5.3.05

E’ venerdì e non vedi l’ora di uscire dall’ufficio, quando il tuo capo decide di venire a bivaccare nella vostra stanza doppia con tavolo aggiunto.
E’ venerdì e hai un appuntamento, per cui ha deciso di dismettere i jeans informi per una gonnellina che hai diligentemente infilato nello zainetto assieme alla calze.
E’ venerdì ed i colleghi con cui dividi l’ufficio, sarà per le presenza del capo, sarà per altro, non ne vogliono sapere di abbandonare la postazione quindi nessuna speranza di cambiarsi in bagno ed allontanarsi alla chetichella.
Tenti la carta dell’indifferenza e ti allontani per cambiare look.
Quando rientri alla tua postazione, siccome è venerdì e nessuno in realtà sta lavorando sul serio, si scatena il putiferio e qualcuno muove alla disperata ricerca di una macchina fotografica. Fortunatamente l’unica macchina fotografica del circondario è la tua e tu non hai nessuna intenzione di estrarla dal fodero. Piuttosto, incurante del capo, infili il portatile in borsa e ti allontani augurando buon weekend.
La bagarre è durata abbastanza perché tu abbia perso l’autobus che meditavi di prendere, così mentre attraversi il cortile pensando che con la gonna finirai congelata prima dell’arrivo del prossimo, sei abbastanza sovrappensiero.
Qualcuno parla alle tue spalle e sulle prime non ti accorgi che sta parlando con te, poi realizzi e ti giri.
Giaccone blu da marinaio, ventiquattrore di pelle e capello metallizzato ecco il ballerino di tango, aka Cadonet per la chioma vaporosa.
Dalla volta in cui gli hai rifilato un cd di Mark Lanegan pensando che l’avresti sposato (Cadonet non Mark Lanegan, anche se a pensarci sarebbe meglio il contrario) per poi realizzare il giorno successivo che nella tua testa avevi un po’ accelerato il corso degli eventi, non l’hai più sentito. E non ci hai nemmeno più pensato, anche se qualche giorno prima riascoltando per 6milionesima volta Bubblegum, ti sei domandata se il tuo cd fosse finito a far da sottobicchiere. Parlate del più e del meno, del come e quando rientrerete in patria per il we. Lui ti offre un passaggio fino alla metro e tu accetti.
In macchina lui ti indica il cd incriminato
“Lo sto ascoltando tanto sai?”
a te in realtà ormai non te ne può fregar di meno, ma non puoi perdere l’occasione per essere un po’ bastarda (del resto è un po’ come se ti avesse abbandonato sull’altare)
“Siccome non mi avevi più detto nulla, avevo deciso che ti faceva schifo”
lui ci tiene a negare
“No è che ci vuole un po’ per apprezzarlo, Luca il mio collega invece era entusiasta del fatto che ti piacesse, lui lo conosceva già”
Nel tragitto raccattate un altro orfano dell’autobus extraurbano, ma Cadonet si limita a salutarlo per poi tornare a parlare di musica con te.
La metro comunque è vicina ed arrivate in un istante, ringrazi, scendi raccattando il portatile, lui è lì che ti guarda sorridente, con gli occhi vagamente da triglia di qualcuno che vorrebbe aggiungere qualcosa.
Lo ignori, poi camminando svelta sul marciapiedi ti giri un secondo e agiti la manina “Ciao ciao”, infine scompari dentro la metro coi tuoi anfibietti neri e le calze a rombi.

3.3.05

Naviglio a Corsico

Nevica ancora.
Nonostante sia marzo e si sia più vicini a Pasqua che a Natale, nonostante i problemi logistici e i piedi bagnati, nonostante sia in ufficio e non a casa nel mio letto sotto il mio piumino ikea, non posso non essere felice.
Nevica nevica!!!!
Che figata!!!
Peccato che non ho la macchina altrimenti mi sarei divertita ancora a fare le sgommate sulle rotonde.

2.3.05

ieri nulla di memorabile se non il conto della trattoria pugliese dove ci siamo riuniti per salutare i colleghi che ci hanno abbandonato di recente
sì che due tavoli più in là c'era Finardi, sì che la burrata aveva il suo perché, sì che le bottiglie di vino si svuotavano a velocità warp e che abbiamo dato fondo a lemoncello e mirto, ma quei 40 euro mi sono rimasti un po' sul gozzo
visto e considerato che a venti all'una ci hanno preso di peso e sbattuti fuori dal locale abbassando immediatamente la serranda temendo forse che qualcuno tentasse di rientrare
un collega gentile mi ha riaccompagnato a casa e spero che poi abbia ritrovato la strada per tornare a casa sua, di certo le mie indicazioni all'una di notte non devono essere state chiarissime

1.3.05

mi sono definivamente rassegnata all'idea che non posso permettermi una cucina in rovere grigio e pensili laccati color corda con elettordomestici di classe A... o meglio potrei anche comprarmela a patto di dormire nel sacco a pelo per i prossimi 5 anni e non pretendere di specchiarmi la mattina quando vado in bagno (cosa che a ben vedere non sarebbe nemmeno troppo grave).
oggi in pausa pranzo sono andata a fare un giro all'ikea.
al di là dell'esperienza delle verdure mutanti sommerse da salsina e della mancata associazione da parte dei miei neuroni fra roba che stavo ingerendo - vegetale conosciuto sul pianeta terra, mi sono rincuorata sulle mie possibilità di arredare casa.
ovviamente la cucina che mi piaceva era una delle più care del negozio ed era nera. ma costava comunque la metà di quella in rovere.
comunque sento che sto per entrare nel tunnel dell'"OMmmmioDddio sono sommersa dai debiti voglio morire"
siete avvertiti.

28.2.05

La Siberia al risveglio.
Stamattina alzando la tapparella ho trovato Milano imbiancata.
Il vento aveva scombussolato i geranei e i vari attrezzi da giardinaggio lasciati alle intemperie del mio terrazzo.
La gente in cortile avanzava con passo incerto,il ghiaccetto sul marciapiede scintillava al sole, mi son detta che era meglio lasciare Baby in garage ed affrontare i mezzi pubblici.
Il viaggio in metro è stato meno peggio del solito, sulla rossa ho anche trovato il tempo per leggere qualche pagina di Paura e disgusto a Las Vegas e ridacchiare da sola come una scema.

27.2.05

oggi giro rapido a casa della mamma.
c'è il sole ed anche se il cielo non è limpidissimo, il vento freddo che ti sferza il viso e quella luce azzurrognola sulla testa sono un toccasana dopo una settimana milanese.
abbiamo fatto un giro fino alla casa del contadino, le colline di Pegli in versione post incendio devastatore fanno paura: la pineta è completamente distrutta, il sottobosco inesistente se non per quei rottami e bottiglie vuote che prima erano nascosti dei rovi, gli alberi a parte rare eccezioni neri carbonizzati.
si cammina e si sente odore di fuliggine, dopo un po' si comincia ad avere la bocca impastata.
in tutto questo la casa del contadino si è salvata, un piccolo ritaglio verde sulla collina ormai annerita.
hanno poca verdura, ma non importa... i limoni ci sono in abbodanza, belli gialli e con la scorza non trattata, adatti per marmellata e lemoncello.
piu' sotto dove l'incendio non è arrivato le mimose sono fiorite e sono splendide.

25.2.05

Ieri sera alle 21.30 spengevo la luce pronta a gettarmi fra le braccia di Morfeo. Il piano era recuperare il sonno arretrato o comunque assicurarmi un numero di ore sufficienti per poter affrontare la sfida: acquistare due biglietti per la seconda data del concerto degli U2.
Il mio organismo non era pronto. Di solito a quell'ora sto iniziando a cenare, più spesso sono in fase aperitivo (ossia sto infilando qualcosa sotto i denti per evitare il collasso intanto che la pasta si cuoce).
Ho avuto incubi di vario genere e mi sono svegliata ad intervalli regolari di due ore.

Gli incubi sono stati variegati. Ne ho avuti tutta una serie in cui sognavo di acquistare biglietti per il concerto, in diverse situazioni, a diversi prezzi, con incidenti e furti di svariato genere. Poi ho fatto un sogno lisergico.
Ero ad Amsterdam e c'era la festa dello stupefacente. Era una bella giornata di sole ed eravamo in un vialone largo. Al centro del vialone, snodata per tutta la sua lunghezza c'era una tavolata immensa. Io ero seduta su di una delle panche insieme ad altre persone che evidentemente conoscevo, sul tavolo c'erano bottiglie, vassoi bicchieri e tovaglioli di carta, come in ogni sagra paesana che si rispetti.
Solo che.
Solo che i presunti camerieri quando passavano portavano vassoi pieni di sostanze stupefacenti. Io ero un po' stupita che le droga arrivasse in vassoio senza che nessuno l'avesse ordinata ne tantomeno avesse l'aria di aver sborsato denaro, ma poi mi dicevo che probabilmente era un'azione di marketing, se ti piaceva l'asaggino, poi avresti comprato la dose a caro prezzo.
La prima portata consisteva in un cucchiaino con dentro un liquido oleoso giallino, molto simile allo sciroppo per la tosse. Assieme ai cucchiaini c'era un bel bicchierone di cartoncino della coca cola, pieno di cannucce.
Io ingorda mi sparavo il cucchiaino come fosse uno sciroppo, mentre invece vedevo che i miei vicini ne sniffavano i vapori con la cannuccia dopo avergli dato fuoco. Mi prendeva un panico da overdose, ma le persone con me mi dicevano di stare tranquilla, che al massimo mi si rinsecchiva un po' la corteccia cerebrale, ma i danni sebbene permanenti non sarebbero stati devastanti. La qual cosa a dirla tutta non mi tranquillizzava, soprattutto visto lo stato di intorpidimento che mi stava cogliendo. Mi riprendevo solo perché di lì passava un pusher con la faccia di Wesley Snipes e mi tirava un pezzo d'hashish avvolto in pellicola trasparente che mi colpiva sulla fronte, dicendomi che sarebbe passato dopo per prendersi i soldi.
Però la droga a Snipes non la pagavo perché improvvisamente ero in compagnia del mio ragazzo che aveva la faccia di Muccino junior e pensavo a quanto era strano che fossi innamorata di uno con la faccia di Muccino junior che notoriamente mi sta sulle palle e poi diciamolo, potrebbe quasi essere mio figlio.
Insomma che io e Muccino jr ci mettevamo a seguire uno che vendeva i biglietti degli u2 ed entrava in un palazzo che assomigliava alla ASL di via statuto, quella dove si vanno a fare i vaccini per i viaggi all'estero. Nel palazzo, il bagarino spariva dentro una porta e noi rimanevamo nell'ingresso. A quel punto guardando i quadri appesi alle pareti realizzavo che ero in una sala del Prado. Poi mi sono svegliata.

