15.6.07

Padre di Famiglia Uno come ogni giugno, ha spedito la famigliola al mare ed è regredito in fase scapolo in libera uscita. Questa settimana si è quindi inaugurata la serie delle uscite serali coi colleghi.
A differenza degli anni passati, in cui poche fedi brillavano agli anulari ed ancora poche coppie avevano deciso di riprodursi, quest'anno l'uscita serale si è trasformata da incontro ristretto di pochi gaudenti dediditi all'alcool e alla droga che era, in una pizzata per famiglie con tavolo a doppio ferro di cavallo e intero reparto camerieri dedicato al contenimento dell'esuberanza della tavolata stessa.
I padri in libera uscita invece di staccare dalla routine si sono pertanto trovati immersi nella routine di altre famiglie, con pupi che giravano di sedia in sedia, di collega in collega.
Io e il Marito, prudentemente assiepati nel gruppo "belli i bimbi sì, ma da lontano", abbiamo osservato il paesaggio umano circostante relativamente al sicuro.
Fra i giovani virgulti c'era quello con gli occhioni dolci della mamma e lo sguardo timido, l'emulo dei beatles col capello tagliato con la scodella, la bimba bionda principessina che non da confidenza, il bimbo reattivo solo ai grissini e il piccolo teppista in erba con due fanali azzurri al posto degli occhi.
Fra i genitori c'era il partito degli apprensivi che non smollava l'erede che per brevissimi istanti, il partito degli stufi che meditavano punizioni per i non genitori del tipo stasera il mio bimbo ve lo cuccate voi così io sto tranquillo e voi capite, il partito di quelli equilibrati che non se la menavano più di tanto.
Fra le coppie non riprodotte si osservavano fenomeni del tipo, donna entusiasta con l'aria di quella che pensa di rubarsi uno dei bimbi e portarselo a casa, con marito con sguardo vitreo e goccia di sudore freddo al bordo della tempia o, viceversa, uomo entusiasta che spupazzando bambino lanciava occhiate allusive alla moglie chiaramente schifata dalla presenza di persone basse e sbavanti.
Alle undici e mezza, frastornati da tante visioni, io e il Marito abbiamo abbandonato il campo. Non è dato sapere se ciascun bambino abbia fatto ritorno alla giusta dimora o se ci siano stati rapimenti o scambi di culla. Quel che è certo è che il mio sguardo vitreo odierno non è dato dall'hang over, ma dalla prolungata esposizione alla presenza di bambini. Bei tempi quelli dell'hang over.

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