3.6.08

Della maternità
Una si dice che è troppo presto, che ha troppe cose da fare, posti da vedere, qualche aspettativa di carriera da inseguire.
Non è tempo, non ancora. I biberon ogni 4 ore, le pappe, gli omogeneizzati, no no no.
Poi una creatura pelosetta e malconcia, miagola come un ossessa dai cespugli vicino al parcheggio moto dove tu e collega dirimpettaia siete abiutate a mollare i rispettivi due-ruote.
La prima sera tu non te ne accorgi, monti in sella e corri a casa dal Marito per festeggiare l'Anniversario, la collega fa un timido tentativo per farti tornare indietro, ma tu non puoi. La seconda sera, il gattin è ancora lì e parte l'operazione save the cat. G. che si infila tra le sbarre per acchiappare la bestiola, tu che corri in ufficio per recuperare una scatola da scarpe.
La ricerca di un veterinario nei paraggi e il collega dimissionario che carica in macchina collega e gattino, mentre tu segui la processione in moto dopo aver allertato il veterinario "la prego la prego non chiuda abbiamo recuperato un gattino malandato, ci aspetti".
La visita, il veterinario che pur senza essere catastrofico vi avverte che non si sa come andrà a finire, le istruzioni per l'uso e la decisione:
Non puoi mica portarlo a Monza in scooter. Eh già e poi la mia gatta... Va beh dai lo tengo io. Sì poi magari dopo lo svezzamento lo prendo io.
E il Marito che arriva e vedendo il mucchiettino d'ossa e pelo commenta solo "oh cazzo".


E così si entra nel tunnel del biberon, del latte in polvere per gatti da preparare, dei massaggini sul pancino del gattino per convincerlo a fare il suo dovere, le poppate ogni 4 ore, le corse dall'ufficio a casa con l'ansia di sapere se Gatt* è ancora vivo, la paura di fargli andare il latte di traverso, l'antibiotico, i fermenti lattici e le vitamine. Le poche ore dormite. Il cervello completamente in pappa. E la sospensione della vita di coppia per tramutarsi nella vita di mamma e papà Gatt*.
Gatt* che probabilmente è femmina, fa progressi. Fa gli agguati, gioca con le stringhe, esplora il pavimento della cucina, azzanna alluci e pollici.
Gatt* che probabilmente è nata il primo maggio, essendo un gatt lavoratore, ha sempre un gran da fare.
Gatt* ha dimostrato che sarei una pessima madre. Apprensiva al limite della psicosi, se avessi un figlio verrebbe su un serial killer che inizierebbe la carriera facendo fuori me.
Gatt* ha dimostrato anche il mio fallimento come madre di felino perchè non ne fa una giusta. Si rotola nel piattino invece di lappare il latte, azzanna i pollici, ma solo se non ho intinto il dito nell'omogeneizzato e nel latte. La lettiera la mangia e la prima volta che ha fatto pipì senza essere stata stimolata ha deciso di farla sul divano bianco. Per non parlare del fatto che dopo aver fatto pipì sul divano ha ben pensato di farcisi anche le unghie. Orrore.
Non sappiamo se Gatt* è fuori pericolo, non sappiamo se ha qualche tara genetica. Sappiamo solo che Gatt* è diventato nostro signore e padrone e che quando ti dorme in braccio a pancia all'aria con la lingua in mezzo ai denti facendo le fusa potrebbe arrivare un tornado e noi saremmo lì a dire "guarda che bel Gatt*".

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