Alle 7.20 di questa mattina ero davanti a Mariposa , quello nella galleria della metropolitana del duomo.
Davanti avevo solo 56 persone. Qualcuno veniva dalla provincia di Varese e si era svegliato alle 4.30 trovando l'auto sommersa da 10 cm di neve. Per un po' di tempo siramo rimasti una 70ina di persona, ma man mano che si cresceva di numero aumentavano anche i furbi che tentavano di infilarsi a metà fila. Sulla porta del negozio c'era una lista su cui per mantenere una parvenza d'ordine bisognava segnare nome e cognome ed ordine di arrivo, ma evidentemente il concetto fatalista "sto al posto in cui sono arrivato e se riesco a prendere i biglietti bene, altrimenti pace", non fa parte della mentalità italiana. Una bionda e una bruna incidentalmente soprannominate Paola e Chiara hanno rischiato di prendere una manica di botte, perché rifiutavano di stare in fila. Alle 8.30 gli animi erano tesi, anche perché i gestori del negozio erano arrivati ed avevano detto che non avrebbero utilizzato la lista per far entrare la gente nel negozio, ma che ci si doveva auto organizzare. Provvidenzialmente (e so che è una affermazione grave) poco dopo sono arrivati i celerini ed un uomo della digos a mettere la gente in fila per due. Paola e Chiara sono state gentilmente accompagnate in 115esima posizione come da lista.L'uomo della digos era grande e grosso, con un cappellino nero di lana in testa, un lupetto nero e una giacca zabaione, molto gentile si era informato sul numero di biglietti presenti per ciascun settore e faceva su e giu' per la fila a rispondere alle domande. I biglietti per il prato sono bastati, anche per la mia collega Ros che arrivata alle 8.00 era in 166 posizione. Io in quelle 2h 30 di attesa ho fatto amicizia coi miei vicini, recuperati i biglietti siamo anche andati a fare colazione assieme.
Zut, tu guarda, uno va via un paio di giorni e il badante gli finisce la birra nel frigo, va già ben che i geranei sono ancora vivi.
Oggi è venerdì sono passata con un giorno di anticipo, così a sorpresa per vedere se tutto andava bene.

24.2.05

Giornatina intensa anzicheno... roba da non soffrire troppo per l'assenza di una connessione internet e molto a causa del casino prodotto dai due colleghi di stanza e dalle loro telefonate in viva voce con la produzione.
Oltre la finestra il cielo volge al blu scuro, la nebbia che sembrava voler salire dai campi pare essersi ritirata.
La vista spazia sul prato. Qui all'estrema periferia hanno deciso di preservare qualche metro quadro di verde fra i palazzi di edilizia popolare e il carcere minorile.
Nel parchetto sottostante i lampioni arancio sono accesi al minimo. Sarebbe un ottimo parco da tossicodipendenti a causa della disposizione delle panchine rispetto agli incroci dei sentierini sterrati, ma non so con che grado di consapevolezza, sono stati piantati alberi stecchiti che non riparano da sguardi indiscreti. D'estate poi c'è un'aiola piena di rose che forse dovrebbe ispirare alla poesia, di sicuro il contrasto col traliccio dell'alta tensione piantato lì di lato produce un effetto straniante.
A breve abbandono la postazione e mi avvio verso casa : missione della serata nutrirsi e dormire.
Firulì, firulà... ooops! Buonasera... sono il Badante... passavo di qua per il mio giro giornaliero. Voi fate pure come al solito. Io devo solo vedere che sia tutto in ordine: controllare che ci sia l'acqua nei gerani, fare entrare un po' d'aria e spolverare l'argenteria. Prego si acomodino. Per cortesia mettete le pattine, che ho passato la scopa adesso. Non fate disordine e vedrete che sarà facile andare d'accordo.

HEY!!! TU!!!! Sì, tu con quel mouse in mano! Cosa credi, che non ti abbia visto? Sposta il puntatore dalla bandiera della pace! Che l'ho stirata ieri! Tu non sai che fatica ho fatto... 'sti sintetici sono un incubo. No, no... è inutile che sghignazzate! Qui finchè non c'è la padrona di casa, fate quello che vi dico io. Perchè poi io rendo conto a lei e mica si scherza!

Ehmmmm... ecco... ufff! Io ve lo devo dire: non sono mica bravo a fare il Badante incazzoso. Diciamo che... ce la facciamo una birretta? E mettiamo un cd? Chi ha da fumare? Poi puliamo tutto dopo.

NOOO!!! Chi ha spento la cicca sull'archivio!!! Adesso chi lo rammenda?

Mannaggia: non vi si può dare un secondo di tregua. Passatemi una birra, và...

23.2.05

Comunicato

Questo blog va in onda in forma ridotta a causa delle inesistenti possibilità di connessione internet della gestrice, la quale attualmente è impegnata a sollevare le piastrelle del pavimento flottante del suo ufficio alla ricerca di una torretta abilitata, nonché ha assoldato assieme ai colleghi di ufficio una equipe di picchiatori che faccia pressioni (di natura esclusivamente psicologica) sul tecnico delle connessioni affinché casualmente ne repristini una, anche se non esplicitamente autorizzata. Nel frattempo però siccome alla sua creaturina ci tiene ha assunto un badante di fiducia. Fate a modo!




Il Badante ha eseguito il suo compito e vi ricorda che qui non si sporca e non si fa casino, se no lui si incacchia e viene a cercarvi personalmente uno per uno, perchè poi a dover pulire è lui! E, essendo che il Badante ha il rock, potrebbe essere pericoloso! ;-)

22.2.05

D'inverno la bitmap del mio guardaroba è monocromatica: bianco nero grigio.
Ci sarebbe una gonna verde acido, ma, per usare le parole di un mio collega, quella fa parte dell'abbigliamento "da gara", quindi non vale.
Ad aggravare la situazione di questa mia tendenza latente, per quanto non pienamente espressa al dark, giungono i miei capelli. Di recente la frase più gettonata riguardo alla mia folta chioma è "che capelli scuri che hai". E se la cosa può avere un suo senso detta da persone che non mi vedono da prima della mia ultima visita dal parrucchiere (che risale ai primi dell'anno), si fa invece inquietante quando pronunciata dalla mia coinquilina che mi vede tutti i santi giorni .
Come se la malinconia dark del mio vestiario avesse contagiato i capelli, che poi smettessero di crescere i capelli bianchi... ma quelli indomiti non si lasciano convincere ad abbandonare il campo.
Ieri, la prima visita ad un negozio di mobili per un preventivo per la cucina.
Per una volta in linea coi consigli di mia madre, sono entrata per sapere il prezzo di una cucina in rovere sbiancato che da qualche mese fa bella mostra di sé in vetrina.
Il negoziante mi ha sì mostrato i pregi della cucina suddetta, che era poi il pezzo forte, la più cara del negozio, ma poi mi ha trascinato attraverso la varie cucine in esposizione sino a quella che secondo lui faceva per me, la cucina definitiva: una cucina in rovere grigio.
A dirla tutta una cucina praticamente NERA.

21.2.05

calma piatta, non capisco come succeda
forse è che dopo tanto vorticare affannoso i miei neuroni cadono vittime della narcolessia,
forse è un meccanismo di difesa, ma alla fine pensare a tante cose tutte assieme è come non pensare,
il meccanismo on off è di facciata e troppi dati equivalgono comunque a rumore
fatto sta che il diagramma della mia attività neurale è a gradino ma il risultato non cambia
o le domande si accavallano l'una sull'altra
o si perdono negli anfratti delle sinapsi
risposte comunque non ce n'è
Ciccio Flachi

20.2.05

Ieri sera sono andata a veder il Mercante di Venezia. Bel film molto curato, grandi attori. Io comunque alla fine continuo ad essere dispiaciuta per Shylock.

18.2.05

Ieri ho avuto modo di constatare un difetto del nuovo ufficio: la mancata fonoassorbenza delle sue pareti.
Nello stanzone da 12 persone c'erano due pareti esterne di finestre, le restanti pareti erano coprte di armadi. Anche parlando a voce alta, i suoni con le porte chiuse non trapelavano all'esterno in forma intellegibile.
Qui nello stanzino prestige invece ci sono paratie sottilissime e se uno starnutisce nella stanza accanto è come se avesse starnutito il mio vicino di scrivania.
Ecco ieri ad un certo punto per la disperazione mi sono messa a battere i piedi per terra e i pugni sul tavolo dicendo "Basta basta"
Tempo 1 picosecondo si era radunata una folla davanti alla porta per vedere se per caso i miei compagni di ufficio stessero abusando di me.
Non che ricevere allegati pornografici a mio giudizio innalzi il tasso di punti rock®, la cosa che invece te li fa perdere è quando in un giro di mail che va avanti da diverse ore fra una decina di persone, nel momento in cui qualcuno decide di raschiare il fondo mandando appunto un allegato pornografico, tu sola venga esclusa in quanto ritenuta troppo seria.
Per fortuna c'è qualcuno che invece ha fiducia in me e quindi per spiegarmi il genere suonato da un gruppo di cui mi propone un concerto, utilizzi la seguente descrizione:
" nel caso in cui non sapessi chi sono, gli zeke fanno roba tipo i motorhead sotto massicce dosi di anfetamine. ".
Per questa volta sono salva.

17.2.05

Delle volte mi si rimprovera la scarsa socialità coi colleghi, di non andare, se non in occasioni eccezionali, ad aperitivi o altri ritrovi mondani. Questa volta ho deciso che essendo libera dalla lezione di francese, mi sarei aggregata all'allegra compagnia. Questo prima di scoprire qual'era il programma: aperitivo al Baci e Abbracci e danze sfrenate all'Atlantique. Ecco a quel punto mi sono ricordata del perché non partecipo mai. Si accettano suggerimenti su come uscire con grazia da questa impasse: fare la figura da asociale o sottoporsi alla tortura?

