21.12.09

Che avesse manie di grandezza lo si poteva capire già prima di metter piede in blvd Charles de Gaulle, nel suo atelier di tre piani Shalimar. Ulteriore conferma era un suo ritratto appeso nella sala d'aspetto fra un bassorilievo dorato di Nefertiti ed uno di un altro faraone imprecisato e il fatto che i suoi dipendenti la chiamassero semplicemente Madame. Quando poi si è presentata sulla soglia del suo ufficio col suo abito blu a pois e lo sguardo tagliente, dicendoci "accomodatevi", abbiamo capito che non era il caso di scherzare pena esser percossi con uno dei costosi trofei che tiene sulla scrivania. Nell'ufficio di Madame ci sono innumerevoli sue fotografie, foto di quando sfilava con i suoi abiti e foto assieme a tutti i peggiori dittatori d'Africa e le loro consorti. E' bastato darle il la perchè ingiungesse alla sua collaboratrice di estrarre dalla cassettiera l'album dei ritagli e delle fotografie. Fra i suoi contatti sono annoverati dittatori ivoriani e congolensi, Gheddafi, stelle del tennis, Bush senior, Carlà oltre che al presidente del senegal Wade e consorte. Non le è ancora riuscito di vestire Michelle Obama, ma conta di riuscirci a breve. Quando era giovane ha conosciuto pure Micheal Jackson anche se ci tiene a precisare che era al tempo dei Jackson Five e che quindi non era così famoso. Nonostante Jean Claude ci dicesse che probabilmente Madame era più interessata al prestigio che ai soldi, a seguito della trattativa abbiamo capito che è ampiamente interessata ad entrambi. Il tentativo di propinarci una tassa dell'immondizia pari a quella della reggia di Versailles è stato prontamente bollato come un "errore" del suo segretario. Ha ridotto la quota della presunta tassa sventolandoci sotto il naso un documento che probabilmente faceva riferimento ad un altro edificio, ma ha voluto comunque più soldi di quelli richiesti inizialmente. Mao aveva i pantaloni zozzi e strappati, io i pantaloni neri che dopo una settimana in Senegal erano rossicci per la sabbia. L'unico motivo per cui ci ha ammesso alla sua presenza oltre al denaro è stato il colore della nostra pelle, che per quanto sfigati e straccioni eravamo pur sempre tubab. Di sicuro per rimarcare la sua superiorità non si è data pena di offrirci un bicchier d'acqua o di trattenere gli sbadigli in nostra presenza, il contratto comunque è stato firmato e la villa dal primo gennaio è a nostra disposizione.

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