1.2.07

Ho letto Gomorr@ di Roberto S@viano, l'ho finito qualche sera fa ed è da un po' che medito di scriverne qualcosa.
Non è facile trovare le parole per descrivere lo sgomento che mi ha preso, focalizzando l'attenzione su qualcosa della cui esistenza giungevano alle mie orecchie solo echi lontani, il brusio in sottofondo di una televisione accesa a basso volume che racconta della guerra fra gli scissionisti e dei morti ammazzati per strada con cadenza giornaliera. Una di quelle cose di cui uno non si cura, che non arrivano a scalfire l'attenzione, un problema distante come Napoli da Milano.
Non è facile spiegare il meccanismo inconscio di rimozione che porta a considerare la c@morra, un problema della Campania. O forse lo è fin troppo, solo che ci si vergogna ad ammetterlo.
Quando si finisce di leggere questo libro si conosce qualcosa di nuovo, alcuni meccanismi sono diventati familiari e non si può più avere lo stesso sguardo distratto sul fenomeno che si aveva in precedenza.
E bisognerebbe che lo leggessero tutti, che non c'è peggior nemico della verità dell'indifferenza.
Visto che però le parole sono difficili da trovare e come critico letterario faccio pena, linko qui il numero di nandropausa dove WM1 e WM3 dicono cose interessanti su questo libro.
E qui gli interventi dell'autore su alcuni temi trattati nel libro.

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