16.2.05

alle 19 il mio capo mi ha investito del titolo di salvatrice del mondo... alias mi ha scaricato addosso una bega, che qualcun'altro aveva comunque già sviscerato... per cui tolto il piacere della ricerca mi rimane l'onere della modifica... e comunque adesso me ne vado che anche se salvo il mondo non c'è rimasto nessuno che se ne puo' accorgere....
update.
abbiamo appena telefonato al bagarino di fiducia di un mio collega. ha solo biglietti di terzo anello e li vende a 80 euro l'uno. forse possiamo tentare di strappare uno sconto comitiva.
Fanculo agli U2 e soprattutto Fanculo a TicketOne il demonio sotto mentite spoglie... neanche troppo mentite.
Stamani sul sito di Ticketone che non vendeva più online i biglietti, se mai lo avesse fatto (credo stiano raccattando pezzi dei server esplosi nel raggio di 200Km) c'era una frase sibillina, tipo che date le forti pressioni gli organizzatori avevano dato il via alle vendite presso i distributori abituali. Come dire che ieri sera in preda allo stress, per levarsi la gente di torno hanno iniziato a vendere nonostante avessero spergiurato di cominciare oggi.
Ieri per altro, già dalla mattina, Mariposa ha fatto quello che ha voluto ed ha sparso per Milano biglietti di vari settori, tranne ovviamente quelli per il prato che è merce introvabile peggio del sacro graal. Si narra di persone che affittavano passanti per comprare i biglietti dati in un massimo di due per persona.
Stamattina alla slunga c'era coda dalle 7.20. Il mio collega è passato alle 8.30 ed ha resistito fino alle 9.30 poi ha gettato la spugna. Siamo tornati a pranzo, il commesso ci ha detto che le vendite erano iniziate alle 9.40, ma che comunque i biglietti erano finiti al cliente numero 89, quindi anche fosse restato sarebbe rimasto fregato per 5 numeri, lui aveva il 94.
Bene a questo punto adotterò frasi di circostanza del tipo "eh sì io li ho visti nel 91 al delle alpi, ma già erano sulla parabola discendente e poi i concerti negli stadi, cielo non fanno per me, troppo poco intimi" per poi produrmi nel simpatico aneddoto di quella volta che ho visto gli Smashing Pumpkins gratis alla festa dell'unità di Modena (che nessuno se li filava ai tempi) e ho fatto la foto con Billy Corgan ed ho tutti gli autografi sul libretto del cd di Gish e il batterista si era seduto accanto a me ad uno degli innumerevoli bar con un bicchiere di latte in mano e mi aveva spiegato che non beveva mai alcool prima dei concerti (che poi si è scoperto che si faceva le pere, ma questa è un'altra storia).
Alle 7.45 ho parcheggiato davanti all'ufficio. Ci ho pensato un attimo, poi ho deciso che strisciando il badge prima delle otto si sarebbe di certo prodotto un qualche evento catastrofico, tipo l'apertura di una crepa spazio temporale ed io sarei stata catapultata in mezzo ai dinosauri con il mio zainetto del portatile sulle spalle. Così ho deciso di andare a comprare il giornale, poi sull'onda dell'entusiasmo di spingermi fino al panificio. Mi sono resa conto che l'antelucanità dell'orario era uno stato della mia mente. La gente alle otto meno un quarto si aggira attiva con pargoli al seguito, fanciulli dotati di enormi cartelle si dimenano e urlano per strada e soprattutto : tutti vanno dal panettiere.
La sciure del panificio sono lente, esasperanti e lente, la mattina poi, vinte dal sonno, sono ancora più lente. Sono stata dentro 5 minuti e l'unica persona che stava servendo è riuscita a mettere 4 uova in un sacchetto con una flemma invidiabile se si considera il numero di persone accalcate oltre il banco. Ho controllato la focaccia appilata al di là del vetro ed ho deciso che non valeva la pena di tanto sbattimento. Sono uscita. Ho strisciato il badge alle 7.58 e l'ascensore non mi ha inghiottito.

15.2.05

Per fortuna oltre ai colleghi spaccapalle che ti fanno venire voglia di andare in Giappone alla ricerca di uno spadone di hattori hanzo (o come diavolo si scrive) onde avere uno strumento adatto per staccargli la testa dal collo (al collega), ci sono anche quelli carini che ti invitano nel loro ufficio a mangiare pane e nutella ...
The Ghost
Well I woke up on the gravel ground
At the feet of a long tall train
Remembering not where I was from
Remembering not my name

I thought of friends from years ago
In a youth I'd thrown away
And a girl who used to love me so
Though I couldn't recall her face

Then I realized I was only drunk
And the years were stripped away
I felt like a widower stoned and watching
A film of his wedding day

She ran to the car with a T-shirt on
Her face as sad as the moon
Well I was lost and I was bummed
By the ghost of yet to come
(Thin White Rope Sack Full of Silver)
la mirabolante efficienza di ticketone.
da ieri all'una di notte una task force sta tentando di acquistare i biglietti online per il concerto degli u2 al meazza.
beh, l'unica cosa che sono riusciti ad ottenere dal sito dopo ore ed ore di "numero massimo di utenti raggiunto" è stato "vendite on line sospese".
Il call center comunque non risponde, deve essere esploso o gli operatori si sono impiccati alle cornette del telefono per lo stress.
Che poi mi domando, se già ai tempi di zooropa mi lamentavo della parabola discendente degli u2, perché sbattersi tanto a distanza di 10 anni per vedere i miei idoli invecchiati, dovendo sganciare 47 + 7 neuri per avere accesso al girone infernale di adolescenti urlanti che si sistemerà sul prato?

14.2.05

di media sono sempre stata contraria al nonnismo.. ed a dire il vero lo sono ancora... diciamo che si tratta piuttosto di rispetto per gli anziani... solo che le nuove leve dell'ufficio dovrebbero essere un po' piu' rispettose di chi sono 4 anni che ogni mattina affronta questa gabbia di matti... altrimenti tutina gialla e katana!!

13.2.05

per essere una che ama la simmetria e l'allineamento la mia barra laterale fa venire il mal di mare, ma le basi del mio template erano così vetuste che non mi comparivano più gli archivi in modo corretto.... così per ora ci sono quegli orrendi pallini...
Per dire, oggi sono stata cooptata come aiuto cuoco. Sì che non mi sono alzata dal letto esattamente ad ore antelucane, anzi a dirla tutta è mezzogiorno e mi aggiro ancora in pigiama. Comunque sia il mio contributo al pranzo è stato pelare le patate. Per la serie sentirsi apprezzati ...

11.2.05

ubriachezza molesta, passaggi di consegne ed altre amenità di un venerdì lavorativo(?)
ah fra i vari reperti trovati nel fondo dell'armadio che ho svuotato c'erano scontrini di cose acquistate nel 2001 e la fotografia del mio fidanzato dell'università... credo che dovrò fare un po' di pulizia... non oso pensare a cosa salterà fuori quando invece di traslocare di ufficio, mi toccherà fare il trasloco nella casa nuova.
missione riuscita.
a dire il vero non per merito mio, che la sveglia l'avevo sì anticipata, ma poi mi ero persa fra dare da bere alle piante, buttare via la rumenta, fare benzina ed altre amenità simili bruciando quindi il vantaggio accumulato.
fatto sta che l'uomo relegato a stare sul banchetto da una decisione arbitraria mia e dell'altro, non ha fatto una grinza e pur essendo arrivato per primo si è sistemato nell'angolino in castigo.
ora ho una scrivania matrimoniale con il collega urlatore. non mi lamento... posso sempre metter su le cuffie.

10.2.05

oggi non riesco a mettere due frasi una via l'altra collegate da un qualche senso, però sono in vena di lamenti:
1) la fantastica interfaccia web da me progettata è stata battezzata in mia assenza hydra, che sembra il nome di un detergente intimo...
2) ieri sera i miei vicini hanno fatto una seduta di salsa e merengue intensiva sparandosi 7 cd uno via l'altro... ad un certo punto ho creduto di sentire numa numa iee in versione cubana... ma forse era colpa dello sciroppo per la tosse
3) milano è tappezzata di manifesti elettorali di alleanza nazionale, in particolar modo su ogni palo della luce compare la criniera leonina della signora ferretto che sucita in me pulsioni da edward mani di forbice.
4) nel nuovo ufficio in cui deporteranno domani ci sono due scrivanie belle ed un banchetto da sfigato, questo è un lamento preventivo in caso non riuscissi ad accaparrarmi una scrivania bella...

9.2.05

Il bello di quando ti chiama la mamma di un tuo amico è che è un po' come se fossi sua figlia. Quindi dopo aver fatto piani a lungo termine sulla tua carriera di indossatrice di burka che comprendono una trasferta in quel di Verona e, pare, una fra le zanzare di villa Arconati, si sente in dovere di notare che hai starnutito e instuaurare una filippica sul fatto che noi giovani non ci copriamo abbastanza. Sto diventando nostalgica... la cosa mi ha fatto quasi piacere.
Sono stata a casa due giorni in mutua... peccato che ci sia la gogna e la decurtazione dello stipendio se non si invia il certificato medico entro due giorni dall'emissione... e che quindi uno debba armarsi di santa pazienza e andare dal medico dall'altro lato della città (che guai se viene a casa) a recuperare il detto certificato. Che la mamma sta a Genova e non mi sono ancora data all'allevamento dei piccioni viaggiatori come Ghost Dog. A quel punto una volta smesso il pigiama per i jeans e messo il naso fuori di casa tanto vale rassegnarsi al rientro in ufficio.
Va bene George "Ocean" Clooney, va bene Vincent "Capoeira" Cassel, ci sono uomini che se te li trovassi davanti certo non sarebbe facile mantenere il controllo di te stessa. Io però il mio status di donna indipendente lo getterei al vento davanti a un uomo come Richard P. Feynmann. Roba da inginocchiarsi ai suoi piedi chinare il capo e dire "fai di me ciò che vuoi".
Ciascuno ha le sue deviazioni, io mi inchino inebetita di fronte alla superiorità intellettuale.
E poi con quello sguardo vispo e il capello un po' arruffato non si puo' dire che Feynman non fosse un bell'uomo.
Ieri sera stavo leggendo Sta scherzando Mr Feynman!, la storia della sua vita raccolta da un amico in conversazioni registrate mentre erano in tourneé a suonare i bonghi. Voglio dire, non stiamo parlando di un fisico qualunque che oggi nel tempo libero se ne va a zonzo suonando i bonghi, stiamo parlando di un premio nobel e stiamo parlando di qualcosa come 50 anni fa.
Già questo è indicativo.
Comunque questo episodio mi ha fatto sganasciare dalle risate in piena notte.
A Princeton (o al MIT, non ricordo con precisione) Feynman faceva gruppo con i fisici, ma, essendo curioso di natura, una volta ogni una o due settimane, si univa al gruppo dei biologi o a quello dei filosofi o a qualche altro. Una sera fu invitato a seguire un seminario di filosofia di alcune puntate, in cui gli studenti si trovavano per discutere i vari capitoli di un libro di un filosofo di cui non ricordo il nome. Quella sera gli studenti stavano discutendo della definizione di "oggetto essenziale", Feynman quale spettatore del tutto digiuno dell'argomento aveva deciso, pur contro la sua natura, di starsene buono in disparte senza fare domande. Fu proprio il relatore a tirarlo in mezzo alla discussione:
"Mi dica Mr Feynmann, secondo lei un elettrone è un oggetto essenziale?"
Feynman preso in contropiede, dopo aver confessato di non aver letto il libro in questione decideva comunque di rispondere, chiedendo prima però alcuni chiarimenti:
"Tanto per capire, un mattone è un oggetto essenziale?"
La sua seconda domanda sarebbe stata se l'interno di un mattone fosse un oggetto essenziale, per capire se l'oggetto essenziale fosse necessariamente un oggetto tangibile o potesse essere un idea.
Un primo studente disse:
"Certo, un mattone nella sua mattonità è ovviamente un oggetto essenziale"
Non aveva finito la frase che subito un altro studente dissentiva:
"Ma no, non è il mattone in quanto tale ad essere un oggetto essenziale, ma l'idea di mattone"
Immediatamente si inseriva un terzo
"Ma no non è l'idea, è il materiale di cui il mattone è costituito nella sua potenza di essere trasformato in mattone"
In breve tempo una manica di filosofi impazziti se ne stava a sviscerare il concetto di mattone, mentre Feynman facendo spallucce pensava tra se e se che con i filosofi finisce sempre tutto in un gran casino.

