ritrarre la gente comune, scelta dettata anche dal desiderio di non impantanarsi in lungaggini burocratiche eccessive. Si faceva portare a spasso e si mescolava alla folla, quando qualcuno incuriosito dalla sua attrezzatura si faceva avanti e gli domadava cosa stesse facendo, pronunciava l'unica frase che aveva imparato "il compagno interprete è là" e attendeva che l'attenzione si spostasse lontano da lui prima di ricominciare il suo lavoro.
Sono principalmente immagini di persone che lavorano, manifestano, si divertono, in poche parole vivono.
Immagini in bianco e nero a tratti sgranate o lievemente fuori fuoco, fedeli alla poetica di Bresson che si fa spettatore invisibile, coglitore di attimi fuggenti. Quando si muove nella folla, la sua è quasi una danza.
Bresson sa che l'osservazione modifica lo stato di un sistema e nel suo lavoro cerca sempre di riprodurre quanto più fedelmente possibile la realtà che lo circonda. Non ama il flash e preferisce una immagine poco nitida all'irrigidimento derivante dal suo utilizzo.
La maggior parte delle foto sono state scattate a Mosca, ma la città fa solo da sfondo alla gente, la piazza rossa la si intravede solo in una immagine che ritrae cittadini comuni in coda per una visita al mausoleo di Lenin. La parata militare, con i marinai schierati in linea è solo una cornice per il volto della bambina che fra quei corspi si insinua per dare una sbirciata.
Ci sono foto poi foto scattate in Uzbekistan e in altre repubbliche, i paesaggi sono rare eccezioni e comunque sempre connotati dalla presenza umana.
Nel complesso una mostra molto interessante, peccato, per gli amanti dei libri fotografici, che il libro pubblicato nel 1973 contente la maggior parte delle foto della mostra non sia in vendita (da una breve ricerca su ebay una prima edizione viaggia come offerta base sui 100 euro).

1 commento:

Baol ha detto...

Beh, bentornati allora ;)