12.5.05

Se non fosse che il mio parquet invece di essere lucido e finito è sventrato in più punti, riuscirei forse a fare dell'ironia sulla dinastia di parquettari del varesotto con cui sto avendo a che fare, sulle ditte a conduzione familiare e sugli operai che assumono.
Conversazione con parquettista figlia, adetta alle pr.
-Buongiorno parla XXXX, il parquettista, lei è la sig. B?
-Sì buongiorno mi dica.
-Volevo dirle che domani mio padre sarà in cantiere e lei potrà far visionare il parquet.
-Veramente sono passata stamattina e l'operaio ha deciso di toglierlo ed hanno provveduto alla rimozione, solo che non ho ben capito cosa ha detto riguardo al tempo che è necessario far passare prima di posarlo nuovamente... [ndr... il parquettista è arabo e parla... in arabo!!!!]
-Ah non si preoccupi mio padre e l'operaio si capiscono, domani ci parla lui, poi mi riferisce ed io le telefono.
-...
Sembra io gioco del telefono senza fili! Non oso pensare a cosa possa scaturire da una conversazione che dall'arabo passa per il dialetto varesotto e finisce in una traduzione in italiano da parte dell'addetta alle pr che comunque di parquet non se ne intende...

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