4.2.05

un muro di nubi grigie avanza compatto sulla città da nord
a ovest c'è ancora il sole
è un cielo da film di fantascienza
del resto stasera si testa il propulsore ad improbabilità
la task force avrà nero e verde come colori d'ordinanza e si incontrerà in luogo desertico per non destare sospetti
oggi non avevo nulla da fare... ho spulciato il mio blog... ho fatto il conto che sono passati 15 giorni da quando sono stata scaricata dall'ex fidanzato a quando ho comprato casa... e nessuno ha tentato di fermarmi...mah!
Ah e qui c'è il mio frigo.
Corsico By Night

Ieri sera avevo in programma una tranquilla serata da massaia, bucato, preparazione torta di zucca e soprattutto almeno 8 ore di sonno consecutive.
Poi per una serie di coincidenze del tutto impreviste sono finita a teatro a vedere I monologhi della vagina al teatro ciak. Detto così fa un po' veterofemminista, in realtà è uno spettacolo divertente e serio allo stesso tempo.
Mi sa fra l'altro che l'avevo già visto al primo anno di Università, nella versione di Franca Rame.
Sul monologo del gemito c'è stata un' esplosione di risate scomposte da parte di tutto il pubblico, male agli addominali diffuso, attacchi di tosse... l'unico che non sembrava gradire era il tizio seduto davanti a me, il quale anzi aveva un'aria un po' perplessa, per non dire disgustata.

3.2.05

Anche io partecipo al:

Imperdibile.
Ah comunque tornando alle cose veramente importanti: GRANDE DORIA!!

[Disclaimer: il post qui sotto è una tirata senza capo né coda al solo scopo di affermare che avevo ragione io e che risulterà particolarmente oscuro a chi non era a discutere con me ieri sera... che peraltro se passerà di qui penserà che sono una persona triste e che comunque aveva ragione lui]

L'energia non si crea e non si distrugge, si trasforma e comunque l'entropia aumenta.

Ci sono cose su cui non riesco ad ironizzare, per quanto mi sforzi non ce la faccio.
Ci sono cose che mi fanno salire il sangue agli occhi nel giro di 15 secondi e poi altro che respirazione yoga per farlo rifluire, mi ci vorrebbe del valium direttamente in endovena ed in dosi massicce.
Soprattutto ci sono cose che mi lasciano addosso un senso di scoramento per cui mi alzo la mattina pensando che l'unica vera soluzione è l'estinzione del genere umano. Prima il mondo collasserà meglio sarà. In alternativa invoco l'intervento della coalizione interstellare e la disintegrazione del pianeta per la costruzione di una superstrada intergalattica.
Pensandoci forse anche io ho una discendenza in linea diretta con Gengis Khan, e quel rumorino di fondo che mi risuona nelle orecchie quando mi arrabbio è uno scalpiccio di cavalli.

Perché uno ci prova, magari male, magari non con tutto l'impegno possibile, ma in qualche modo ci prova a cambiare le cose che non vanno. Che il mercoledì sera invece di andare in un fondo di cantina umido , uno se ne starebbe anche in casa o al bar a guardare la partita.
Sarà che però uno dopo 10 anni di studi scientifici ha una spiccata tendenza al pragmatismo e che quindi al di là dell'ideale che persegue resta ancorato al suolo. Banalizzando al massimo se ci sono 10 mele e noi siamo in 11, continuano ad esserci dieci mele, anche se ho lo sguardo da "astronauta" proteso alla visione di insieme, anche se ho lo sguardo da sognatore, anche se magari arriverà il giorno in cui schioccando le dita si materializzeranno le mele dal nulla. E per quel giorno se qualcuno non si priva di qualcosa, ci sarà uno stronzo che di mele non ne mangia. E che cazzo un po' di senso della realtà.
La cosa agghiacciante è che uno finisce a scannarsi con le persone che poi sostanzialmente hanno le stesse idee. E se non ci si riesce a mettere d'accordo fra chi dovrebbe già esserlo mi sfugge come si possa riuscire a fare qualcosa.

Comunque sulla via del ritorno in piena adrenalina da discussione politica, ho tentato dell'autocritica. Forse sono io che non mi so spiegare, forse è vero che sono quadrata, del resto mio padre sono secoli che mi dice che sono tedesca, forse è vero che non ho fantasia. Forse quando mi sbucano i canini affilati da sotto il labbro superiore a sentire certe frasi, forse quando mi inviperisco e dico alla gente che dovrebbe leggersi Rifkin o qualche studio sullo stato del mondo, sono solo vittima di uno sporco snobismo da intellettuale di sinistra. Ecco però proprio guardandomi nello specchietto retrovisore non ce la faccio a non autoassolvermi.

2.2.05

cazzarola
L'attacchinatore abusivo professionista.

Agisce nella notte, ad un ora in cui anche il più nottambulo dei padroni di cane è andato a dormire e in cui la temperatura è andata comunque sotto zero.
Veste di scuro , molto scuro, ma non può indossare guanti che altrimenti lo scotch si attacca alla lana e le locandine scivolano.
I nemici dell'attacchinatore abusivo professionista sono i vigili insonni in ronda per il quartiere, i muri scrostati e le locandine stesse di colori squillanti che risaltano contro gli abiti neri consentendo una rapida individuazione del soggetto da parte dei vigili di cui sopra.
L'attacchinatore abusivo professionista agisce in coppia con un collega. Uno tiene le locandine, l'altro lo scotch.
La coppia deve essere affiatata, uno piazza la locandina l'altro arriva rapido con lo scotch. Chi piazza la locandina deve scegliere la superficie adatta : i muri piastrellati sono il top, seguiti da quelli ricoperti in finto marmo, da evitare assolutamente gli intonaci a buccia d'arancio o quelli che cadendo a pezzi trasudano sabbia. La cornice dei citofoni fornisce un buon grado di aderenza, ma non garantisce la sopravvivenza del volantino oltre le 7 del mattino, ora in cui la portinaia incazzata prende servizio e lo straccia con rabbia.
Anche i mobiletti in alluminio dei quadri di controllo pubblici hanno un aspetto invitante, ma sono forieri di persecuzioni inquisitorie da parte dell'autorità pubblica.
Le pensiline degli autobus costituiscono una buona locazione, ma la cosa è risaputa quindi si rischia che non appena espletato l'attacchinaggio, l'attacchinatore professionista dell'associazione della porta a fianco copra il tuo volantino con il suo.

L'attacchinatore abusivo non professionista.

Gli attacchinatori abusivi non professionisti sebbene vestano anch'essi di scuro ed agiscano a notte fonda si distinguono per l'estrema scoordinazione della coppia. Arrivati ad un incrocio uno prende la destra l'altro la sinistra, salvo poi urlarsi a voce altissima "cazzone vieni da questo lato, che il muro è buono".
Indossano un guanto per uno, onde massimizzare gli inconvenienti della scarsa aderenza.
L'attacchinatore con lo scotch a fine serata avrà ingurgitato una quantità di carta gommata dall'apporto calorico pari a quello di un tacchino arrosto, quello con le locandine avrà sfregi permanenti sulle mani che manco i cultori dell'autolesionismo più spinto.
Gli attacchinatori non professionisti si troveranno in breve tempo con una quantità di scotch esigua e una pila di locandine che misteriosamente non diminuisce di spessore.
A fine nottata, quando ormai le falangi avranno assunto la classica colorazione bluastra da stato di avanzato assideramento, si fermeranno accanto alla macchina con le locandine appoggiate in bella vista sul tetto per fumare l'ultima sigaretta, incuranti del fatto che il campanile abbia da poco decretato che sono le due di notte, che la sveglia il giorno successivo sia puntata alle 7.30 e che la volante dei vigili sia al secondo giro consecutivo nella stessa via.
L'attacchinatore abusivo non professionista porterà per mesi nel bagagliaio la vergogna del lavoro non finito sotto forma di volantino giallo frangettato fino alla prima grigliata estiva ai laghetti in cui potrà disfarsi del segno del disonore mischiandolo assieme alla carbonella.

1.2.05

ieri sera mi si è insaccato un dito, stamattina invece di avere il dito blu avevo un muscolo del collo ingrippato... propagazione degli impulsi?

31.1.05

Programmi per la serata:
ora vado a farmi prendere a botte a basket, poi di corsa a casa e infine letto. Guai a me se sto alzata a leggere o a vedere un dvd.
Where did you sleep last night

My girl, my girl, don’t lie to me
Tell me where did you sleep last night
In the pines, in the pines
Where the sun never shines
I would shiver all night through

Her husband was a hard-workin’ man
Til a mile and a half from here
His head was found in a dried up well
And his body never was found

My girl, my girl, don’t lie to me
Tell me where did you sleep last night
In the pines, in the pines
Where the sun never shines
I would shiver all night through
(shiver for me now)

My girl, my girl, where will you go
I’m goin’ where the cold winds blow
In the pines, in the pines
Where the sun don’t ever shine
I would shiver all night through
Dal mio spacciatore di test di fiducia ho trovato questo. Come esimersi.


modbrits
You are a Mod. Yeah baby.

What kind of Sixties Person are you?
brought to you by Quizilla
We intenso, tanto che stamattina alle 9.20 ero ancora a casa con i segni del cuscino tatuati a mezza faccia. Di memorabile comunque poco.
Venerdì sera ennesima cena da Yama, il quale avrà un bonus settimanale vita natural durante al tavolo della mia cucina non appena mi consegnerano la casa e avrò appunto un tavolo ed una cucina.
Dopo cena Closer. Io e Anna abbiamo apprezzato, Yama a parte applaudire il dermatologo erotomane l'ha trovato una cagata pazzesca. Si accettano interpretazioni sul significato del finale.
Sabato ho fatto un orgia di supermercati che per i prossimi 6 mesi non ne voglio sapere nulla. In preda a forte ottimismo alle 13 mi sono avviata alla slunga vicino casa credendo di trovarla se non deserta, almeno in condizioni di affollamento accettabile. Ah ah ah cogliona... c'era un casino che manco a Natale... Alle 14.15 ne sono uscita con tre sacchi di provviste e bave bianche alla bocca.
Alle 15.30 la scena si ripeteva all'ipercoop di Baggio, io e Maria alla ricerca degli ingredienti per la cena dell'associazione in un giusto compromesso fra qualità accettabile e prezzi contenuti. Tempo per riempire il carrello: 30 minuti. Tempo passato in coda 1 ora.
Alle 20.15 poi entrando in sgommata alla slunga di Forze Armate reperivo due vasetti di ragù per rimboccare le lasagne sguarnite.
Per la cena dell'associazione avevo fatto pressioni per inserire come primo nel menu le lasagne , mi sembravano un ottimo piatto per capacità termica e semplicità di trasporto. Le mie capacità dialettiche avevano sortito effetto solo quando avevo pronunciato la frase: "Le preparo io le lasagne". Ecco, contando che di solito ho da cucinare solo per me stessa e non ne ho nemmeno troppa voglia, la preparazione di lasagne per 34 persone è stata la nemesi. Senza contare che poi mi sono dovuta camallare a casa le pentole da lavare.
Domenica mi sono svegliata di soprassalto alle 11.15 in pieno panico dal momento che dovevo prepararmi, uscire, trovare un fioraio aperto ed arrivare a casa di mia cugina a Lecco per festeggiare la zia 82enne, tutto entro le 12.45.
Il pranzo è andato bene, alle 16 ero già a Milano ed ho fatto l'errore di andare da Feltrinelli.
Crimini ai danni del mio portafoglio:
Sta scherzando mr Feynmann! (autobiografia, l'ho dovuto comprare dopo anni che ci sbavavo dietro)
Corporation, dvd + libro (visto ieri notte, non finiva più 2 h e 25 min)
Teatro civico monologhi di Paolini per Report, dvd+ libro
Poi per espiare ho fatto le pulizie di Pasqua in casa ed ho stirato. Ho anche accorciato gli elastici ai cimbali secondo le prescrizioni della maestra in modo che mi diventino le dita blu, ciò non toglie che continuino a suonare più come coperchi sbattuti che come simpatici campanellini

28.1.05

Sharks

Quando vieni chiamato come supporto tecnico ad una riunione in cui il tuo capo riceve una demo da un fornitore di una interfaccia web il cui schema di navigazione è stato da te progettato, ti rendi conto che è un po' come guardare un documentario del wwf sugli squali. Battute e frecciate, il fornitore che si appiglia a qualsiasi parola per proporre modifiche di un certo appeal che aumentino la sua parcella, il capo che un po' si sbottona e un po' tratta come al mercato, il tecnico del fornitore timido che illustra le funzionalità smadonna mentalmente alle sparate del suo capo e ti guarda in cerca di comprensione.
Tu stai lì intervieni con aria professionale e competente solo se interpellata, facendo anche la tua porca figura, ma alla fine proprio non ce la fai... devi chiedere che ti centrino il pulsante per il login sotto le caselle per inserire username e password che allineato a sinistra ti fa schifo. Poi saluti educatamente lasciando tre uomini con gli occhi a punto interrogativo, ti infili nella porta e scompari con un tintinnio di orecchini.
Ines: le petit chou
Perché le trentenni in vicinanza di una pargoletta adorabile si sentono tutte un po' mamme o se non altro zie d'adozione.

L'altro giorno sono entrata in un negozio di stoffe e tessuti. Erano giorni che passando in macchina occhieggiavo la vetrina e quando sono passata di lì a piedi dopo aver portato l'ennesimo foglio per la casa al costruttore, non ho potuto fare a meno di entrare.
Volevo prendere uno scampolo di stoffaccia sottocosto per farmi una gonna da mettere a danza o meglio fare un esperimento di cucito, che allo stadio attuale delle cose non mi sono mai fatta nemmeno l'orlo ai jeans.
Sono uscita con un pezzo di chiffon verde acqua di 1,40 x 2,40. 20 euro.
A martoriarlo per farci una gonna da danza con le mie mani mi piange il cuore, ma onestamente quel capo di abbigliamento per la vita di tutti i giorni potrei mai farmi fare?

27.1.05

Ieri

Guida assassina nel traffico milanese.
Gonna, twin set, stivali neri e calze a righe colorate.
Posteggio con bonus for artistic impression (Carmageddon docet).
Mentre faccio giochi di prestigio con portatile borsetta giaccone e chiavi della macchina, mi si para davanti il Tizio.
Procediamo assieme verso l'ufficio scambiando 4 chiacchere, ostento sicurezza e tranquillità interiore che non possiedo, non chiudo il giaccone perché nell'operazione potrei inciampare.
Lui - l'hai poi installato il p2p che ti ho mandato?
Io - si' grazie, ma poi non ti ho mandato la chiave perché era tardi e dovevo andare a danza, quindi sono uscita di corsa
Lui - ah danza, che danza fai?
Io - ehhm danza del ventre
Lui - beh è abbastanza diffusa, ma poi quand'è che la puoi praticare?
Io - eh lo so è che sono anni che vorrei provare a ballare il tango, ma non trovo mai nessuno che mi voglia accompagnare i miei amici o non ballano o mi dicono che sono troppo alta
Lui - io ballo dal '97
A quel punto sono rantolata al suolo con un carpiato che nemmeno Ally Mc Beal.
E va già bene che non eravamo al bar che altrimenti avrei sputato il cappuccino per la sorpresa.
Non faccio in tempo ad arrivare in ufficio che trovo una sua mail con l'elenco dei posti dove si balla il tango a Milano e le varie serate, la mail si conclude con un "baci".
A quel punto mi dico vai è fatta, ho rimediato:
1) un appuntamento con un uomo che non sia un amico pietoso che mi porta fuori intuendo i miei propositi suicidi (vero raf?)
2)un potenziale ballerino di tango che mi porti a ballare
3)la possibilità di bullarmi con le amiche dicendo: ho beccato un ballerino di tango

A notte fonda prima di addormentarmi penso al design dell'abito da sposa e al nome dei primi 5 figli.



Oggi

Pettinatura stile tifone e passata veloce d'ombretto nero.
Devo portare il coinquilino uomo in ufficio: ha la targa pari. Dallo specchietto retrovisore mi guarda Magenta del Rocky Horror Picture Show.
Scarico il coinquilino su di una strada ad alto scrorrimento senza rallentare, pace all'anima.
Vado a posteggiare e scendo dall'auto circospetta, forse non sono nelle condizioni migliori per incontrare il Tizio. Poi ricordo che il Tizio ha la targa pari quindi o ha poteggiato in tangenziale o è arrivato all'alba: pericolo scampato, procedo serena.
Salgo in ufficio apro la posta.
Mail del Tizio:
ah sì se vuoi provare a ballare basta che me lo dici e ci organizziamo. comunque ti consiglio di andare all'aperitivo in galleria il venerdì sera.
Come dire io te l'ho detto tu arrangiati.
Le faccine sorridenti della mia futura prole scompaiono una ad una con un puff.
L'abito da sposa si disintegra fino a ritornare stoffa sul bancone del sarto.
Fisso outlook con aria ebete.


[Disclaimer tirata da donna mestruata che nessuno se la fila o chi se la fila proprio non ce la si può fare]
Dico...
ok magari l'abito da sposa e i nomi dei figli ero andata un po' oltre....
magari ho la tendenza a fraintendere ...
ma cristo, possibile che un uomo normale ... dico uno.... per sbaglio.... uno con un minimo di iniziativa...mi accontento anche di uno che mi porta a cena mi parla di turismo sessuale e poi tentando di baciarmi mi dice "almeno la lingua potevi mettercela..."...
giuro...
ah e già che ci siamo istituirei la fede obbligatoria anche per i fidanzati e i conviventi...
facciamo chiarezza per dio.

25.1.05

Infine
oggi ho incrociato il Tizio alla macchinetta del caffé. Gli ho detto che avevo un cd da dargli ... lui è sembrato contento... però me la sono giocata malissimo invece di dire qualcosa di tattico, tipo... "te lo porto domani,facciamo colazione assieme?" gli ho detto "dai allora passo nel tuo ufficio, in che stanza sei?".
Ecco contando le riflessioni di cui al post sotto su come credo di essere percepita, dato l'isterismo dovuto al lavoro.... al solo pensiero di entrare in un ufficio pieno di gente che non conosco mi prendono i crampi allo stomaco.
Esami di coscienza.
Presa dalla sindrome di Vitangelo Moscarda mi sono fatta un esame di coscienza. Mi sono domandata cosa pensa la gente di me vedendomi passare per strada o nei corridoi in ufficio. Diciamo che non sono molto espansiva, diciamo che mediamente penso ai cazzi miei, diciamo che dato il quartiere dove abito (sia a causa delle diezioni canine che dei loschi figuri che passano per strada) sono abituata a fissare la punta dei miei piedi, diciamo che spesso non vedo le persone ergo non le saluto. Diciamo che sembro una fighetta di merda che se la tira.
Sono per il drop incondizionato delle tabelle d'appoggio cadute in disuso.

niente, volevo che si sapesse.

no, non ho bevuto.

sì mi stanno girando le palle...
Ieri avevo lasciato il cervello a casa assieme alla borsa del basket, premurosamente preparata la sera precedente.
Ho restituito un ticket al collega che me l'aveva prestato, poi ho dimenticato i ticket sulla scrivania e me ne sono dovuta far prestare un altro.
Tornando dal centro verso la macchina ho dimenticato di controllare la destinazione della metro, ad Amendola Fiera ho relizzato che forse ma forse avevo preso il treno sbagliato e sono dovuta tornare sui miei passi.
Alla fine era tardi per andare a basket e sono andata a casa, dove sono svenuta sul letto.
Stamattina spero di avere riattivato le connessioni neurali.
In compenso mi hanno freezato l'account su altervista. Mannaggia!

23.1.05

Just imploding.
E' una questione di compressione. C'è qualcosa nella mia scatola cranica e non si tratta del cervello, che si espande, generando la compressione di qualche altro pezzo. Io continuo a pensare che sia un alieno. Oggi non sta premendo sul cervelletto, ma su di un nervo. L'effetto è meno fastidioso, ma comunque limitante le mie capacità motorie.
Pare che la compressione sia il tema portante della mia esistenza di questi tempi. La compressione degli spazi vuoti ad esempio. Non ho una sera una che sia totalmente libera da impegni. Questo evita spiacevoli dialoghi allo specchio, ma finisce col minare anche la mia vita sociale.
Compressione ed espansione. Bisognerebbe trovare un equilibrio, un flusso continuo dall'uno all'altro stato. Io vivo un flusso digitalizzato. E l'interrurttore si è bloccato sulla fase di compressione. Sto implodendo.
via via veloce che c'ho l'arrosto sul lavandino e le patate in forno e se le brucio che figura faccio con mia madre quando rientra... oggi sono sola a casa con i gatti. cielo grigio, mare lievemente increspato... nervo accavallato sul collo e crisi da vecchiaia che avanza...

22.1.05

Ho appena finito di guardare The Rocky horror picture show. Francamente anche avendo a disposizione i sottotitoli non credo che sarei meno perplessa.

21.1.05

Sono indietro, non lo nego, l'ho comprato solo ieri... comunque il cd di Mark Lanegan è bello da dio.
Ogni maledetta mattina.

Come da qualche mattina a questa parte anche oggi io e Sabri abbiamo giocato a rimpiattino agli incroci di Cesano per vedere chi arrivava prima al posteggio sbilenco. Ha vinto lei, io ho dovuto posteggiare sull'unica chiazza di neve residua del circondario.
Arrivate al bar per riprenderci di queste fatiche abbiamo avvistato cadotnet altrimenti detto il Tizio, al quale immagino fischino spesso le orecchie in maniera violenta a causa del nostro persistente chiacchericcio su di lui.
Io ho cominciato ad immaginare scene strazianti per mantenere un certo qual controllo di me stessa. Sabri ha iniziato strozzandosi con la brioche alla marmellata e minando il mio già precario equilibrio .
Io ho cercato di spiegare al Tizio che Mark Lanegan è un gran figo, che mi rendo conto non essere la miglior tattica di approccio disponibile sul mercato.
Il Tizio invece ha notato l'inquietante Nomination che mi ostino a portare al polso (a mia discolpa posso dire che almeno non c'è scritto alcun nome) e toccandolo mi ha detto qualcosa in proposito.
Sabri vedendo la scena ha perso una capsula dentale nel cappuccino a causa di una carie improvvisa, in seguito mi ha rimproverato perché non ho approfittato dell'occasione per saltargli addosso.
How to dismantle an hard disk.

A prescindere dal per che e dal percome uno si trovi avere un tale problema, cosa che onestamente non mi interessa e francamente mi spaventa anche un po', mi è stato sottoposto, in qualità di fisica lavorante in campo informatico, il seguente quesito:
sia dato un hard disk in un case chiuso di cui non si possiede la chiave, siano le condizioni al contorno tali per cui non sia possibile spostare il case dal posto in cui si trova, né accendere il pc e agire via software. Trovare un metodo con cui rimuovere dall'hd i dati in esso contenuti.
A sentimento pensavo che un magnete postesse servire egregiamente allo scopo, ma a quanto pare la cosa non funziona, anche se il magnete è di dimensioni non trascurabili.
Di sicuro la tattica di mettere il case in freezer non aiuta a rimuovere lo stato di magnetizzazione dell'hd, anzi contribuisce a mantenerlo stabile.
Escluso il trapano per evidenti motivi, l'unica altra soluzione che mi viene in mente è aumentare l'azione del magnete coadiuvandone l'utilizzo con quello di una fonte di calore.
O tentare di simulare un fulmine buttando una scarica di 220V sulla porta seriale.
Mal che vada si può scatenare un incendio doloso nella stanza.
Io nel frattempo vedo di portarmi avanti con la progettazione del raggio della morte, che fra l'altro a montarlo sotto i fari della micra mi risolverebbe un sacco di problemi nel traffico mattutino.

20.1.05

Va beh ci rinuncio.
Il Tizio mi aggancia a cena a casa di una amica comune mostrando di avermi riconosciuta come quella che arriva in ufficio in sella ad una moto blu con qualsiasi tempo atmosferico (cosa non più vera che di questi tempi sto trascurando Baby per venire in macchina).
Io non sono loquace più di tanto, che lo scazzo nei confronti del mondo maschile regna sovrano, così non mi dilungo molto e preferisco la conversazione col mio collega giocatore di rugby motociclista padre di famiglia.
Il Tizio comunque non demorde ed essendosi accorto che ho portato un cd dei Calexico si mette a parlare del gruppo suddetto. Il giorno dopo mi manda mail dicendomi che se mi interessa mi porta un cd che non ho. Accetto, lui viene a cercarmi nella mia stanza mi porta il cd.
Al che mi sento un po' una merda, lui è gentile oltre ad avere delle belle spalle. Così gli passo l'elenco dei miei cd dicendo che se gli interessa qualcosa glielo porterò.
Passano i giorni passano le vacanze di Natale passa dell'altro tempo .... silenzio.
Mi decido a mandargli una mail che dice all'incirca:
ci pensavo prima... mi è rimasto un dubbio... ma come gusti musicali in comune abbiamo solo i calexico o semplicemnente non hai + guardato l'elenco dei miei cd?
La sua risposta è:
no no, lo avevo guardato subito ma l'incrocio con i miei non è molto... ci accomunano XYZ
Ecco possibile che di tutto il mio foglio excel apprezzi solo i cd che ho duplicato per caso (se non per sbaglio) e che non ascolto mai?
La nebbia saliva a riccioli dal naviglio si attorcigliava sui lampioni assumendo sfumature arancioni, lambiva il ponte pedonale e offuscava lievemente il livore delle luci alogene che un architetto folle aveva deciso di sistemare alla sua base.
Il termomentro segnava -1 e le pozzanghere in cui si era sciolta la neve durante il giorno mandavano bagliori ghiacciati dall'asfalto. La macchina era gelata e appannata, la strada deserta, il riscaldamento a palla non contribuiva a migliorare la situazione.
In quell'atmosfera sfumata i contorni incompleti del cantiere avevano un'aria romantica.
O forse era solo il desiderio di un posto caldo e la proiezione di se stessa che chiudeva il mondo fuori dalle persiane verdi del suo terrazzo.
Perché alle volte si ha bisogno di chiudere gli occhi e stare al buio in silenzio o magari restare cullati da una voce calda al lume dei led dello stereo.
Ci vuole un gatto da tenere sulla pancia per avere nel proprio universo un'altra presenza viva.
Invece l'unico suono la ventola del riscaldamento, l'unica compagnia l'immagine di se stessa riflessa nel vetro, l'unica certezza i km da percorrere, sempre uguali, sempre troppo pochi per fuggire dal passato alla ricerca di un quaderno bianco in cui scrivere storie nuove, possibilmente a lieto fine. Ogni tanto ci vogliono braccia fra cui piangere o una mano calda che passa fra i capelli e si ferma sul collo protettiva. A prescindere.

19.1.05

Quesito.
Va bene, i 7 nani ce li ricordiamo... in compenso mi sono dimenticata come si chiamava la strega cattiva... che diciamolo tra l'altro come dark lady non era affatto male.
Che culo!
La Sabri non approva le mie scelte in fatto di uomini i tre personaggi nei cui confronti mi sono fatta sfuggire commenti positivi sono stati soprannominati:
il cesso spacciatore
il cesso impegnato
il cesso libero
Con il che voleva sottolineare la sua preferenza per l'ultimo degli individui in questione.
Oggi poi per farmi contenta mentre andavamo al bar mi ha detto:
mi sa che hai fatto colpo sul rappresentante di forniture idrauliche che abbiamo appena incrociato...
in pratica ho fatto colpo sul cesso viaggiatore.
Con la neve io ritorno una bambina... non che sia mai cresciuta molto...
Così ieri il mio viaggetto in macchina in piena tempesta di neve si è tramuato in un piccolo rally antartico.
Bellissimo!

18.1.05

Bambola di pezza passata in centrifuga.
Il mio collo è pietrificato e le mie scapole scricchiolano sinistramente, soprattutto la sinistra.
Nonostante questo ieri sono andata ad allenarmi.
Un mio compagno di squadra sosteneva di avere la cura, mi ha fatto incrociare le braccia sul petto prendere le spalle con le mani poi mi ha afferrato da dietro e mi ha sollevato da terra nel tentativo di farmi scricchiolare. La mia colonna vertebrale non ha avuto reazioni di sorta e lui c'è rimasto male.
A casa poi mi sono sottoposta alle cure dell'uomo di casa che ha iniziato a tirarmi un braccio facendo forza sul mio pollice, alle mie rimostranze sul fatto che ci tenevo a mantenere la calvicola nel suo alloggiamento ha cambiato metodo, torcendomi lo stesso braccio e pizzicandomi il nervo.
Alla fine continuavo ad essere incrocchiata, ma in compenso mi è venuta nausea. Sono stata salvata dalla telefonata di mia madre.
A posteriori il coinquilino mi ha rivelato che le sue conoscenze di shiatzu le ha derivate dalle figure di un manuale in cinese, al che mi si sono chiarite molte cose: probabilmente negli ideogrammi a lato della figura era spiegato quali nervi non toccare.
Il compagno di squadra invece fa il cuoco e magari la sua era una tecnica per spostare i quarti di bue.
Tutto sommato è un miracolo che io sia ancora viva.
Non so se sfidare ancora la sorte facendomi torturare dal giocatore di rugby con cui divido l'ufficio.

17.1.05

rimembranze anni 80... ieri mi è venuto da pensare all'inventaricci
Visto che il belloccio alla macchinetta del caffé non lo becco mai ho deciso di seguire i consigli di Sabri, che altre a beccarlo sempre alla macchinetta, a incontrarlo in riunione, spesso lo incrocia al mattino in zona posteggio.
Ho cambiato zona posteggio con la scusa che dove lascio la macchina di solito il lunedì lavano la strada...
il risultato è che mentre ero impegnata in un posteggio artistico fra una betoniera e uno schiacciasassi, il belloccio è passato, senza notare la mia fantasia posteggiatoria.
Nel tempo che mi ci è voluto per finire la manovra, uscire dal finestrino (stile bo e luke, ma con meno agilità), mettermi la giacca prendere il pc il belloccio credo fosse già arrivato in ufficio.
euribor + spread
tasso fisso
pre ammortamento
spese di istruttoria
spese di perizia
spese notarili
spese per estinzione anticipata
e un vago senso di nausea al pensiero di accollarmi un debito per 10 anni
ora tiro la monetina e vedo che mutuo scegliere
Quando sento che quello è l'uomo della mia vita,
quando sento che quella ditta mi offrirà una posizione migliore,
ma soprattutto quando sento che quella sarà una partita memorabile....
meglio lasciar perdere!
Qulacuno deve aver calibrato male il mio sistema di percezione degli esiti possibili delle situazioni.
Per inciso... sarebbe anche il caso di ricordarsi la tessera quando uno va allo stadio, onde evitare di:
salire sul treno,
fare tre fermate e realizzare che si sta andando allo stadio senza tessera,
scendere dal treno,
prendere l'autobus in direzione opposta,
andare a recuperare la macchina a casa della zia,
tornare a casa e prendere la tessera,
percorrere a velocità criminale l'autostrada,
posteggiare in divieto di sosta,
correre per un pezzo di strada,
arrendersi all'evidenza e prendere un taxi per fare l'ultimo km che separa dallo stadio pagando 7 euro.
Tutto per vedere uno schifosissimo 0-0 dal fischio di inizio.

15.1.05

L'alieno di cui al post sotto pare essersi calmato, è bastato infilarsi in branda alle 21.07 di venerdì sera per riemergene il sabato mattina alle 08.57. Certo il viaggio in macchina non è stata la migliore delle opzioni possibili per la mia salute psicofisica, ma tutto sommato non posso lamentarmi.
A Tortona per un attimo credevo fossero fioriti i ciliegi al bordo dell'autostrada, poi mi sono resa conto che erano fiori di ghiaccio, la brina aveva ricoperto alberi e arbusti, anche il terreno fra i solchi marrone scuro dei campi. Ho alzato il riscaldamento e ho continuato il mio viaggio verso il mare.
Genova non tradisce e a casa ho trovato il sole.
Il pomeriggio riunione plenaria con le amiche del liceo, abbiamo recuperato anche una irrecuperabile, nel senso che non si presenta mai all'appello... e se mantiene la parola, magari dovrebbe passare da queste parti: ciao Miki!

14.1.05

Tramite Maxcar sono arrivata a questo bel post .
Bullet in the head
E' come se un liquido vischioso avesse preso possesso dello spazio fra la fine del mio collo e l'inizio del mio cranio. Quando inclino la testa in avanti anche di poco, esercita una pressione innaturale sul mio cervelletto, rendendo le mie movenze ancora piu' incerte che nei giorni normali.
E' come una sinusite al contrario, localizzata sul retro della testa.
Forse è il cervello che si è ammassato verso il fondo... o forse ho del mercurio nella scatola cranica.
C'è la nebbia oggi, il solito mare lattiginoso. Il mercurio fra le sinapsi e il manto umidiccio che mi avvolge.
Ho bisogno di voci calde e di musica che strugge.
Ho bisogno di silenzio.
La luce dei neon mi infastidisce e non riesco a trovare una buona ragione per cui dovrei preoccuparmi delle persone che non riescono a fruire del serivizio di wireless lan quando sono in roaming, se non quella che sono pagata per farlo.
Non sono di cattivo umore, sono solo completamente stranita...
forse è solo che nella testa ho un alieno in gestazione alimentato dai miei cattivi pensieri e dalle mie ansie e quello che ho al centro della fronte non è un brufoletto, ma la punta di un tentacolo che spinge per uscire.

13.1.05

In ufficio sta girando un giornale con le offerte coop, i saldi dell'ipermercato.
Fino ad ora ho comprato un set di brugole ad un euro di cui vado molto fiera.
Il prossimo oggetto del dediderio è una livella laser col treppiede in alluminio a 19,90.
Quando mi sentirete parlare con tono mistico di un set da 500 punte + trapano a percussione e seghetto rotante, per favore ponete fine alle mie sofferenze.
Ieri ho visto un tedesco scappare a gambe levate.
Era entrato in associazione per vedere se era possibile fare qualcosa per le zone dell'India colpite dal maremoto e si è trovato in mezzo a 10 persone che discutevano di come le posture che uno assume siano sintomatiche dell'umore o se è da esse che deriva la condizione psicologica con cui ci si rapporta col mondo.
Prendeva appunti, o almeno così sembrava. Chissà magari in quelle righe ordinate sul foglio giallo in realtà stava annotando pensieri sulla follia degli italiani.
Finito la discussione, ha preso il cappotto, è uscito in strada assieme ai fumatori, ma invece di estrarre l'accendino ha camminato velocissimo fino all'angolo senza prima degnare alcuno di un saluto.
Non me la sento di dargli torto.

12.1.05

Ieri mi hanno fatto gentilmente notare che forse sarebbe anche l'ora che mi decidessi a scegliere che mutuo voglio fare... il problema è che hanno ragione.... il problema è che mi viene il mal di pancia al solo pensiero di dovermi concentrare e fare dei raffronti fra le varie offerte....argh!

11.1.05

Emorragie nel conto corrente.
Spese previste nella giornata di oggi:
affitto garage
trimestre di lezioni di danza
rata dell'acquisto casa
Prego preparare defibrillatore che non sono sicura che il mio cuore regga.
Ieri le madri di famiglia hanno battuto la compagnia del drago 40 a 35. Diciamo che i punti del duo di cui facevo parte li ha fatti praticamente tutti il mio compare, io ero troppo impegnata ad avere dolori intercostali e a rantolare in preda a mancanza di ossigeno.
Altri particolari fantozziani della faccenda... sono riuscita a farmi venire un livido sulla punta di ciascun alluce... speranze di diventare una fanciulla a modino crollano sempre più a picco.

10.1.05

Coucou, bonne et heureuse année pleine de joie, de bonheur, de randonnées, de sport, de voyage, d'amour ?
Dalla Francia mi arrivano gli auguri di buon anno... ma la domanda è... perché anche il mio amico di Nizza è dubbioso della mia possibilità di trovare l'amore?
Riflessioni di inizio anno.
L'altro giorno mi trovavo a considerare il fatto che le migliori decisioni del 2004 le ho prese in base alla teoria del "ma si'... chi cazzo se ne frega".
In mancanza di un perché mi sono accontentata di un "perché no?" come motivazione.
Non avendo aspettative di sorta, ho avuto piacevoli sorprese.
Sì lo so sarebbe bello avere delle motivazioni solide ed essere coerenti con un sistema di ideali, nell'attesa di tutto questo il "chi cazzo se ne frega" resta il miglior criterio sostitutivo di scelta.
Unica azione cosciente programmata e fortemente voluta per il 2005 è prevista per oggi in tarda serata e consiste nel rogo dei resti del vischio che pendono tristemente dal soffitto dell'ingresso. Che uomini non ne ha portati e fortuna men che meno...
Today
La giornata è iniziata con un incubo, in quella che doveva essere la mezz'ora di relax tra il suono della sveglia e la mia fuoriuscita dalle coltri del piumino. Influenzata forse dalla lettura del libro di Faletti ho sognato che avevo come coinquilino un serial killer di nome Francesco, che abitava nella stanza in cui risiede l'uomo di famiglia. Il sogno era talmente vivido che sapessi disegnare potrei fare l'identikit dell'assassino. Ovviamente c'erano inseguimenti fughe minacce con coltellacci e tutto l'armamentario vario. Quando mi sono svegliata avevo paura di trovare il killer nell'ingresso.
Gli eventi sono proseguiti con un diluvio di domande e pressing non sempre corretto da parte dei colleghi in ufficio.
Confido nella partitella di basket serale per rilassare i miei nervi scossi.

8.1.05

Il mio amico Yama mi vuole lanciare come indossatrice di burka. Domani devo andare alla Caritas di Crescenzago a fare di nuovo.... la modella... ah ah ah... Non mi è ben chiaro dove sia Crescenzago, credo che mi aggirerò sulla tangenziale est a lungo...
Sono uscita con mia zia per fare un giro nel suo negozio preferito. Tra l'altro con questo posso annoverare una cosa che non avevo mai fatto in 29 anni e 5 mesi di vita: uscire per negozi con mia zia.
Il risultato di due ore di ricerca ossessiva appendino per appendino è stato un giaccone nero sportivo della kipling che spero sostituirà degnamente il mio piumino che sta rendendo le piume al signore, nel vero senso del termine... quando vado in giro lascio la scia per strada.
A dire il vero c'è scappato qualcosa di totalmente inutile, ma che agognavo da diverso tempo: la palla lush per il bagno. Visto e considerato che la vasca di Milano è offlimits per la scrostatura e che a Genova con la nonna che si aggira per casa non mi è concesso tempo sufficiente per un bagno degno di palla lush, credo che la utilizzerò insieme al mio sigaro cubano per inaugurare la casa nuova a marzo.

7.1.05

Casa è sempre casa.
Ieri in stazione due signore parlavano, o meglio mugugnavano.
E' colpa sua, lei vuole andare nella città dove stanno i suoi però non è giusto che lui trascuri il suo lavoro
Pensavo parlassero della cognata o della nuora, poi ho scoperto che stavano parlando della Mertz e di Bazzani.
Intanto la Sampdoria ha cominciato bene l'anno anche con Bazzani in panchina.
Rossini si impegna anche se non è un gran fenomeno, Flachi è la nostra salvezza e Castellini ci ha piacevolmente sorpreso con un gol.
Fin qui tutto bene.

5.1.05

La vacanza a Madrid(parte quattro)

Shopping
2 scialli ricamati a mano
1 paio di scarpe da flamenco blu elettrico (ma senza chiodi così ci posso andare a zonzo)
1 tazza con un toro
del torrone
dei bicchierini da liquore
1 pezzo di llomo iberico

Mezzi pubblici/ 2
A Madrid in metro ti danno 20 minutos, l'equivalente del Metro nostrano. Il suddetto giornale ha indetto un concorso per blog in castigliano, iscrizioni fino al 1 febbraio.
La vacanza a Madrid (parte tre)

Cinema.
Una sera ci siamo lanciate nell'avventura film in lingua originale sottotitolato in spagnolo.
Il film era Ocean's twelve e sicome non c'era molto da capire e più che altro si doveva restare in adorazione di una manica di attori fighi da panico, ce la siamo cavata bene.

Musei.
Abbiamo visitato sia il Centro de Arte Reina Sofia sia il Prado.
A differenza di quel che accade in Italia i musei hanno prezzi popolari: il biglietto di ingresso costa 3 euro. Il sabato pomeriggio e la domenica sono gratuiti.
La principale attrattiva della Galleria reina Sofia sono Guernica e i disegni preparatori. Il resto del museo comunque non è da meno. La collezione permanente si trova ai piani pari: il secondo e il quarto. Al primo piano c'è l'ingresso, al terzo la biblioteca.
Al secondo piano ci sono Picasso, Dalì, Mirò, ci sono i quadri di un tal Solana che sono grigi e scuri e tutti i personaggi hanno volti inquietanti.
Ci sono i lavori in ferro battuto di Garagallo, bellissima la maschera di Greta Garbo.
Al quarto piano una carrellata di opere fra cui Yves Klein ( la nike di samotracia in blu e uno dei classici quadri fatti trascinando una modella nuda imbrattata di vernice sulle tela), di cui ho scoperto esserci una mostra monografica da qualeche parte in Germania, peccato che finisca il 9 gennaio e che io abbia già finito le mie vacanze.
Ci sono due opere di Mario Mertz, ma la più bella resta il coccodrillo di Fibonacci che ho visto al Centre Pompidou l'estate scorsa.
Il Prado l'abbiamo visitato di domenica, giorno di apertura gratuita.
L'abbiamo visitato per non sentirci dire "ma come? sei stata a Madrid e non sei stata al Prado?".
Ebbene ho assolto il mio dovere di "turista acculturata" e mi sono sorbita i miei 35 minuti di coda per entrare, però la mostra sul ritratto spagnolo, quella proprio non ce l'ho fatta. Il Prado è un gran casino. Un po' perché è grosso un po' per come è strutturato. Anche se l'ingresso è gratuito ti mollano un plico di biglietti di un notevole spessore per le varie esposizioni e ogni tanto qualcuno ti insegue per darti un alro biglietto. Se poi uno in trance agonistica decide di mettere piede in tutte le sale tutte, a metà percorso comincerà ad avere delle allucinazioni a sfondo sacro o mitologico e giurerà di aver sentito nitrire il cavallo di Carlo V.
Ci sono un delirio di Madonne e Sacre Famiglie da Tiziano a Caravaggio passando Mantegna e Parmigianino.
C'è una sala dedicata tutta all'adorazione dei magi di Rubens, con studi preparatori e versioni successive.
Ci sono quadri di El Greco, con quelle facce smunte, le figure allungate, siano nobili frati o Gesù Cristo sembrano tutti un po' dei tossicodipendenti.
Di Goya c'è la famosa fucilazione del 3 di maggio oltre ovviamente alla Maya vestida e la Maja desnuda.
Di Velasquez mi ricordo solo Las Meninas.
Se qualcuno mi dovesse chiedere una buona ragione per visitare il Prado comunque direi Hyeronimous Bosch El Bosco Il giardino delle delizie. Ci si possono perdere ore davanti e comunque si continuano a scoprire particolari nuovi. Citando la Lonely Planet "guardando i quadri di Bosh si è colti dal sospetto che li abbia dipinti sotto l'effetto di qualche potente allucinogeno".
La vacanza a Madrid (parte due)

Capodanno
Non so se sia stato creato appositamente per i turisti o se sia un'abitudine tipicamente madrilena, fatto sta che a Madrid come a Budapest la gente vive il Capodanno come un carnevale: ci sono bancarelle che vendono parrucche, cappelli con sonagli, maschere e mascherine, coriandoli, trombette, stelle filanti. Anche boa di piume di colori improbabili.
Io ho ceduto una improbabile parrucca che mi conferiva un'aria che era un misto fra Cleopatra e la fata turchina.
Nonostante la cascata di capelli turchini e la minigonna, la gente per strada (o meglio gli italiani) attaccava bottone a causa della sciarpa del Doria che portavo al collo.
La mezzanotte si aspetta alla Puerta del Sol e in teoria per ciascun rintocco della mezzanotte si dovrebbe mangiare un chicco d'uva.
Io e Anna in piazza ci siamo arrivate all'una di notte. La mezzanotte l'abbiamo aspettata in una delle tante vie che portano alla piazza, quella davanti all'orologio. Nonostante questo i rintocchi non li abbiamo sentiti: ad un certo punto abbiamo visto la gente che si ingozzava di chicchi e l'abbiamo imitata, mentre eravamo intente nell'operazione sono cominciati i fuochi d'artifico e si è accesa la scritta Feliz 2005.
Io ho perso un chicco d'uva per strada e non avevo la giarrettiera rossa, spero che questo non pregiudichi il mio 2005.
Per non tradire le abitudini italiote abbiamo anche brindato con lo spumante, avevamo un mignon per uno.
La scena è stata se possibile più fantozziana di quella dell'uva :
con sommo orrore una volta scartocciato abbiamo scoperto che il tappo del mignon era da svitare ed ho dovuto metterci buona parte delle mie energie per riuscire ad avere la meglio, mentre litigavo col mio migon mi sono passati accanto una coppia di nordici alti biondi belli con una bottiglia di Moet & Chandon.

All'una di notte il fronte netturbini supportato da quello dei poliziotti comincia a prendere possesso della Puerta del Sol, i poliziotti avanzano con le trasenne e i netturbini con gli spazzoloni per avere ragione del delirio di rumenta che si è appiccicato al suolo. Gli italiani sono i più resistenti e continuano a saltare e ad urlare in capannelli, fotografati da giapponesi allibiti.

Le discoteche della Calle Mayor (il Gaviria e il teatro Joy Eslava)hanno prezzi stratosferici: l'ingresso all'una di notte costa ancora 90 euro. Dopo esserci informate ce ne siamo andate nel quartiere di Chueca, alla ricerca di qualche locale più abbordabile.
Siamo entrate al Truco per la modica cifra di 9 euro, una stanza iperaffollata con musica pop spagnola e non a palla.
Il locale si è rivelato essere frequentato in egual misura da eterosessuali e omosessuali. E credo che la mia parrucca abbia avuto una qualche influenza sulla decisione della PR di farci entrare, infatti appena messo piede in pista un tipo mi è corso incontro urlando "la tua peluqua me encanta", il che avrebbe potuto generare degli equivoci non fosse stato che il tipo era palesemente gay e immediatamente dopo si è messo a ciucciare una ciocca dei miei capelli turchini.
Siamo uscite dalla discoteca quasi per prime a venti alle quattro allo stremo delle forze, tornando verso casa abbiamo scoperto che Chueca è decisamente il quartiere gay.
La vacanza a Madrid.(parte uno)

Uomini
Uno ce lo siamo perso pochi giorni prima della partenza, l'altro appena arrivati a Madrid. Gli uomini in questa vacanza non si sono dimostrati il sesso forte. Sia Yama che Ale hanno beccato la polmonite.

Casa
L'appartamento era carino, un po' spoglio ma nuovissimo e pulito. Unica pecca il riscaldamento con bocchettone che sparava aria calda emettendo il rumore di una turbina di un aereo.
Eravano in calle Puebla in quello che sulla mia guida era indicato come il quartiere a Luci Rosse, ma a parte qualche signorina e un paio di night era una zona tranquilla a 5 minuti a piedi dalla Gran Via.

Città e mezzi pubblici
Madrid è incasinata peggio di Milano sia a livello di traffico che a livello di persone che transitano per le vie. La gente passa col rosso sia a piedi che in macchina e per strada non è inusuale che ti pestino gli alluci o che ti scontrino. Preso atto che non c'è volontà persecutoria nei tuoi confronti, ci vuole poco ad adattarsi. La metropolitana funziona bene, ma abitando in centro ce la siamo cavata con un abbonamento da 10 viaggi per tutta la settimana: la maggior parte dei giri l'abbiamo fatta a piedi.

Treni
Io e Anna abbiamo avuto un'incontro diretto anzi per meglio dire uno scontro con le ferrovie spagnole il giorno che abbiamo deciso di andare a Toledo.
La sera prima siamo passate dalla stazione di Atocha per informarci sugli orari dei treni e con questo ci sentivamo a posto con la coscienza.
Atocha è molto grande, nella stazione vecchia c'è una sorta di serra tropicale e dei negozi, nella parte nuova ci sono le biglietterie e i treni.
Al primo piano partono i treni na lunga percorrenza, a quello di sotto i regionali.
Le biglietterie dei regionali sono un mistero : emettono due tipi di biglietti quelli a banda magnetica e quelli senza banda magnetica. Per alcune destinazioni puoi fare il biglietto al gabbiotto, per altri devi andare nell'ufficio.
Ovviamente per andare Toledo devi fare il biglietto in ufficio. Qui c'è un sistema come quelli che in Italia stanno mettendo alle poste: ci sono code differenziate per tipo di operazione, la coda A è per le prenotazioni quella B per l'acquisto dei biglietti del giorno.
Arrivate con 35 minuti di anticipo sulla partenza del treno, convinte di avere tutto il tempo di questo mondo ci siamo rese conto di avere davanti 40 persone ed abbiamo iniziato a preoccuparci.
Ad un lato dell'ufficio c'era una coda del tutto anarchica con la gente ammassata, senza numerello. Ad un certo punto un'altro sportello si è aperto e metà della coda è traslata sul nuovo sportello. Da questo abbiamo desunto che la coda anarchica a quanto pare nasce per i biglietti dei treni in partenza di lì a poco, anzi l'ha capito Anna mentre io dormivo in piedi.
Alla fine abbiamo fatto il nostro biglietto di andata e ritorno.
Fra Madrid e Toledo c'è il deserto dei tartari, pianura di terra rossa e bruciata attraversata da due binari. Il treno non arriva a Toledo, ma si ferma 13 Km prima in una stazione in mezzo alla campagna dove ad attendere i passeggeri c'è un servizio d'autobus.
Sul biglietto di ritorno c'è scritto che è necessario formalizzarlo in biglietteria.
La formalizazione consiste nel fatto che il bigliettaro di Toledo guarda il tuo biglietto e ti dice che va bene.
Rieccomi in ufficio dopo la vacanzona in Spagna. Fino ad ora ho compiuto opera di cestinamento/archiviuazione di mail arretrate, adesso mi sa che mi tocca lavorare a breve il resoconto della vacanza.